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    Secondo i dati pubblicati dall’Istat, nel 2012, i viaggi con pernottamento effettuati in Italia e all'estero dai residenti sono stati 78 milioni 703 mila. Rispetto all'anno scorso la riduzione è stata del 5,7%, rimangono stabili, invece, sia l'ammontare dei pernottamenti (501 milioni 59mila) sia la durata media dei viaggi (6,4 notti). I viaggi di vacanza (che rappresentano l'87,3% del totale) registrano il calo più significativo (-5,3%), anche se la flessione è meno marcata rispetto a quella osservata tra il 2010 e il 2011.

    Inoltre, rispetto al 2011, si riduce leggermente la quota di persone che mediamente viaggia in un trimestre (dal 23,6% del 2011 al 23,2% del 2012), ma tra i residenti al Centro la flessione è più marcata (-5,6%). Stabili il numero medio di viaggi pro-capite (1,3 viaggi) e le durate medie dei viaggi di vacanza e di lavoro, rispettivamente di 6,9 e 2,9 notti.

    Il periodo estivo mostra una sostanziale stabilità rispetto al 2011 sia nell'ammontare complessivo dei viaggi e dei turisti, sia nella durata media delle vacanze lunghe (12,3 notti).

    Si conferma una minor propensione a viaggiare da parte dei residenti nel Mezzogiorno (0,8 viaggi medi pro-capite).

    I viaggi con mete italiane, che rappresentano il 79,4% del complesso dei viaggi, subiscono un calo dell'8,3%. La flessione riguarda soprattutto i viaggi verso le regioni del Centro (-15,5%), in particolare quelli per vacanze brevi (-21,2%).
    La prenotazione diretta si conferma la modalità preferita di organizzazione del viaggio, impiegata per il 52,7% dei viaggi, una quota stabile rispetto al 2011.

    L'auto resta il principale mezzo di trasporto ed è utilizzata nel 60,5% dei viaggi, soprattutto per le vacanze (63,7%).

    (Per maggiori informazioni: www.istat.it)

    Secondo i dati diffusi, in occasione della Bit di Milano, dall’Osservatorio sul Business Travel, lo studio promosso dalla rivista Turismo d’Affari dell’editore Ediman e condotto dal professor Andrea Guizzardi dell’Università di Bologna, il volume dei viaggi d’affari italiani è sceso ai livelli del 2001.

    Nel 2012 il numero dei viaggi d’affari generati in Italia si è infatti attestato su 29,9 milioni, registrando una flessione del 3,3% rispetto al 2011, per un totale di 1,1 milioni di trasferte “perdute”.

    Inoltre, dalla ricerca emergono alcuni trend significativi: il numero dei viaggi d’affari ha registrato la contrazione maggiore in ambito nazionale(-3,9%), mentre ha perso meno sul fronte europeo (-2,3%) ed è rimasto sostanzialmente stabile, con soltanto un -0,3%, verso le destinazioni intercontinentali.

    La ripartizione della spesa vede il buon risultato alberghiero: l’ospitalità costituisce il 26% della quota di spesa per le trasferte di lavoro e, rispetto al 2011, i valori di spesa sono aumentati del 2,6%. In ambito trasporti, invece, che costituiscono il 60% della quota totale,nel 2012 sono stati favoriti il treno e l’aereo, che hanno guadagnato un +4,1%, a scapito del trasporto su gomma, che ha perso invece il 3,2%.

    La contrazione maggiore si è avuta nell’ambito dei viaggi cosiddetti “collettivi”, cioè viaggi aziendali e di incentivazione, che hanno registrato un -6,7% rispetto allo scorso anno. In flessione anche le trasferte legate a riunioni aziendali (-5,2%) e agli incontri con clienti e fornitori (-3%). Soffrono meno i viaggi legati alla partecipazione a fiere (soprattutto fiere estere), che calano soltanto dell’1,6%.

    Dall’analisi della durata dei viaggi, infine, lo studio rileva che i più penalizzati sono quelli più brevi, che non prevedono pernottamento (-5,9%). Quelli di lunga durata, dalle due notti in su, rimangono pressoché stabili (-0,6%) confermando il migliore andamento dei viaggi intercontinentali e, probabilmente, la tendenza delle aziende ad accorpare le trasferte per ridurre i costi.

    (Per maggiori informazioni: http://www.ediman.it/osservatori/oss_businesstravel.asp)

    Secondo uno studio condotto dalla Banca d’Italia, nel mese di novembre 2012, la bilancia dei pagamenti turistica ha registrato un saldo netto positivo di 363 milioni di euro, a fronte di uno di 335 milioni nello stesso mese dell'anno precedente. Le spese dei viaggiatori stranieri in Italia, per 1.804 milioni, sono aumentate del 6,8% mentre quelle dei viaggiatori italiani all'estero, per 1.441 milioni, sono cresciute del 6,5%.

