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  • News 2021

    Il 29 novembre la Presidente di Federturismo Confindustria  Marina Lalli  ha partecipato al primo incontro del ciclo PMIReAction, iniziativa promossa dal Gruppo di lavoro Innovazione in collaborazione con la Sezione ICT e Turismo dell'Unione Industriali di Napoli, che, con un occhio al futuro, mira a mostrare le attività messe in atto dalle aziende dopo la pandemia per reagire ai costanti cambiamenti dettati dall'innovazione digitale. L’obiettivo deve essere trasformare il covid  da ostacolo ad opportunità  per accelerare la digitalizzazione dei percorsi di tutte le strutture alberghiere. La presidente Lalli nel suo intervento ha sottolineato come turismo e digitale siano sempre andati a braccetto e come l’intelligenza artificiale, i droni e la realtà aumentata si stiano rivelando strumenti essenziali per promuovere i tanti siti turistici. Per Giancarlo Carriero, delegato al turismo dell’Unione Industriali di Napoli, nel campo della digitalizzazione l’industria turistica è un passo avanti alle altre.

    Il progetto Erasmus + "Wellness and Spa Tourism Sectoral Skills' Development" (WeSkill), Ref. No. 621401-EPP-1-2020-1-BG-EPPKA2-SSA mira a sviluppare e implementare un piano di apprendimento per le istituzioni VET (istruzione e formazione professionale) in linea con le esigenze del mercato del lavoro, per affrontare le lacune di abilità e competenze nel settore termale e del benessere.

    Secondo l’ultimo report di Bain & Company, una delle principali società internazionali di consulenza strategica, nonostante la campagna vaccinale e il buon andamento della stagione estiva, il trasporto aereo mondiale chiuderà l’anno con un fatturato stimato di circa 230 miliardi di euro, vale a dire poco più di un terzo di quello pre Covid che nel 2019 aveva superato la soglia dei 660 miliardi. Le previsioni fatte alcuni mesi fa hanno subìto una rivisitazione obbligata, alla luce della recrudescenza dei contagi in Europa iniziata a fine ottobre con l’incubo della quarta ondata che – seppur immotivatamente, visto che oggi gli strumenti di protezione (vaccino in primis) esistono – rischia di ridimensionare i già deboli segnali di ripresa del traffico aereo, soprattutto nel segmento leisure.

    Prosegue, anche se lentamente, il recupero delle perfomance nel traffico aereo italiano. Secondo il report mensile di ottobre di Assaeroporti il movimento passeggeri è stato di 10,6 milioni di utenti (pari ad un -37%) rispetto allo stesso mese del 2019. Mentre i primi dieci mesi dell’anno, da gennaio ad ottobre, presentano un consuntivo di 62,8 milioni di passeggeri pari ad un -62% rispetto allo stesso arco di tempo del 2019. Buone, in particolare, le prestazioni registrate negli aeroporti di Palermo con 581mila pax pari ad appena il -5,3% rispetto all’ottobre 2019, di Bergamo con quasi 920mila pax (-24%), e di Napoli con 713mila passeggeri (-29%), mentre rimane ancora alto il divario di perfomance degli scali internazionali di Roma Fiumicino con 1,5 milioni di pax pari ad un -62% e di Milano-Malpensa con 1,1 milioni di utenti ovvero -58% rispetto all’ottobre 2019.

    La ripresa potrebbe avvenire tra altri 2 anni, secondo una ricerca di Euromonitor International,  “Travel Rewired: Innovation Strategies for a Resilient Recovery”. Se quest’inverno si decidesse di limitare il flusso turistico sarebbero a rischio, secondo Wttc,  fino a 900 mila posti  di lavoro in tutta la Ue e l’ammontare delle entrate valutarie cancellate sarebbe pari a 35 miliardi  di euro.
    I pilastri dell’innovazione secondo Euromonitor sono quattro: digitale (sul doppio fronte B2B e consumer), sostenibilità (ovvero azioni orientate a combattere il cambiamento climatico), sicurezza (con lo sviluppo di metodi e servizi contactless, self service e seamless), approccio people-centric (incentrato sulle persone, con una rinnovata attenzione ai disabili).
    L’ecommerce dei viaggi è un fenomeno accelerato dalla pandemia ed il 39% delle imprese sta investendo in tecnologia. Già lo scorso anno, nonostante i lockdown, la spesa del travel online era aumentata del 5%, conquistando uno share del 54% sul totale e per il 2022 è prevista una crescita decisiva quando il giro d’affari digitale raggiungerà quasi 500 miliardi di dollari.