Secondo l’Airport Council International, l’Associazione internazionale che misura attraverso interviste ai passeggeri la qualità percepita in circa 250 aeroporti in tutto il mondo lo scalo romano “Leonardo da Vinci” è primo in classifica, tra i grandi aeroporti dell’ Unione Europea, per gradimento dei viaggiatori. Nel giro di un solo trimestre, l’hub della capitale ha superato il precedente record, lasciando in seconda posizione l’aeroporto di Monaco, a sua volta seguito da Heathrow, Copenaghen e Amsterdam.
A determinare l’ottimo risultato ottenuto da Fiumicino sono stati servizi come i controlli di security, dove sul punteggio totale hanno inciso la cortesia del personale, insieme all’accuratezza e alla velocità. Positivo riscontro è giunto anche da servizi come il Wi-Fi libero e gratuito e le nuove postazioni e-Gates per il controllo automatico dei passaporti. In termini di comfort, significativo impatto hanno avuto l’igiene e la disponibilità delle toilette, insieme alla generale pulizia delle aerostazioni, costantemente monitorata da personale aeroportuale dedicato.
Il punteggio più alto (4,24) tra i 34 parametri che quantificano la qualità percepita è stato attribuito alla chiarezza e disponibilità delle informazioni sui voli, attraverso i monitor digitali, recentemente rinnovati da ADR. Subito dopo, a 4,23, si attesta la generale cortesia del personale aeroportuale, intesa come gentilezza e attenzione alle esigenze del passeggero.
(Per maggiori informazioni: www.aci.aero)
Secondo le analisi di Assaeroporti nei primi nove mesi dell'anno negli aeroporti italiani si è registrata una crescita del 4,2% del traffico passeggeri che hanno raggiunto quota 127,1 milioni. Nel dettaglio, nel terzo trimestre del 2016, i passeggeri transitati negli scali italiani sono stati 51,8 milioni, pari ad una crescita del 4% rispetto allo stesso periodo del 2015. Il dato del solo mese di settembre attesta una crescita dei passeggeri del 3,5%, a 16,3 milioni.
(Per maggiori informazioni: www.assaeroporti.com)
Secondo lo studio TripBarometer, più di 3 viaggiatori italiani su 5 (62%) iniziano a ricercare il loro viaggio uno/tre mesi prima della partenza. Tuttavia, una volta scelta la destinazione più della metà dei viaggiatori italiani (62%) prenota nell’arco di una settimana. L’Italia detiene il record in Europa per la percentuale di viaggiatori che ricercano i loro viaggi a partire da una settimana prima della partenza: il 15% rispetto alla media europea che è dell’11%.
I fattori che influenzano maggiormente la scelta della destinazione cambiano a seconda dell’età dei viaggiatori. Mentre il desiderio di sperimentare la cultura del luogo (29%) e i prezzi buoni di hotel/alloggi (25%) rappresentano le ragioni più influenti per i viaggiatori italiani in generale, viaggiatori di età compresa tra i 18 e i 34 anni mettono in terza posizione le raccomandazioni di famigliari e amici (22%), la Generazione X (viaggiatori di età compresa tra i 35 e i 64 anni) presta attenzione agli aspetti “family friendly” (18%) e i Baby Boomers (viaggiatori dai 65 anni in su) danno importanza al clima (14%).
I viaggiatori italiani di tutte le età hanno posizionato l’Italia al primo posto nella classifica delle destinazioni più visitate e al secondo la Spagna.
Invitati a selezionare i fattori più importanti nella scelta dell’hotel, i viaggiatori Italiani hanno indicato al primo posto il prezzo (91%), al secondo posto il punteggio della struttura sui siti di recensioni (86%) e al terzo le recensioni e le fotografie dell’hotel su TripAdvisor (81%), con una percentuale superiore alla media mondiale (79%).
(Per maggiori informazioni: www.tripadvisor.it)
Secondo il rapporto di Aci Europe, in agosto il traffico nel Vecchio Continente ha segnato una crescita del 2%, la crescita più debole degli ultimi tre anni.
Il rallentamento iniziato ad aprile è attribuibile interamente al calo del 6,2% del traffico passeggeri negli scali non Ue: in particolare gli aeroporti della Turchia hanno registrato un -14,9%, gli scali russi un -5,5%. In totale controtendenza, invece l'Islanda che segna un + 35,4%.
