WST-Show, prima Fiera internazionale del Turismo Sportivo e Accessibile, ospiterà la Giornata Nazionale dello Sport Paralimpico 2018: martedì 10 luglio presentazione ufficiale in sede Regione Lombardia a Milano
Il turismo riconquista definitivamente il terreno perso: nel 2023 i viaggi di piacere effettuati saranno inferiori a quelli del 2019 solo del 10%. Il loro valore, però, consentirà di chiudere l’anno in positivo.
Entro il 2030 la Cina potrebbe diventare la principale destinazione turistica del mondo, scalzando così il Paese transalpino dal primo posto del podio, secondo il report "Megatrends Shaping the Future of Travel” World Travel Monitor condotto da Ipk International e commissionato da Itb Berlin. Il turismo cinese dovrebbe infatti essere spinto dalla crescita della classe media in Asia, che guida il mercato dei viaggi, in combinazione con il progressivo allentamento delle restrizioni sui visti, facilitando così gli spostamenti. La forte crescita del mercato interno dovrebbe anche portare lo sviluppo del turismo cinese. gli eventi sportivi in arrivo nei prossimi anni, come i Giochi olimpici estivi a Tokyo nel 2020 e quelli d’inverno a Pechino nel 2022, rafforzeranno l’attrattiva della destinazione e accelereranno lo sviluppo del settore.
Secondo una ricerca di Google search data per il World Travel Market, il 64% degli intervistati ha prenotato una vacanza per il 2023, mentre il 16% ci ha rinunciato. Si preferiscono vacanze più economiche e per risparmiare sulla spesa il 40% rinuncia all'hotel a 5 stelle, il 33% ad uno spazio extra in aereo per le gambe, il 32% alla maggiorazione della tariffa per bagagli extra.
Oltre venti miliardi di euro è la stima preliminare del costo della crisi del Coronavirus per il turismo globale secondo i calcoli del Wttc e di Oxford Economics.
Secondo uno studio diffuso dal World Travel & Tourism Council (Wttc) i turisti in Italia hanno speso 39,6 miliardi nel 2017, con un incremento del 6,5%, superiore del 50% rispetto alla crescita media mondiale del 4,3%.
Secondo l’ultima ricerca del World Travel & Tourism Council, la ripresa anno su anno del settore turistico europeo potrebbe raggiungere solo una modesta crescita del 23,9% quest’anno. Prima della pandemia, il contributo del settore turistico europeo al Pil rappresentava 1,92 trilioni di euro (9,5% dell’economia totale) ora sulla base dell’attuale tasso di ripresa, il contributo del settore al Pil potrebbe vedere un aumento di meno di un quarto (23,9%) nel 2021, rimanendo indietro rispetto alla crescita globale prevista del 30,7%.
Il Global Economic Report del Wttc ha annunciato che per la fine di quest’anno l’industria del travel prevede di avvicinarsi al Pil del 2019: 8,35 trilioni di dollari contro i 9,6 di tre anni prima. I viaggi e turismo cresceranno nei prossimi 10 anni a una media del 5,8% di Pil, superando le previsioni di crescita del totale dell’economia che è stimata intorno al 2,7%. Secondo le ottimistiche previsioni, già dal prossimo anno si potranno raggiungere i livelli del 2019, mancandolo di appena lo 0,1%. E il settore darà un contributo al Pil delle economie nazionali crescendo di ben il 43,7% per raggiungere gli 8,4 trilioni entro la fine del 2022, che ammontano all’8,5% del Pil prodotto dall’intera economia globale.
Il Wttc, a distanza di un mese, aggiorna i dati sulla perdita dei posti di lavoro nel settore dei viaggi e del turismo che da 75 milioni riporterebbe una crescita del 30%, con una previsione di taglio pari a 100 milioni. Dei 100,8 milioni di posti di lavoro a rischio, quasi 75 milioni di essi si collocano nei Paesi del G20.
Secondo l’ultima analisi del Wttc l’industria dei viaggi impiega un addetto ogni 11 nel mondo e conta 284 milioni di lavoratori. Realizza quindi un’economia di 7,2 trilioni di dollari al Pil mondiale, quasi il 10% del totale.
Nel 2015 i posti di lavoro diretti sono stati 107 milioni, mentre quelli nuovi 7,2 milioni, mentre nel 2016 si stima arriveremo a contare in tutto 109,8 milioni di addetti tra hotel, agenzie di viaggio, compagnie aeree e altri servizi di trasporto, così come le attività della ristorazione e dei settori direttamente implicati al turismo.
