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  • News 2021

    Roma, 19 novembre 2021 AIDIT – l’Associazione italiana distribuzione turistica, aderente a Federturismo Confindustria, amplia e rafforza i servizi offerti alle Agenzie di Viaggi associate.

    In un momento di così grandi difficoltà per tutto il settore del turismo organizzato, nel quale tra restrizioni e contorsioni procedurali prosegue di fatto l’impossibilità di lavorare e di produrre reddito - per di più con un’azione specifica di Governo totalmente insufficiente - AIDIT riorganizza la struttura dei suoi servizi per affiancare con sempre maggiore efficacia le Agenzie associate attraverso nuove convenzioni con importanti studi legali a livello nazionale.

    Dal 10 al 13 novembre presso Talent Garden Calabiana di Milano si è svolto l'evento italiano più atteso nel mondo digital, il Digital Innovation Days Italy con un’edizione innovativa dedicata al tema “Human Capital: Driver for Innovation” per promuovere il capitale umano come vera e propria leva per incentivare la ripresa dopo la pandemia. Si è parlato di turismo l'11 novembre al panel  "Blockchain e Big Data for tourism: come sta cambiando la travel industry (ancora)". La valorizzazione culturale nel Bel Paese, è stato lo stimolo da cui sono partiti gli interventi , tra gli altri,  del direttore di Federturismo Confindustria Antonio Barreca, di  Mirko Lalli, fondatore di Data Appeal, di Carlo Larotonda Direttore  RetImpresa e di  Michele Cignarale cofondatore di TboxChain. 

    Il traffico aereo in Italia per Enav,  nei mesi estivi è stato tra il 70 e l’80% del traffico del 2019 con giornate che hanno raggiunto il 100%. Il trend di crescita è costante e, in alcuni giorni di ottobre, abbiamo anche superato i voli del 2019..
    I primi nove mesi del 2021 sono stati caratterizzati da una decisa ripresa del traffico aereo specialmente nel periodo estivo. In Italia, il risultato complessivo, rispetto al corrispondente periodo del 2020, per le unità di servizio di rotta, ha mostrato un incremento del 24,1% modificando il trend negativo del primo semestre (-16,6%) grazie al positivo andamento del terzo trimestre 2021 che ha evidenziato una crescita dell’83,1%.

    Quasi la metà degli esperti dell’Organizzazione mondiale del turismo (45%) ritiene che il turismo internazionale non tornerà ai livelli del 2019 fino al 2024 o oltre, mentre il 43% prevede che la ripresa arriverà nel 2023.
    Per regione, la maggior parte degli esperti che prevedono un ritorno ai livelli del 2019 nel 2024 o oltre si trova in Asia e nel Pacifico (58%). In Europa, la metà degli intervistati indica che ciò avverrà nel 2023. Il Medio Oriente è la regione più ottimista, con previsioni di una piena ripresa nel 2022.
    Secondo l’ultima edizione del barometro Unwto, 54 milioni di turisti hanno attraversato i confini internazionali a luglio ed è il miglior risultato da aprile 2020, anche se è inferiore del 67% rispetto allo stesso mese del 2019, quando lo fecero 164 milioni di persone.
    Le prospettive per gli ultimi quattro mesi del 2021 sono contrastanti.

    Il 53% degli esperti ritiene che il periodo sarà peggiore del previsto e solo il 31% prevede risultati migliori verso la fine dell’anno. I professionisti si aspettano un rimbalzo quando la domanda repressa di viaggi internazionali verrà rilasciata nel 2022, in particolare durante il secondo e il terzo trimestre.

    ( Per maggiori informazioni: www.unwto.org
    Nonostante l’estate 2021 abbia dato una bella scossa agli arrivi internazionali in Europa,  entro la fine dell’anno si sarà raggiunto solo il -60% dei volumi rispetto a quelli ottenuti nel 2019, secondo il rapporto trimestrale European Tourism Trends & Prospects della European Travel Commission (Etc) che parla di una completa ripresa, con relativo ed eventuale sorpasso delle cifre registrate fino a due anni fa, non prima del 2024. I viaggi nel continente, tra l’altro, hanno registrato un’impennata e rappresentano l’85% degli arrivi internazionali europei nel 2021, rispetto al 77% del 2019.
    La ripresa del turismo, chiaramente, è differente da destinazione a destinazione. Prendiamo la Grecia, ad esempio: qui il rimbalzo più forte è stato avuto in termini di pernottamenti (-19% rispetto al 2019), con gli arrivi stranieri che sono stati relativamente pochi. La più forte ripresa degli arrivi rispetto ai tassi pre-pandemici è stata osservata però in Croazia (-37%), che ha esteso le sue buone performance anche in bassa stagione, accogliendo 1,9 milioni di turisti a settembre. Al contrario, la Repubblica Ceca (-94%) ha registrato il calo più evidente, a causa di restrizioni rigorose estese per l’intero arco dell’anno.
    Tutte le mete di viaggio europee hanno goduto di livelli più alti di occupazione alberghiera quest’estate rispetto al 2020, sulla base dei dati di luglio-settembre.