Lo studio condotto dal Mastercard Economics Institute a livello mondiale dimostra che nel caso del nostro Paese il numero di prenotazioni di voli nazionali ha addirittura superato i livelli pre-pandemia (103%) attestati a fine 2019, mentre invece sta tardando la ripresa di quelli internazionali, ferma al 46%. Oltre all’Italia, a superare il numero di prenotazioni di voli nazionali rispetto ai livelli pre pandemia ci sono gli Stati Uniti, l’Australia e la Francia. Mentre stati come il Canada, la Thailandia e la Nuova Zelanda sono ancora ben lontani dal raggiungere anche solo parzialmente i livelli pre-Covid.
Tornando invece ai voli leisure internazionali, a livello globale le prenotazioni segnano un miglioramento: a maggio 2021 sono cresciute 4,5 volte più velocemente rispetto ai mesi precedenti, con un numero di prenotazioni quasi doppio rispetto a quello di gennaio.
Alcune rotte, però, hanno ripreso le loro attività, come ad esempio quella tra Australia e Nuova Zelanda e tra Stati Uniti, America Latina e Caraibi, che, in alcuni casi, hanno persino superato i livelli pre-pandemici.
In Italia a guidare la ripartenza del settore turistico sono coloro che scelgono di viaggiare per piacere (57%), sebbene i viaggi business continuino ad essere molto popolari tra i nostri connazionali (52%). Inoltre, grazie a una gestione del risparmio più parsimoniosa per via dell’incertezza causata dalla pandemia, gli italiani hanno cercato di fare più attenzione alle spese non necessarie, con un risparmio medio del 9% sui loro consumi a partire dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Continua poi a dominare la domanda di viaggi su strada, con una crescita della spesa per la benzina in tutto il mondo del 13%, superando il picco del 2019.
In generale comunque la pandemia ha impattato pesantemente sul settore, portando i livelli di spesa ai minimi storici che non si registravano da oltre 15 anni, con un calo di 352 miliardi di dollari nel solo 2020 a livello globale.
(Per maggiori informazioni: https://www.mastercard.com)