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    Secondo le ultime rilevazioni di HRS, il portale di prenotazioni alberghiere leader in Europa per i viaggi d’affari, Milano si conferma la destinazione principale per i viaggiatori d’affari, seguita a breve distanza da Roma, Varese e Firenze. 
    Nelle posizioni successive della classifica si trovano Torino, Genova e Bologna (rispettivamente in 5^, 6^ e 7^ posizione) e infine le province venete di Villafranca di Verona, Mogliano Veneto e Mestre.
    Il 71% dei viaggi d’affari in Italia dura da 1 a 3 giorni, il 18% da 4 a 5, mentre l’11% dura 6 o più giorni.
    A fronte di un 16% di business traveller che effettua la propria prenotazione con 28 o più giorni di anticipo e di un 18% che lo fa tra gli 11 e i 27 giorni prima, il 41% di viaggiatori d’affari  prenota il proprio viaggio tra 10 e 3 giorni prima della partenza, il 25% si avvale di smartphone o tablet il giorno stesso o  al  massimo 2 giorni prima della partenza.
    Il 98% dei manager sceglie un hotel a tre o quattro stelle (26% tre stelle; 72% 4 stelle), mentre solo l’1% opta per un 2 o 5 stelle.

    (Per maggiori informazioni: www.hrs.com)

    Nel 2014 le presenze nel settore turistico secondo l’Istat sono state circa 377,8 milioni (+0,3% rispetto al 2013) e 106,6 milioni gli arrivi (+2,6%).
    Negli esercizi alberghieri si sono registrati circa 84,2 milioni di arrivi e 254,9 milioni di presenze, in aumento rispettivamente dell'1,9% e dello 0,1% sul 2013 mentre la permanenza media cala leggermente (3,03 notti, pari a -0,05).
    Negli esercizi extralberghieri invece 22,3 milioni di arrivi, in notevole aumento rispetto all'anno precedente (+5,1%) e 122,8 milioni di presenze, (+0,7%), con una conseguente riduzione della permanenza media (5,51 notti, -0,24).   
    Le presenze degli italiani sono state circa 191 milioni (-0,5% sul 2013), quelle dei non residenti circa 186,8 milioni (+1,1%). La permanenza media scende per entrambe le componenti, di più per i residenti.   
    Nel 2014 il turismo dei residenti negli alloggi privati rimane stabile ed è stimato in circa 36,1 milioni. Il tipo di alloggio privato più diffuso è l'abitazione di parenti o amici, scelta in quasi 6 viaggi su 10; seguono le abitazioni in affitto o i bed & breakfast (2 viaggi su 10) e le abitazioni proprie (14%). I viaggi per vacanza tra i residenti rappresentano circa i 3/4 dei viaggi negli esercizi ricettivi (stima del 75,4%) e oltre il 95% dei viaggi in alloggi privati.    
    Gli esercizi ricettivi rappresentano la scelta più diffusa se si viaggia all'estero (55,8% dei viaggi) o per lavoro (82,7%). Quasi il 70% dei viaggi che prevedono il pernottamento in esercizi ricettivi avviene con prenotazione diretta, di cui circa la metà tramite internet, più usato nel caso dei viaggi all'estero (60%). 
    La prenotazione diretta riguarda, invece, solo il 27,1% dei viaggi in alloggi privati (di cui il 20,6% tramite internet), quota che sale al 48,7% oltre il confine nazionale.   
    L'auto è il mezzo di trasporto più usato sia da chi pernotta negli esercizi ricettivi (la stima è pari al 51%) sia da chi sceglie alloggi privati (67%).
    L'aereo viene utilizzato in quasi un quarto (23,2%) dei viaggi negli esercizi ricettivi e nel 12,6% dei viaggi in alloggi privati, dove la quota è simile a quella del trasporto ferroviario (11,2%).    
    Con il 13,9% di presenze registrate negli esercizi ricettivi, la Germania è il maggior fruitore estero del turismo del nostro Paese; seguono Francia, Usa, Regno Unito e Paesi Bassi (con quote vicine al 3%). La Germania è anche la principale meta dei viaggi di lavoro dei residenti in Italia, seguita da Francia e Spagna, che sono invece i Paesi preferiti per le vacanze.
    Dopo Spagna e Francia, l'Italia è il terzo paese in Europa per presenze negli esercizi ricettivi (14% sul totale Ue a 28). Italia, Spagna, Francia e Germania insieme realizzano oltre la metà (57,7%) delle presenze complessive dell'Ue a 28.

