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    La Global Business Travel Association, nel suo ultimo rapporto, abbassa le previsioni di crescita dei viaggi d'affari negli Stati Uniti nel 2011. Nonostante ciò, la spesa del settore è destinata ad aumentare del 6,8% per un totale di 107,2 miliardi di dollari a causa del  caro-carburante e dei rincari dei biglietti aerei.

    L’associazione prevede una crescita continua dei profitti fino al 2012, anche se a un ritmo inferiore al 10%, con una spinta decisiva sul business travel. Nel 2011 la spesa potrebbe aumentare del 7%, mentre per il prossimo anno l’incremento previsto è del 5,8%.

    Il balzo in avanti riguarda principalmente i viaggi d’affari oltre oceano, che quest’anno potrebbero raggiungere quota 6,8 milioni (+3,9%) per un valore complessivo di 21,8 miliardi. 

    (Per maggiori informazioni: http://www.gbta.org/foundation/resourcelibrary/Pages/TEUJune2011.aspx)

    Secondo il Business Barometer di giugno, diffuso nei giorni scorsi sull’andamento del mercato mice nell’ultimo semestre dall’Mpi International, emerge che mentre negli Stati Uniti i prezzi della benzina e dei biglietti aerei continuano a limitare gli spostamenti, in Europa le aziende si confrontano con  budget  bassi, malgrado le economie regionali continuino a mostrare segni di ripresa. Una riprova è data dai contratti full time che su entrambe le sponde dell’Atlantico crescono del 24%, rispetto a giugno 2010, e con effetti negativi sul numero di trasferte. In Europa gli “economic improvements” sono in calo rispetto all’anno scorso (9% contro il 14%), mentre le tariffe degli alberghi aumentano del 9%. Nonostante questo la partecipazione agli eventi si attesta su livelli più alti rispetto a quelli di qualche anno fa: nel 49% dei casi è in  aumento e nel 32% è stabile, rispetto allo stesso periodo del 2010. La spesa media per meeting sale sia negli Stati Uniti dove per il quarto mese consecutivo crescono i mercati corporate e associativo, sia in Europa dove aumenta la domanda di eventi corporate, ma cala quella associativa. In calo, invece, sia In America che in Europa la domanda di eventi istituzionali. 

    (Per maggiori informazioni: www.mpiweb.it)

    Secondo il sondaggio internazionale condotto da lastminute.com gli italiani per le vacanze estive preferiscono Turchia, Canarie e Sardegna, mentre gli inglesi privilegiano  Spagna, Egitto e Turchia. Le prime destinazioni per gli irlandesi sono Ibiza, Sicilia e Tunisia, al contrario dei francesi che per quest’estate scelgono Turchia, Capo Verde e Grecia. In controtendenza, gli spagnoli pongono al primo posto la città di Berlino, seguita da Bangkok e da Roma. Infine, i tedeschi optano per le Canarie, con Fuerteventura e Lanzarote, oltre all’isola di Malta.
     
    (Per maggiori informazioni: www.lastminute.com)

    E’ stata pubblicata l’indagine dell’Osservatorio Nazionale del Turismo sulle vacanze degli italiani e sulle prenotazioni delle camere nel secondo trimestre 2011, disponibile al link:  http://www.ontit.it/opencms/opencms/ont/it/stampa/in_evidenza/A_marzo_oltre_7_milioni_di_italiani_in_vacanza.

    Secondo la ricerca, gli italiani in vacanza a marzo sono stati oltre 7,6 milioni confermando le previsioni d’inizio mese che segnalavano una crescita delle partenze.

    Più dell’80% dei viaggiatori ha scelto una località italiana, privilegiando le città d’arte, il 17% dei turisti italiani che si è recato all’estero ha preferito città d’interesse culturale e  località balneari.
    La spesa complessiva sostenuta per le vacanze ammonta a 4 miliardi di euro, circa 420 euro a persona per le mete italiane e a 1.060 per quelle straniere.

    Rispetto allo scorso anno il giro d’affari complessivo segna un incremento del 34%, grazie al ponte del 17 marzo, periodo in cui si è concentrato il 40% della spesa. Nel dettaglio si registra un incremento per i viaggi oltre confine e una diminuzione per i viaggi in Italia.

    (Per maggiori informazioni: http://www.ontit.it/opencms/opencms/ont/it/stampa/in_evidenza/A_marzo_oltre_7_milioni_di_italiani_in_vacanza)

    Secondo l’ultimo rapporto di Aci Europe nel mese di maggio, il traffico passeggeri negli aeroporti europei è cresciuto  dell'8,7%, rispetto allo stesso mese del 2010.

    Da gennaio a maggio 2011 si è registrato un incremento del 10,5%.

    Tra gli aeroporti più trafficati, con oltre 25 milioni di passeggeri, si segnalano: Barcellona (+22,3%), Istanbul (+13,7%), Heathrow (+11,4%) e Monaco (+11,1%).

    (Per maggiori informazioni: http://www.aci-europe.org/component/publication/category/8.html)

    Secondo gli ultimi dati diffusi dalla Banca d’Italia, la bilancia dei pagamenti turistica ha presentato nel mese di aprile un saldo netto positivo di 983 milioni di euro, a fronte di uno di 782 milioni di euro nello stesso mese dell'anno precedente. La spesa dei viaggiatori  stranieri nel nostro paese è cresciuta di oltre il 7%, rispetto al 2010, raggiungendo un importo pari a 2.410 milioni di euro. Segno negativo, invece, per i consumi turistici dei nostri connazionali all’estero: i 1.427 milioni di euro spesi oltre i confini nazionali, risultano inferiori del 2,7% al dato di aprile 2010. Saldo positivo, quindi, per la bilancia mensile dei pagamenti turistici, che si riprende rispetto all’anno scorso e dà il proprio contributo al saldo della bilancia turistica dell’intero quadrimestre. Da gennaio ad aprile 2011, infatti, la spesa degli stranieri in Italia è cresciuta del 4,2% (7.495 milioni di euro) e quella degli italiani all’estero del 5%, (5.761 milioni di euro).

