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    Convention Bureau Italia ed ENIT sono fieri di annunciare che la quarta edizione di Italy at Hand si terrà dal 16 al 18 novembre 2022 in una vera e propria destinazione a cielo aperto: nella Regione Campania.

    Il 24 novembre a Roma l'evento inaugurale del progetto: un appuntamento per facilitare l’attivazione di sinergie tra ‘Knowledge Leaders’ e partner privati nazionali per favorire l’acquisizione in Italia di un crescente numero di congressi internazionali di rilievo

    Modera il giornalista e conduttore televisivo Andrea Pancani

    Il 24 novembre a Roma l'evento inaugurale del progetto: un appuntamento per facilitare l’attivazione di sinergie tra ‘Knowledge Leaders’ e partner privati nazionali per favorire l’acquisizione in Italia di un crescente numero di congressi internazionali di rilievo

    Modera il giornalista e conduttore televisivo Andrea Pancani

    Il “per sempre” fa tappa fissa in Italia. Il turismo del wedding premia la Penisola che nel 2022 è stata scenario di oltre 11mila matrimoni stranieri. I viaggiatori internazionali hanno scelto un viaggio nel Bel Paese per celebrare le nozze. E’ espressione di un settore in ripresa. Il destination wedding, infatti, si riallinea ai numeri del pre-pandemia. I dati emergono dall'Osservatorio Destination Weddings in Italy, condotto da Centro Studi Turistici e finanziato dal Ministero del Turismo, presentati oggi a Roma da Enit e Convention Bureau Italia. Sulla base della durata del soggiorno delle coppie e degli invitati alla cerimonia (3,3 notti in media), per il 2022 l'Osservatorio stima in 619mila gli arrivi e in oltre 2 milioni le presenze turistiche collegate al destination wedding, producendo un fatturato stimato di 599 milioni di euro, circa l’11% in più rispetto ai livelli stimati nel 2019, ultimo anno pre-Covid.

    Il Ministero del Turismo imprime una forte scossa comunicativa alla promozione turistica dell'Italia

    Il turismo guarda avanti con una nuova campagna ENIT.

    Nuovi accordi sul turismo tra Italia e Cina. Enit e WeChat, piattaforma digitale leader assoluta sul mercato cinese, hanno siglato un accordo strategico per aumentare in modo esponenziale la visibilità dei contenuti promozionali dedicati all’Italia e dunque contribuire ad incrementare i viaggi verso la Penisola. “Welcome with Weixin Alliance” è il titolo dell’evento che ha sugellato l’intesa tra l’Agenzia Nazionale del Turismo e la piattaforma digitale più importante e diffusa delle Cina, con 1,3 miliardi di utenti attivi e una pluralità di funzioni che la rendono imprescindibile per tutti i cittadini cinesi e per chiunque si trovi in Cina.

    Il Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini insieme al Direttore dell’Agenzia del Demanio, Antonio Agostini, al Presidente di Enit - Agenzia Nazionale del Turismo, Giorgio Palmucci, e all’Amministratore Delegato di Difesa Servizi Spa, Fausto Recchia, hanno sottoscritto l’intesa istituzionale che suggella una forte collaborazione e indica la tabella di marcia per sviluppare, sotto il brand Valore Paese ITALIA, un programma comune di nuove iniziative a rete sugli immobili pubblici, per accrescere l’offerta turistico-culturale del Paese tramite l'ideazione e la realizzazione di circuiti nazionali che possano anche avvalersi di nuovi modelli gestionali e nuove forme di partenariato pubblico-privato, individuando anche strumenti di affidamento e valorizzazione innovativi.

    A fine anno si prevede che gli arrivi aerei dagli Usa faranno segnare un aumento del 14,1% sul 2017. La previsione è dell’Enit che ha diffuso una prima fotografia del trend degli arrivi di passeggeri negli aeroporti italiani da giugno a settembre 2018. Rispetto al periodo giugno/settembre 2017 tra i principali mercati di origine d’oltreoceano, gli Usa si presentano come il Paese più performante (+14,4%), seguiti da Australia (+13,1%) e Cina (+0,2%).

    • L’ITALIA E LE NUOVE STRATEGIE PER UN MADE IN ITALY VINCENTE ALL’ESTERO
    • VERSO UN OSSERVATORIO ECONOMICO SULLA MEETING INDUSTRY

    Enit in Bit a Milano dal 4 al 6 febbraio 2024 presenta tutti i trend della nuova industria del turismo italiano alle prese con la seconda rivoluzione digitale, l’avanzare del cambiamento climatico e dell’outdoor.

    Il passato come traccia per il futuro. Nel mondo ci sono tante parti dei nostri ricordi, delle nostre memorie, delle nostre famiglie che occorre recuperare. Un patrimonio di identità e valore che si traduce anche in un’occasione di sviluppo del sistema turistico italiano. Gli italiani residenti all’estero e gli Italo discendenti sono un bacino di potenziali viaggiatori fondamentali per lo sviluppo dell’Incoming. Si tratta di viaggiatori che sviluppano un forte legame emotivo con i luoghi, con i ricordi legati alle vicende familiari e alle località e che sviluppano un racconto del territorio molto forte che va ad amplificare l’eco Italia nel mondo.

    L’Enit ha partecipato al Nastro Rosa Tour nell’ambito del progetto “Valore Paese Italia” per promuovere le bellezze balneari della penisola e il turismo active.

    E’ salpata dall’ Acquario di Genova, nell’area del Porto Antico,  la nave Italia per la regata , durata fino al 28 agosto, con cui la Penisola ha promosso il mare, i porti, i fari, i golfi e il turismo legato alle risorse paesaggistiche e naturalistiche del Bel Paese. Un mese di vela nei mari d’Italia, da Genova a Venezia, passando per Civitavecchia, Gaeta e Napoli, sul mar Tirreno e per Brindisi, Bari e Marina di Ravenna sul mare Adriatico, con un progetto a medio-lungo termine di respiro  e richiamo internazionale per promuovere la bellezza e il fascino del nostro Paese. I percorsi e le rotte sono stati tracciati per enfatizzare la rete di Fari.

    L'Italia con Enit entra nel tour "Back to the future" di Elisa con un'anteprima il 28 maggio a Verona nell'ambito di Heroes, il festival ideato da Music Innovation Hub, per coniugare musica e impegno sociale, dedicato quest’anno alla ricerca di soluzioni per la salvaguardia del pianeta.
    Cinque giornate dense di appuntamenti tra due luoghi simbolicamente rilevanti: l’Arena, tempio della musica italiana, il Green Village nel Quartiere Filippini, area che custodisce il Palazzo della Dogana, tesoro architettonico cittadino nascosto e la Dogana di Fiume, affascinante struttura sulla riva dell’Adige.

    Incremento della spesa media turistica in Italia, aumento dei volumi dell’incoming, sviluppo turistico delle destinazioni “minori”, promozione del turismo sostenibile sono i macro obiettivi strategici del Piano Triennale 2016/2018 presentato dall’Enit il 14 luglio scorso.
    La crescita dei flussi incoming - ha sottolineato Lazzerini - è fortemente connessa all’intensificazione dei collegamenti aerei. Per entrare nei nuovi mercati occorre monitorare l’evoluzione quali-quantitativa della domanda.
    Non possiamo infine dimenticare il turismo domestico, che rappresenta oltre la metà dell’intero movimento. La Lombardia è il primo bacino di flussi; seguita da Lazio, Veneto e Piemonte. Per implementare questo mercato occorre destagionalizzare le destinazioni, sviluppare i cluster (mice e luxury su tutti) e supportare la promozione dei territori su base interregionale. A questo proposito, il prossimo 27 luglio si riunirà per la prima volta il Consiglio Federale, rappresentativo delle Agenzie Regionali per il Turismo con funzioni progettuali e consultive. Enit, in questo modo, si presenterà insieme alle Regioni in maniera coordinata e più razionale nei mercati esteri”.
    I cluster su cui ENIT intende concentrare i propri sforzi sono: natura, aree protette e paesaggi naturali; borghi e patrimonio immateriale; cultura diffusa, poli museali minori e spettacolo; cammini e itinerari religiosi; food e itinerari del gusto; luxury; mice; salute e benessere della persona; sport e grandi eventi (come Ryder Cup, Roma 2022).
    Il secondo punto del Piano Triennale prevede una forte strategia digitale per la Destinazione Italia. Mentre si stimola la conversazione e la condivisione sui social, promuovendo l’Italia, si valorizzano anche i contenuti creati dagli utenti, trasformandoli in ambasciatori digitali del nostro Paese.
    L’ultimo punto del Piano Triennale prevede lo studio dei mercati attraverso strumenti conoscitivi, quali i 94 Focus Paese (studi dei bacini turistici internazionali con indicatori economici e turistici) e i Monitoraggi Enit, svolti periodicamente presso i principali TO esteri per fornire trend e anticipazioni sulle vendite della Destinazione Italia.
    A fronte di una progressiva diminuzione delle risorse a disposizione di Enit (dal 2007 al 2015), il Piano Triennale 2016-2018 ne prevede invece un aumento: 28 milioni di euro nel 2016, 28 nel 2017, 27 nel 2018. Il budget sarà destinato per il 40% a spese di funzionamento e per il 60% a spese promozionali.
     
    (Per maggiori informazioni: www.enit.it)

    Il 18 luglio alle 12.00, presso la Sala Italia dell’ENIT, sarà presentato il piano triennale di marketing e promozione del brand Italia dell’Agenzia Nazionale del Turismo Italiana. Interverrà il ministro delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo Gian Marco Centinaio. Il Presidente Giorgio Palmucci illustrerà il piano triennale e le linee guida di marketing e promozione per il rilancio dell’Italia turistica nel mondo.

    Il 18 luglio il Presidente dell’Enit Giorgio Palmucci ha presentato il piano triennale  2019-2021 di marketing e promozione del brand Italia che si basa su sostenibilità, accessibilità, innovazione, deconcentrazione stagionale, sinergia con il Sistema Italia e coordinamento con gli enti locali per strategie promozionali omogenee, centralità del Made in Italy, valorizzazione e posizionamento competitivo dell’Italia come meta turistica nel mondo, sviluppo di una rete di servizi e trasporti pubblici e privati. Un ruolo fondamentale è svolto dall’enogastronomia, cruciale per attrarre nuove esperienze di viaggio tra visitazione culturale, sportiva, active e slow. A ciò si aggiunge lo storytelling dei grandi eventi: dalla montagna (Cortina 2021 e Milano-Cortina 2026) alla cultura dei personaggi storici italiani.

    CON UNA APP IMMAGINIFICA SI HA UN ASSAGGIO DI VACANZA NEL BEL PAESE. PER VIAGGI DA RIPROVARE IN REPLAY DAL VIVO

    Ora è possibile viaggiare in Italia con l'app gratuita di Enit Italia Virtual Reality scaricabile da App store e Google Play per percorrere virtualmente la Penisola alla scoperta dell'autenticità italiana. Si tratta di un'esperienza immersiva che pone al centro il viaggiatore e, attraverso appositi visori o semplicemente con la funzione panoramica del cellulare, è possibile inoltrarsi nel panorama italiano che ruota intorno.

    • FASE 2, UNA POPOLAZIONE GRANDE QUASI COME QUELLA DELL'EUROPA VORREBBE VENIRE IN ITALIA
    • AD INTERROGARSI SULLA VACANZA NELLA PENISOLA QUASI 300MILIONI DI PERSONE
    • L'ITALIA CHE RIPARTE ATTIRA CHI SI STA ORGANIZZANDO L'ESTATE
    • SENTIMENT POSITIVO PER LE DESTINAZIONI ITALIANE. CON IN TESTA DUOMO E CITTA' DI PISA. IN RIPRESA GLI HUB DI ROMA E MILANO
    • ITALIA E' LA PREFERITA MA RISENTE MAGGIORMENTE DEL CALO DI STRANIERI

    Esperienza e competenza a servizio del turismo italiano

    PRESENTA AL GIRO-E UN TEAM TUTTO AL FEMMINILE A SOSTEGNO DELLA RICERCA SUL CANCRO

    IN SQUADRA LEGGENDE DELLO SPORT TRA CUI KATIA COLTURI, CAROLINA KOSTNER, VALENTINA VEZZALI E GABRIELLA DORIO

    CAPITANO ALESSANDRA FIOR TRIALTLETA E TESTIMONIAL DI AIRC

    • SI PUNTA SUL BLEISURE E SULLA VALORIZZAZIONE DELLE CITTA' D'ARTE
    • FOCUS SU TECNOLOGIA, SOSTENIBILITA' E TREND FUTURI
    • COINVOLTI 23 PARTNER E 30 MEETING AL GIORNO PER OGNI PARTECIPANTE

    L'Italia reagisce: ad oggi  (19 giugno) sono 4 su 10 le camere delle strutture ricettive prenotate online - dai turisti italiani e stranieri - che risultano ancora prenotabili nel 62 per cento dei casi. Venezia un po' più in affanno con il 68% di camere ancora disponibili mentre Rimini si sta riprendendo con la metà delle notti già prenotate. Resistono le grandi città d'arte con una quota di mancate prenotazioni del 26% a Firenze, 38% a Roma, 39% a Milano, 47% a Napoli.

    SANTANCHÈ: BENE I DATI DELLA PASQUA MA ORA LA SFIDA È DESTAGIONALIZZARE

    Saranno almeno sette le notti dei visitatori stranieri che giungono in Italia per la settimana della Pasqua. Le prenotazioni aeree internazionali verso l’Italia sono a quota 141 mila dal 9 al 15 aprile 2023, con un aumento del 29% sul periodo analogo del 2022 (dal 17 al 23 aprile). Tornano anche gli americani: secondo ENIT su dati Forwardkeys al momento, le prenotazioni degli statunitensi sono pari a 35.750 e segnano una crescita del +50% circa rispetto all’anno scorso rappresentando il 25,4% sul totale estero.

    SANTANCHÈ: BENE I DATI DELLA PASQUA MA ORA LA SFIDA È DESTAGIONALIZZARE

    Saranno almeno sette le notti dei visitatori stranieri che giungono in Italia per la settimana della Pasqua. Le prenotazioni aeree internazionali verso l’Italia sono a quota 141 mila dal 9 al 15 aprile 2023, con un aumento del 29% sul periodo analogo del 2022 (dal 17 al 23 aprile). Tornano anche gli americani: secondo ENIT su dati Forwardkeys al momento, le prenotazioni degli statunitensi sono pari a 35.750 e segnano una crescita del +50% circa rispetto all’anno scorso rappresentando il 25,4% sul totale estero.

    L’estate italiana si illumina di eventi. Oltre 4.000, tra concerti, festival, conferenze e manifestazioni sportive, calamiteranno più di 28 milioni di visitatori, sia nazionali che internazionali, nel periodo giugno-settembre 2024.

    Giorgio Palmucci ha concluso la sua esperienza in Enit di cui era Presidente dal 10 gennaio 2019, a seguito della nuova nomina a Consigliere del Ministro del Turismo Massimo Garavaglia. Giorgio Palmucci era stato nominato ai vertici dell’Agenzia Nazionale del Turismo dopo molteplici incarichi di livello nazionale e internazionale nel settore turistico.

