Dopo il richiamo del Presidente della Repubblica alla necessità di regolare le concessioni demaniali con organiche normative di settore e non attraverso decreti omnibus come il Milleproroghe, in considerazione dell’urgenza di trovare soluzioni e di evitare tensioni con la Commissione UE, Confindustria Nautica rivolge un pressante appello al Premier, Giorgia Meloni, affinché emani un decreto legge di riassetto della normativa.
Si è tenuto oggi presso l’Università Europea di Roma l’evento “Le nuove competenze manageriali per la gestione degli hotel” organizzato da Confindustria Alberghi e l’Università Europea di Roma in collaborazione con lo studio legale Gianni & Origoni e Turismo Italiae.
Per l’Italia è di nuovo boom di repeater stranieri e la nostra Penisola, per molti viaggiatori esteri, sembra non bastare mai: il 20% degli intervistati nelle ricerche condotte da Enit e Isnart-Unioncamere ha dichiarato, infatti, di aver visitato il nostro Paese, negli ultimi cinque anni, almeno tre volte. Sotto esame 12 mercati: Austria, Francia, Germania, Inghilterra, Olanda, Polonia, Spagna, Svezia, Svizzera e Stati Uniti. In particolare, in Austria e in Svizzera la quota di repeater sale a oltre il 30%, mentre gli svedesi sono indietro per interesse nei confronti delle destinazioni italiane, anche in termini di frequenza di visite.
Incide soprattutto il fattore lontananza. Lo stile italiano è l’aspetto rimasto maggiormente impresso nei ricordi degli intervistati (43,4%), seguono le bellezze naturalistiche e il patrimonio culturale (rispettivamente 38,9% e 32,8%). Ciò che invece non ha particolarmente stupito gli intervistati sono i prodotti di lusso.
Nel 2022 l’Osservatorio Business Travel (PoliMi) ha rilevato un incremento di trasferte aziendali del 70% rispetto al 2021 e ne prevede un’ulteriore crescita del 25% per il 2023. La sfida che però tutte le aziende si trovano oggi a fronteggiare è proprio la pesante influenza dell’inflazione sui bilanci, che limita ancora troppo spesso le scelte legate alle trasferte. Le aziende hanno sì ricominciato a viaggiare, ma concentrandosi soprattutto sulle trasferte indispensabili e nazionali.
L’aumento dei costi del carburante è andato sicuramente a inficiare sulla ripartenza del settore aereo, soprattutto per quanto riguarda gli spostamenti internazionali. I voli nazionali invece hanno risentito meno dell’inflazione grazie alla concorrenza con treni e auto a noleggio, quest’ultime avvantaggiate dai prezzi controllati dal carburante. Non è un caso infatti che l’auto sia oggi il mezzo preferito per le trasferte aziendali, con un aumento del +7% rispetto al periodo pre-pandemia.
Aumenta la percentuale di italiani che viaggiano in treno e il last minute è un fenomeno che interessa anche questo tipo di spostamenti. A sostenerlo è Trainline, la piattaforma europea indipendente per la prenotazione dei biglietti dei treni, che ha analizzato il comportamento degli italiani e le loro abitudini grazie ai dati provenienti dalla propria piattaforma, combinati con i risultati di una ricerca commissionata a YouGov per conoscere le opinioni e le abitudini degli italiani. Dai risultati emerge che le prenotazioni vengono effettuate in media solo cinque giorni prima della partenza, rispetto ai 10 giorni dei francesi, ai 12 giorni degli spagnoli e ai 15 giorni di anticipo dei tedeschi. L’orario di prenotazione preferito dagli italiani è il pomeriggio, le 16.00, a differenza degli spagnoli che preferiscono acquistare i biglietti la mattina, in particolare alle 10. In Italia cresce la predilezione per i viaggi notturni, le cui prenotazioni sono salite dell’85% rispetto al 2021.