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  • I comunicati stampa

    “Il mercato non ha bisogno di gossip che, da un lato rischiano di mettere in difficoltà anche aziende che svolgono con coscienza e professionalità il proprio lavoro, e dall’altro inducono a sbagliate generalizzazioni. La confusione tra informazione e gossip non è accettabile e soprattutto delinea la differenza tra professionisti ed “allenatori da bar dello sport”.
    La logica d’impresa è crescere e fare profitto, ma non sempre questo è possibile, soprattutto quando fattori esterni stravolgono tutte le logiche dei budget. I periodi di crisi possono essere un’opportunità per ogni settore per dimostrare le proprie capacità di reagire e possono far emergere sinergie trascurate nei periodi di facile crescita.
    Purtroppo sono saltate imprese della distribuzione, del tour operating e del trasporto, ed altre potranno seguire; il nostro compito non è di impedire che ciò avvenga perché questo fa parte delle logiche del mercato e perché comunque non ne abbiamo la capacità. Il nostro compito, ed ancora di più quello della politica e dei governi, è di minimizzare l’impatto di questi avvenimenti nei
    confronti dei consumatori e del mercato.
    Annunci ad effetto, come quello apparso in questi giorni, rispondono solo alla logica di apparire e di “fare notizia” e sono condannabili legalmente poiché contengono elementi diffamatori (che verranno perseguiti nelle sedi appropriate), ma sono anche contrari agli interessi di tutto il comparto. 
    Che stiamo attraversando un periodo difficile per l’economia in genere, e per il settore turismo in particolare, è davanti agli occhi di tutti, ma una cosa che dobbiamo tenere sempre presente è la forte interdipendenza dei vari elementi della cosiddetta filiera.
    Quella che abbiamo definito “la macchina del turismo” non può funzionare senza una responsabile partecipazione di tutte le componenti, ed il tentativo di scaricare le responsabilità da un’area all’altra è irresponsabile e distruttivo.
    I clienti sono il bene primario di agenti di viaggio, tour operator, albergatori e vettori, dobbiamo quindi tutelarli e rassicurali nei loro acquisti. Per questo ASTOI si batte da tempo per un fondo di garanzia che garantisca tutti i viaggiatori e che tolga loro la preoccupazione di verificare la solidità e l’affidabilità di tutti i componenti la filiera insieme alla naturale conseguente ansia
    derivante dall’impossibilità di essere rassicurati su tutto e tutti.
    Gli agenti di viaggio sono mandatari dei propri clienti ed hanno quindi il compito di aiutarli a scegliere. La loro professionalità si deve estrinsecare anche nel saper consigliare il prodotto giusto con le giuste garanzie ASTOI continuerà, con i colleghi che hanno dimostrato e che continuano a dimostrare concreta e seria volontà di affrontare i problemi del mercato, a ricercare soluzioni che tengano conto delle esigenze delle parti e ne rispettino la dignità. Agli altri rivolgo un invito a riflettere sul fatto che l’aggressione non paga mai”.

    Roma, 23 settembre 2009
    Ufficio Stampa&rel.Esterne ASTOI
    Tel. 06 5924206
    Fax. 06 5915076
    astoi@astoi.com
    La “bagarre” scatenatasi sul pagamento o meno dell’IVA sul posto barca ha creato un “mare” di richieste di chiarimenti da parte dei diportisti che arrivano fino a pretendere la restituzione di quanto fino ad oggi pagato. “Si mettano tutti il cuore in pace. L’IVA sul posto barca va pagata – dichiara il Presidente dell’Associazione Italiana Porti Turistici (che annovera 77 imprese portuali turistiche) Roberto Perocchio – in quanto la Corte di Giustizia della Comunità Europea aveva a suo tempo già chiarito che la locazione di posti barca equivale alla locazione di immobile ad uso di parcheggio e va pertanto necessariamente assoggettata ad IVA”.

    A differenza di quanto è stato erroneamente sostenuto da alcuni interpreti della sentenza di Corte di Cassazione n° 6138 del 2009 tale pronuncia non fa che ribadire implicitamente quanto già affermato dalla Corte di Giustizia Europea poiché non va confuso il rapporto tra concedente e concessionario con il rapporto tra concessionario ed utente del posto barca.