    Uno studio di Enit su dati Fordwardkeys rivela un vigoroso fermento a partire dal 19 dicembre 2022 fino all’8 gennaio 2023. Le prenotazioni aeree internazionali verso l’Italia tra la settimana prenatalizia ed il week-end dell’Epifania sono 274 mila circa con un aumento del +57,3% rispetto al medesimo periodo 2021/2022.

    Valorizzare l’Italia all’estero come il “Paese per i viaggiatori', tra musica, letteratura, moda, design e cucina è l'obiettivo delle iniziative messe in campo da Enit, Mibact e Farnesina, presentate il 27 giugno a Roma ad una platea di operatori turistici. A partire da quest'anno - ha dichiarato Manlio Di Stefano, Sottosegretario degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale - sono state avviate una serie di grandi iniziative promozionali nell'ambito del protocollo di intesa per la valorizzazione dell'immagine dell'Italia all'estero, sottoscritto con Mibact, Ministero dello Sviluppo economico e Presidenza del Consiglio dei Ministri.

    innovato logo per l’Agenzia Nazionale del Turismo, impegnata in un percorso di trasformazione

    Al taglio del nastro il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia

    Restyling profondo per la corportate identity di Enit, a partire dal logo alla presenza del Ministro del Turismo Massimo Garavaglia. Questo importante rinnovamento della brand identity è segno di un cambiamento dell’Agenzia, della mission e vision e del suo orientamento strategico. Nel corso delle prossime settimane sarà infatti adottato un nuovo marketing framework che, guardando al 2030, orienterà l'azione di Enit per ottenere progressi concreti sui fattori di competitività del sistema turistico.

    Quattro mesi e 3200 km. La staffetta della via Francigena europea diventa un docufilm con i racconti, i progetti di valorizzazione del territorio e le testimonianze di vita dei viaggiatori lungo l'epico itinerario da Canterbury a Roma, fino alla "Finibus terrae" di Santa Maria di Leuca, in Puglia.

    Il Direttore Esecutivo di Enit Giovanni Bastianelli termina l'esperienza, iniziata nel 2016, a seguito di quanto previsto nel decreto legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, che ha determinato una nuova organizzazione dell'ente, prevedendo la figura di un Ad.
    "Ringrazio per il lavoro e la dedizione di questi anni il Direttore Bastianelli che si è contraddistinto per una professionalità non comune" dichiara il Presidente Enit Giorgio Palmucci.

    Secondo l'Enit-Agenzia Nazionale del turismo il golf  muove il turismo mondiale: nel 2018 l’associazione internazionale dei tour operator specializzati del golf hanno registrato una crescita complessiva del 3,2% degli arrivi rispetto al 2017, con un progressivo aumento delle vendite verso la fine del 2018 e di prenotazioni anticipate proseguite all’inizio del 2019
    L’Italia occupa il 5° posto nella classifica delle mete preferite dagli amatori per praticarlo (14,4%) dopo ciclismo (36,1%), sci (25,8%), trekking (24,7%) e calcio.

    Il turismo delle origini, noto anche come turismo di ritorno o delle radici, è un fenomeno che coinvolge gli italiani all’estero e i loro discendenti,  il 15% del totale delle presenze turistiche in Italia nell’arco di un anno e un bacino potenziale pari a circa 80 milioni di persone, secondo le stime dell’Enit per un giro d’affari, del solo continente americano, che si aggira intorno ai 650 milioni di euro per un totale di 670mila arrivi ogni anno in Italia.  I principali mercati di questa tipologia di turismo sono costituiti da Brasile, dove risiedono 25 milioni di persone di origine italiana, Argentina (20 milioni) e Usa (17 milioni), seguiti da Francia, Svizzera, Germania e Australia. Il 30% del turismo delle radici copre sia un target giovane che va dai 25 ai 34 anni (25,7%) sia una fascia che va dai 55 ai 64 anni (24%).

    I visitatori totali internazionali e nazionali in Italia si sono dimezzati rispetto all'anno precedente, per un totale di 57 milioni di visitatori in meno; i pernottamenti turistici totali sono diminuiti di circa 186 milioni e la spesa di 71 miliardi di euro. Gli impatti sono maggiori per gli arrivi internazionali che per i viaggi nazionali. I visitatori internazionali pernottanti sono diminuiti del -64% (pari a 40 milioni di visitatori) quest'anno e i  domestici del 31% (16 milioni) rispetto al 2019.

    Enit si muove a sostegno della comunicazione digitale dell’offerta turistica. L’ente, in collaborazione con il Ministero del Turismo, ha infatti previsto la concessione di 9 milioni di euro a imprese e agenzie di comunicazione esperte del mondo digitale per sviluppare nuovi processi e interventi di promozione turistica. La presentazione delle domande dovrà avvenire entro il 19 aprile. Le imprese interessate dovranno essere idonee a migliorare la comunicazione digitale dell’offerta turistica organizzata italiana e favorire la ripresa dei flussi turistici nazionali e internazionali. Con questo finanziamento si punta al rafforzamento del posizionamento competitivo della destinazione Italia nel mercato interno, internazionale di prossimità ed extraeuropeo, ampliando i mercati di riferimento con un’offerta differenziata; allo sviluppo di iniziative integrate tra diversi ambiti tematici quali cultura, economia, ambiente e turismo; alla valorizzazione delle offerte turistiche e delle esperienze territoriali.

    La stagione 2022 è andata molto bene sul fronte dei flussi turistici in Italia, secondo Enit, e dai primi dati sul 2023 ci sono 1,7 milioni di prenotazioni, +123% rispetto al 2022.

    Secondo l’analisi dell’Ufficio Studi Enit su dati Banca d’Italia del 2017, i viaggi di nozze internazionali in Italia muovono 217 milioni di euro. Nell’ultimo anno i matrimoni e le honeymoon nel nostro Paese sono cresciute del +16,4% Decidono di sposarsi nel Belpaese soprattutto gli americani (per una spesa di 51,3 milioni di euro) seguiti da brasiliani in fortissima crescita, con una spesa di 27,9 milioni di euro e un +401,2% sul 2016, giapponesi (17,5 milioni di euro, +108,4% sul 2016), canadesi (16,5 milioni di euro, +64,9% sul 2016) e britannici (16,1 milioni di euro).

    Secondo il consueto monitoraggio di Enit sugli operatori internazionali per la primavera/estate 2019  si registra una ulteriore crescita dei viaggi con motivazione culturale e enogastronomica. Per l'enogastronomia, gli aumenti rilevati dai tour operator variano dal +5% al +20% sul medesimo periodo del 2018, mentre per i viaggi culturali gli aumenti riscontrati dai tour operator variano dal +5% al +30% sulla primavera/estate 2018 con picchi del +45% per la Cina e oltre il 100% per il Giappone. Naturalmente le mete classiche del turisdotto italiano la fanno da padrone: Roma, Firenze, Venezia e Napoli non mancano nel ‘menù’ di nessun mercato, ma ci sono alcune novità che ridisegnano i circuiti dei turisti all’interno del Bel Paese.

    Secondo l’analisi dell’Ufficio Studi dell'Enit l'estate 2023 ha visto un elevato tasso di occupazione nelle strutture ricettive: 8 su 10 le camere vendute, nonostante l’incidenza dei prezzi abbia fatto tentennare la domanda domestica.

    In termini di presenze estere, l’Italia -  ha sottolineato il Presidente dell’Enit Giorgio Palmucci nel corso della presentazione del piano triennale - con oltre 216,5 milioni di pernottamenti totalizzati nel 2018 (+2,8%), supera la Francia (140,7 mln di notti, +5,4%) e cresce a differenza della Spagna (301 mln di notti, -1,6%) che, pur essendo prima nel confronto europeo, è in flessione rispetto al 2017.

    I dati diffusi dall' Enit rilevano un maggiore interesse per il segmento wellness da parte dei turisti che vengono in Italia. Il 46% dei viaggiatori abbina in vacanza sport con altre attività a contatto con la natura. E il 22% pratica un’attività legata al wellness durante la vacanza, con in testa le spa (34%) seguite da massaggi, terme e cure estetiche Il wellness ha un ruolo crescente per lo sviluppo dell’economia turistica. La metà degli operatori del settore vedono questo segmento, insieme al turismo della natura, lento e sportivo, tra i valori importanti per l’offerta ricettiva italiana. Un trend che va a unirsi al contatto con la natura, indicato dal 37% dei turisti come l’aspetto che ha influito maggiormente sul benessere psicofisico durante la vacanza.

    Non si arresta l’attrattività dell’Italia: infatti è in aumento per il periodo estivo 2019 rispetto al 2018 e il 48,5% degli operatori che vendono l’Italia nel mondo. Si tratta del 45,0% dei t.o. europei e il 50,9% di quelli oltreoceano, secondo l'Agenzia ENIT. 
    Anche gli arrivi aeroportuali internazionali puntano in alto: il trimestre estivo chiude con un complessivo +3,0% in Italia rispetto allo setesso periodo del 2018, superando Spagna (+1,5%) e Francia (+0,4%). In pole position la Cina che guadagna il +27,6% e gli Usa con un +5,8%. In crescita anche Russia (+3,7%) e Spagna (+2,1%).

    Il turismo enogastronomico in Italia è cresciuto del 70% in quattro anni: lo conferma l’Osservatorio nazionale del Turismo a cura dell’Ufficio Studi Enit - Agenzia Nazionale del Turismo, che ha elaborato un report sul tema in occasione della terza edizione della Settimana della cucina italiana nel mondo.

    Italia in ripresa con prenotazioni in aumento anche fino al 100 per cento in alcune città d’arte. Per il Ponte dell’Immacolata dal 7 all’11 dicembre le offerte sulle maggiori Ota (Online Travel Agencies) fanno registrare un buon tasso di saturazione delle strutture ricettive. Le prenotazioni delle camere disponibili nelle strutture ricettive sui canali Ota sono attualmente al 35% per la settimana dal 5 al 12 dicembre, una percentuale in crescita rispetto al 19,6% dello stesso periodo del 2021. Con picchi nelle giornate del ponte dell’immacolata dall’8 al 10 dicembre quando il tasso di saturazione rispettivo raggiunge il 43,8%, il 50,2% e 44,9% contro il 14,6%, 16,7% e 19,7% del 2021. E’ il turismo montano a trainare la stagione essendo in testa alle preferenze e sempre nelle giornate del ponte supera di gran lunga la media nazionale con il 62,4%, 68,9% e 60,0% della disponibilità prenotate. Bene anche il lago (8 dicembre 47,4%; 9 dicembre 52,4%: 10 dicembre 49,8%), il turismo culturale (48,3%; 56,1%; 47,8%) e quello termale (51,6%; 53,1%; 46,4%).

    Il contributo diretto del turismo all’economia italiana nel confronto internazionale in termini economici  diminuirà di -2,6 punti percentuali nel 2020 (3,2% del PIL) rispetto al 2019 (5,7% del PIL). Sebbene significativo, questo calo è inferiore a quello di altri Paesi tra i quali: la Francia ( -4,5%) e  la Spagna ( -3,1%). L’analisi delle prenotazioni aeroportuali da settembre fino a novembre nel confronto con i competitor diretti Spagna e Francia, rileva in Italia 49.588 prenotazioni a settembre, 43.501 a ottobre e 18.538 prenotazioni a novembre, per un totale di 162.083 prenotazioni aeroportuali da agosto a novembre, grazie alla migliore performance prevista per settembre e ottobre.

    Secondo le ultime rilevazioni dell'ENIT cresce il turismo dall’est Europa con il 10% delle presenze estere che arriva da Polonia, Russia, Repubblica Ceca, Romania, Ungheria, Slovacchia e Bulgaria. In Italia si registra un incremento della spesa turistica prodotta da questi Paesi che ha raggiunto 3,1 miliardi di euro (+11,4%), con in testa i russi che, nel 2017, hanno speso oltre un miliardo di euro. Il record delle presenze spetta alla Polonia con quasi 6 milioni, seguita da Russia e Repubblica Ceca.

    Nuova vision per l’Italia turistica presentata in Bit a Milano da Enit in presenza del Ministro del Turismo Daniela Santanchè che il 12 febbraio ha tagliato il nastro dello stand Enit (Padiglione 3 C24). Molte le novità che segnano un cambiamento e importanti progetti con partner internazionali.  Dopo aver accompagnato l’industria turistica italiana nel periodo di incertezza, Enit è oggi impegnata a guardare lontano, intensificando il proprio impegno per un'Italia più competitiva e in grado di soddisfare le ambizioni di leadership turistica globale.  Tra gli appuntamenti,le conferenze stampa con partnership istituzionali come Unioncamere e Isnart per la presentazione di uno studio sull’outdoor e le previsioni trend 2023; il Maeci per il turismo delle radici; la Marina Militare e Difesa Servizi per Nastro Rosa Tour;  con Trenitalia e con l’ Associazione Progetto Città Medievali. Una tre giorni densa che nell’ultima giornata vedrà anche le celebrazioni per la Cerimonia di premiazione del progetto europeo Eu Eco Tandem. 

    Secondo l’Ufficio Studi dell' Enit si è registrato fino a settembre 2019 un aumento dei flussi e della spesa turistica dall’estero in Italia rispetto allo stesso periodo del 2018. I viaggiatori alle frontiere, pari a 76,2 milioni, sono in crescita del +2,0% circa, i pernottamenti pari a 329 milioni, sono aumentati del +4,6%, mentre la spesa turistica, pari a 35,7 miliardi di euro, è incrementato del +6,4%. Tra i principali Paesi di origine, la Germania mantiene il primato per tutti e tre gli indicatori, mentre in termini di spesa, aumenti a doppia cifra si registrano per Austria (+12,3%), Stati Uniti (11,6%) e Canada (+19,7%).

    L’Italia batte Francia e Spagna nella percezione del turista come meta enogastronomica secondo un’indagine sul ruolo dell’enogastronomia nel turismo svolta dall'Enit.Per il turista italiano, nel 2021, tra le cinque attività enogastronomiche più fruite nel corso di un viaggio, al primo posto, c’è quella di mangiare piatti tipici del luogo in un ristorante locale, non di catena; per quello straniero, al primo posto, quella di recarsi al ristorante per un’esperienza culinaria memorabile. Tra gli italiani, nel corso dei loro viaggi, il 42% ha svolto almeno 5 o più esperienze enogastronomiche, mentre tra gli stranieri il 95% ha effettuato almeno una o più esperienze.

    L’analisi dell’Ufficio studi dell’Enit, sulla base dei dati Unwto, Banca d’Italia, Etc, Istat, Eurostat, Forwardkeys, conferma i 3 milioni di arrivi e 5 milioni di presenze di turisti cinesi in Italia  che ne fanno la meta preferita in Europa, prima di Francia, Germania e Spagna. Per il 2019 si prevede una crescita delle prenotazioni di oltre il 20%. Per l’estate la scelta ricade sul Sud Italia, in particolare sui siti Unesco di Pompei, Amalfi e la Valle dei Templi di Agrigento. Al di là di Shanghai e Bejing, si consolidano come aree di partenza quelle di Guangzhou e Chengdu. 