    (Per maggiori informazioni: www.istat.it)

    Napoli continua ad essere una tra le città d’Italia più visitate dai turisti stranieri, anche per lo shopping. Lo confermano gli ultimi dati di Global Blue, che rilevano come nei primi 10 mesi del 2015 la spesa tax free a Napoli abbia registrato un incremento del +23% e uno scontrino medio pari a 950 euro, in crescita del +5% rispetto allo stesso periodo del 2014. Al primo posto tra le nazionalità top spender si posizionano i giapponesi: con il 22% del mercato locale nel periodo gennaio-ottobre 2015 (+42% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Seguono i cinesi con il 20% della spesa totale (+90% rispetto al 2014).  In linea con il trend nazionale, anche il mercato tax free napoletano ha registrato un piacevole ritorno degli americani che, con un incremento pari a +116%, raggiungono la terza posizione con il 12% del mercato cittadino. Chiudono la classifica i russi che, come nel resto del Paese, registrano un forte calo negli acquisti (-41%), penalizzati dalla debolezza del rublo rispetto all’euro e i cittadini di Hong Kong che, a ottobre 2015, sono la nazionalità che registra il maggior incremento in termini di spesa tax free nel territorio napoletano, pari a +145% e una quota di mercato del 4%.
     
    (Per maggiori informazioni: www. globalblue.com)
    Secondo un ‘indagine del Ciset tra novembre 2015 e aprile 2016 le presenze di turisti stranieri in Italia dovrebbero aumentare del +1,9% rispetto all'inverno scorso; gli arrivi italiani dovrebbero crescere del +1,5%, mentre le presenze del +1,1%. Ripresa, seppur più contenuta, anche per il fatturato del turismo in Italia, intorno al +0,7%. I connazionali sceglieranno mete vicine a casa, oppure coglieranno le offerte per destinazioni extraeuropee lontane dalle aree a maggiormente a rischio, come Nord Africa e Medio Oriente.
    Tra i principali paesi di origine dei turisti stranieri, saranno gli Stati Uniti a registrare la dinamica più interessante nell’inverno 2015-16, seguiti da Giappone, Germania, Regno Unito e Francia. Gli arrivi dagli Stati Uniti dovrebbero registrare un aumento del +12,4%. I flussi dal Giappone, in recupero, dovrebbero segnare quest'anno un trend positivo (+3,9%), superiore alla dinamica delle partenze totali dal paese stesso. Il 2016 registrerà un ulteriore incremento dei flussi dai Paesi extraeuropei, con un tasso di crescita del +6,4%.  I paesi dell’Europa Centrale rimangono il principale mercato di origine per l’Italia rappresentando, con oltre 20 milioni di arrivi, circa la metà dei flussi dai principali Paesi. L’area mostrerà un andamento leggermente inferiore alla media nell’anno in corso (+2,3%); la crescita prevista per il 2016 sarà pressoché identica. Più debole l’incremento dei flussi provenienti dai paesi dell’area mediterranea che fanno registrare un debole incremento nel 2015 (+0,8%); la crescita risulterà comunque rafforzata nel 2016 (+1,8%).  
    La Francia, che con quasi quattro milioni di arrivi assorbe i due terzi dei flussi dall’area, mostra un andamento in linea con la media.   Il mercato di origine meno consistente per il nostro Paese è rappresentato dai Paesi del Nord Europa (cinque milioni di arrivi), che comunque, si caratterizzeranno per dinamiche positive sia nel 2015 che nel 2016 (+2,8% e +2,3% rispettivamente). Il Regno Unito (che con tre milioni di arrivi rappresenta circa i due terzi dei flussi totali dall’area, nonché il quarto mercato europeo in termini di importanza), sarà contraddistinto da un trend di crescita differenziato nei due anni (+3,8% e +1,3% rispettivamente). Outgoing in crescita del 2,3% Le partenze internazionali dall’Italia verso i principali Paesi supereranno nel biennio i 23 milioni, con tassi di incremento del 2,3% (2015) e del 2,6% (2016). Superiore alla media sarà la crescita dei flussi diretti verso l’area mediterranea (+3,4%). Le destinazioni mediterranee assorbono più della metà del totale dei flussi in partenza dal nostro Paese. Mediamente più dinamico il movimento verso la Francia primo mercato di destinazione per il nostro paese con oltre otto milioni di partenze nel 2015. L’Europa Centrale mostrerà una crescita di poco inferiore alla media nel biennio con tassi pari a +1,8% e +2% nei due anni.   Il Nord Europa sarà contraddistinto da un incremento nel biennio con tassi pari a +0,2% e +3,2%rispettivamente. Il Regno Unito rappresenta circa il 70% delle partenze verso l’area, e sarà caratterizzato da uno 0,8% nel 2015 e da un +3,3% nel 2016. Infine, i paesi dell’extra Europa saranno caratterizzati da un andamento inferiore alla media, sicuramente molto debole durante l’anno in corso e in lieve recupero il prossimo (+0,3% nel 2015, +1,2% nel 2016). Enfatizzando tale dinamica, tra le mete tradizionali d’oltre oceano, gli Stati Uniti registreranno un -0,9% e +1,9% nei due anni. 
     
