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  • News 2019

    C’è anche Roma tra le nove città a rischio overtourism nel mondo, secondo lo studio Destination 2030 del Wttc - World Travel & Tourism Council, insieme ad Amsterdam, Barcellona, Parigi, Praga, Stoccolma, oltre a San Francisco, Toronto e Vancouver.
    Lo studio, effettuato con la collaborazione di JLL, rileva come il 45% degli oltre 1,4 miliardi di turisti nel mondo, l’anno scorso, abbia scelto per la propria vacanza di visitare le città. Nelle 300 città più grandi si è arrivati a superare il tetto dei 500 milioni di viaggi.
    Oltre a questa prima rosa di mete a rischio ci sono  altri 12 centri urbani tra cui Londra, Dublino, Madrid, Siviglia e Berlino, ma anche New York, Miami, Las Vegas e Sydney.

    Il 12 giugno al convegno di Unioncamere su "Imprese e turismo” si è parlato di politica nazionale del turismo, legalità e big data. Dai dati presentati emerge che tra il 2017 e il 2018, l’Italia ha avuto una crescita del 3,2% delle presenze turistiche per una  spesa turistica di 84 miliardi di euro, dei quali il 45,3% si deve al turismo straniero. La crescita di  flussi turistici si è concentrato però solo in alcune destinazioni  e in pochi mesi, al punto che l’Italia, che pure vanta 5 milioni di posti letto, “vende” poco meno della metà dei posti disponibili.  Le presenze sono state 428 milioni e per la prima volta nel 2018 i turisti stranieri hanno superato gli italiani. Hanno speso 3 miliardi solo in prodotti enogastronomici.

    Il 27 giugno alle 10.00 a Modena, presso lo stabilimento Ferrari Maranello (Modena), si terrà la 75^ Assemblea annuale dell’ANAV
    Dopo la relazione introduttiva del Presidente Giuseppe Vinella e l’intervento di Andrea Camanzi, Presidente dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART), sarà presentato uno studio sul Trasporto Pubblico Locale dal titolo “Linee guida per l’apertura al mercato – Una proposta metodologica” a cura di Giuseppe Catalano del Dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale dell’Università di Roma “La Sapienza” e di Carlo Carminucci dell’ISFORT. Lo studio si prefigge di contribuire con strumenti operativi e proposte metodologiche destinate in primo luogo alle Amministrazioni regionali e locali, alla traduzione in atti concreti dei principi normativi già vigenti per indicare un processo di sviluppo industriale del trasporto pubblico locale e incentivare la diffusione delle procedure concorsuali per l’affidamento dei servizi.

    Prosegue il lavoro di rafforzamento della struttura organizzativa di AIDIT, l’Associazione italiana distribuzione turistica aderente a Federturismo Confindustria. Sono stati infatti eletti i Presidenti regionali che potranno così dare nuovo impulso al lavoro dell’organismo per stare sempre più vicino alle necessità delle agenzie di viaggi associate.Gli eletti sono personalità di grande esperienza e comprovata capacità nel mondo del turismo organizzato. Si tratta di: Davide Ballone per l’Abruzzo;Giuseppe Cassarà per la Sicilia (Vice Presidente Nazionale di Federturismo Confindustria  e Vice Presidente Vicario Nazionale di Aidit) Cesare Foà per la Campania; Andrea Giannetti per la Toscana; Fortunato Giovannoni per l’Umbria Corrado Lupo per la Lombardia; Stefania Mandurino per la Puglia; Giuseppe Nucera per la Calabria.

    Il Tribunale di Rimini ha dichiarato il fallimento della società che gestiva Cocoricò, la discoteca per eccellenza della riviera romagnola che nel 2015, era entrata nel mirino della polizia a seguito della morte di un ragazzo di 16 anni per overdose, per la quale i guai sono continuati  per mancato versamento dei tributi sia al comune di Riccione sia all’Erario e per  evasione d’imposte. Fino ad  arrivare alla disposizione, nel mese di gennaio, da parte  della guardia di finanza del  sequestro preventivo della struttura per oltre 800 mila euro. Il Tribunale Fallimentare di Rimini ha messo il punto sulla questione avviata dall’Agenzia delle Entrate, rigettando ogni tentativo della società proprietaria di rimettere in piedi l’attività della discoteca e decretandone il fallimento. Partendo da questa vicenda il Presidente di Assointrattenimento Zanchi sottolinea come in Italia, le nostre aziende abbiano perso la leadership dell'intrattenimento: centinaia di aziende ad esso connesse sono fallite. Il nostro ordinamento giuridico ha migliaia di norme. Se poi l’attività di pubblico spettacolo ha carattere preponderante e viene svolta a scopo di lucro, l’autorizzazione amministrativa (licenza) comporta la verifica dell’agibilità dei locali.