    Si confermano stime molto positive nel 2022 per il turismo in Italia e tutti gli indicatori suggeriscono un ritorno a livelli vicini al periodo pre-pandemico. In questo contesto spicca il settore d’alta gamma, che sta trainando il BelPaese sempre più in alto. A supporto del trend positivo, l’Italia con Enit è tornata all'edizione 2022 della fiera ILTM di Cannes. In uno stand di oltre 660 mq, l’Agenzia Nazionale del Turismo ha coinvolto 19 regioni e Roma Capitale con oltre 126 aziende internazionali per promuovere le magnificenze del Paese. Tour-Operator, dmc, mice, hotel di lusso, meeting planner, ecc. per offrire ai buyer internazionali un'ampia gamma di prodotti e servizi, come boutique hotels, beach resorts, attrazioni culturali e uniche, ecotourism family, travel gastronomic experiences, golf resorts, meeting & conference venues, natural wonders, outdoor sports, private villas, serviced apartments, shopping experiences, ski resorts, spa & wellbeing, yacht charter & sailing holidays, tourism boards, celebrations &anniversaries, weddings & honeymoons.

    L'Italia turistica si rifà il look. Prosegue l'attività di restyling di Enit che ha rinnovato tutta la comunicazione corporate B2c, mice e lusso. 
    Si è partiti dal logo per poi intervenire su tutti gli strumenti aziendali e a breve la nuova immagine sarà presente anche sul sito dell'Agenzia Nazionale del Turismo.
    Il grande successo anche per la campagna #Liveitalian nel mondo promossa da Enit-Agenzia Nazional del Turismo: l'Italia è arrivata con una campagna dedicata in luoghi cult e ad alta frequentazione.  
    L'estate italiana ha testimonial d'eccezione tra cui Roberto Bolle, Bebe Vio, Stefano Boeri e Renzo Rosso, ambassador della campagna LiveItalian all’aeroporto di Francoforte sul Meno, al centro di Londra e sui maxi schermi digitali a Times Square a New York. Enit punta a raggiungere il grande pubblico internazionale, grazie ad una massiva attività di promozione turistica destinata a molteplici nazioni del mondo. Focus del progetto i volti più rappresentativi della bellezza e delle capacità italiane. 

    Il gotha delle eccellenze italiane e degli esponenti di associazioni internazionali, gli opinion leader della meeting industry si sono incontrati nella seconda edizione di Italian Knowledge Leaders al Politecnico di Milano per disegnare il mondo Mice del futuro. Un progetto nato dalla collaborazione tra Enit e Convention Bureau Italia sotto il patrocinio del Ministero del Turismo. Un percorso avviato per mettere a sistema un supporto strutturato e collaudato a disposizione delle Istituzioni Italiane, delle destinazioni e delle aziende private operanti nella Meeting Industry a favore dei knowledge leader italiani. Istituzioni, operatori e oltre 40 personalità del mondo accademico italiani (medici, scienziati, ingegneri, architetti, ecc.), con importanti cariche all’interno di associazioni internazionali, insieme per discutere della filiera della meeting Industry fondamentale al rilancio dell’Italia turistica.

    Secondo una ricerca presentata dall’Enit, in occasione di Effetto Cortina l’evento svoltosi l’11 giugno a Roma sull’impatto dei Mondiali 2021 di sci sul turismo,  nel 2018 la vacanza in montagna ha totalizzato 3,4 milioni di turisti internazionali che rappresentano il 3,7% su oltre 94 milioni di viaggiatori complessivi e crescono del +3,7% rispetto al 2017. I pernottamenti, pari a 14,8 milioni, sono cresciuti del +14% sul 2017 e con una quota parte del 3,8% sul totale notti complessive internazionali, ossia 387,3 milioni. La spesa turistica prodotta dagli stranieri in Italia per la vacanza montana, quasi 1,6 miliardi di euro, è cresciuta del +12% nel 2018 rispetto al 2017 e rappresenta il 3,8% del totale complessivo speso dagli stranieri in Italia (41,7 miliardi). Dei 41,7 miliardi di euro spesi dagli stranieri in Italia nel 2018, il 3,8% è stato destinato alla vacanza in montagna (nel 2017 la quota percentuale era del 3,6%), con un incremento del +12% circa rispetto al 2017.

    Secondo l’ENIT, seppur con numeri  inferiori rispetto al 2019,  nel 2020 si sono accelerate tendenze già in atto prima della pandemia come il turismo slow, attivo e sportivo, il viaggio multi-generazionale con la propria famiglia e con gli amici, ma anche i viaggi esclusivi. La crisi economica globale caratterizzerà i prossimi anni, avrà un impatto sulla capacità di spesa del viaggio e renderà ancor più evidente lo ‘spending divide’, con una ripresa molto più veloce del turismo del lusso.

    Per il mese di giugno le prenotazioni verso l’Italia stanno aumentando a un livello che l’Enit ha quantificato intorno al 324% in più rispetto al 2021, mentre per il mese di luglio l’incremento rispetto allo stesso mese dello scorso anno è del 222%: una tra le performance migliori d’Europa.
    La guerra in Ucraina ha avuto un impatto minimo sulle prenotazioni alberghiere ed extralberghiere che, nel 90% dei casi, sono state confermate per entrambi i periodi. Per quanto riguarda, invece, la tipologia di clientela, si tratta soprattutto di coppie e famiglie, seguite da individuali. I primi hanno preferito strutture extralberghiere, mentre gli individuali hanno scelto principalmente gli hotel. Tra i trend spiccano l’attenzione alla sostenibilità e il valore del viaggiare declinando elementi di personalizzazione dell’offerta.

    Secondo l'Osservatorio Enit le vacanze saranno concentrate nella seconda parte dell’estate, con estensione fino al mese di ottobre. L’outlook ha rilevato come il 47,5% degli italiani  farà almeno una vacanza questa estate e preferirà soggiorni di fine stagione: nei villaggi turistici il 46,2% delle vacanze degli italiani si svolgerà tra luglio e agosto, così come negli alberghi di categoria medio bassa (44,5%). 

    Dai primi dati forniti dall’Enit il settore ricettivo per il prossimo dicembre si sta avviando verso il tutto esaurito almeno nelle destinazioni di punta dell’Italia in versione invernale: dalle più importanti località montane come Cortina, Madonna di Campiglio, Courmayeur, Cogne, Selva di Valgardena col 95% di prenotazioni già confermate, alle città d’arte classiche come Venezia, Firenze, Roma.

    Secondo i dati emersi dal Monitoraggio Enit le previsioni per tutta la stagione primaverile evidenziano un aumento delle vendite del prodotto Italia per l’82,9% degli operatori europei. Per i tour operator extra europei, il 76,1% prevede un aumento delle vendite del pacchetto Italia. Il turismo nel 2018, sulla scia dello scorso anno, sta vivendo un periodo di slancio sia in Italia che nel resto dell’Europa.

    Secondo i dati dell'ufficio studi Enit i turisti stranieri approfitteranno del periodo natalizio per testare la bellezza e lo stile di vita italiano. Da Natale all’Epifania i cieli del Belpaese saranno melting pot: è previsto un picco degli arrivi aeroportuali internazionali con un +4,6% rispetto al 2018. I turisti arriveranno soprattutto dagli Stati Uniti (+3,1% sul 2018), Russia e Francia che rappresentano insieme circa il 30% del totale flussi. 

    Secondo ENIT in quest’ultimo periodo si sono registrati confortanti recuperi sia in termini di presenze che di spesa internazionale, soprattutto nelle città d’arte: a Milano +164% di visite estere, pari a un 1,7 milione di arrivi in più rispetto allo scorso anno, e 1,4 miliardi di dollari di spesa (+72%); a Roma abbiamo toccato +238% di visite internazionali, con 5,4 milioni di arrivi e +118% nella spesa, pari a 2,5 miliardi di dollari. A Venezia abbiamo segnato 5,3 milioni di arrivi (+2,6 milioni rispetto al 2019) con una spesa di 3,3 miliardi di dollari.

    Sono stati quasi 30 milioni gli italiani emigrati con la speranza di un futuro migliore tra la fine dell’800 e la fine del secolo scorso. Un numero molto alto che, se ben sfruttato con il cosiddetto “turismo di ritorno” o “delle origini”, potrebbe fruttare all’Italia un vero tesoretto di turisti.

    Secondo l’ultimo monitoraggio dell’Enit, 5 italiani su 10 si concederanno più di uno stop durante l’anno, malgrado il Covid.  Un dato che  evidenzia come il 47,5% dei connazionali intervistati abbia in previsione un periodo di vacanza fra il 21 giugno e il 10 ottobre e come il 41,4% di questi intenda realizzare almeno due viaggi in estate. L’83% sceglierà di rimanere in patria, ma quest’anno il periodo delle vacanze tenderà ad allungarsi fino ad ottobre: il 26,5% degli italiani ha deciso di partire fra settembre e ottobre e il 25% della non ha ancora deciso. In gran voga  gli short break che caratterizzeranno probabilmente l’estate 2020.

    Dal monitoraggio di ENIT emerge un nuovo dinamismo del comparto con tentativi di riattivazione dei collegamenti internazionali con l’Italia. Ad esempio i francesi, stando al sondaggio Interface Tourisme, manifestano la voglia di visitare l’Italia che risulta al terzo posto tra le mete privilegiate nelle intenzioni di viaggio (75%) dopo Grecia (83%) e Portogallo (81%).

     Dal monitoraggio di ENIT emerge un nuovo dinamismo del comparto con tentativi di riattivazione dei collegamenti internazionali con l’Italia. Ad esempio i francesi, stando al sondaggio Interface Tourisme, manifestano la voglia di visitare l’Italia che risulta al terzo posto tra le mete privilegiate nelle intenzioni di viaggio (75%) dopo Grecia (83%) e Portogallo (81%).

    • PER AGOSTO SOLO 4 SU 10 CAMERE SONO PRENOTATE
    • IN AUMENTO I VOLI AEREI: CRESCITA SETTIMANALE POSITIVA DELLE PRENOTAZIONI MONDIALI (+ 23%)
    • LE DIMINUZIONI PIÙ EVIDENTI SONO DA CINA (-85,9%) E USA (-84,1%)
    • STOP ALLE DISDETTE DALLA FRANCIA CHE SI STABILIZZA SUL -70,7%.
    • ITALIANI: SOLO 2 LAUREATI SU 10 SI CONCEDONO UNA VACANZA
    • PIU' DEL 23% Di IMPIEGATI E PENSIONATI NON RINUNCIA ALLE FERIE
    I giovani guardano per le loro vacanze a Italia, Francia e Spagna seguite da Germania, Grecia e Regno Unito con grande attenzione alle esperienze enogastronomiche (70%), culturali (67%) e di shopping (62%) secondo quanto emerge da una ricerca dell’Ufficio Studi Enit realizzata su dati dell’European Travel Commission raccolti in quattro mercati (Usa, Cina, Germania e Regno Unito). 
    La Generazione Z, i nati tra il 1995 e il 2010, si mostra più propensa a visitare l’Europa Occidentale e il Mediterraneo, con la scelta che si basa sul passaparola (49%), i siti specializzati (49%) e i siti ufficiali del turismo (36%). Più indietro i trend social (35%) e gli sconti speciali (29%).

    Nel 2023 sono stati 54,6 milioni i vacanzieri tedeschi che hanno effettuato viaggi di 5 o più giorni, in crescita del +14,2% rispetto all’anno precedente secondo quanto rivela Enit su dati Banca d’Italia, dati Drv, Data Appeal e da una indagine specifica della sede estera Enit.

    Secondo l'Enit, il golf è al quinto posto tra gli sport commercializzati sui mercati dell’intermediazione internazionale del turismo verso la Penisola (14,4%) dopo ciclismo, sci, trekking e calcio. Le presenze legate al golf sono 1,8 milioni, su 80 milioni di praticanti in tutto il mondo che diventano 3,9 milioni considerando chi si muove per altre motivazioni, ma pratica questo sport in vacanza.
    Per la Federazione Italiana Golf, la Ryder Cup che Roma ospiterà nel 2023 porterà nelle casse italiane 157 milioni di euro di introiti fiscali e 56 milioni di diritti televisivi e sponsorizzazioni. In Francia la scorsa edizione aveva generato 220mila pernottamenti e un movimento economico di 235,7 milioni di euro.

    L’estate 2024 non è ancora alle porte ma gli italiani hanno le idee chiare: la vacanza ideale sarà nei prossimi anni all’insegna del ‘plein air’ secondo l’indagine condotta a fine 2023 da Enit, in collaborazione con Human Company e Istituto Piepoli, che ha messo in evidenza una netta preferenza per viaggi in libertà e a contatto con la natura, con 1 italiano su 4 che conferma la propria predilezione per il campeggio.

    Un italiano su cinque, precisamente il 22% dei 30 milioni di connazionali che andranno in vacanza quest’estate, sceglierà o ha già scelto, una location all’aria aperta con in primis campeggi e agriturismi secondo l’indagine dell’Osservatorio del turismo outdoor, realizzata da Enit in collaborazione con Human Company e Istituto Piepoli.

    Ottime le performance dell’Europa per numero di meeting internazionali promossi dalle associazioni: nella Top 20 Destination Performance Index di ICCA, il 70% dei paesi e l’80% delle città sono destinazioni europee, seguono i Paesi asiatici (15%) e i Paesi nordamericani (10%), mentre l’Oceania, rappresentata dall’Australia, ha una quota di mercato del 5%.

    L’enogastronomia italiana è tra i primi quattro prodotti più venduti dai tour operator internazionali nel 2021 da quanto emerge dal recente studio Enit, svolto da Isnart tra luglio e settembre 2022 su un campione di 45 tour operator che commercializzano il prodotto enogastronomia per la destinazione Italia. La regione più presente nei pacchetti turistici dedicati al food&wine è il Piemonte (58,3% dei TO intervistati), proposto in Austria, Germania, Spagna, Olanda e Regno Unito. Seguono Campania e Toscana. I mercati in cui questo prodotto pesa di più nell’offerta complessiva degli intermediari turistici sono la Spagna (venduto dal 33,3% dei T.O. spagnoli che propongono il nostro Paese), la Norvegia (27,3%), la Germania (26,3%), l’Austria (25%), il Regno Unito (21,1%).

    La Penisola sembra non bastare mai: almeno il 20% di chi è stato in Italia negli ultimi 5 anni afferma di esserci stato almeno tre volte secondo un’indagine Enit su 5.004 viaggiatori internazionali provenienti da Austria, Francia, Germania, Inghilterra, Olanda, Polonia, Spagna, Svezia, Svizzera e USA (NY e Miami) presentata alla Bit 2023. In Austria e in Svizzera questa quota sale oltre il 30% mentre gli svedesi sono indietro per interesse tra i viaggiatori verso le destinazioni italiane, anche in termini di frequenza di visite. Ad incidere soprattutto il fattore lontananza. Lo stile italiano è l’aspetto rimasto maggiormente impresso nei ricordi degli intervistati (43,4% dei casi), seguono le bellezze naturalistiche e il patrimonio culturale (rispettivamente 38,9% e 32,8%). Ciò che invece non ha particolarmente stupito gli intervistati, sono i prodotti di lusso.