La travel industry contribuisce oggi per il 10% del Pil mondiale e nella prossima decade incrementerà la forza lavoro del 2% ogni anno.
(Per maggiori informazioni: www.wttc.org)
Secondo le stime del World Travel and Tourism Council 50 milioni di posti di lavoro sono a rischio in tutto il mondo per il comparto globale del turismo come conseguenza della pandemia del Coronavirus.
Secondo l’ultima ricerca di Wttc la spesa globale legata ai viaggi è diminuita significativamente dal 2019 al 2020. Il settore travel & tourism ha subito perdite per quasi 4,5 trilioni di dollari e più di 62 milioni di persone hanno perso il lavoro e la spesa dei visitatori nazionali è diminuita del 45%, mentre la spesa dei visitatori internazionali è scesa del 69,4%. Inoltre dopo un calo del 61% nel 2020, la spesa globale per i viaggi d’affari dovrebbe aumentare del 26% quest’anno e del 34% nel 2022, il che implica un recupero del 66% rispetto al 2019. In alcune regioni, la crescita dei viaggi d’affari sarà più rapida di quella del leisure.
Nelle Americhe, la spesa aziendale dovrebbe aumentare del 14% quest’anno e del 35% nel 2022, nell’area Asia-Pacifico, del 32% quest’anno e del 41% l’anno prossimo, in Africa, del 36% nel 2021, leggermente meglio della spesa leisure al 35%, seguita da un aumento del 23% l’anno prossimo. In Europa, la spesa travel è prevista in aumento del 36% quest’anno, anche in questo caso la percentuale è migliore rispetto al leisure al 26%, seguito da un aumento del 28% nel 2022 e in Medio Oriente, la spesa è destinata ad aumentare del 49% quest’anno, con il leisure al 36%, seguita da un aumento del 32% il prossimo anno.
Parigi, secondo una nuova ricerca del Wttc, è classificata come la città più potente al mondo in un report sponsorizzato da Visa ed effettuato in collaborazione con Oxford Economics ma entro il 2032 dovrà cedere lo scettro a Pechino. Tra gli indicatori chiave per stilare la classifica il contributo del comparto dei viaggi e turismo al Pil, l’occupazione e la spesa dei viaggiatori. Parigi conquista il primo posto con un settore di viaggi e turismo del valore di quasi 36 miliardi di dollari nel 2022, in termini di contributo diretto al Pil della città. Nei prossimi 10 anni il Wttc prevede che la capitale francese scenderà al terzo posto, anche se il suo valore salirà a oltre 49 miliardi di dollari. Sul secondo gradino del podio ora c’è Pechino, il cui valore del settore è di quasi 33 miliardi di dollari. La città, però, entro i prossimi dieci anni scavalcherà Parigi raggiungendo l'incredibile cifra di 77 miliardi di dollari.
Il World Travel & Tourism Council (Wttc) stima che da oggi al 2033 il settore del turismo potrebbe fornire un contributo di quasi 2 trilioni di euro all’economia del vecchio continente: in termini matematici equivale a dire che fra dieci anni 1 euro su 10 deriverebbe da questo comparto.
Una ricerca sull’impatto economico del turismo elaborata dal World Travel & Tourism Council (Wttc) premia l’Italia, confermando la forte ripresa del settore dopo la pandemia.
Un nuovo rapporto del World Travel & Tourism Council ha rivelato che quest’anno i viaggi d’affari sono destinati a superare i livelli pre-pandemia più velocemente di quanto previsto, raggiungendo un record di 1,5 trilioni di dollari.
Secondo il World Travel & Tourism Council (Wttc), che ha elaborato uno studio previsionale sulla base delle indicazioni dell’Economic Impact Research (Eir), il settore dei viaggi e turismo nel 2024 farà registrare un contributo economico di 11,1 trilioni di dollari, apportando circa 770 miliardi di dollari (circa 720 miliardi di euro) in più rispetto allo scorso anno.
Il Wttc prevede che il settore turistico raggiungerà la cifra di 9,5 trilioni di dollari entro la fine del 2023. Questa ripresa è attribuita al graduale ritorno dei turisti internazionali, in particolare dalla Cina, e a una ripresa più forte del previsto in diverse regioni.
Secondo le ultime previsioni del World Travel & Tourism Council nel solo settore dei viaggi e dei trasporti sarebbero a rischio circa 75 milioni di posti di lavoro.