    Nel periodo gennaio-novembre 2012, inoltre, si è registrato un avanzo di 11.436 milioni di euro, a fronte di uno di 10.154 milioni nello stesso periodo dell'anno precedente. Le spese dei viaggiatori stranieri in Italia, per 30.594 milioni, sono aumentate del 3,6% mentre quelle dei viaggiatori italiani all'estero, per 19.158 milioni, si sono ridotte dell'1,1%.

    Nel periodo gennaio-novembre 2012 la spesa dei viaggiatori stranieri in Italia è aumentata, rispetto ai corrispondenti mesi del 2011, Nello stesso periodo, per i viaggiatori italiani, si è ridotta del 7,6% la spesa turistica presso alberghi e villaggi all'estero; è invece aumentata la spesa per chi è stato ospite di parenti e amici o ha soggiornato in case in affitto (7,1%).

    (Per maggiori informazioni: www.bancaditalia.it)

    Dal consuntivo annuale della IATA  è emerso che  nel 2012 il trasporto aereo commerciale ha segnato un incremento del 5,3%.

    Nel dettaglio la domanda sui mercati internazionali è cresciuta a un ritmo più veloce (+6%) rispetto a quella dei viaggi nazionali (+4%). In entrambi i casi i mercati emergenti dell’area Bric sono stati i principali motori della crescita.
    La crescita maggiore della domanda dei passeggeri si è avuta nei mercati emergenti, in particolare in Medio Oriente (+15,4%), America Latina (+8,4%) e Africa (+7,5%). E il load-factor si è attestato sul 79%, un indice di tutto rispetto, sempre tenendo presente l’attuale crisi globale.

    Nell’analisi per macro-aree, l’Asia-Pacifico ha fatto segnare un +5,2% nella domanda passeggeri, di poco inferiore al +5,3% fatto registrare dall’Europa. La migliore crescita è stata generata dal lungo raggio con buone prestazioni delle compagnie eurozona (contro la stagnazione dei voli intra-UE a causa del rallentamento della crescita economica), mentre i vettori del Nord America hanno riportato una minore crescita internazionale attestandosi sul +1,3% rispetto al +4,1% nel 2011. Tra i Paesi con il più alto indice di crescita del traffico domestico figurano la Cina (+9,5%) e il Brasile (+8,6%).

    (Per maggiori informazioni: www.iata.org)

    L’Italian Hotel Monitor, realizzato da Trademark Italia, ha certificato una leggera contrazione degli indici di occupazione camere e prezzi medi che non recuperano neppure l’inflazione (+0,3%). La recessione raffredda in particolare la performance delle città-leader del nostro incoming: Firenze guida la classifica, seguita da Roma, Venezia e Milano. Un bilancio che fa registrare un’occupazione camere in discesa e prezzi leggermente ritoccati.

    Gli alberghi delle 45 città capoluogo protagoniste del consuntivo di Italian Hotel Monitor presentano risultati molto simili a quelli dello scorso anno. Le rilevazioni mensili di Trademark Italia evidenziano anche la leggera contrazione dell’indice di occupazione camere che passa dal 64,7% dello scorso anno al 63,4% (-1,3 punti percentuali) e un piccolo aumento del prezzo medio camera (Average Daily Rate).

    Il termometro 2012 dell’economia alberghiera riguarda la categoria Upscale (corrispondente alle 4 stelle), la più rappresentativa del movimento d’affari. Gli oltre 550 gestori di hotel italiani che hanno partecipato al Monitor segnalano un prezzo medio 2012 di 111,98 euro per camera venduta. Il “ritocco” dei prezzi è insignificante: +0,3% rispetto allo stesso periodo del 2011.

    L’analisi delle singole città evidenzia un passo avanti della Room Occupancy mensile in otto capoluoghi di provincia (sui 45 monitorati). In 12 città è stata superata la soglia del 60% di occupazione camere, che per gli addetti ai lavori significa “solidità gestionale”. Firenze supera quota 70%. La maggioranza delle località (26) si attesta tra il 50 e il 60%. In otto città l’occupazione camere risulta al di sotto del 50%, segnale evidente di crisi della domanda.

    (Per maggiori informazioni: www.trademarkitalia.com - press@trademarkitalia.com)

    Il 29 gennaio l’Unwto, nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Madrid, ha comunicato i dati sul turismo mondiale nel 2012 e le previsioni per l’anno in corso.  Dallo studio emerge che i turisti che hanno viaggiato nel mondo nel 2012 sono stati 1,035 miliardi, con un aumento del 4%. Il 51% degli arrivi internazionali si è concentrato in Europa, con un incremento del 3%  per un totale di 535 milioni.   Mentre   l'area dell'Asia-Pacifico ha registrato una crescita superiore del 7% alla media, l’Europa del sud e mediterranea è cresciuta di appena il 2%.  