    L’Italia è di nuovo al centro del turismo internazionale, che è pronto a raggiungere i numeri pre-pandemia secondo i risultati dell’indagine Enit commissionata ad Isnart e Unioncamere.

    Enit espone all'IBTM World Virtual, una tre giorni innovativa, in rappresentanza di 23 partecipanti e "gremisce" il mercato internazionale con "ventate visual d'Italia". L'Agenzia Nazionale del Turismo esporta l’italianità prendendo parte al principale evento globale dell'industria Mice (Meetings, Incentives, Conferences and Exhibitions) che da oltre 30 anni ispira la comunità globale, le relazioni commerciali e fornisce l’aggiornamento e il confronto sui temi turistici internazionali. Dall'8 al 10 dicembre 2020 Enit ha organizzato appuntamenti di networking, di confronto per promuovere l'Italia e incentivare l'incontro tra centinaia di aziende italiane con i buyers spagnoli e internazionali per una full immersion

    Il principale scopo del progetto Ekitour, finanziato dal programma europeo Erasmus +, è rispondere alla sfida delle capacità trasversali necessarie soprattutto nell'informazione tecnologica nel campo del turismo soprattutto per le piccole e micro imprese che non hanno gli strumenti necessari per gestire la loro presenza in INTERNET. 
     
    Il progetto mira a fornire  le imprese gli strumenti per sviluppare una loro strategia di web marketing attraverso un percorso formativo dedicato che avverrà con una piattaforma online. 
     
    (Per maggiori informazioni: v.fantozzi@federturismo.it)

    Roma, 18 maggio 2022 - L'Italia fa innamorare il mondo: le cartoline riprese dal drone Leo durante Eurovision 2022 dal 10 al 14 maggio hanno conquistato i viaggiatori di ogni continente. La Penisola è stata vista, raccontata e apprezzata 200 milioni di volte e oltre 6 milioni in un solo giorno. Il racconto si è incentrato sulla promozione delle località note e meno note della penisola con la città ospitante di Torino in testa sul sito istituzionale gestito da Enit, Italia.it.

    UNO SU CINQUE SCEGLIE L’OPEN AIR

    A confermarlo i dati di uno Studio sul turismo outdoor realizzato da Enit-Agenzia Nazionale del Turismo e Human Company in collaborazione con Istituto Piepoli

    Estate italiana in gran forma. Secondo stime Enit su dati Data Appeal e Unwto per il periodo estivo sono attesi flussi in crescita. I passeggeri aeroportuali attesi in Italia stando ad oggi sono almeno 1.844.000, di cui l’84% di origine internazionale ed il 16% italiana. A giugno attesi almeno 944 mila arrivi, in aumento del +8,6% rispetto al 2022.
    Già il primo trimestre 2023 ha dato i primi segnali di grande crescita dei flussi: tra gennaio e marzo 2023, il turismo internazionale è aumentato dell’+86% rispetto allo stesso periodo del 2022. Hanno viaggiato all’estero circa 235 milioni di turisti.
    I viaggiatori internazionali in Italia sono circa 15 milioni, con un aumento del +42,0% sul 2022 ed un recupero dell’87,7% sul medesimo periodo del 2019.
    Si sceglie l’Italia soprattutto come meta di vacanza (30% circa dei viaggiatori) e per motivi di lavoro (21,4%). Ma anche per visitare parenti e amici (14,6%) e per shopping (11,8%).
    Il 71,7% dei flussi proviene dai Paesi dell’Unione Europea, principalmente da Francia e Germania. Il 18,3% dall’area extra europea, soprattutto dal Regno Unito.

    • In chiaroscuro l’andamento delle città d’arte nel mese clou dell’estate
    • Presidente Colaiacovo: “Il costante interesse da parte del turismo internazionale anche verso le destinazioni balneari è un fattore importante.”

    L’ultimo Long-Haul Travel Barometer pubblicato da Etc – European Travel Commission analizza le intenzioni di viaggio per i primi quattro mesi del 2022 (gennaio-aprile) e per l’intero anno (gennaio-dicembre) in sei mercati: Brasile, Canada, Cina, Giappone, Russia e Stati Uniti. I viaggiatori di Brasile e Stati Uniti risultano i più desiderosi di tornare in Europa, con un punteggio medio per entrambi i Paesi di 104 (valori superiori a 100 indicano un’evoluzione positiva, mentre valori inferiori a 100 indicano atteggiamenti negativi nei confronti dei viaggi in un determinato periodo), che raggiunge i livelli pre Covid.
    In Cina, il 57% degli intervistati desidera visitare l’Europa entro la fine del 2022. Tuttavia, il valore debole dell’indice (98) indica che, sebbene il desiderio di tornare in Europa sia forte, il dubbio sul fatto che questo sia effettivamente possibile è ancora più forte.

    Nonostante l’estate 2021 abbia dato una bella scossa agli arrivi internazionali in Europa,  entro la fine dell’anno si sarà raggiunto solo il -60% dei volumi rispetto a quelli ottenuti nel 2019, secondo il rapporto trimestrale European Tourism Trends & Prospects della European Travel Commission (Etc) che parla di una completa ripresa, con relativo ed eventuale sorpasso delle cifre registrate fino a due anni fa, non prima del 2024. I viaggi nel continente, tra l’altro, hanno registrato un’impennata e rappresentano l’85% degli arrivi internazionali europei nel 2021, rispetto al 77% del 2019.
    La ripresa del turismo, chiaramente, è differente da destinazione a destinazione. Prendiamo la Grecia, ad esempio: qui il rimbalzo più forte è stato avuto in termini di pernottamenti (-19% rispetto al 2019), con gli arrivi stranieri che sono stati relativamente pochi. La più forte ripresa degli arrivi rispetto ai tassi pre-pandemici è stata osservata però in Croazia (-37%), che ha esteso le sue buone performance anche in bassa stagione, accogliendo 1,9 milioni di turisti a settembre. Al contrario, la Repubblica Ceca (-94%) ha registrato il calo più evidente, a causa di restrizioni rigorose estese per l’intero arco dell’anno.
    Tutte le mete di viaggio europee hanno goduto di livelli più alti di occupazione alberghiera quest’estate rispetto al 2020, sulla base dei dati di luglio-settembre.

    L’ultima ricerca su “Monitoring sentiment for domestic and intra-European travel – Wave 11” della European Travel Commission (Etc), che analizza le intenzioni e preferenze di viaggio a breve termine degli europei in tempo di pandemia rivela che nonostante l’incertezza causata dalla crisi geopolitica a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina e la continua minaccia legata alla pandemia, il desiderio di viaggiare all’interno dell’Europa in tutta Europa è senza dubbio forte: 3 europei su 4 intendono fare un viaggio nei prossimi sei mesi, con le destinazioni mediterranee che hanno il maggior appeal. Con l’avvicinarsi dell’estate, una quota crescente di europei (77%) desidera viaggiare tra aprile e settembre. Oltre la metà (56%) di loro prevede di visitare un altro Paese europeo, mentre il 31% sceglie i viaggi nazionali. In tutti i mercati analizzati, gli intervistati da Italia, Spagna, Polonia, Regno Unito e Germania dimostrano il più forte ottimismo riguardo a un viaggio (>80%). Un dato emerso è che le intenzioni di viaggio aumentano con l’età, passando dal 69% tra la Gen Z (18-24 anni) all’83% tra i baby boomer (oltre i 54 anni).

    Secondo l’indagine “Monitoring Sentiment for Domestic and Intra-European Travel” condotta dalla Etc – European Travel Commission, ben il 72% degli europei intende partire tra aprile e settembre e il tempo libero resta il motivo principale dei viaggi(69%), in leggero calo sul 2022, mentre il business travel registra un aumento annuo del 3%,rappresentando ora l’8% di quota-mercato. Quest’anno più europei stanno pianificando vacanze in primavera e inizio estate: quasi il 30% degli intervistati ha dichiarato di voler fare un viaggio tra aprile e maggio, +6% rispetto al 2022, e oltre il 40% sta valutando la possibilità di muoversi tra giugno e luglio. Di contro, solo il 23% prevede di partire ad agosto, con un significativo calo del 9% rispetto allo scorso anno. Inoltre, i dati provenienti dal tour operating europeo mostrano che il 59% degli intervistati effettuerà più di un viaggio nei prossimi mesi, con il 35% che ne prevede due e il 24% che sta già organizzando tre o più fughe.

    L’industria del travel sa resistere a tutte le avversità e il desiderio di viaggiare è più forte anche delle difficoltà economiche secondo l’ultimo rapporto della European Travel Commission (Etc), da cui si evince anche un altro particolare di non poco conto: gli italiani, insieme agli spagnoli, sono i viaggiatori più ostinati.

    Dal Monitoring Sentiment for Domestic e Intra-European Travel- Wave 13 della European Travel Commission (ETC)  emerge che il 40% degli europei è preoccupato per l’aumento dei costi di viaggio alla luce della crescita del costo della vita. L’appetito per i viaggi tuttavia, tra gli europei sta crescendo, con il 70% che sta organizzando un viaggio nei prossimi sei mesi, segnando un aumento del 4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Oltre la metà di loro intende viaggiare almeno due volte. Quello che sta sensibilmente crescendo, secondo il report, è il sentiment per i viaggi intraeuropei con il 62% degli intervistati che pianifica spostamenti nei Paesi dell’Unione nella stagione invernale. Tutto questo, mentre gli impatti del Covid-19 e della guerra in Ucraina incidono sempre meno sulle intenzioni di prenotare.

    Secondo l'ultimo rapporto "Monitoring Sentiment for Domestic and Intra-European Travel: Wave 2" pubblicato dalla European Travel Commission (Etc) i viaggiatori europei hanno un atteggiamento stabile e positivo nei confronti del viaggio, ma i timori di ammalarsi a destinazione e le restrizioni di quarantena hanno portato a posticipare i viaggi al 2021.
    Analogamente ai risultati del primo rapporto, la maggioranza degli intervistati (54%), indica che intende fare un viaggio nei prossimi sei mesi.

    L'European Travel Commission, nel report sulle tendenze dei viaggiatori del Vecchio Continente, ha sottolineato la tendenza ad accedere a prezzi più 'abbordabili' in un anno in cui la morsa dell'inflazione sta stringendo in modo particolare e a godersi una vacanza lontano dalla folla delle settimane di picco. Sono questi i due principali motivi che stanno spingendo un numero sempre maggiore di viaggiatori in Europa a programmare le vacanze non ad agosto bensì nelle prime settimane d'estate. Secondo l'Etc, quasi il 30% dei viaggiatori ha affermato di voler fare un viaggio con pernottamento tra aprile e maggio, con un incremento del 6% rispetto allo scorso anno. Il 40% degli intervistati ha invece segnalato il periodo compreso tra giugno e luglio, mentre solo il 23% ha in mente di mettersi in viaggio tra agosto e settembre, con un calo del 9% rispetto allo corso anno.

    L’Unione europea chiuderà il 2021 con una diminuzione degli arrivi turistici internazionali attorno all -60% secondo l’ultimo studio dell’European Travel Council (Etc), che evidenzia finora un calo del 77% rispetto ai livelli pre-pandemici, con gli stati più dipendenti dai mercati a lungo raggio ad essere maggiormente colpiti dalla flessione. Inoltre, anche se la domanda di viaggi nell’Ue viene data in lieve ripresa, il raggiungimento dei livelli pre-Covid non dovrebbe avvenire fino al 2024.

    Gli europei sono ansiosi di tornare a viaggiare di nuovo e intendono farlo non appena le limitazioni alla mobilità saranno rimosse. Secondo un sondaggio della European Travel Commission (Etc) il 54% dei residenti nel Vecchio Continente intende concedersi  un viaggio prima della fine del prossimo luglio. Il 41% sceglie di viaggiare in un altro Paese europeo, mentre il 35% preferisce ancora rimanere entro i confini nazionali. L’interesse per il sole e il mare, con la Spagna in prima linea, rimane inalterato. I cittadini di Regno Unito, Francia, Germania, Svizzera e Austria sono i più entusiasti di pianificare una fuga verso destinazioni costiere.

    Secondo il report dell'ETC l’intenzione di viaggiare tra maggio e ottobre 2024 tra gli europei intervistati ha raggiunto il 75% che segna un significativo aumento del 3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

    Per la ripresa del turismo all’interno del Vecchio Continente ci sarà ancora da attendere qualche anno. Secondo l’European Travel Commission i dati del 2022 mostrano come i flussi interni all’Europa nel 2022 non siano arrivati al livello di quelli del 2019, e le previsioni mostrano che bisognerà attendere fino al 2024 per tornare in pari con il pre pandemia. L’anno del boom è stato fissato per il 2025, con 627 milioni di viaggiatori europei in vacanza nel Continente. Per il 2022 le previsioni di ETC mostrano un totale di 427,6 milioni di turisti europei, mentre per il 2023 si prevede un movimento di 514,8 milioni di passeggeri, ancora lontani dai 579,6 milioni di viaggiatori intracomunitari registrati nell'Ue nel 2019.

    Secondo quanto rivela il rapporto trimestrale “European Tourism Trends & Prospects” della European Travel Commission (Etc) il rimbalzo dei viaggi in Europa continuerà anche nei restanti mesi del 2022. Il settore turistico europeo ha superato con successo un’altra estate difficile, nonostante l’inflazione e la carenza di personale. Le compagnie aeree europee hanno resistito bene, con il volume dei voli di agosto in calo di appena l’11% rispetto al 2019. Dati incoraggianti che si traducono in un recupero dell'area di circa il 75% dei volumi di viaggio in entrata rispetto al 2019. I viaggiatori preferiranno i viaggi a corto raggio, che tendono ad essere più economici. A settembre la fiducia dei consumatori in Francia ha toccato il minimo degli ultimi nove anni e tendenze simili sono state registrate anche nel Regno Unito e in Germania.

    Sfide come l’overtourism e l’aumento dei costi non incrinano un quadro complessivamente ‘positivo’, all’interno del quale l’Italia, secondo le rilevazioni di maggio 2024 della European Travel Commission, si conferma destinazione più attrattiva (8,4% delle intenzioni di viaggio) seguita da Spagna (8,1%), Francia (7,1%) e Grecia (6,3%) con il 75% degli europei che intende effettuare almeno un viaggio quest’estate, +3% rispetto allo scorso anno.

    L’ultimo rapporto trimestrale “European Tourism Trends&Prospects” prevede che l’Europa quest’anno, anche grazie ai risparmi dei consumatori accumulati durante la pandemia, recupererà il 70% della domanda di viaggi pre Covid. Dal 2022 ad oggi, Bulgaria (-8%), Serbia (-10%) e Turchia (-14%) hanno registrato i rimbalzi più forti degli arrivi di turisti.

    In uno scenario incerto, ma fatto di una gran voglia di viaggiare, la European Travel Commission (Etc) ha pubblicato lo studio “Exploring consumer travel attitudes and expectations to drive tourism recovery”, con l’obiettivo di tendere la mano alle destinazioni e alle imprese nell’ottica di progettazione e creazione di prodotti e servizi turistici, oggi più che mai efficaci solo se personalizzati e tagliati sulle esigenze dei consumatori. Nel report – sono interessati i Paesi Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Uk, Australia e Stati Uniti – l’Etc studia i comportamenti post summer dei viaggiatori, esplorando le aspettative di breve e lungo termine.

