Menu
  • 2016

    Sono stati 35.556 milioni gli euro spesi dai turisti internazionali in Italia tra gennaio e dicembre 2015, in aumento rispetto ai 34.240 milioni del 2014.
    Nel 2015, il saldo netto della bilancia dei pagamenti turistica in Italia rimane positivo e pari a 13.544 milioni di euro. La crescita è generata da un aumento delle entrate internazionali per turismo (+3,8%) superiore a quello delle uscite internazionali (+1,4%).
    Questo il quadro emerso i 22 aprile nel corso della  XVI Conferenza organizzata dal CISET, in collaborazione con la Banca d’Italia  a Venezia dal titolo “L’Italia e il turismo internazionale. Risultati e tendenze per incoming e outgoing nel 2015”.
    Simonetta Zappa di Banca d’Italia, nella sua relazione introduttiva, ha illustrato le tendenze generali per il 2015 delle spese da turismo internazionale evidenziando che tra le province, quella con il maggior afflusso di entrate valutarie turistiche dall’estero, si conferma Roma (6.191 mln), per cui prosegue, sebbene a ritmi più contenuti (+3,6%), l’espansione degli ultimi anni. Ma quasi tutte le altre principali province fanno registrare variazioni positive: Napoli (spesa complessiva: 1.376 mln, +17,9%), Venezia (3.105 mln, +14,9%), Milano (3.427 mln, +9,9%) e Firenze (2.460 mln, +5,2%). Guardando ai paesi di origine, aumentano gli introiti sia dai paesi dell’ UE (+5,2%) sia dai paesi extra-UE (+2,0%). La Germania si conferma la nazione che alimenta le maggiori entrate per turismo in Italia mentre tra i paesi extraeuropei in crescita le spesa dai tradizionali bacini di provenienza, come Stati Uniti e Svizzera.
    Esaminando la dinamica dei flussi outgoing, si evidenziano variazioni positive per tutte le principali destinazioni dei viaggiatori italiani, in particolare per Regno Unito (+11,2%), Stati Uniti (+7,4%), Francia (+6,7%), Spagna (+6,6%) e Slovenia (+6,1%); in calo invece le spese degli italiani in Germania (-3,8%), Cina (-3,1%) e Svizzera (-2,5%).
    Mara Manente ha focalizzato l’attenzione sull’economia turistica regionale, spiegando che la ricchezza generata dal turismo rimane polarizzata nelle prime 5 regioni turistiche (Lazio, Lombardia, Veneto, Toscana ed Emilia Romagna), che concentrano il 67,5% della spesa dei turisti internazionali e il 63% del valore aggiunto turistico. Si rafforzano le quote di spesa e di ricchezza prodotta dal turismo nelle regioni del Sud, rispettivamente il 14,4% e il 18,4%. Il trend positivo del fatturato generato dal turismo balneare (+7%, pari a 4,4 mld di euro); il successo della vacanza verde e attiva (+13%, con una spesa che supera 1,6 mld di euro) e la solidità del turismo culturale tradizionale (+2,6% sia per la spesa che per le notti, con un fatturato pari a 12,9 mld di euro). Performance positive anche per la vacanza al lago (+2,4% del fatturato), mentre meno dinamico il turismo montano (spesa internazionale a -1,3%).
    Emanuele Breda della Banca d’Italia ha, invece, focalizzato l’attenzione sull’evoluzione delle entrate per turismo nelle macro-aree italiane e in Veneto. Nel 2015 gli introiti turistici dall’estero a prezzi correnti sono cresciuti rispetto al 2014 in tutte le macro regioni italiane: nel Sud e nelle Isole dell’8,1%, nel Nord Est del 4,6%, nel Nord Ovest del 4,5% e nel Centro del 2,7%. La crescita nel Nord Est è stata determinata dall’andamento molto favorevole delle spese effettuate dagli stranieri in Veneto e in Friuli-Venezia Giulia, che hanno più che compensato le riduzioni in Emilia-Romagna e in Trentino-Alto Adige. Come nel 2014, alla robusta crescita nel Meridione hanno contribuito soprattutto la Campania e la Sicilia, le prime due regioni per introiti dall’estero in quell’area.
    Andrea Alivernini della Banca d’Italia ha invece spiegato come, a parità di regione di destinazione, tipo di alloggio e condizioni economiche, i turisti inbound spendano per un viaggio come i turisti domestici. I risultati indicano in 45,5 miliardi di euro la spesa domestica totale nel 2014, in forte calo rispetto al  2008, in cui fu registrato il valore massimo (66,7 miliardi). La flessione è imputabile al dimezzamento dei viaggiatori domestici negli alloggi privati, mentre il loro numero negli hotel e negli altri alloggi collettivi è leggermente aumentato. La regione con gli introiti domestici più alti nel 2014 è stata l’Emilia Romagna (5,3 miliardi di euro).
     