    La sentenza della Corte di Giustizia della Comunità Europea del 2005 causa C-428/02 aveva già chiarito tale questione con la seguente pronuncia: “Alla luce degli obiettivi di cui all’art. 13, parte B, lettera b) della Sesta Direttiva, il punto 2 di detta disposizione, che esclude dalla deroga dell’assoggettamento ad IVA la locazione di aree destinate al parcheggio dei veicoli, deve essere interpretato nel senso che si applica in via generale, alla locazione di aree destinate al parcheggio di tutti i mezzi di trasporto, comprese le imbarcazioni”.

    “Ciò significa – come afferma uno tra i più autorevoli Studi Legali-Tributari di Milano cui fa capo l’avv. Francesco Cimmino, consulente di UCINA – che i corrispettivi per l’ormeggio in porti turistici, pur essendo relativi a locazioni di beni immobili, in forza di una deroga espressa contenuta anche nella norma interna (art. 10, primo comma n. 8 del DPR n. 633/1972), non fruiscono dell’esenzione da IVA ma devono essere regolarmente assoggettati ad imposta”.

    Del resto la stessa Agenzia delle Entrate, nella propria rivista telematica “Fisco Oggi” prende netta posizione sull’argomento con un proprio articolo dal titolo “Soggetta ad IVA la locazione del posto barca”.

    Per ulteriormente chiarire la giusta chiave di lettura delle problematiche IVA sul posto barca lo stesso avv. Cimmino sarà presente alla conferenza stampa di Assomarinas che si terrà nel corso della prima domenica del Salone Nautico Internazionale di Genova con inizio alle ore 11.00.

    L’addetto Stampa
    Massimo Bernardo
    Roma, 18 luglio 2008
     
    "I have a dream!" diceva Martin Luther King e, molto più modestamente, lo diciamo anche noi di Assotravel. Abbiamo un sogno pratico, piccolo, normale: che l'Associazione delle compagnie aeree (IATA) collabori, dialoghi, "lavori" realmente con quello che resta il proprio principale canale di vendita e cioè con le agenzie di viaggio. Invece la IATA sembra una torre d'avorio con cui anche solo per "parlare" occorre seguire un percorso accidentato, quasi iniziatico, dove gli agenti di viaggio sono "ammessi" con una pura funzione ancillare. Siamo d'accordo che ci sono dei rapporti di forza da rispettare, nessuna illusione per carità: la "consistenza" delle compagnie aeree come aziende è indiscutibile rispetto alle agenzie di viaggio, ma molto si può fare per produrre di più, specie quando si parla di 3,8 miliardi di dollari di perdite come riportato in questi giorni dalla stampa.
    Quando poi ci riferiamo all'Italia e quindi alla IATA Italia tutto subisce un'accentuazione. Ci riferiamo in particolare al tema delle fideiussioni e del recentissimo annuncio dell'ultimo istituto assicurativo che le prestava di rinunciare a tale posizione, che immaginavamo privilegiata in quanto monopolista. Si vede che non è così.
    Da un lato ci chiediamo se la IATA Italia si stia attivando, convocando i principali gruppi assicurativi italiani e segnalando questa opportunità di business, al fine di favorire la transizione dei suoi partner privilegiati (gli agenti di viaggio) da Mondial ad altro servizio di fideiussione assicurativa senza interruzione della capacità di bigliettare (nell'interesse stesso delle "consistenti" compagnie aeree che compongono IATA Italia).
    Allo stesso modo ci chiediamo se non sia possibile intervenire su un tema tanto influente rivedendo alcuni aspetti contrattuali che obbligano alla copertura fideiussoria le assicurazioni alla semplice richiesta da parte di IATA. Beninteso: sappiamo tutti che anche le banche prestano tali fideiussioni, ma qui i "regolamenti IATA" non passano con facilità, i costi sono elevati anche perchè con la Basilea 2 tutta la materia risulta complicata, e quindi costosa.
    Ma soprattutto: siamo proprio sicuri che non ci sia qualcosa che non va in questo sistema? Siete proprio sicuri che sia normale assistere alla fuga delle assicurazioni da questo settore. Le assicurazioni ...assicurano... non è un gioco di parole, è solo un problema di incidenza del rischio in base al quale si determinano i premi. In altre parole se pure fossimo su percentuali alte di sinistri e quindi di mancati pagamenti alla IATA avremmo costi elevati, ma non la fuga da questo settore.
    Come Assotravel ci stiamo attivando per rinvenire condizioni di favore per i nostri associati presso istituti bancari e presso una società assicuratrice, sperando di poter presto dare buone notizie alle imprese, ma il problema è senz'altro strutturale.