    L’edizione più recente del rapporto trimestrale “European Tourism Trends & Prospects” di European Travel Commission prevede che nel 2022 gli arrivi di turisti saranno appena il 20% al di sotto dei livelli pre-pandemia. Decine di migliaia di voli commerciali in tutta Europa sono stati cancellati durante il periodo natalizio a causa della carenza di personale e sebbene non così gravi come nel 2020, le perdite delle compagnie aeree sono state pari a 18,5 miliardi di euro nel 2021, pari ad un 1,4/1,5 miliardi di passeggeri in meno rispetto al 2019.
    Nel complesso, i dati dall’inizio dell’anno vedono un –62% di arrivi di turisti in Europa nel 2021 rispetto ai livelli del 2019.

    Secondo la European Travel Commission, nel corso del 2023, il turismo europeo ha dimostrato un'incredibile resilienza e una netta accelerazione della propria ripresa.

    Dall’ultima edizione del Rapporto trimestrale “Tendenze e prospettive del turismo europeo” pubblicato dalla European Travel Commission (Etc) emerge che il turismo europeo nel primo trimestre dell’anno ha fatto registrare +7,2% di arrivi stranieri e +6,5% di pernottamenti nelle varie destinazioni, superando le performance del 2019, anche se soffrono i Paesi baltici.

    Dal Barometro elaborato da Etc – European Travel Commission ed Eurail per capire le tendenze dei mercati lontani riguardo a viaggi verso la destinazione Europa emerge che la sicurezza, convenienza e qualità delle infrastrutture sono le priorità dei viaggiatori d’oltreoceano del segmento lungo raggio nella selezione delle destinazioni per le loro vacanze 2024 e per i viaggi verso l’Europa. Pur assistendo a un rallentamento nelle prenotazioni per il primo quadrimestre, si mantiene alto l’appeal per i mesi estivi e autunnali. Nello specifico, lo studio offre in realtà un’istantanea delle sensazioni di viaggio e analizza l’intenzione di viaggiare in Europa nei sette mercati esteri di maggior peso, ovvero Australia, Brasile, Canada, Cina, Giappone, Corea del Sud e Stati Uniti. Da questa prima radiografia del 2024 si evidenziano elevati livelli di ottimismo per viaggi all’estero dal Brasile (76%), Australia (73%), Canada (72%) e Corea del Sud (71%). Mentre negli Stati Uniti, l’intenzione di viaggiare a livello internazionale rimane in linea con i livelli del 2023, con il 60% degli intervistati che esprime il desiderio di farlo. Il Giappone, bacino alto spendente,  ha registrato un modesto aumento del 5%  tra i viaggiatori outgoing intervistati che pianificano un viaggio all’estero dal 2023, ma l’intenzione rimane comunque bassa e si attesta sul 35%.

    Il desiderio di viaggi all’estero in Europa da parte di diversi mercati è ancora al di sotto dei livelli pre-pandemia secondo l’ultimo Long-haul travel barometer (Lhtb) 2/2022 di European Travel Commission (Etc) e di Eurail BV, che fornisce approfondimenti sul sentiment dei viaggiatori per l’estate 2022 (maggio-agosto).
    Il barometro esamina ogni quattro mesi le intenzioni di viaggio in sei mercati esteri che sono: Brasile, Canada, Cina, Giappone, Russia e Stati Uniti. A misurare l’intenzione di viaggio è l’indice che riflette il sentiment dominante espresso da un mercato, positivo o negativo. Valori superiori a 100 punti indicano un’evoluzione positiva, mentre valori inferiori a 100 indicano atteggiamenti negativi nei confronti dei viaggi in un determinato periodo.

    L’European Travel Commission (Etc), ha pubblicato il suo rapporto “European Tourism: Trends & Prospects” per il secondo trimestre del 2023.

    Secondo l’ultimo Long-Haul Travel Barometer della European Travel Commission (Etc), anche dopo un anno di rigide restrizioni Covid, i viaggiatori d’oltreoceano sono ancora speranzosi di viaggiare ma sono anche cauti nel considerare l’Europa come destinazione a causa della continua mancanza di regole armonizzate sui viaggi in tutta la regione.  L’indice di fiducia per i viaggi all’estero negli Stati Uniti e in Russia rimane positivo, tuttavia è preoccupante che solo 2 intervistati su 5 di questi mercati siano propensi a visitare l’Europa dimostrandosi più favorevoli ai viaggi a lungo raggio.

    La domanda di viaggi aumenterà considerevolmente nella seconda metà del 2021, sebbene gli arrivi internazionali rimarranno ancora del 49% al di sotto dei livelli pre-pandemia secondo quanto emerge dall'ultimo rapporto trimestrale "European Tourism Trends & Prospects" dell’European Travel Commission (ETC). Questa stagione estiva è essenziale per il settore poiché la domanda di viaggi in Europa è rimasta debole all'inizio del 2021: gli arrivi di turisti internazionali sono diminuiti dell'83% nel primo trimestre dell'anno rispetto allo stesso periodo del 2020. L'ultima previsione mostra che i viaggi intraeuropei rappresenteranno l'83% degli arrivi in entrata in Europa nel 2021 rispetto al 77% nel 2019.

    Secondo l'ultimo rapporto dell’ European Travel Commission, gli europei, nonostante i continui blocchi e l’incertezza sulle regole da seguire, sarebbero sempre più propensi a viaggiare nel secondo trimestre del 2021 grazie alla diffusione del vaccino. La  percentuale  per la primavera  2021 è cresciuta del 20% rispetto al sondaggio di novembre 2020, passando  dal 49% al 52%, mentre solo il 12% del campione conferma di effettuare un viaggio già a gennaio-febbraio 2021.  

    Cresce del 6% il numero di europei che pianifica di fare un viaggio nei prossimi mesi secondo l’ultimo rapporto della European Travel Commission (ETC), “Monitoring Sentiment for Intra-European Travel – Wave 19”, che evidenzia come la forte voglia di viaggiare arrivi principalmente da spagnoli, italiani e britannici.

    Per Etoa, l’associazione europea dei tour operator, gli arrivi anticipati di alta stagione dal Nord America in Europa stanno per scomparire a meno che i governi non siano in grado di elaborare un piano di ripresa Covid.
    I prossimi 90 giorni determineranno probabilmente se ci sarà un ritorno sicuro e significativo dei viaggiatori del Nord America in Europa quest’estate. Maggiore e più lunga è l’incertezza, più è probabile che l’Europa vedrà lo stesso calo della spesa nordamericana, tra il 90 -95%, per il 2021 come è stato nel 2020. 
    Il Nord America è di gran lunga il mercato di origine più importante per l’Europa, con circa 70 miliardi di dollari di spesa ogni anno.

    Secondo gli ultimi dati di Etoa e Forwardkeys gli arrivi internazionali nel Continente nei mesi di luglio e agosto saranno superiori del 12% rispetto allo scorso anno, superando la crescita globale, prevista all’11%.

    Le tendenze principali dell’ultima indagine condotta online dalla European Tourism Association (Etoa), in collaborazione con ForwardKeys, rivelano che cresce l’interesse per Londra, seguita da Parigi e quindi Istanbul, Roma e Milano, ma diminuisce leggermente il trend di sviluppo del Sud Europa, a favore delle altre destinazioni del Vecchio continente.

    L’impatto finanziario della pandemia da Covid-19 è stato devastante: a quantificarlo l’analisi di eTurboNews, che per primo ha stilato una classifica dei Paesi più colpiti calcolando una perdita globale di 935 miliardi di dollari in tutto il mondo nei primi dieci mesi del 2020. L’Italia compare al sesto posto nella classifica mondiale con un totale di perdite che, per i primi dieci mesi del 2020, ammonta a 29,664 miliardi di dollari,  al quarto posto in Europa come perdite di entrate turistiche.

    Il progetto europeo WeMED_NaTOUR è cofinanziato dal programma europeo EMFAF (un fondo gestito dal CINEA). Si propone di rivoluzionare il turismo costiero attraverso lo sviluppo di pacchetti eco-intelligenti transnazionali responsabili e sostenibili per le scuole in linea con i principi dell’economia blu.

    Secondo la ricercala di Euler Hermes in collaborazione con Format Research il numero di italiani che decideranno di andare in vacanza nel 2021 supererà il 70%, una percentuale quasi prossima al periodo pre-pandemia (nel 2019 furono il 79,9%). Gli italiani che sceglieranno di restare nel nostro Paese trascorreranno in vacanza circa 12 giorni, spendendo in media 1.400 euro, se partiranno in famiglia, e quasi 800 euro se partiranno da soli o con amici. Per i viaggi all’estero la spesa per le famiglie salirà a circa 1.700 euro e a circa 1.000 per i viaggi individuali, ma i giorni medi di vacanza si ridurranno a 8.

    Le presenze dei visitatori internazionali sono aumentate del 14% rispetto al 2023, la loro spesa è cresciuta di 20 punti percentuali nei primi due mesi di quest’anno e, in Italia, il travel potrebbe arrivare a contribuire fino al 15% del Pil secondo i dati Eurispes che fotografano una condizione particolarmente positiva per l’incoming nel nostro Paese, ma sottolineano anche l’altra faccia della medaglia: l’overtourism.

    Sei milioni di voli in meno rispetto all’anno precedente in Europa tra settembre e febbraio. Sono queste le previsioni Eurocontrol sulla base dell’andamento delle prenotazioni delle compagnie aeree. Si tratta di numeri preoccupanti, ancora più bassi rispetto alla precedente analisi, secondo la quale il calo si sarebbe attestato a 5 milioni di voli. Lo scenario indica quindi una diminuzione del 55 per cento del traffico aereo anno su anno ed Eurocontrol ammonisce che, se non ci saranno misure di allentamento delle restrizioni alle frontiere, il dato potrebbe ulteriormente peggiorare, con pesanti conseguenze per tutto il settore.

    I dati di giugno mostrano che, mentre il traffico aereo è aumentato del 7% rispetto a giugno 2022, i ritardi per volo legati alla gestione del flusso (Atfm) sono diminuiti dell’8% a 3,7 minuti per volo.

    Nell’ultimo aggiornamento Eurocontrol ha rivisto al rialzo le previsioni del traffico aereo con la prospettiva che già nel 2024 si potrà superare il livello pre Covid in Europa. A febbraio Eurocontrol aveva sancito che nel 2022 l’Europa aveva visto 9,3 milioni di voli operati, ovvero 1,8 milioni in meno del 2019 (l’83%). Per quest’anno, invece, si stimava di raggiungere il 92% , equivalente a 10,2 milioni di voli. Se lo scorso anno la domanda è stata fortissima, l’operativo reale però è stato segnato da disagi, caos e cancellazioni che hanno rallentato la crescita.

    ll quadro del traffico aereo europeo durante il primo trimestre 2021 non migliora e i dati analizzati da Eurocontrol parlano di una situazione in “rapido deterioramento” in termini di calo del traffico, con “ragionevoli” ipotesi di  miglioramento – significativo o meno – da aprile in poi, ammesso che i governi comincino ad allentare le restrizioni di viaggio.
    Per febbraio il calo atteso dei voli si attesta ad un -72-74% rispetto ai livelli del 2019, -72-77% per marzo e“si prevede che anche aprile registrerà risultati molto negativi, con solo una ripresa limitata per il periodo pasquale. I voli in Europa saranno probabilmente solo intorno al 25-30% dei livelli pre-Covid.

    L'ultima rilevazione mensile effettuata da Eurocontrol aveva fissato una tabella di marcia secondo la quale il comparto poteva confidare in un ritorno alla quasi normalità già dalla primavera. Ma se lo scorso mese i dati segnalavano un traffico pari al 77% di quello del 2019, con una prospettiva di superare l’80%  a dicembre, complice anche l’aumento della domanda per il periodo delle festività natalizie, questo non è avvenuto. Anzi il trend  è sceso al 74%, arretrando praticamente al dato di ottobre.

    L’ultimo “Performance Review Report” di Eurocontrol rivela che il 2023 sarà un altro anno difficile per l’aviazione europea.  I fornitori di servizi di navigazione aerea non sono ancora disposti a sviluppare una capacità sufficiente per far fronte all’elevata domanda e a questo bisogna aggiungere che la guerra in Ucraina continuerà ad avere un impatto negativo sulla disponibilità dello spazio aereo e sull’efficienza dei voli.Tutto fa pensare che il 2023 non sarà ancora l’anno in cui il traffico tornerà ai livelli pre-covid, lo scorso anno il traffico nell’area Eurocontrol ha raggiunto i 9,2 milioni di voli,  superiore di quasi il 50% rispetto al 2021, ma ancora inferiore del 17% rispetto al 2019.

    Secondo Eurocontrol la curva di risalita del traffico aereo del Vecchio Continente prosegue, raggiungendo nel mese di ottobre il 73 per cento dei livelli pre pandemia. In miglioramento su settembre di tre punti percentuali, ma  superiore anche a quello di agosto, che si era attestato al 71 per cento nonostante il buon andamento della domanda per l’alta stagione estiva. Sulle previsioni per i mesi a seguire è ancora difficile sbilanciarsi anche perché il trend delle prenotazioni si mantiene sottodata e permangono le incertezze considerata la risalita della curva dei contagi in alcune aree. Le previsioni più ottimistiche, comunque, confidano che per il mese di dicembre si possa arrivare al 90 per cento rispetto al 2019.

    Da una parte le previsioni finanziarie ottimistiche delle principali compagnie aeree europee per l’intero anno, grazie alla forte domanda, dall’altra le ultime stime di Eurocontrol, con scenari al ribasso che indicano che, nel caso più probabile, il traffico aereo in Europa non tornerà ai livelli del 2019 prima del 2024. Le precedenti previsioni di Eurocontrol, pubblicate a giugno, indicavano una ripresa un anno prima. La forte domanda di questa estate è stata frenata sia dalla capacità del settore di gestire la rapida crescita, sia dall’impatto della guerra in Ucraina, di conseguenza, ci aspettiamo di vedere circa 9,3 milioni di voli quest’anno, il 49% in più rispetto al 2021, ma ancora il 16% in meno rispetto al 2019. Confidiamo che l’anno prossimo il traffico possa tornare a circa il 92% dei livelli del 2019.

    Secondo Eurocontrol il ritorno ai livelli di traffico aereo pre-pandemia richiederà del tempo a causa degli effetti che il conflitto ucraino sta avendo in termini di aumento dei prezzi ed inflazione .  Stando all’ultimo aggiornamento,lo scenario più fattibile non prevede una piena riattivazione fino al 2025, quando i dati per il 2019 saranno pari; nel 2023 il traffico raggiungerà il 92%; nel 2024 il 98%. Nel caso si propenda per una visione più ottimista (e meno probabile) il 2023 potrebbe essere l'anno della ripresa assoluta, altrimenti nel caso si privilegi il quadro più pessimista per tornare alla normalità bisognerà attendere fino a dopo il 2028.