Tra i primi 5 hub europei, Amsterdam-Schiphol segna una crescita del 7,9% Londra-Heathrow dello 0.1%, mentre Parigi-CDG, Francoforte e Istanbul-Atatürk registrano cali rispettivamente del 2,4%, 5% e 5,3%.
(Per maggiori informazioni: www.aci-europe.org)
Dopo il crollo negli anni della crisi economica mondiale, l'industria nautica globale torna a crescere nel 2015. ll trend positivo è confermato dall'analisi realizzata da Fondazione Edison, il cui vice presidente, Marco Fortis, consigliere economico di Palazzo Chigi e partner scientifico dell’annuale report “Nautica in Cifre” (il compendio statistico realizzato da oltre vent’anni da UCINA Confindustria Nautica), ha presentato i risultati al Salone Nautico di Genova.
Fra i più significativi dati dello studio emerge un importante indicatore relativo al commercio con l’estero: l’Italia si conferma la protagonista indiscussa a livello mondiale, detenendo il primato in termini di export delle unità da diporto entrobordo per l’anno 2015 con una quota di mercato del 23,7%, prima di Paesi Bassi (19,6%) e Germania (15,9%). L’Italia mantiene la leadership mondiale anche nella somma dei segmenti della filiera della cantieristica con il 16,3% di quota export. E il nostro Paese è al top mondiale per gli ordini di superyacht nel 2016, seguita dai Paesi Bassi e dalla Turchia.
La produzione nazionale per l'Italia, pari a 550 milioni nel 2015 nel suo complesso, è cresciuta del 13,1% e ha raggiunto per il 77% i mercati esteri. Anche la dinamica degli addetti è in crescita e ha raggiunto 18.130 unità (+3% rispetto al 2014). Nel 2015 l'industria italiana della nautica ha generato l'1,75% del Pil nazionale superando in valore i 2 miliardi, in aumento del +19% rispetto all'anno precedente.
Per quanto riguarda la produzione, in Italia sono due i distretti maggiormente rilevanti nella nautica: quello "Tirrenico" e quello "Adriatico", che coinvolgono in tutto 10 province e pesano complessivamente per il 61,1% del fatturato nazionale del settore. In quello "Tirrenico" (che comprende le province di La Spezia, Massa Carrara, Lucca, Pisa e Livorno) operano 567 imprese con un totale di 6.107 addetti, per un fatturato 2015 di 978 milioni ed esportazioni per 1.331 milioni di euro. Nel distretto "Adriatico", più piccolo ma comunque importante per la nautica italiana (comprensivo delle province di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini, Pesaro-Urbino e Ancona), operano 81 imprese con 2.272 addetti, per un fatturato 2015 di 371 milioni e un export per 299 milioni.
(Per maggiori informazioni: www.ucina.net)
Secondo i dati di Assaeroporti nel mese di luglio il traffico negli aeroporti italiani è cresciuto del 5,3% con 17,7 milioni di passeggeri e aumenti a doppia cifra raggiunti a Venezia, Bologna, Catania, Napoli e Olbia. Roma Fiumicino ha registrato 4,4 milioni di passeggeri (+5,6 per cento) mentre Ciampino è calato del 21,6%. Milano Malpensa è cresciuto di 5,3 punti con quasi due milioni di passeggeri, mentre Linate è in leggera flessione (-2%), sotto la quota di un milione di transiti. In Lombardia lo scalo di Bergamo Orio al Serio è cresciuto del 7,1% sfondando il muro del milione di passeggeri. Molto bene anche Venezia, che ha superato quota 1,1 milioni di passeggeri e salito dell’11,7%. Sopra i 500 mila passeggeri troviamo Bologna (+12,6% con 781 mila transiti), Catania (+14,5% con 875 mila transiti), Napoli (+13,2% con 775 mila transiti), Olbia (+15,7% con 536 mila transiti), Palermo (+7,6% con 600 mila transiti), Pisa (+5,9% con 594 mila transiti). Completano il quadro Brindisi (+6,5%), Firenze (+3,6%), Lamezia Terme (+11%), Torino (+4%), Treviso (+8,4%) e Verona (+11,2%).