    (Per maggiori informazioni: www.unive.it/ciset)

    Le istituzioni dell’Ue hanno trovato un accordo sul quarto pacchetto ferroviario, che ora deve ricevere il via libera formale. Dal 2020 arriverà la liberalizzazione sulle tratte nazionali dell'alta velocità, e dal 2023 si apriranno alla concorrenza anche le tratte di servizio pubblico, con eccezioni ma sotto condizione per quelle non remunerative.
    Le Regioni italiane avranno l'obbligo di appalti di gara per le tratte di servizio pubblico, ad eccezione di quelle non remunerative per cui però sussistono criteri di qualità e trasparenza.
    Sull’Alta Velocità, dal 2020 ci sarà apertura alla concorrenza per tutte le tratte nazionali superiori ai 200km, per quelle inferiori verifica di compatibilità con gli obblighi di servizio pubblico. Le grandi imprese già attive nel settore potranno aiutare lo sviluppo dell'alta velocità in quei Paesi dove ancora non c'è.
    I manager delle infrastrutture dovranno garantire la propria indipendenza dalla società che fornisce i servizi e assicurare l'accesso alla rete ai competitor.
    Inoltre, con l'obbligo dei bandi di gara per le tratte a servizio pubblico, viene introdotta una 'clausola sociale' per salvaguardare il personale ferroviario.
    Infine, le imprese ferroviarie s'impegnano a sviluppare un biglietto integrato che permetta ai passeggeri di pianificare viaggi attraverso l'Ue acquistando un solo biglietto.  
     
    (Per maggiori informazioni: www.europarl.europa.eu)

    Il 21 aprile il  Consiglio dell’Unione Europea ha dato l'ultimo via libera necessario per il nuovo registro Ue per i passeggeri aerei (noto come Pnr), che prevede che le compagnie aeree trasferiscano alle autorità giudiziarie nazionali i dati sensibili conservati in un unico database. Ora gli Stati membri avranno due anni di tempo per implementare la direttiva negli ordinamenti nazionali. Le compagnie aeree saranno obbligate a conservare e condividere i dati di tutti i voli da e per il territorio comunitario. Le informazioni verranno archiviate in uno speciale database, dove resteranno per cinque anni, ma saranno criptate dopo soli sei mesi. Il particolare registro servirà a prevenire attacchi terroristici, favorendo l'individuazione dei terroristi e la tracciabilità dei loro movimenti. Le nuove norme saranno applicate anche ai voli extra Ue, ma gli stati membri avranno la facoltà di decidere se gli stati membri avranno la facoltà di decidere se estenderla anche ai voli che collegano stati membri, notificandolo per iscritto a Bruxelles. Un processo che potrebbe richiedere fino a due anni.
     

    (Per maggiori informazioni: www.europarl.europa.eu )

    L’incremento negli ultimi anni dei flussi degli stranieri e il crescente interesse nei confronti del nostro Paese sia da parte di investitori istituzionali, sia degli operatori internazionali sono segnali positivi che richiedono un salto di qualità nella gestione delle destinazioni. Il cambiamento istituzionale in atto coinvolge anche il turismo ed è un’ottima opportunità per creare condizioni più idonee al rafforzamento della competitività dei territori, delle imprese e della necessaria collaborazione tra pubblico e privato. Saranno questi alcuni temi di cui si discuterà al convegno “Nuovi modelli di Governance per il turismo italiano” che si terrà il 19 maggio alle 9.00, presso la Sala delle Colonne della Luiss Guido Carli in Viale Pola 12, alla presenza  del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini.
    Il programma sarà disponibile nei prossimi  giorni.

    (Per maggiori informazioni e per iscriversi:eventi@federturismo.it)

     

    Il 14 aprile nel corso della prima Giornata Mondiale della Meeting Industry (Global Meetings Industry Day – GMID),  é nata l’Alleanza Strategica dei Convention Bureaux Nazionali Europei con l’obiettivo di incentivare la collaborazione tra i convention bureaux di tutta Europa al fine di mantenere e rafforzare sempre di più il primato mondiale del vecchio continente come destinazione per eventi.
    Tra gli obiettivi dell’Alleanza: promuovere e supportare la collaborazione e la condivisione di esperienze tra i suoi soci, semplificare e rafforzare l’approccio ai mercati chiave e svolgere alcune ricerche di mercato congiunte. L’Alleanza Strategica ha concordato di riunirsi due volte all’anno in uno dei paesi soci seguendo un criterio di rotazione. Il prossimo meeting è in programma il 22 e 23 settembre a Riga in Lettonia.
    Durante il meeting di Monaco, la Svezia e la Scozia hanno ufficializzato il loro ingresso, portando il numero totale dei soci a 24: Austria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Olanda, Ungheria, Islanda, Irlanda, Italia, Montenegro, Norvegia, Polonia, Portogallo, Lettonia, Scozia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Svizzera.
     
    (Per maggiori informazioni: www.conventionbureauitalia.com)