    Secondo Eurocontrol nel mese di maggio il traffico aereo in Europa è diminuito del 61% rispetto allo stesso periodo del 2019. Per il 2021 avremo circa il 50% del traffico del 2019 pari a circa 5,5 milioni di quelli effettuati nel 2019. Uno scenario ottimistico potrebbe vedere la rete gestire ad agosto il 69% dei livelli di traffico del 2019).

    L’aviazione europea ha chiuso il 2020 con 6,1 milioni di voli in meno rispetto al 2019, con oltre la metà degli aerei a terra secondo l ’ultimo report Eurocontrol Think Paper, l’ottavo di una serie di analisi sulla crisi del settore aereo dall’inizio della pandemia. L’analisi anticipa poi la previsione del traffico europeo per tutto il 2021, prevedendo un recupero fino al 51% rispetto ai livelli del 2019, che sarà lento nella prima metà dell’anno e accelererà dall’estate.

    Secondo l’ultimo report di Eurocontrol il livello del traffico aereo nel Vecchio Continente quest’anno, programmazione alla mano, si aggirerà tra l’83 e il 96 per cento rispetto ai valori del 2019.
    Si sta andando incontro ad un deciso aumento per la stagione estiva (da ricordare che soprattutto le low cost hanno messo in campo una programmazione superiore a quella di tre anni fa), ma a una stabilizzazione verso l’alto anche per i mesi successivi, tanto che dicembre dovrebbe rivelarsi come il mese migliore in assoluto. Raggiungere il 90% o più del traffico del 2019 nei momenti estivi di punta è saldamente sulle carte e ci si aspetta che le destinazioni di vacanza e alcune altre parti della rete superino il 100% dei loro livelli del 2019.

    Secondo il report di Eurocontrol, nonostante il caos voli che ha contraddistinto l'estate, il 2022 è stato l’anno della risalita per il trasporto aereo, che ha visto in Europa ben 9,3 milioni di voli operati - 3,1 milioni in più rispetto al 2021, ma 1,8 milioni in meno rispetto al 2019 (l’83%). I numeri riportano un incremento del 101% sul 2021 per il traffico degli aeroporti europei, con un -19,3% rispetto al 2019. Nella top ten stilata da Eurocontrol a guidare la ripresa delle operazioni di volo è la low cost Ryanair (+9% sul 2019 con una media voli giornaliera pari a 2,536), seguono easyJet (-20%; 1,335) e Turkish Airlines (-7%; 1,245). Si prevede che il traffico totale nel 2023 raggiungerà il 92% dei livelli pre-Covid, con una ripresa completa dalla pandemia nel 2025.

    Nei mesi estivi centrali (giugno-agosto 2023), il numero di voli nella rete Eurocontrol è aumentato del 7% rispetto al 2022, raggiungendo il 93% del livello pre-pandemia. Diverse aree, in particolare l’asse sud-orientale dalla Croazia alla Turchia, hanno registrato un aumento del traffico ancora maggiore, ben oltre il 10% rispetto al 2022. In media, si sono registrati 32.495 voli al giorno, con il giorno più trafficato, il 7 luglio, che ha raggiunto i 34.637 voli. I ritardi per volo dovuti alla gestione del flusso del traffico aereo (Atfm) sono stati simili a quelli dell’estate precedente, con 3,8 minuti per volo (3,7 nel periodo giugno-agosto 2022). I ritardi causati dalle condizioni meteorologiche sono aumentati significativamente da 1,0 minuti/volo a 1,6 minuti/volo. Senza l’elemento meteo, i ritardi Atfm per volo sono diminuiti del 18%, passando da 2,7 minuti/volo a 2,3 minuti/volo.

    Secondo l’ultimo rilevamento di Eurocontrol, fatto in una giornata media di agosto, in Europa si assiste ad un calo del traffico aereo  compreso tra il 30 e il 40% rispetto al 2019. Solo Paesi come la Grecia fanno eccezione e riescono ad avvicinarsi ai livelli di due anni fa. Anche negli Stati Uniti, dopo un periodo roseo, i dati di traffico stanno subendo un rallentamento. Attualmente ci sono una media di 25.000 voli giornalieri da e per gli aeroporti europei, rispetto ai poco più di 10.000 di aprile.  I dati per l’estate 2021, nonostante il settore sia al 70% dell’attività del 2019,   sono migliori rispetto a quelli della scorsa estate. Ci sono 10.000 voli giornalieri in meno rispetto a prima del Covid, con circa un milione di voli persi.

    I dati di Eurocontrol segnalano che nella prima metà del 2018 i ritardi nella gestione del traffico aereo sono più che raddoppiati : 47.000 minuti al giorno, il 133% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.  Il ritardo medio per i voli ritardati dalle limitazioni del controllo del traffico aereo ha raggiunto i 20 minuti a luglio, con il ritardo più lungo che ha raggiunto 337 minuti.

    Il  livello di attività aerea prima della pandemia non si riprenderà almeno fino al 2024, è questo lo scenario secondo le previsioni dell'Organizzazione europea per la sicurezza della navigazione aerea, Eurocontrol. Molto probabilmente bisognerà aspettare fino al 2026 o,  nell’ipotesi più pessimistica, fino al 2029. Eurocontrol progetta diversi scenari, a seconda di quando sarà disponibile il vaccino contro Sars-CoV-2 o della fine spontanea della pandemia.

    Secondo Eurocontrol nei mesi estivi ci saranno circa 33mila voli giornalieri sull’Europa, con un aumento del +8% rispetto al 2022. I punti critici possono essere il ‘sovraccarico’ del traffico che sorvola Reims, nel Nord della Francia e Marsiglia nel Sud, nonché Atene e Budapest, che potrebbe vedere le compagnie aeree costrette ad impiegare più tempo per i collegamenti, con conseguenti ritardi. La guerra in Ucraina ha, inoltre, ridotto lo spazio aereo disponibile del 20%, si registra un calo del personale ATC a causa della pandemia e un aumento delle azioni sindacali. Sono stati emessi anche avvisi per Barcellona, Bruxelles, Londra, Nicosia, Varsavia e Zagabria per i giorni di punta, in particolare il venerdì e i fine settimana estivi.

    Aumento del 12% del traffico aereo nei cieli europei nella settimana  dal 15 al 22 giugno, durante la quale sono state riaperte la maggior parte delle frontiere interne in UE e gli aeroporti italiani sono fra quelli in cui si è verificato il maggiore incremento, secondo  l’ultimo bollettino settimanale di Eurocontrol.Il 23 giugno sono decollati e atterrati in Europa 8.769 velivoli, 959 in più rispetto alla settimana precedente (+12%). Nonostante la lenta ripresa del traffico aereo, la media dei movimenti resta però del 75,1% inferiore rispetto a un anno fa (26.501 voli in meno). Nella stessa giornata, la compagnia aerea più attiva è stata Turkish Airlines (401 movimenti), mentre l’aeroporto più trafficato Parigi Charles de Gaulle (425 movimenti).

    Secondo lo studio previsionale di Euromonitor International “Megatrends Shaping the Future of Travel”, che prova ad anticipare i destini dei prossimi cinque anni del turismo globale, l'industria dei viaggi dovrebbe continuare a crescere globalmente del +3,3% su base annua fino a raggiungere i 3 miliardi di miliardi di dollari entro il 2024. Per quell’anno, l’online rappresenterà la quota principale delle vendite di viaggi con il 52% di market share, con le vendite via mobile a prendersi un quarto del monte prenotazioni in termini di valore. Euromonitor International prevede che gli arrivi internazionali ammonteranno a 1,8 miliardi, dato finanche piccolo se comparato agli spostamenti interni ai singoli Paesi, che dovrebbero raggiungere i 19 miliardi. Quanto alla spesa media per arrivo, dovrebbe reggere alle pressioni sui prezzi e aumenterà marginalmente a 1.101 dollari entro il 2024, rispetto agli 1.088 dollari del 2019.

    La pandemia ha colpito duramente il settore turistico in tutta Europa: a causa delle restrizioni ai viaggi, nel 2020 i pernottamenti sono più che dimezzati in tutti i Paesi Ue, facendo segnare in media -52% rispetto al 2019, con 1,5 miliardi di notti in meno. Per l’Italia i pernottamenti persi sono stati circa 230 milioni (-53,3%). I Paesi più colpiti dalla crisi sono stati Cipro, dove i pernottamenti sono scesi del 77,7%, la Grecia (-72,5%) e Malta (-70,3%). I cali più contenuti sono invece stati osservati nei Paesi Bassi (-30,2%) e in Danimarca (-32,1%).

    Il Sustainable Travel Index 2021 premia ancora l’Europa nell’ultimo report di Euromonitor come destinazione attenta al cambiamento climatico. Sono ben 20 su 56 gli indici virtuosi in vetta ai quali è presente un Paese europeo, su un totale di 99 Stati mappati globalmente.
    Il migliore in assoluto è la Svezia non soltanto per l’incredibile numero di asset naturali (fra cui ben 30 parchi nazionali), per la quantità di ecolodge o ancora per le best practice adottate, ma anche per l’alto livello di sostenibilità raggiunto in 23 centri urbani, con alla guida grandi città come Götheborg e Stoccolma. È però Madrid a occupare la prima posizione del Sustainable Cities Index, mentre l’Estonia, Paese con la miglior qualità dell’aria, registra il più alto tasso di avanzamento in 15 indici.

    Secondo uno studio di Euromonitor  Hong Kong occupa il primo posto nella classifica delle 100 città più visitate al mondo nel 2017  (con 27,8 milioni di arrivi internazionali), seguita da Bangkok e Londra.

    Secondo l'analisi di Euromonitor International, i numeri in ascesa certificano una ripresa solida, ma il comparto ora deve fare i conti con il vento della crisi e del costo della vita che soffia sempre più forte.Il primo trend riguarda la Cina, che resta il catalizzatore per una piena ripresa del turismo.

    Nonostante il caro vita, ben l'80% dei viaggiatori sarebbe disposto a spendere il 10% in più per viaggi sostenibili secondo il rapporto Euromonitor, che fa luce sul fenomeno dei viaggi 'green' e che sottolinea anche come una quota non indifferente (il 41%) sia disposta a pagare addirittura il 30% per tutelare l'ambiente. L'indagine di Euromonitor analizza anche, tramite il Sustainable Travel Index, le destinazioni più 'green': l'Europa domina questa classifica con i primi 17 posti. Sul gradino più alto, come già accaduto in passato, la Svezia, seguita da Finlandia e Austria. La new entry della top ten di quest'anno è l'Uruguay, che sale di 15 posizioni.

    Secondo Euromonitor il viaggio è tornato, la staycation – ovvero la moda pandemica di “non viaggiare” – sta rallentando, mentre i flussi internazionali sono tornati a crescere, registrando quest’anno un +88%. Il turismo interno, invece, è aumentato solo del 19%, a fronte del 24% del 2021. La spesa turistica si prevede raggiungerà per fine anno il 58% dei livelli pre pandemia. Comunque sia, il ritmo della ripresa è incalzante, addirittura “senza precedenti”. Un recupero che sarà “costante” e vedrà ancora al timone Nordamerica ed Europa, tra i primi a riaprire i confini. Ma c’è chi come l’Asia Pacifico, è in ritardo a causa di mercati come la Cina penalizzati dalla politica zero Covid. “Decimato” anche l’outbound dalla Russia, compromesso dall’invasione dell’Ucraina da cui sono scaturite le sanzioni. Mutamenti di scenario che – a detta dei ricercatori – vedono destinazioni e stakeholder diversificare i modelli di business e attingere a nuovi mercati di origine per garantire entrate sostenibili.

    Secondo il  rapporto di Euromonitor International, Accelerating Travel Innovation after Coronavirus, entro la fine del 2020 si prevede un calo degli arrivi a livello mondiale sono p del 50% . In Europa, in particolare, il 2021 vedrà un forte rimbalzo della crescita del Pil reale del 5% e un aumento del 76% delle entrate in valuta, con il turismo sostenibile che giocherà un ruolo importante nel processo di ripresa.

    Secondo le ricerche sui viaggi di Euromonitor International l’Italia dovrà aspettare il 2025 per tornare ai livelli pre-crisi. Turchia, Grecia, Croazia sono destinate a correre più velocemente, mentre Spagna e Francia avranno ritmi più lenti. La premessa sono i numeri non esaltanti che hanno fatto registrare un -74% di spese inbound nel 2020 e la stima delle spese ancora nettamente negativa per il 2021 con un -56% comparato al valore del 2019.

    Secondo l’ultimo rapporto di Euromonitor dal titolo "Climate Emergency to Force a Revolution in the Industry” , a  seguito del Coronavirus, quasi il 60% dei consumatori ha dichiarato che ridurrà i propri viaggi internazionali a breve e medio termine. Nello scenario Covid-19 peggiore delineato,  la domanda mondiale di turismo potrebbe precipitare dell’80% nel 2020, con potenziale ripresa ai livelli pre-crisi in quattro anni.

    Resilienza e spirito di adattamento sono  le due forze che emergono nella Top 10 Global Consumer Trends 2021 stilata da Euromonitor International. 
    1. SPINTA SULLA SOSTENIBILITÀ (Build Back Better)
    La parola d’ordine è sostenibilità, oggi ancora più di prima, ben il 69% dei professionisti si aspetta che i consumatori saranno maggiormente coinvolti dalle tematiche green e di tutela dell’ambiente rispetto a prima dello scoppio della pandemia. Riduzione della plastica e minori sprechi, in primis di cibo. Già nel 2020 il 73% dei professionisti ha verificato che il successo aziendale è arrivato anche per merito di iniziative sostenibili, dando i giusti consigli e incidendo sullo stile di vita dei clienti.

    Per Euromonitor - che traccia un profilo dei nuovi viaggiatori alto spendenti e delle tendenze che influenzeranno la domanda e le scelte strategiche degli operatori - il futuro del luxury travel è sostenibile, digitale, data-driven, individuale e umano.

    Risparmio, gaming, inclusione e, ovviamente, sostenibilità  sono le ultime tendenze dei consumatori (viaggiatori compresi), pubblicate da Euromonitor International nel report “Top 10 Global Consumer Trends 2023”. Il primo trend di Euromonitor parla della coppia human-robot: una sincronia tra essere umani e macchine che porta soluzioni di business significative, che crea le esperienze più ricercate del momento, quelle senza soluzione di continuità, attenzione al budget. La crisi del costo della vita sta minando sempre più il potere d’acquisto dei consumatori, dunque risparmiare, nell’anno in corso, è tra le priorità assolute. Stando ai numeri snocciolati da Euromonitor, nel 2022 il 75% delle persone non aveva messo in previsione l’aumento della spesa complessiva.

    Il rapporto Euromonitor International, che ha stilato la classifica delle 100 migliori città del globo, riconferma la capitale francese al vertice della classifica per il terzo anno consecutivo.

    Secondo le previsioni sugli arrivi globali presentati da Euromonitor International al World Travel Market di Londra i viaggi nel 2018 raggiungono 1,4 miliardi con una crescita del 5%. Dalle economie più sviluppate come Stati Uniti, Giappone ed Eurozona sono attesi introiti in entrata ancora più forti (11%). I viaggi domestici avranno un vero boom nell’Asia Pacifica (+10%). La spesa media per viaggio è in aumento, sempre trainata dall’area Asia-Pacifico. La spesa globale dovrebbe aumentare del 9%.

