GlobalData tramite un sondaggio ha rilevato che il 26% degli intervistati ha dichiarato di preferire un viaggio di piacere di oltre 10 notti, secondo solo ai viaggi da quattro a sei notti (28%).
L’analisi di GlobalData ha mostrato che nel 2019 la lunghezza media del viaggio è stata di 4,45 giorni per i viaggi nazionali e 9,22 giorni per i viaggi internazionali, rivelando che la domanda di soggiorni più lunghi è aumentata notevolmente dall’inizio della pandemia. Con meno opportunità per le spese ricreative e la riduzione delle spese dovute al pendolarismo, alcuni hanno risparmiato somme considerevoli.
Lo studio condotto dal Mastercard Economics Institute a livello mondiale dimostra che nel caso del nostro Paese il numero di prenotazioni di voli nazionali ha addirittura superato i livelli pre-pandemia (103%) attestati a fine 2019, mentre invece sta tardando la ripresa di quelli internazionali, ferma al 46%. Oltre all’Italia, a superare il numero di prenotazioni di voli nazionali rispetto ai livelli pre pandemia ci sono gli Stati Uniti, l’Australia e la Francia. Mentre stati come il Canada, la Thailandia e la Nuova Zelanda sono ancora ben lontani dal raggiungere anche solo parzialmente i livelli pre-Covid.
Lo studio Future4tourism/Ipsos rivela che 7 italiani su 10 sono pronti a partire nei mesi estivi nonostante l’allarme sulla variante Delta, le criticità relative all’utilizzo e all’estensione del green pass, le regole sempre pronte a cambiare. Il valore del 70% di italiani che parte in vacanza tra luglio e settembre è in linea con il periodo pre Covid, ovvero quello riferito alle estati 2018-2019. Anche la durata delle vacanze programmate è tornata ai livelli pre-pandemia: sono soprattutto il long weekend (3 pernottamenti) e le long holiday (quelle superiori ai 13 notti) a tenere il passo mentre le vacanze di media durata (dalle 4 alle 13 notti), seppur in ripresa, restano più penalizzate.
Secondo l’ultimo report sull’impatto del Covid sul comparto ferroviario della Comunità europea delle compagnie e dei gestori ferroviari (Cer) sono pochi i segnali di ripresa per la situazione economica delle ferrovie in Europa con un peggioramento delle entrate registrato da gennaio a maggio 2021 rispetto al secondo semestre del 2020.
In particolare, il traffico passeggeri è diminuito del 66% nel periodo da novembre 2020 ad aprile 2021 rispetto al 2019, per migliorare leggermente a maggio (-59%), mentre le perdite di fatturato restano intorno al 50%.
Secondo le stime dell’Osservatorio Turismo Open Air elaborate dall’Istituto Piepoli su richiesta di Enit e Human Company, un quarto degli italiani che andrà in vacanza sceglierà strutture outdoor, villaggi o agriturismi, con crescenti preferenze per camping e rifugi montani. Il 65% di chi pianifica outdoor sceglierà una destinazione di mare, il 20% la montagna, il 16% città e località d’arte. Il profilo del viaggiatore outdoor è simile a quello dell’ultimo anno, con una decisa presenza di giovani (21%) e scarsa di over 64 (3%). Interessante il dato sul periodo: se agosto si conferma il mese dominante (per il 48% degli italiani e per il 54% dei turisti outdoor è il periodo individuato per le vacanze), settembre registra una quota considerevole, specialmente tra i propensi all’outdoor (28%).