    Andrea Giannetti, Presidente Confindustria Assotravel
     
    Il Direttore
    Francesco Granese
     

     
    Per poterci contattare
     
     
    Assotravel
    Viale Pasteur, 10
    00144 Roma
    Tel 06.5903666 - Fax 06.23311959
    sito web: www.assotravel.it
    email: assotravel@assotravel.it

    Dall’Assemblea Generale di ASSOMARINAS una ricetta per affrontare la crisi del settore

    Tempi duri per i nuovi operatori portuali turistici quando dall’analisi di Assomarinas presentata nel corso dell’Assemblea Generale tenutasi presso la sede di Confindustria Bari risulta che i margini finanziari nella gestione del posto barca si stanno drasticamente riducendo.

    “Se da un lato i livelli di occupazione negli spazi acquei dei porti turistici sono risultati soddisfacenti nel corso di questa stagione nautica – ha dichiarato nel suo intervento  il presidente dell’Associazione dei Porti Turistici Italiani Roberto Perocchio – dall’altro il decremento dei servizi accessori e l’aumento dei costi legati ai canoni demaniali, all’asporto rifiuti, agli oneri di tutela ambientale, alle manutenzioni ordinarie, alle assicurazioni, alla vigilanza e ai più frequenti danni provocati  degli eventi meteo marini, stanno notevolmente comprimendo i già esigui margini di redditività delle strutture ricettive per la nautica da diporto. Solo l’intelligente applicazione delle nuove competenze relative al demanio marittimo oggi di competenza regionale, potrebbe consentire agli operatori del settore una migliore programmazione dei propri investimenti sulla base di criteri strutturali delle imprese portuali turistiche che non vanifichino risorse in estenuanti iter procedurali e in operosissime consulenze legali. Risorse che, invece, potrebbero essere dirottate a favore dei diportisti in una più qualificata e meno onerosa offerta di ormeggi”.   

    Dello stesso parere anche la vicepresidente di Confindustria per il Mezzogiorno Cristiana Coppola la quale ha esordito sottolineando che il turismo e le sue connessioni col territorio sono al centro della ricetta anticrisi europea sposata dalla stessa Confindustria.” Le infrastrutture non rappresentano solo il terminale tra il settore della nautica da diporto e il turismo ma sono il volano principale che impatta sull’economia dei territori, soprattutto per un Paese come il nostro, caratterizzato da una preziosa vocazione marinara.” La vicepresidente di Confindustria ha poi insistito sulla necessità dell’intervento di pubbliche amministrazioni locali “efficienti nella realizzazione di un articolato programma di agevolazione agli investimenti nelle infrastrutture materiali come approdi, banchine, spazi a terra, parcheggi e servizi nelle singole strutture portuali turistiche”.

