Secondo il Global Blue Analytics che indaga sugli acquisti internazionali del Made in Italy gli acquirenti russi rappresentano il 27 % del totale di compratori di prodotti italiani. Il loro primato è insidiato dai cinesi, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2011, con il 18 % del totale acquisti.
I cinesi detengono anche il record di crescita più marcata, avendo fatto registrare una progressione di 67 punti percentuali sull’analogo periodo dello scorso anno.
Trademark Italia, tramite il suo Italian Hotel Monitor, ha condotto un’indagine sull’occupazione delle camere nel mese di ottobre, dalla quale è emersa una diminuzione dell’indice di occupazione camere degli alberghi italiani e una leggera contrazione del prezzo medio camera (Average Daily Rate), che per la categoria Upscale si attesta a 117,55 euro su base nazionale (-0,3% rispetto allo stesso mese del 2011).
L'European Travel Commission nel suo ultimo rapporto relativo al terzo trimestre 2012 ha evidenziato che sono i mercati emergenti dell'Est Europa i primi per crescita. Più frastagliato il fronte alberghiero: su 27 Paesi monitorati, 17 registrano un calo nell'occupazione fino ad agosto, dovuto ai tagli della spesa ma anche al ricorso a sistemazioni extra-alberghiere.
Secondo l'analisi di Aci Europe del mese di settembre il traffico aereo da luglio a settembre è cresciuto solo dell'1,8%, con merci e movimenti aerei in calo dell'1,3%.
Sono evidenti le differenze tra i Paesi: se in Grecia la decrescita è stata a doppia cifra, in Estonia e Lituania lo è stata la crescita. Sui 12 mercati nazionali che registrano cali, 10 sono nella Ue, tra i quali anche l'Italia.
La bilancia dei pagamenti turistica ha presentato nel mese di agosto 2012 un saldo netto positivo di 1.116 milioni di euro, a fronte di uno di 605 milioni di euro nello stesso mese dell'anno precedente. Le spese dei viaggiatori stranieri in Italia, per 4.296 milioni di euro, sono aumentate dell'11% mentre quelle dei viaggiatori italiani all'estero, per 3.181 milioni di euro, sono diminuite del 2,6%. Secondo il rapporto mensile sul turismo internazionale della Banca d'Italia, nel periodo gennaio-agosto 2012, si è registrato un avanzo di 8.152 milioni di euro, a fronte di uno di 7.238 milioni di euro nello stesso periodo dell'anno precedente. Le spese dei viaggiatori stranieri in Italia, per 22.556 milioni di euro, sono aumentate del 2,9% mentre quelle dei viaggiatori italiani all'estero, per 14.403 milioni di euro, si sono ridotte del 2%.
Secondo una ricerca dell’Isnart In Italia il turismo religioso pesa l'1,5% sul totale dei flussi turistici, di cui il 2% sulla domanda internazionale e l'1,1% sulla clientela italiana, per un totale di 5,6 milioni di presenze turistiche (di cui 3,3 milioni di presenze straniere e 2,3 milioni di presenze legate al mercato italiano).
Secondo quanto riporta l'ultima indagine condotta dall'Osservatorio b2c Netcomm-Politecnico di Milano è il turismo a trainare le vendite e-commerce, con uno share di mercato del 46% sul totale. Le vendite di servizi continuano a crescere ma sotto la media del mercato: da segnalare il turismo e le assicurazioni, con un +14%. L'export della bilancia commerciale (turismo e abbigliamento soprattutto) passa da 1,3 a 1,68 miliardi di euro, mentre l'import cresce da 2,57 a 3,05 miliardi.
(Per maggiori informazioni: www.osservatori.net/ecommerce_
Secondo la Iata nel mese di settembre il traffico aereo mondiale di passeggeri è cresciuto del 4,1%.
La crescita risulta però rallentata, essendo passata dal 6% in media del primo semestre 2012 al 5,3% di agosto, e al 4,1% del mese di settembre.
Secondo l’ultimo Barometro dell’Unwto sono cresciuti del 4% gli arrivi turistici internazionali tra gennaio e agosto 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011.
La crescita dei viaggiatori internazionali ha rallentato nel mese di giugno (+2,7%) e luglio (+1,4%) rispetto ai primi cinque mesi dell'anno dove, in media, si era registrata una crescita del 5%. Positivo il mese di agosto (+4%) per un totale di 705 milioni di viaggiatori.
Secondo l’ottava edizione del Country Brand Index, la classifica annuale dei brand Paese, l’Italia perde 5 posizioni e scende al 15°posto. La classifica vede la Svizzera al primo posto, secondo il Canada, terzo il Giappone.
La perdita di 5 posizioni dell'Italia è frutto, secondo Future Brand, della profonda crisi economica, sociale e di valori che il Paese sta vivendo. Sembra che, insieme ai posti di lavoro, l’Italia abbia smarrito anche la sua creatività e capacità di reagire.
(Per maggiori informazioni: http://www.futurebrand.com/think/reports-studies/cbi/2012-2/overview/)