    (Per maggiori informazioni: www.unive.it/ciset)
    Secondo le stime previsionali della IATA fra meno di vent'anni il trasporto aereo civile nel mondo raggiungerà i 7 miliardi di passeggeri trasportati, considerando il tasso di crescita medio annuo del 3,8% che sembra essere l'indice più plausibile tenendo conto delle variabili economiche in atto nel mondo. 
    L'area leader sarà quella dell'Asia-Pacifico con 1,8 miliardi di passeggeri trasportati, con un sorpasso sul Nord America che, nel 2034, dovrebbe raggiungere 1,4 miliardi di viaggiatori. E il volume di traffico generato nell'area orientale sarà pari al triplo di quello generato in Europa che raggiungerà 'solo' 621 milioni di passeggeri.
     La Cina sarà il singolo mercato col maggior impulso di crescita che nei prossimi vent'anni potrà contare su 758 milioni  di nuovi passeggeri aerei toccando il movimento record, per un singolo paese, di 1,2 miliardi di utenti, seguita dall'India con 378 milioni di passeggeri, dall'Indonesia con 219 milioni di clienti e dal Brasile con 202 milioni di passeggeri. Altro elemento per certi versi sorprendente nello studio previsionale della Iata riguarda il fatto che sette dei 10 mercati con la crescita più consistente, seppur in termini relativi, sono in Africa (Malawi, Ruanda, Sierra Leone, Tanzania), uno in Europa (Serbia) e gli altri due in Asia-Pacifico (Vietnam, Papua Nuova Guinea).
     Le nuove aperture in Iran e a Cuba, inoltre, permetteranno un forte incremento del turismo e quindi dei viaggi aerei. Infine un accenno al Medio Oriente dove, grazie alla spinta proupulsiva di vettori emergenti come Qatar Airways, Etihad ed Emirates, nei prossimi vent'anni si prospetta una crescita di traffico del +5% annuo toccando così un movimento di circa 383 milioni di passeggeri.
     
    (Per maggiori informazioni: www.iata.org)
    La Iata segnala per il mese di ottobre una crescita del 7,5% del traffico aereo mondiale nel totale chilometri ricavi passeggero (RPK). 
    Anche il load factor (indice di riempimento posti a bordo) ha superato l'80%, grazie  al generale calo delle tariffe del 5% che ha favorito e accompagnato l'impennata della domanda aerea. 
    A guidare questo nuovo mese record, spicca l'aumento del 10,3% in Medio Oriente, per merito delle evoluzioni delle sue compagnie aeree più rappresentative quali Qatar Airways, Etihad ed Emirates. Segue  l'America Latina con +10%, nonostante la debolezza dei mercati brasiliano e argentino, e riamane buono  il risultato nell’area Asia-Pacifico, con un incremento superiore all'8%, e dell' Europa cresciuta del +6,7%, mentre sottotono risulta il Nord America sebbene in aumento (+4,6%).
    L'altra buona notizia proviene dall'Africa dove il traffico aereo ha fatto segnare un +6,7% tra i migliori risultati mensili del 2015. 
     
