Secondo l’ultimo Investor Sentiment Index di Hospitality Insights, il 50% degli intervistati ha notato che la concorrenza per l’acquisizione di beni è aumentata e che i tempi per concludere un affare si sono allungati. Il 93% degli intervistati ha dichiarato che il proprio capitale non allocato è uguale o superiore a quello del trimestre precedente. Nel frattempo, il 27% prevede un aumento dei prezzi e il 40% un calo. Gli attuali proprietari degli asset sembrano essere al comando, con i ricavi delle operazioni che hanno raggiunto livelli record. In Europa, il RevPar a luglio ha raggiunto i 159 euro, il livello più alto degli ultimi tre anni e il 17% in più rispetto allo stesso periodo del 2019, secondo la società di benchmarking HotStats. Una traiettoria simile per il Regno Unito, dove il RevPar ha raggiunto il livello più alto in quasi quattro anni. Con l‘aumento delle spese, però, i profitti sono minacciati. Il profitto operativo lordo per camera disponibile (Goppar) ha avuto un andamento simile, ma si è stabilizzato mentre i costi iniziano a intaccare la linea superiore.
Nonostante i risultati incoraggianti dell’estate, il primo European Accomodation Barometer 2022 - curato da booking.com e Statista - attesta fra agosto e ottobre una contrazione al 57% (rispetto al 70% dei 6 mesi passati) del livello di sviluppo del proprio business e un tasso di positività verso il futuro pari al 38%, riponendo forti aspettative nelle policies governative (62% a livello europeo, a fronte di un 29% danneggiato dai provvedimenti passati). L’indagine si è focalizzata su una decina di mercati europei coinvolgendo circa un migliaio di professionisti dell’hotellerie, ed è emerso un quadro economico ancora vitale, ma con sensibili differenziazioni a seconda delle aree geografiche.
La nuova ricerca "Tendenze di viaggio 2023" di Skyscanner rivela che gli italiani si aspettano un altro anno all’insegna dei viaggi, nonostante l’incertezza economica. Il processo decisionale per l‘organizzazione delle vacanze 2023 sarà maggiormente influenzato dal prezzo: il 71% dei viaggiatori italiani prevede infatti di spendere lo stesso, se non di più per i viaggi all’estero, ma le modalità di spesa saranno diverse. Tra le principali tendenze c’è la forte volontà da parte di chi viaggia di staccare la spina e distrarsi dalle incombenze lavorative. Piuttosto diffuso anche il trend di avventure in solitaria, così come l’utilizzo dello smartphone per la ricerca e la pianificazione di un viaggio. Infine, sembra che la maggior parte degli intervistati sia disposta a risparmiare maggiormente sulle spese quotidiane per dare priorità alle prossime vacanze. Per quanto riguarda i viaggi del futuro, le aspettative sono alte. Un italiano su tre si aspetta che i viaggi in realtà virtuale o le vacanze nello spazio diventino una normalità nel corso della propria vita, mentre i progressi della tecnologia supersonica potrebbero ridefinire i viaggi a corto raggio.
Un fine anno più scoppiettante sul fronte dell’occupazione nel sistema Italia, secondo il consueto monitoraggio del bollettino informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal dal quale emerge che nel mese di dicembre sono previste circa 329mila assunzioni da parte delle imprese, facendo salire così a 1,2 milioni le assunzioni per l’intero trimestre dicembre-febbraio 2023. E riguardo al settore turistico si certificano circa 66mila ricerche di personale con inserimento immediato. Rispetto a un anno fa, però, si registra una flessione di oltre -24mila unità lavorative, in conseguenza del rallentamento dell’economia causato dalla guerra in Ucraina, della crisi energetica, della crescita dell’inflazione e del costo del denaro, ma il dato confortante sul potenziale occupazionale del comparto turistico è accertato.
Con l’arrivo della stagione invernale è riemersa la voglia degli italiani di trascorrere le vacanze in montagna e, dopo la pandemia, emergono nuove tendenze fotografate da Skipass Panorama Turismo, l’osservatorio italiano del turismo montano di Jfc. Nonostante le temperature rigide non cala la domanda per le attività open air, trend che va pari passo con l’incremento delle richieste di chalet e baite in montagna. Una tipologia di accomodation che rappresenta una modalità di fruizione della vacanza considerata più sicura da un punto di vista sanitario, in quanto permette di vivere il soggiorno in maniera più appartata e meno aggregata. Ad apprezzarle maggiormente sono proprio gli italiani (+ 6,9% rispetto alla precedente stagione invernale) che per i prossimi mesi hanno optato per una destinazione tricolore per le proprie vacanze, invertendo la rotta rispetto agli anni precedenti quando prediligevano mete straniere. Il settore dell’ospitalità otterrà quindi un incremento di fatturato quantificabile in +12.5%, le attività sportive +19% e i servizi in generale +11.3%. Non solo, si stima che oltre 162mila famiglie italiane, per la prima volta, vivranno un’esperienza di soggiorno in montagna mentre oltre 3 milioni si appresteranno più in generale a cimentarsi in un’attività outdoor in quota.