    La ripresa potrebbe avvenire tra altri 2 anni, secondo una ricerca di Euromonitor International,  “Travel Rewired: Innovation Strategies for a Resilient Recovery”. Se quest’inverno si decidesse di limitare il flusso turistico sarebbero a rischio, secondo Wttc,  fino a 900 mila posti  di lavoro in tutta la Ue e l’ammontare delle entrate valutarie cancellate sarebbe pari a 35 miliardi  di euro.
    I pilastri dell’innovazione secondo Euromonitor sono quattro: digitale (sul doppio fronte B2B e consumer), sostenibilità (ovvero azioni orientate a combattere il cambiamento climatico), sicurezza (con lo sviluppo di metodi e servizi contactless, self service e seamless), approccio people-centric (incentrato sulle persone, con una rinnovata attenzione ai disabili).
    L’ecommerce dei viaggi è un fenomeno accelerato dalla pandemia ed il 39% delle imprese sta investendo in tecnologia. Già lo scorso anno, nonostante i lockdown, la spesa del travel online era aumentata del 5%, conquistando uno share del 54% sul totale e per il 2022 è prevista una crescita decisiva quando il giro d’affari digitale raggiungerà quasi 500 miliardi di dollari.

    La ventunesima edizione dell’Holiday Barometer del gruppo Europ Assistance ha evidenziato che il 76% (+9 punti percentuale rispetto al 2021) degli italiani intervistati andrà in vacanza questa estate, contro il 71% della media europea, a conferma della grande voglia di tornare a viaggiare. Il 36% del campione, inoltre, ha già prenotato il prossimo viaggio. In generale, il numero degli europei che viaggeranno nell’estate 2022 è più alto rispetto ai livelli pre-pandemici e l’Italia si conferma uno dei Paesi con la crescita più consistente, insieme a Portogallo, Spagna, Polonia e Svizzera.

    Nonostante il contesto geopolitico ed economico risulti complesso negli ultimi tempi, la domanda per i viaggi resta comunque elevata, come evidenziato dall’Holiday barometer di Europ Assistance.

    Gli italiani non intendono rinunciare a viaggiare: è quanto emerge dal 23esimo Holiday Barometer di Ipsos-Europ Assistance, che ha evidenziato come il 69% degli italiani abbia intenzione di concedersi almeno una vacanza estiva e, di questi, oltre il 30% preveda di farne più di una. Anche se il 52% teme che l’inflazione possa influenzare i propri piani, il budget medio per le vacanze è aumentato del 15% rispetto allo scorso anno, arrivando a 2.041 euro.

    Secondo la XIX edizione del Barometro vacanze Ipsos-Europ Assistance per le vacanze 2019 gli italiani sembrano preferire destinazioni fuori dai confini nazionali mentre il nostro Paese è tra i primi tre favoriti dai cittadini europei, in particolare austriaci e svizzeri.
    Il 61% degli italiani partirà questa estate per le consuete vacanze, mentre la media europea è di poco più alta, al 63%, con una leggera crescita che conferma un trend positivo che perdura dal 2016. I vacanzieri austriaci sono in percentuale i più numerosi (70%), mentre i meno inclini alla possibilità di fare vacanze quest’anno sono spagnoli e portoghesi (fermi al 60%). In Europa il budget medio di spesa  si attesta sui 2.019 euro, +3% sul 2018, con una crescita sostanziale pari al +10% per la Francia e +8% per la Spagna. Gli italiani dichiarano invece una media di spesa di 1.757 euro, in flessione dell’1% rispetto al 2018.

    Il 2020 per l’economia è stato il quarto anno peggiore da oltre 150 anni. Ma nel 2021 l’Italia è cresciuta del 6,6% riportando un tasso di incremento superiore alla media Ue del 5,3%. I dati elaborati da The European House – Ambrosetti presentati al Biz Travel Forum indicano nell’Italia una capacità di ripresa particolarmente rapida, che nel 2022 ha generato un tasso di crescita del Pil del 3,7%, superiore alla media europea e a Paesi come Francia o Germania.

    L'European House Ambrosetti evidenzia cinque fattori di crisi in atto contemporaneamente.  Il primo è la pandemia non ancora risolta, ma sotto controllo; il secondo fattore è la guerra in territorio europeo (Ucraina); il terzo l’inflazione, che ha un impatto sul settore in modo significativo; il quarto e il quinto sono l’incremento dei costi dell’energia e la disruption delle catene di approvvigionamento, da cui ne consegue una struttura dei costi più alta.L’indice di esposizione al conflitto rivela che l’Italia è al 31esimo posto tra tutti i Paesi, ovviamente l’impatto più alto lo hanno avuto l’Asia Centrale e le Repubbliche Baltiche.  Tra i temi su cui riflettere – e su cui agire – ci sono, inoltre, gli stipendi. L’Italia è l’unico Paese Ocse dove i salari reali nell’ultimo trentennio si sono ridotti. Solo per fare alcuni esempi oggi il salario medio italiano è pari al 55% di un salario medio Usa, al 64% di uno olandese, al 70% di uno tedesco, all’80% di uno inglese e all’83% di uno francese.

    Sempre più attento alla sicurezza, propenso a spendere un po’ di più purché sia sostenibile, interessato a vedere diversi paesi impiegando anche qualche giorno in più: è questo l’identikit del viaggiatore tipo che sceglierebbe l’Europa come destinazione di vacanza, secondo i dati della ricerca ‘Long-Haul Travel Barometer 2024’ pubblicata dalla European Travel Commission, condotta su un campione di 7 mila intervistati tra Cina, Giappone, Corea del sud, Australia, Brasile, Canada e Stati Uniti.

    Secondo il rapporto di Etc ( European Travel Commission) la crescita del turismo europeo rimarrà al di sotto dei livelli del 2019 fino al 2023, nello specifico  i viaggi in Europa dovrebbero quest’anno subire una flessione del 54% rispetto al 2019.
    Durante i primi quattro mesi del 2020, l'Europa ha registrato un calo del 44% degli arrivi di turisti internazionali rispetto al stesso periodo nel 2019 e  la perdita di posti di lavoro nel settore turistico in Europa nel 2020 potrebbe essere compresa tra i 14,2 e i 29,5 milioni.

    L'ultimo rapporto della Commissione europea per i viaggi indica come il 77% degli intervistati sia intenzionato a fare una vacanza nei primi sei mesi del 2023 e che il 63% (il 13% in più rispetto a un anno fa) lo farà in un Paese vicino. L'aumento dei costi preoccupa però il 23% degli intervistati, mentre un ulteriore 18% giudica la propria situazione finanziaria incerta. Tuttavia, nonostante l’insicurezza economica, il budget per gli spostamenti resterà invariato. Il 37% (il 6% in più rispetto a un anno fa) spenderà tra i 1.000 e i 2.000 euro a persona e il 19% supererà la soglia dei 2.000 euro. Inoltre il 44% (il 7% in più rispetto al 2022), ha già prenotato in tutto o in parte la prossima vacanza.

    Viaggi ‘hygge’, uso sempre più diffuso dello smartphone per prenotare le vacanze e Namibia e Filippine come mete più ambite: sono questi i trend per il 2019 rilevati dall’European Traveller Insights Report 2018. Secondo lo studio, infatti, continua a crescere l’uso dello smartphone per prenotare un viaggio: lo fa il 42% dei clienti rispetto alla crescita media del settore che in Europa si attesta sul 28%.

    Il turismo è un settore in salute e in grado di generare nuovi posti di lavoro, dati Eurostat alla mano. Secondo il report Tourism Satellite Accounts in 15 Paesi dell’Unione europea sono stati creati 16,5 milioni di posti di lavoro relativi all’attività turistica.
    Tra questi, in cima alla classifica c’è l’Italia con  4,2 milioni di posti di lavoro nati grazie al settore turistico. Guardando alla spesa dei turisti:  la Francia registra gli introiti più alti con 64.221 milioni di euro, pari al 16% della spesa turistica totale nell’Ue (405.000 milioni di euro). Al secondo posto si posiziona la Spagna (59.213 milioni di euro), terza l’Italia (48.148 milioni di euro, 12% del totale).

    Secondo i numeri divulgati da Eurostat,  comparando la prima metà dell’anno del 2022 con quella pre pandemica, il totale delle notti passate dai turisti nelle strutture ricettive dell’Ue è di 1.01 miliardi, contro l’1.18 miliardi del 2019. Paragonando, però, il 2022 a due anni prima la risalita è ancora più netta: nel 2020 parliamo di 474.7 milioni di notti trascorse; nel 2021 di 406.8 milioni. Tradotto: sul 2019 siamo sotto del 14%, mentre sul 2020 e 2021 siamo al +60 e 66%. Mettendo a confronto la prima parte del 2022 con quella dello scorso anno, il mese che ha registrato la migliore crescita è aprile, al +302% (44 milioni di notti nel 2021 contro le 177.6 milioni del 2022). Il dato interessante, inoltre, è quello che certifica la ripresa del turismo internazionale, chiaramente spinto dall’allentamento graduale delle restrizioni Covid che vede ora il mondo sostanzialmente riaperto. Sul miliardo di notti spese in Europa, 432.9 milioni riguardano i turisti stranieri, con una percentuale di crescita pari al 154% sul 2020 (170 milioni) e del 401% sul 2021 (86.4 milioni). Sul 2019, la decrescita è del 22%, e a livello domestico del 7%. In totale, nei primi sei mesi del 2022, 579.1 milioni di notti sono state spese da turisti domestici pari al 57%.

    Lontana dalla Francia capofila, l’Italia è sesta nella graduatoria degli Stati europei che nel 2022 hanno “esportato” più turisti, in base alla foto scattata da Eurostat. Su 47 milioni, però, sono appena 6,3 milioni quelli dai 25 ai 35 anni: i tedeschi coetanei sono 7 volte di più, 44,3 milioni. Il grosso degli italiani che ha viaggiato, 10,6 milioni, va dai 45 ai 55 anni.

    Il Covid continua a piegare il trasporto aereo che, secondo gli ultimi dati di Eurostat, nel mese di gennaio 2021 ha registrato in Europa un calo dei voli commerciali del 68% rispetto allo stesso periodo del 2020.   In Italia la riduzione dell’offerta voli è stata del 76,1%  e per  lo scalo di Fiumicino del 78%.
    A livello europeo, i cali più pesanti hanno interessato gli aeroporti di Monaco (85%), Parigi Charles de Gaulle (63%), Amsterdam Schiphol (61%), Francoforte (64%) e Madrid (70%).

    Secondo gli ultimi dati di Eurostat relativi a giugno 2020 rispetto a febbraio dello stesso anno, mostrano un calo di tutto il settore dei servizi all’interno della Ue, del 16,4%; con un  crollo del  turismo del 75%.  Fra i diversi attori del comparto a pagare la cifra più alta sono stati proprio le agenzie di viaggio e gli operatori turistici: la perdita registrata fra febbraio e giugno è stata del -83,6%, seguita dal -73,8% del trasporto aereo e dal -66,4% delle strutture ricettive.

    Eurostat segnala che a luglio il prezzo al consumo dei pacchetti vacanza nell’Ue è stato del 6,6% più alto rispetto a luglio 2023. Il prezzo dei pacchetti vacanza nazionali è aumentato dell’11,1%, mentre i pacchetti vacanza internazionali hanno visto un aumento del 5,7%, proseguendo così la crescita iniziata ad agosto 2021.

    Continua a crescere il numero di prenotazioni online per B&B e affitti di breve termine nell’Unione europea secondo Eurostat. Tra ottobre e dicembre 2023 le notti trascorse in alloggi in affitto a breve termine sono state 132,4 milioni prenotate attraverso una delle quattro piattaforme online Airbnb, Booking, Tripadvisor o Expedia.

    Secondo Eurostat i Paesi dell'Est Europa registrano risultati positivi per quanto riguarda il numero di pernottamenti nelle strutture turistiche. A far segnare il maggior incremento tra il 2017 e il 2018 è la Lettonia (+8,3%), seguita dalla Lituania (+7,7%) e, nell'ordine, da Malta (+6,5%), Polonia (+7,7%) e Romania (+5,5%). Performano bene anche i Paesi mitteleuropei come Repubblica Ceca (+4,5%) e Slovacchia (+3,3%), Germania (+4,3%) e Austria (+2,8%); stabile la Grecia. Boom dei Paesi balcanici extra UE con il +12,4% della Macedonia e l'11,7% in Kosovo.

    (Per maggiori informazioni:  https://ec.europa.eu/eurostat)

    Secondo Eurostat, sono oltre 546,2 milioni le notti trascorse in alloggi in affitto breve nell’Ue nei primi nove mesi del 2023, con strutture prenotate tramite piattaforme online.

    Secondo i dati diffusi da Eurostat, su 233 territori presi in considerazione, il Veneto è nella ‘top 5’ delle regioni più turistiche d’Europa, e i suoi abitanti fra i più longevi del continente. Su 233 territori presi in considerazione, la regione del Nord-Est è infatti al quinto posto nel Continente per numero di notti passate in strutture turistiche in un anno, ben 47,1 milioni (dati 2017). Meglio fanno solamente tre regioni spagnole e una croata: le isole Canarie (oltre 93 milioni di notti), la zona costiera della Croazia (circa 77 mln), le Baleari (64 mln) e la Catalogna (54,7 mln).

    Tra i primi cinque Paesi con il numero più alto di passeggeri trasportati, l’Italia è quello che nel 2018 ha avuto la più alta crescita percentuale (+6%) secondo Eurostat. Il più alto numero di passeggeri si registra nel Regno Unito (272 mln), in Germania (222 mln), in Spagna (221 mln), in Francia (162 mln) ed in Italia (153 mln). Inoltre secondo l’ufficio di statistica europeo sono stati 1miliardo106milioni i passeggeri che hanno viaggiato in aereo nell’Unione europea l’anno scorso, con un aumento del 6% rispetto al 2017 e del 43% rispetto al 2010 e rappresentano  un numero record.

    Secondo i dati Eurostat nell’Unione europea l’occupazione arriva al 75% nella fascia di età tra i 20 e i 64 anni nel 2022. È la percentuale massima raggiunta dal 2009. Nel 2020 il tasso di occupazione – ovvero le persone che hanno un impiego in rapporto alla popolazione in età lavorativa – era calato al 72% a causa della pandemia di Covid-19, ma è risalito poi al 73% nel 2021 per guadagnare altri due punti percentuali lo scorso anno. L’Italia, però, resta indietro rispetto all’intera Unione europea con un’occupazione al 65%, dieci punti percentuali in meno della media, lavorano più i greci (66%) e i rumeni (69%) tra i 20 e i 64 anni che gli italiani. Tra i Paesi membri, Olanda (83%), Svezia ed Estonia (entrambe all’82%) sono decisamente in testa.

    Secondo quanto riferisce l’ufficio statistico Eurostat l’industria turistica dell’Ue si sta riprendendo dalla pandemia. Nel primo semestre di quest’anno, il numero di pernottamenti nelle strutture ricettive dell’Ue ha raggiunto il livello più alto degli ultimi dieci anni: sono stati registrati 1,193 miliardi di pernottamenti in strutture ricettive come alberghi, case vacanze e campeggi. Si tratta di un aumento del 12,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e dello 0,9% rispetto al 2019. Inoltre, ogni mese della prima metà del 2023 ha superato i dati dello stesso mese dell’anno precedente, soprattutto gennaio (+45%) e febbraio (+27%).