    Sulla stessa linea il direttore generale di Federturismo-Confindustria Antonio Colombo che ha ricordato come turismo nautico e imprese portuali turistiche rappresentino a pieno titolo una componente fondamentale della filiera integrata turistica nazionale: “Il turismo è un settore industriale produttivo che dev’essere implementato da politiche  economiche e industriali di lungo termine – ha affermato tra l’altro il relatore- e non con occasionali exploit mediatici  promozionali”. Aprendo un altro capitolo il vicecomandante generale delle Capitanerie di Porto amm. Felicio Angrisano ha sottolineato il  ruolo proficuo di un porto turistico nei confronti del territorio soprattutto laddove sia garantita un’adeguata rotazione di unità nautiche che attraverso una frequentazione regolamentata dei siti costieri di pregio contribuiscono alla conoscenza dei beni culturali e alla loro protezione con positive ricadute per le comunità locali. Ma un pesante limite allo sviluppo della portualità turistica italiana è ancora rappresentato dal drastico aumento dei canoni demaniali introdotto nel 2007. Su questo scottante tema è intervenuto l’On. Matteo Bragantini, membro della Commissione Finanze della Camera, il quale ha ricordato l’impegno politico trasversale dei deputati componenti la Commissione che hanno approvato la Risoluzione finalizzata al raggiungimento di una riduzione dei canoni medesimi. “ Stiamo tentando di dare una definitiva soluzione a questo importante problema – ha detto l’onorevole – con l’ausilio del Ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla e dei tecnici del ministero dell’Economia. Nella stesso tempo nella legge del federalismo fiscale è stata prevista la facoltà di passare il Demanio dello Stato direttamente agli enti locali, come è già avvenuto per la regione Sicilia”. Un’affermazione questa confermata dal prof. Stefano Zunarelli, ordinario di Diritto della Navigazione presso l’Università di Bologna che, in rappresentanza di ASSOMARINAS, ha potuto verificare presso i ministeri competenti l’andamento costruttivo dell’iter legislativo di riforma del regime dei canoni. L’intervento conclusivo è stato affidato dal moderatore del Convegno, il giornalista della rivista Nautica Massimo Bernardo, al rappresentante della Conferenza dei Presidenti delle Regioni ing. Domenico Mazzamurro il quale ha ampiamente riportato l’esempio della programmazione costiera della regione Campania come fattore di accelerazione degli investimenti e della creazione in questa Regione di nuovi posti di lavoro attraverso i programmati nuovi 11 .000 posti barca da realizzarsi entro il 2013 di cui circa 6000 hanno già trovato compimento con la formula del project-financing. Il tecnico ha peraltro confermato – come ampiamente sostenuto nel corso del convegno -  l’elevato costo medio di realizzazione di ciascun nuovo posto barca all’interno di una moderno porticciolo che corrisponde oggi a circa 100.000 euro.

    “Dopo quanto abbiamo ascoltato- conclude il presidente di Assomarinas – non possiamo che chiedere ai diportisti italiani ed esteri che stazionano nei nostri porti un diverso approccio ai costi di ormeggio quando in quel costo è compreso l’ampio contesto di requisiti di qualità ed oneri accessori che gravano sul sistema delle imprese portuali turistiche italiane”.  

    Bari 17 settembre 09                           

    L’Addetto Stampa
    Massimo Bernardo

    “Costruire insieme le condizioni per una ripresa vera”

    “La disdetta da parte dell’Associazione albergatori termali di Abano e Montegrotto del contratto integrativo territoriale, è un ineludibile passo in avanti nella direzione di un riallineamento competitivo delle Aziende del bacino euganeo alle altre realtà termali del nostro Paese e non un atto di guerra”. Così ha commentato Costanzo Jannotti Pecci, Presidente di Federterme/Confindustria, la disdetta del CCNL territoriale del 16 gennaio 2007 che l’Associazione ha comunicato alle OO. SS. di settore lo scorso 3 settembre.

    “Si tratta di recuperare il terreno perduto in questi anni – ha proseguito Jannotti Pecci – avviando un confronto, anche serrato, ma corretto e, soprattutto, consapevole della centralità della risorsa umana per le attività termali; ma anche del fatto che il sistema imprenditoriale termale di Abano e Montegrotto ha sempre dimostrato dinamismo e impegno per garantire sviluppo e crescita alle imprese associate, ai lavoratori ed all’indotto.”

    “E’ auspicabile, quindi - ha concluso il Presidente di Federterme - che tutte le parti tornino a sedersi allo stesso tavolo per trovare soluzioni appropriate, che la contrattazione nazionale di settore e la più recente legislazione mettono a disposizione. Anche in questa occasione, comunque, Federterme non mancherà di seguire l’evoluzione delle relazioni tra le componenti interessate e di operare per favorire una ripresa del dialogo costruttivo che tenga conto della situazione ma anche della volontà delle parti di costruire insieme condizioni per una ripresa vera.”


    Roma 15 settembre 2009


    Per informazioni:

    tel.: 06/8419416
    e-mail: segreteria@federterme.it