    Germania, Francia e Regno Unito si confermano i principali mercati europei per spesa turistica, tutti in aumento di oltre 6 punti percentuali. Crescono anche gli introiti dagli Stati Uniti (+12,4%), mentre si registra un leggero calo nei consumi turistici dai mercati asiatici (-8,3%), eccezion fatta per Cina (+33,3%) e India (15,7%).

    (Per maggiori informazioni: http://www.bancaditalia.it/statistiche/rapp_estero/altre_stat/turismo-intwww)

    Dall’analisi svolta dal sistema informativo Excelsior UNIONCAMERE, per conto del Ministero del Lavoro, emerge che il settore del turismo, nel primo semestre del 2011, ha generato oltre 23.000 nuovi posti di lavoro, rispetto ai 2.000 posti del settore della sanità. L’Osservatorio segnala una ripresa di offerte di lavoro per le professioni turistiche, i contratti siglati o prossimi al rinnovo si concentrano nel comparto dei servizi, in particolare turismo e trasporti. Le nuove posizioni, inoltre, sono state affidate prevalentemente ai giovani di età inferiore ai trenta anni.

    (Per maggiori informazioni:http://excelsior.unioncamere.net/)

    Il rapporto della Iata, disponibile al link: http://www.iata.org/pressroom/pr/Pages/2011-06-30-01.aspx., evidenzia per le  principali compagnie aeree una perdita, nel primo trimestre del 2011, di 1,8 miliardi di dollari (1,2 miliardi di euro), in leggero miglioramento rispetto ai 1,9 miliardi di dollari persi nello stesso periodo dell'anno scorso.

    (Per maggiori informazioni: www.iata.org)

    Secondo il monitoraggio che l’ENIT ha svolto, attraverso la rete estera, presso i 118 operatori della domanda organizzata, per l’industria turistica italiana si profila un’estate positiva soprattutto per le  previsioni di grande affluenza degli ospiti stranieri. I prodotti turistico-culturali registrano il maggior indice di gradimento tra gli ospiti in arrivo dai mercati oltreoceano mentre il prodotto balneare rimane il preferito dagli italiani. I turisti provenienti dall’Europa, scelgono il Veneto, il Lazio e la Toscana. I tedeschi scelgono le destinazioni dell’ Adriatico settentrionale e centrale e del Lago di Garda.  Le località del Mezzogiorno, più facilmente raggiungibili con l’aereo, la Sicilia, la Sardegna e la Puglia sono le più richieste. Cresce la domanda verso il prodotto Italia da parte del turismo outgoing inglese, spagnolo, francese, svizzero e  austriaco. In riferimento all’ Europa dell’ Est la Russia fa la parte del leone e gli operatori turistici registrano incrementi elevati nelle vendite, con oscillazioni che variano dal 60 al 90%. Tra le Regioni più richieste per il prodotto balneare emergono il Veneto, la Sicilia, l’arcipelago e la costiera campana e le località marine sarde. Buoni i risultati delle vendite dei turisti provenienti dalla Polonia, dalla Repubblica Ceca e dall’ Ungheria. L’incremento delle vendite della destinazione Italia, risulta più marcato per i mercati turistici emergenti, dove gli operatori turistici di Cina, India e Brasile hanno registrato incrementi significativi nelle vendite, tutti a doppia cifra (dal 30 al 70% per la Cina, dal 10 al 35% per l’India, e dal 15 al 45% per il Brasile). I TO contattati negli USA, principale mercato incoming oltreoceano per l’Italia, hanno registrato incrementi a due cifre nelle vendite (dal 15 al 40%), con richiesta primaria in favore delle grandi città d’arte, dove la Regione Toscana,  risulta privilegiata dagli ospiti stranieri. In riferimento ai flussi incoming provenienti dagli Emirati Arabi Uniti, i pacchetti più venduti sono quelli all inclusive, tailor made e di coppia, oltre ai viaggi a destinazioni multiple che includono l’Italia insieme ad altri Paesi europei. Il Giappone, dopo il periodo di difficoltà, si ripresenta sul mercato dei viaggi.

    (Per maggiori informazioni: www.enit.it)

    Secondo l’ultima indagine dell’Isnart, per il 43% degli operatori del turismo, il 2011 segnerà un aumento delle richieste di viaggi organizzati, un incremento del 3% rispetto ai risultati dello scorso anno. In ripresa l’area BRIC, quasi il 70% degli intervistati prevede grandi incrementi per l’India e  il 72% per la Russia.

    L’Italia, pur restando tra le destinazioni più richieste (90,6%), rappresenta appena il 31,2% dei viaggi nel mondo. In Europa, concorrenti dell’l'Italia sono: l'Austria per la montagna; la Francia per la montagna estiva, l'enogastronomia, gli itinerari e il turismo responsabile e la  Spagna per il turismo balneare. Lazio, Toscana e Veneto sono le regioni italiane più vendute all’estero, merito di un particolare apprezzamento da parte degli stranieri per le città d’arte, con percentuali prossime al 51.7%. Segue il prodotto mare, al 41%, l’enogastronomia al 15.2% e gli agriturismi al 12.7%. Il 64% dei tour operator che tratta il prodotto Italia negli Stati Uniti punta sul patrimonio culturale.

    (Per maggiori informazioni: www.isnart.it)