Un contributo all’economia globale di 8,8 trilioni di dollari, pari al 10,4% del totale e con una crescita del +3,9%, superiore - per l’ottavo anno di fila - all’incremento del prodotto interno lordo mondiale, fermo al +3,2%. Sono questi i numeri per il 2018 del settore Travel & Tourism, rilevati dalla ricerca annuale di Wttc - World Travel & Tourism Council. Il turismo è superato solo dal manufatturiero, cresciuto del +4%, ed è ben davanti a quello sanitario (+3,1%), It (+1,7%) e finanziario (+1,7%)
Il settore dei viaggi e del turismo è la forza trainante dell'economia italiana secondo l’ultima ricerca del Wttc. Questo nonostante il deficit di bilancio del governo, in aumento del 3,2% nel 2018, rispetto al tasso di crescita complessivo dell'economia dello 0,9%.
Il rapporto rivela come in Italia, lo scorso anno, il settore dei viaggi e del turismo abbia contribuito all'economia nazionale con 232 miliardi di euro, essendo così il secondo settore in termini di contributo al Pil (13,2%), prima di quello delle costruzioni ( 11,4%) e della sanità (11,2%) e appena dietro al retail (14,4%).
Per il WTTC, nei prossimi dieci anni saranno circa 126 milioni i nuovi posti di lavoro generati dall’industria del turismo e il 65% di questi andrà ricercato in Asia, soprattutto tra i giganti Cina e India, a seguire l’Africa con l’11,8%, poi il Nord America con l’8% e l’Europa con un 6,9% (pari a quasi 9 milioni di posti di lavoro). Ora la sfida è rendere di nuovo attrattivo il settore per i nuovi talenti e per le generazioni future superando così lo scoglio della carenza di personale che sta colpendo tutta l’industria a più livelli.
Così, secondo il Wttc, occorre:
– facilitare la mobilità lavorativa;
Secondo l’ultima ricerca del World Travel & Tourism Council "A Prescription for a Healthier Economy’" la spesa internazionale in prodotti e servizi di turismo medico è cresciuta del 358% in termini nominali tra il 2000 e il 2017, passando da 2,4 a 11 miliardi di dollari. Tale incremento ha portato la spesa per questo segmento a raggiungere l'1,2% della spesa internazionale dei visitatori nel 2017, rispetto a solo lo 0,6% nel 2000.
Secondo il rapporto, gli Stati Uniti sono il principale mercato mondiale per il turismo medico outbound, che rappresenta il 20% del mercato, con i cittadini americani che hanno speso 2,3 miliardi di dollari per servizi di turismo medico all'estero nel 2017.
Il Wttc ha pubblicato un nuovo documento per dimostrare l'importanza che i viaggi e il turismo hanno come motore di impatto sociale. Il Social Impact Paper mostra quanto sia importante il ruolo del travel & tourism, non solo nel guidare la crescita economica, ma anche nel migliorare il progresso sociale in tutto il mondo attraverso la sua natura diversificata e inclusiva, la capacità di arricchire le comunità e creare posti di lavoro, di alleviare la povertà e catalizzare l'innovazione e l'imprenditorialità.
La ricerca, condotta in collaborazione con il Social Progress Imperative (Spi), segnala correlazioni tra i dati dell'Economic Impact Report del Wttc e i punteggi dell'Indice di progresso sociale nell'ultimo decennio.
Il report Travel & Tourism Economic Impact 2021 redatto dal Wttc riporta che a livello globale, è stata l’Asia-Pacifico la macroregione che ha registrato i numeri peggiori, con il contributo del settore al Pil in calo del 53,7%, rispetto al calo globale del 49,1%. Di fatto, la spesa dei visitatori internazionali ha subito un duro colpo in tutta la regione, registrando un calo del 74,4%, come effetto delle chiusure al turismo dei confini di molti Paesi. La spesa interna ha visto un calo minore, ma comunque consistente, pari al -48,1%. Diminuita, poi, del 18,4% l’occupazione nel turismo, con circa 34,1 milioni posti in meno. Nonostante questo calo, però, l’Asia-Pacifico rimane la più grande regione al mondo per numero di occupati nel travel nel 2020, rappresentando il 55% (151 milioni) di tutti i posti di lavoro globali nel settore.