(Per maggiori informazioni: www.assaeroporti.com)
Per il mese di luglio la Iata ha registrato un traffico aereo internazionale più che positivo con un aumento della domanda del 5,9% e un load factor (riempimento posti a bordo) dell’83,7%.
Anche se luglio ha visto rafforzare la domanda, stimolata dalla riduzione delle tariffe, i voli verso l’Europa hanno sofferto in seguito agli attacchi terroristici e mercati nazionali maturi, come Brasile e Russia, sono in stallo.
Nel dettaglio, le perfomance delle varie macro-aree hanno fatto segnare significative variazioni: in Medio Oriente l’incremento del traffico aereo ha superato il 13%, mentre in Asia-Pacifico la crescita ha raggiunto il 9,8%. Per Europa e Nord America, la crescita ha rispecchiato il trend degli ultimi mesi con un aumento superiore del 4%. In America Latina e in Africa l’incremento della domanda aerea ha superato il 7%.
(Per maggiori informazioni: www.iata.org)
Secondo l’ultimo Hotel Price Radar 2016 elaborato da Hrs, nel trimestre aprile-giugno Venezia ha sorpassato Milano, ora saldamente al secondo posto, davanti a Firenze e Roma. Dai dati del barometro emerge, infatti, che le tariffe medie per un soggiorno nella città dei canali si aggirano sui 156 euro a notte. Calano invece del 13,8 per cento i prezzi nel capoluogo lombardo (119 euro a notte). Situazione invariata per Firenze, mentre un calo sensibile del 6,8 per cento ha interessato la Capitale.
Uniche città a registrare un aumento dei prezzi sono, invece: Verona (+10,8 per cento) e Bologna (più 3,6 per cento).
Per quanto riguarda l’Europa Oslo guida la classifica delle città più care, che ha registrato un’impennata delle tariffe del 69,5 per cento, per un valore medio per camera di 222 euro a notte. Sul podio seguono Londra, 177 euro a notte, e Zurigo, 173 euro a notte.
Cali consistenti del 18,8 per cento e del 16,4 si registrano a Istanbul e Mosca. Mentre tra le città meno care Hrs segnala le nordiche Copenhagen, Stoccolma e Amsterdam.
Infine, estendendo lo sguardo a livello globale sono le metropoli Usa a detenere il primato. New York svetta su tutte, nonostante le tariffe in calo del 12,2 per cento. Il prezzo a notte si aggira sui 244 euro. Località più economiche Kuala Lumpur, Bangkok e Pechino.
(Per maggiori informazioni: www.hrs.com)
Secondo il rapporto mensile di Assaeroporti sono stati 75.345.714 i passeggeri transitati negli aeroporti italiani nei primi sei mesi del 2016, in crescita del 4,3%. Nel solo mese di giugno sono aumentati del 3,3% arrivando a 15.676.369.
In particolare, secondo le statistiche mensili di Assaeroporti, prosegue il trend di sviluppo negli aeroporti di Roma. A giugno a Fiumicino e Ciampino sono transitati più di 4,3 milioni di passeggeri, con una crescita del +1,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Motore della crescita è il Leonardo da Vinci: circa 3,9 milioni di passeggeri, con un incremento superiore alla media nazionale, pari al +6,4%.
(Per maggiori informazioni: www.assaeroporti.com)
Nel prossimo quinquennio Euromonitor prevede un calo complessivo di arrivi per il Paese pari a 2,3 milioni di unità; analizzando i singoli mercati, quello che si farà condizionare meno dalla Brexit sarà il bacino francese, che peraltro è il più forte per il Paese con 3,7 milioni di visitatori nel 2015.
All’opposto, saranno tedeschi ed americani ad avere meno probabilità di viaggiare nel Regno Unito ed Euromonitor si aspetta, da questi due bacini, un calo di oltre 500mila arrivi.
A livello economico, invece, Euromonitor prevede per la Gran Bretagna un calo del 2 per cento della crescita del Pil nell’arco dei prossimi cinque anni, con un impatto maggiore nel 2017 e un progressivo rientro alla normalità entro il 2023.
(Per maggiori informazioni: www.euromonitor.com)