    Secondo gli ultimi dati di Eurostat ad aprile 2021 l’aeroporto di Roma Fiumicino ha registrato una diminuzione di 20 mila voli aerei commerciali, una flessione pari a -76% rispetto allo stesso mese del 2019. Parigi/Charles de Gaulle è stato l’aeroporto che in Europa nello stesso mese ha registrato il maggior calo di voli aerei commerciali, 28.300 in meno rispetto ad aprile 2019 (-67%). A seguire Amsterdam/Schiphol (-28.200, -67%), Francoforte sul Meno (-28.000, -65%) e Monaco (-27.300, -81%).

    Secondo Eurostat nel primo trimestre del 2024 i pernottamenti nelle strutture ricettive turistiche in tutta l'Ue sono stati 452,6 milioni, segnando un aumento del 6,6% rispetto allo stesso trimestre del 2023.

    Nel quarto trimestre del 2020, sulle reti ferroviarie italiane hanno viaggiato 144,9 milioni di passeggeri in meno, in calo del 61% rispetto allo stesso periodo del 2019, il terzo più alto in Europa secondo Eurostat che sottolinea come, nonostante una leggera ripresa nel terzo trimestre del 2020, il numero di passeggeri ferroviari sia ulteriormente diminuito negli ultimi tre mesi del 2020 in tutti gli Stati membri dell’Ue. 

    Secondo gli ultimi dati Eurostat, nel 2017 le famiglie italiane hanno investito nella buona tavola e nei viaggi il 10,3% della loro spesa per consumi, salendo così all'ottavo posto dal nono di dieci anni fa. Nonostante la crisi, si tratta di una crescita dell'1,2% rispetto al 9,1% del 2007, e superiore alla media Ue rispettivamente dell'8,3% e dell'8,8% (+0,5%).

    L’industria del turismo dell’Ue è in ripresa e il numero totale di notti trascorse in strutture ricettive nel 2022 è stato vicino al livello pre-pandemia con 2,72 miliardi di notti nel 2022 rispetto a 2,88 miliardi nel 2019. Lo riporta Eurostat in una stima che conferma un aumento sostanziale rispetto al numero di notti trascorse nel 2020 e nel 2021, rispettivamente 1,42 miliardi nel 2020, 1,83 miliardi nel 2021. Nel corso del 2022 i numeri mensili del turismo sono stati in costante aumento e si sono infine avvicinati ai livelli degli stessi periodi del 2019. Tra i Paesi dell’Ue, il numero di notti trascorse dai turisti nazionali e stranieri nel 2022 rispetto al 2019 è aumentato in particolare in tre degli Stati membri con dati disponibili: Danimarca (38,4 milioni di notti nel 2022 rispetto ai 34,3 milioni del 2019; +12,3%), Paesi Bassi (128,3 milioni rispetto ai 123,4 milioni; +3,9%) e Belgio (42,7 milioni rispetto ai 42,5 milioni; +0,5%).

    Secondo Eurostat nel 2022, il numero totale di passeggeri aerei nell'Ue è stato di 820 milioni, oltre il doppio (119%) rispetto al 2021, dopo il forte calo del 73% nel 2020 rispetto al 2019 a causa delle restrizioni dovute alla pandemia.

    Secondo l'ultimo rapporto di Eurostat il numero di pernottamenti nelle strutture ricettive turistiche nel 2023 è di 2,92 miliardi, vale a dire l'1,6% in più rispetto all'epoca pre-Covid (2,87 miliardi).

    Secondo l’ultimo bollettino di Eurostat l’Italia nell’ultimo trimestre del 2023 è risultata seconda per presenze di turisti stranieri nelle sue strutture ricettive (circa 34 milioni di persone), dietro solo alla Spagna (circa 61 milioni di persone) e davanti alla Francia (18,5 milioni di persone). L’anno scorso il numero di notti trascorse negli alloggi turistici dell’Ue ha raggiunto i 2,9 miliardi, con un aumento del 6,1% rispetto al 2022 e dell’1,4% rispetto al 2019, ultimo anno pre-pandemia.

    Un tesoro da 153 milioni di notti, questo il volume delle prenotazioni effettuate online in tutta l'Ue nel secondo trimestre del 2023 tramite Airbnb, Booking, Expedia Group o TripAdvisor secondo i dati raccolti da Eurostat, che stima anche un incremento del 15,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

    Secondo i dati pubblicati da Eurostat, il 2017 si è appena concluso con un segno decisamente positivo per quanto riguarda il turismo nell’Unione Europea.Sono infatti 3,2 miliardi le notti trascorse presso strutture turistiche, in crescita del 5,1% rispetto al 2016.

    I risultati dei primi 4 mesi del 2023 certificano la ripresa del turismo in Italia e soprattutto il grande ritorno degli stranieri. Nel periodo compreso tra gennaio e aprile i pernottamenti degli stranieri non residenti sono arrivati a quota 12,7 milioni. L'incremento rispetto all'anno precedente, secondo dati Eurostat e Istat, è stato pari al 43%. E non si tratta solo dell'effetto dell'apertura delle frontiere dopo lo stop della pandemia, come dimostra il confronto con la Spagna, a +25%, e con la Francia, a +23%. Per quanto riguarda la nazionalità, a trainare sono soprattutto americani, inglesi e francesi. Insomma, l'Italia non conquista gli stranieri solo in estate, anche i mesi freddi fanno registrare cifre di tutto rispetto. Lo scorso gennaio le presenze nelle strutture ricettive hanno registrato un incremento del 90%, mentre a febbraio sono cresciute del 73%.

    Il problema dell’overtourism non lascia indifferenti i turisti italiani secondo l'indagine condotta da Evaneos, azienda che ha fatto dei viaggi sostenibili la sua missione, da cui emerge che il 70% degli intervistati ha rinunciato almeno una volta a visitare un’attrazione per l’eccessivo affollamento e di questi il 27% dice di aver spesso sperimentato questo fenomeno. Tra le mete italiane associate maggiormente ad un’eccessiva pressione turistica, Piazza San Marco a Venezia, il Colosseo e la Fontana di Trevi a Roma.
    Tra le situazioni riscontrate più di frequente dagli intervistati quella di sentirsi oppressi dalla folla (31,7%) e quella di osservare sporco e rifiuti nei siti turistici (48%). Mentre vengono segnalati maggiormente tra gli impatti rilevanti del fenomeno, l’aumento dei prezzi locali (57,5%) e il degrado della qualità della vita dei residenti (43,6%).

    Evaneos ha sviluppato, insieme alla società di consulenza Roland Berger, il primo Overtourism Index, un indice che propone tipologie di overtourism basate sull’analisi di un campione di 70 destinazioni tra le prime 100 in termini di numero di visitatori.

    I parchi investono in media 15 milioni di euro all’anno in spettacoli dal vivo, alimentando un indotto di 1.500 addetti anche in estate, quando i teatri sono chiusi.

    Il concetto di viaggio è cambiato. Le destinazioni, le modalità, la stessa visione del mondo sono cambiate e richiedono un approccio nuovo da parte degli operatori turistici.

    Ne parleremo il prossimo 19 maggio, alle ore 11.00, nel corso di Tourism EXPerience, un evento digitale, a cura di Unicredit, in collaborazione con Federturismo Confindustria, nato per condividere riflessioni sul futuro del settore e sui cambiamenti necessari per reagire alla complessa situazione in atto.

    Italy China Council Foundation ed European Chamber of Commerce in China sono lieti di invitarla a partecipare alla presentazione dell'indagine annuale sulla fiducia delle imprese della Camera europea, durante la quale verranno illustrati i risultati principali dell'indagine di quest'anno sul sentimento delle imprese europee in Cina.

    Sono 320mila i contratti programmati dalle imprese nel mese di febbraio e saliranno a poco più di un 1 milione tra febbraio-aprile 2020. Rispetto alla dinamica positiva registrata a gennaio, i dati del Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, mostrano in questo mese, una flessione sia congiunturale che tendenziale delle entrate previste: -13mila rispetto a febbraio 2019 (-4,0%) e -50mila rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno (-4,5%). A pesare è soprattutto la contrazione della domanda di lavoro del manifatturiero con 11mila entrate in meno a febbraio (-14,4%) e oltre 35mila in meno tra febbraio-aprile (-15,2%).

    L'emergenza sanitaria ha frenato i programmi di assunzione delle imprese nel 2020, con un calo del 30% rispetto al 2019, pari a  circa 1,4 milioni di contratti di lavoro in meno, inclusi stagionali e collaborazioni. La brusca frenata dei piani assunzionali delle aziende ha interessato tutti i settori, ma è stata più marcata nell'accoglienza e ristorazione (-40,7% per gli ingressi previsti) e in alcuni comparti di punta del made in Italy, come la moda (-37,9%).

    Secondo il rapporto Excelsior Unioncamere nei prossimi cinque anni  il settore dell’industria dei viaggi sarà  tra i comparti più promettenti per la ripresa economica con grandi occasioni di impiego. In particolare si prevede un fabbisogno di 85.100 risorse. 

    Secondo il bollettino del sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, il turismo guida il mercato del lavoro a luglio. Una parte consistente delle oltre 585mila assunzioni programmate dalle imprese italiane per il mese appena iniziato andrà infatti a supporto della filiera, per far fronte al picco della stagione estiva.   Il comparto turistico registra il flusso di assunzioni più consistente nell’ambito dei servizi, su una previsione di 436mila assunzioni (+61mila rispetto a un anno fa). Si  stima l’attivazione di 170mila contratti, seguono commercio (78mila) e servizi alle persone (60mila).

    Secondo il Bollettino del sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, sono 1,3 i milioni di lavoratori ricercati dalle imprese per il primo trimestre del 2023, di cui 504mila nel mese di gennaio, con il +12,9% di assunzioni rispetto ai primi tre mesi del 2022.Dopo il manifatturiero (+19mila), su base annua, è il turismo a segnare un aumento delle assunzioni, di 10mila unità (+21%). Seguono i servizi operativi di supporto a imprese e persone (+7mila) e servizi alle persone (+7mila). A gennaio 2023 i servizi prevedono di assumere 330mila lavoratori, ad offrire le maggiori opportunità lavorative sono i servizi alle persone che ricercano 64mila profili, seguiti da commercio (60mila) e, subito dopo, dal turismo (58mila).

    I dati del sistema Excelsior di Unioncamere dicono che da ottobre a dicembre le imprese indicano difficoltà a reperire il 53% del personale per mancanza di candidati all’assunzione. La difficoltà di reperimento è pari all’87% per i pasticceri, prossima al 61% per i cuochi, al 59% per i camerieri e fra le professioni a maggiore qualificazione, sebbene parliamo di circa 300 entrate programmate dalle imprese, le aziende segnalano la totale impossibilità (100%) a trovare tecnici delle attività ricettive. Secondo un’elaborazione Isnart su dati Excelsior nel 2022 le assunzioni difficili nel settore turistico potrebbero riguardare circa 2 milioni di posizioni, ovvero occasioni di lavoro. Fra le figure più richieste gli energy manager e i social manager per prodotti e destinazioni turistiche.

    I dati del Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, rivelano che sono stati circa 257mila i lavoratori ricercati dalle imprese per il mese di agosto, +3,7% rispetto allo stesso periodo del 2019 e sono circa 526mila i lavoratori ricercati dalle imprese per il mese di settembre, pari al +20,9% rispetto allo stesso periodo del 2019. Nel trimestre settembre-novembre le imprese hanno in programma di assumere 1,5 milioni di lavoratori (+23,5% rispetto all’analogo trimestre 2019). Mentre si consolida la ripresa del manifatturiero, anche il settore dei servizi mostra vitalità: sono 370mila i contratti di lavoro offerti nel mese di settembre, pari al +19,3% su settembre 2019, e oltre un milione quelli previsti per il trimestre sino a novembre (+21,2% sul trimestre 2019). Tra le maggiori opportunità di lavoro, quelle offerte dai servizi di alloggio, ristorazione e turistici (73mila nel mese e 192mila nel trimestre).

    Secondo il volume ‘Imprese e professioni culturali e creative, 2022′ del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal e analizzato in collaborazione con il Centro Studi delle Camere di Commercio G. Tagliacarne, nel 2022 le imprese culturali e creative hanno richiesto circa 278mila lavoratori, pari al 5,4% della domanda di lavoro complessiva delle imprese dei settori industria e servizi. Ad attivare la domanda di lavoro un insieme di imprese appartenenti ai quattro comparti ‘core’ del sistema produttivo culturale e creativo: industrie creative, industrie culturali, patrimonio storico-artistico, performing arts e intrattenimento. A queste richieste si sono aggiunte poi ulteriori 20mila entrate programmate dalle imprese del Made in Italy a contenuto culturale e, soprattutto, quasi 362mila assunzioni collegate alle imprese del turismo a prevalente vocazione culturale.

    Touring Club Italiano organizza annualmente con Fondazione Campus l’executive master Management dello Sviluppo Turistico Territoriale rivolto a neo laureati e professionisti del settore che vogliono aggiornare, migliorare e approfondire le proprie conoscenze e competenze.

    Dubai mantiene, per il secondo anno consecutivo, la prima posizione nel report Executive Nomad Index di Savills, che elabora la classifica delle migliori destinazioni per chi lavora da remoto, anche noto come nomade digitale ma c’è una sorpresa: nell’elenco compare Palermo, al 22esimo posto, apprezzata per le possibilità anche turistiche che dà a chi decide di sceglierla per lo smart working.

    Sempre più viaggiatori scelgono la montagna, secondo i dati di Expedia Group relativi al quarto trimestre del 2019. Alcune località montane della Valle d’Aosta e del Trentino-Alto Adige hanno ottenuto un buon incremento nella domanda turistica, rispettivamente, di poco oltre il 15% e di quasi il 15%, rispetto allo stesso periodo del 2018.

    Secondo le tendenze del Travel Recovery Trend Report di Expedia Group, relative al quarto trimestre del 2021, cresce la voglia di viaggiare, soprattutto sul lungo raggio e con la formula del vacation rental e si tornano a pianificare le partenze. Nonostante la variante Omicron, che ha decisamente impattato sull’ultimo trimestre 2021, il desiderio di viaggiare resta: è del +70%, infatti, la percentuale di ricerche di viaggio rispetto allo scorso anno. In Asia Pacifico, sulla spinta delle vaccinazioni e dell’allentamento delle restrizioni – come nel caso dell’Australia– i volumi di ricerche di viaggi sono aumentati del 35% rispetto al terzo trimestre (luglio-agosto-settembre).
    La riapertura delle frontiere in gran parte delle destinazioni mondiali ha ridato una buona dose di fiducia ai viaggiatori, che dopo le vacanze invernali hanno iniziato a pensare alla primavera-estate. Secondo Expedia, dunque, la quota globale di ricerca nella finestra di oltre 30 giorni è cresciuta del 15% rispetto al trimestre precedente ed in Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) ha toccato il +30%.