    (Per  maggiori informazioni: www.iata.org
    Secondo l'Uvet Travel Index, l'indice ideato dal gruppo Uvet in collaborazione con The European House  -  Ambrosetti, alla fine del 2016 il pil italiano crescerà dell'1,6% rispetto al 2015 mentre nel quarto trimestre di quest'anno la crescita sarà dello 0,36%. Il 2015 si chiuderà con un incremento dello 0,87% a cui si accompagna un aumento anche dei viaggi, cresciuti nei primi nove mesi di quest’anno del 6% rispetto allo stesso periodo del 2014.
    Nel dettaglio, nei primi nove mesi del 2015 il numero dei viaggi d'affari è cresciuto del 6% rispetto allo stesso periodo del 2014, con un’accelerazione particolare verso le mete intercontinentali (+3%). Se verso l'Europa c'è stata una lieve contrazione (-1%) degli spostamenti per lavoro, in Italia il calo è stato compensato dalla crescita del trasporto ferroviario (+15% dal terzo trimestre 2013 rispetto al terzo trimestre 2015), concentrato soprattutto sulle tratte dell'alta velocità ferroviaria.
     
    (Per maggiori informazioni: www.uvetamex.com)

    Secondo gli ultimi dati dell’ENAC sono stati 122.030.276,  i passeggeri transitati negli aeroporti nazionali tra il 1 gennaio ed il 30 settembre 2015 con un aumento del 4,58% rispetto allo stesso periodo del 2014. 

    Lo stesso Ente per l'Aviazione Civile pubblica sul proprio sito due tabelle relative al 'Traffico commerciale complessivo internazionale e nazionale - Servizi di linea e non di linea che riporta il numero movimenti, il numero passeggeri e il traffico cargo in tonnellate', ed al 'Traffico di Aviazione Generale negli aeroporti aperti al traffico commerciale, con il numero dei movimenti e il numero dei passeggeri'.

    (Per maggiori informazioni: www.enac.gov.it)

    Secondo gli ultimi dati pubblicati da Assaeroporti nel mese di ottobre si è registrato un aumento del numero dei passeggeri movimentati pari al 6,7%, per un totale di oltre 14 milioni di viaggiatori. 

    Nei primi nove mesi dell’anno il sistema aeroportuale nazionale ha fatto registrare quasi 136 milioni di passeggeri, con un aumento anno su anno del 4,7%. Forte concentrazione per quanto riguarda le rotte con l’estero, dove i passeggeri sono aumentati del 6,9% (85,3 milioni), contro il +1,3% del traffico domestico.

    (Per maggiori informazioni: www.assaeroporti.com)

     

    Secondo l’Osservatorio italiano del turismo montano di Skipass Panorama Turismo ModenaFiere-Jfc l’inverno 2015-2016 vedrà il grande ritorno di italiani e stranieri sulle montagne italiane. Le previsioni parlano di un incremento del 7,8 % anno su anno per gli arrivi e del 7,1% sulle presenze. Ma, ancora più interessante, è il dato sull’incremento di fatturato, che dovrebbe crescere del 7,3% , arrivando a un totale di 10,567 miliardi di euro. Di questi, 4 miliardi e 717 milioni andranno al ricettivo, quasi altrettanti ai servizi di skipass, maestri di sci e attezzature, mentre 1,168 miliardi saranno generati da ristorazione, commercio e attività ricreative.
    Una fetta non trascurabile, pari al 23% di questo mercato, passerà attraverso i canali tradizionali di tour operator e agenzie di viaggi, mentre le prenotazioni attraverso le Ota crescono di due punti percentuali, portandosi al 27,1%.

    (Per maggiori informazioni:  www.skipass.it/osservatorio)