Il World Travel & Tourism Council (Wttc) con il Gruppo Trip.com ha pubblicato il rapporto “Trending in Travel: Emerging Consumer Trends in Travel & Tourism in 2021 and Beyond” che segnala le ultime tendenze sul comportamento dei viaggiatori e i futuri modelli di prenotazione nel post Covid-19.
Il rapporto prevede una forte crescita della spesa internazionale per il 2022 che, secondo le proiezioni del Wttc, dovrebbe superare la spesa interna nel 2022, man mano che più destinazioni allentano le restrizioni e i tassi di vaccinazione mondiali continuano ad aumentare. Dopo un calo del 69,4% (2020), infatti, la spesa internazionale per i viaggi è destinata ad aumentare del 9,3% nel 2021 e del 93,8% nel 2022. Inoltre, il 70% dei viaggiatori in molti dei principali Paesi come Stati Uniti, Spagna, Regno Unito, Canada e Giappone prevede di spendere di più per i viaggi nel 2022 di quanto non abbia fatto negli ultimi cinque anni, incluso il 2019, uno dei i migliori anni mai registrati per il turismo internazionale.


Il rapporto evidenzia anche l’affermarsi del turismo domestico in tutto il mondo, dovuto con ogni probabilità alle restrizioni internazionali, con un aumento delle prenotazioni alberghiere nazionali di oltre il 200% sulla piattaforma di Trip.com quest’anno rispetto al 2019. Circa la metà dei turisti globali prevede di viaggiare nel proprio Paese nei prossimi 12 mesi; più della metà negli Stati Uniti e in Europa intende prendere un volo nazionale, circa un terzo degli europei prevede di intraprendere un viaggio internazionale all’interno dell’Europa stessa. In Inghilterra, in particolare, è stato rilevato che oltre la metà dei viaggiatori (62%) ha trascorso la pausa estiva 2021 nel Regno Unito, con un aumento del 12% rispetto all’anno precedente.
Quanto alle tendenze di prenotazione, il rapporto mostra come il Covid-19 abbia cambiato il modo di viaggiare delle persone.
I viaggiatori più giovani sono quelli che stanno guidando la ripresa, in particolare, il 73% di Millennials ( i nati tra il 1981 e il 1996) e Gen Z ( i nati fra il 1997 e il 2012) pianificano di intraprendere il prossimo viaggio nell’imminenza o da 1 a 3 mesi dopo la revoca delle restrizioni rispetto al 63% dei Boomer ( i nati tra il 1945 ed il 1965).
Si registra anche un aumento della domanda per soggiorni più lunghi: mentre nel 2019, la durata media del viaggio nazionale era di 4,45 giorni e di 9,22 giorni per quello internazionale, nel 2021 oltre il 52% dei viaggiatori globali ha indicato 13 giorni come durata ideale per una vacanza.
Si conferma infine l’importanza delle cancellazioni gratuite come boost per attirare la domanda, e si registra una crescente richiesta di elevati livelli di controlli sanitari e di sicurezza. Cresce, poi, la rilevanza delle destinazioni secondarie: per evitare restrizioni, i viaggiatori cercano mete diverse da quelle tradizionali.  Secondo i dati di prenotazione alberghiera di Trip.com, Abu Dhabi (Eau) Chiang Mai (Thailandia), Doha (Qatar), Firenze (Italia) e Francoforte (Germania) sono state le destinazioni secondarie più popolari nei rispettivi Paesi nel 2021.
Infine, la crescente attenzione alla sostenibilità. Lo stop forzato ha anche accresciuto la voglia dei consumatori di viaggiare in modo più sostenibile con più di otto consumer su 10 (83%) a livello internazionale che affermano che farebbero della sostenibilità una priorità per i futuri viaggi.
Infatti, dal suo lancio nel 2019, il rapporto mostra che 68 milioni di viaggiatori hanno scelto di prenotare un volo etichettato Greener Choice su Skyscanner, una scelta di volo (relativamente) a basse emissioni di carbonio.
(Per maggiori informazioni:www.trip.comwww.wttc.org)