    Per il 2013 si prevede un incremento tra il 3 e il 4%, comunque in linea con le previsioni di lungo termine al 2030, che parlano di un +3,8%. In Asia-Pacifico, la crescita sarà compresa tra il 5 ed il 6%,  lievemente inferiore quella dell’Africa tra il 4 e il 6% e  per l'Europa si stima una progressione compresa tra il 2 e il 3%.

    (Per maggiori informazioni: http://media.unwto.org/en/press-release/2013-01-28/international-tourism-continue-robust-growth-2013)

    Secondo una ricerca condotta da Skyscanner.it, il portale italiano specializzato nella ricerca di voli low cost, il 43% degli utenti del sito utilizza dispositivi mobile per comparare i prezzi dei voli.

    A  livello mondiale circa 11 milioni di utenti hanno scaricato ed utilizzato le applicazioni di Skyscanner. Riguardo all’Italia si tratta di oltre 700 mila download, una cifra in costante crescita, che testimonierebbe la tendenza sempre più diffusa tra gli italiani di ricorrere all’uso delle applicazioni dedicate ai viaggi nella ricerca dei voli. Una situazione analoga si registra in Germania, Svizzera, Irlanda e Canada mentre nel Regno Unito, in Russia e Francia questa tendenza  è meno diffusa. Primeggiano l’ Australia e Singapore in cui la quota di utenti si aggira attorno al 50%.

    Infine il picco di traffico maggiore di tutta la settimana per la ricerca dei voli attraverso le applicazioni si registra domenica sera attorno alle 21.  

    (Per maggiori informazioni: www.skyscanner.it)

    Secondo i dati pubblicati dall’Istat, in occasione della quinta edizione di 'Noi Italia, 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo', un'ampia e articolata produzione di indicatori aggiornati e puntuali, che riguardano aspetti economici, sociali, demografici e ambientali del nostro Paese, nel 2011, gli esercizi ricettivi italiani hanno registrato complessivamente quasi 104 milioni di arrivi e circa 387 milioni di presenze. Il periodo medio di permanenza nelle strutture ricettive è stato di 3,7 notti, in costante diminuzione dal 2000, quando era di 4 notti. I viaggi con pernottamento effettuati dai residenti per motivi di vacanza e di lavoro in Italia e all'estero sono stati circa 83,5 milioni, in calo del 16,6% rispetto all'anno precedente. Gli spostamenti nelle destinazioni italiane hanno rappresentato l'81,7% dei viaggi complessivi: nell'87,7% dei casi sono stati effettuati per motivi di vacanza, nel 12,3% per motivi di lavoro. La durata media del soggiorno per vacanza è stata di 6,6 notti, quella per lavoro di 2,2 notti.  

    Infine, per quanto riguarda gli esercizi extralberghieri, nel 2011, si è registrata una crescita del 3% rispetto al 2010, mentre gli alberghi hanno dovuto fronteggiare una lieve flessione (-0,3% a circa 34 mila unità).

    (Per maggiori informazioni: www.istat.it)

    Uno studio dell’Osservatorio nazionale Jfc sulla tassa di soggiorno mette in evidenza come l'imposta nel 2012 sia stata applicata da 300 amministrazioni comunali (in prevalenza località balneari) ed abbia portato nelle casse comunali circa 163 milioni di euro, facendo registrare una riduzione di 29 milioni di euro rispetto a quanto previsto  a causa di una forte elusione (fino al 20%). Il quadro sarebbe sensibilmente diverso, se l’attuale tassa di soggiorno fosse sostituita  da un’aliquota a percentuale fissa: con una percentuale di applicazione del  2% si supererebbero i 181 milioni, con il 2,5%  i 226 milioni  e con il 3% si raggiungerebbero quasi i 272 milioni. Per il 2013 si prevede che la tassa sarà introdotta o confermata  da circa 1.000  amministrazioni comunali con un incasso complessivo che potrebbe superare i 500 milioni di euro.

    (Per maggiori informazioni: feruzzi@jfc.it)

    Dall’indagine “Il futuro della sponsorizzazione” presentata il 16 gennaio dall’Agenzia di sponsorizzazione ed eventi StageUp  e dall’istituto di ricerca Ipsos emerge che il mercato delle sponsorizzazioni, dopo una flessione nel 2012 dell’8,2% negli investimenti rispetto all’anno precedente, sembra dovere affrontare un altro anno difficile, con un ulteriore calo che si dovrebbe attestare intorno al 6,4%.