Gli investimenti nell’alberghiero italiano dovrebbero triplicare nel prossimo triennio e toccare i tre miliardi di euro nel 2023 secondo quanto emerso dal rapporto di Scenari immobiliari. L’Italia si conferma al secondo posto, dopo la Francia, nelle scelte internazionali per gli alberghi di alta gamma. Quasi la metà degli investitori infatti punta ad alberghi cinque stelle urbani oppure a resort di lusso in zone marine o di montagna. Secondo i dati, la crisi derivante dalla pandemia è costata al settore turistico italiano 28miliardi di euro, un punto e mezzo della ricchezza nazionale. Si sono persi circa 90mila posti di lavoro, con una forte componente femminile. Particolarmente penalizzate le città d’arte con cali di presenze fino all’84% di Firenze.
La presenza di turisti stranieri è calata di oltre due terzi, con danni soprattutto all’economia del centro Italia. A livello europeo l’anno scorso il mercato del settore alberghiero ha toccato il minimo del secolo con dodici miliardi di euro transati (-68% sull’anno precedente). È in corso una ripresa che dovrebbe portare gli scambi a 19 miliardi di euro a fine anno e nel 2023 si supererà l’anno record 2019 con oltre 40 miliardi di euro di scambi.
Nel primo semestre 2021 si sono registrate transazioni per oltre mezzo miliardo di euro per un totale di oltre 2.200 camere compravendute. Nonostante gli investimenti siano sempre concentrati sulle 4 piazze principali (Milano, Roma, Firenze e Venezia) che rappresentano il 70% dei volumi, assistiamo ad un crescente interesse per le destinazioni leisure che si sono dimostrate più resilienti
(Per maggiori informazioni: www.scenarimmobiliari.it)