Ma è stata l’Europa a subire il secondo più grande crollo economico nel settore turistico: le entrate hanno registrato un calo del 51,4% (circa 987 miliardi di euro). A soffrire anche l’occupazione con un calo del 9,3%, pari a una perdita di 3,6 milioni di posti di lavoro. Le restrizioni ai viaggi nel vecchio continente hanno avuto un grosso impatto anche sulla spesa: quella interna è diminuita del 48,4%, mentre quella internazionale del 63,8%, sebbene l’Europa rimanga comunque la prima regione globale per spesa dei visitatori internazionali.
Lo shopping tourism è un tesoretto per tante destinazioni nel mondo, ed è destinato a guidare il pieno rilancio del turismo in molte aree secondo quanto emerge dalla ricerca congiunta tra Wttc e Hospitality & Tourism Research Center dell’Università Politecnica di Hong Kong, in collaborazione con The Bicester Collection e le cui anticipazioni sono state presentate nei giorni scorsi a Barcellona.
Secondo una nuova ricerca del World Travel & Tourism Council nel 2022 il contributo del settore dei viaggi e del turismo al Pil globale potrebbe raggiungere gli 8,6 trilioni di dollari, a fronte dei 9,2 trilioni generati nel 2019. Nel 2020 con la pandemia si è registrato un calo del 49,1%, con una perdita di quasi 4,5 trilioni di dollari.La ricerca evidenzia che, se il lancio di vaccini e booster continuerà a ritmo sostenuto e saranno allentate le restrizioni ai viaggi internazionali in tutto il mondo, aumentando il numero di persone che possono viaggiare “senza quarantena”, il contributo dei settori per l’economia globale potrebbe raggiungere 8,6 trilioni di dollari, solo il 6,4% in meno rispetto ai livelli pre-pandemia.
Il turismo, secondo gli ultimi dati del WTTC, è un settore in costante crescita, destinato quest'anno ad infrangere tutti i record, contribuendo con 11 trilioni di dollari all’economia globale.
Il settore dei viaggi e del turismo in Europa dovrebbe creare quasi 8 milioni di nuovi posti di lavoro entro il prossimo decennio secondo le previsioni dell’ultimo Economic Impact Report (Eir) del World Travel & Tourism Council. Il rapporto mostra il settore come una forza trainante della ripresa economica dell’Europa, dopo oltre due anni di sofferenza. Nei prossimi 10 anni – con un tasso di crescita medio annuo del 3,3% – il settore dei viaggi e del turismo dovrebbe crescere al doppio del tasso dell’economia complessiva, per cui è invece stimata una crescita annua dell’1,5%.
Il report rivela anche che il Pil europeo dei viaggi e del turismo dovrebbe crescere del 31,4% a 1,73 trilioni di euro (1,9 trilioni di dollari Usa).
Il turismo sta riducendo i tempi di recupero di fronte ai momenti di difficoltà. Ad affermarlo è uno studio del Wttc e di Global Rescue, azienda che si occupa proprio di gestione della crisi. Secondo i dati, i tempi di recupero sono scesi dai 26 mesi del 2001 ai 10 mesi del 2019. L’analisi è stata svolta analizzando l’impatto di 90 ‘crisi’ verificatesi nel corso degli anni.
Emergono però delle differenze a seconda delle cause: le crisi politiche, ad esempio, richiedono un tempo medio di 22,2 mesi (con un minimo di 10), mentre per le questioni di sicurezza bastano 11,5 mesi (con un minimo di 2). Per catastrofi naturali, invece, ci vogliono in media 16,2 mesi (e un minimo di 1).
Secondo il World Travel & Tourism Council (Wttc) più di 197 milioni di posti di lavoro potrebbero andare persi nel settore dei viaggi e del turismo a livello globale se permanessero barriere ai viaggi a livello mondiale, come ad esempio le misure di quarantena.La ricerca mostra anche che, se queste restrizioni di viaggio venissero rimosse prima, si potrebbero risparmiare 99,3 milioni di posti di lavoro.
Un turismo ‘ricco’, sarà così che ricorderemo il 2024 secondo i dati del Wttc che raccontano come quest’anno la spesa nella travel industry a livello mondiale sarà di 1 dollaro ogni 10 spesi.
Secondo il rapporto “Social Trends in Travel & Tourism Employment“, presentato dal World Travel & Tourism Council (Wttc), quasi 70 milioni di persone che lavoravano nel turismo hanno perso il posto durante la pandemia, le donne e i giovani hanno pagato il tributo più pesante.
Secondo il nuovo rapporto del World Travel & Tourism Council (Wttc) incentrato sulle performance economiche delle capitali turistiche in Europa, è Parigi,con oltre 37 miliardi di euro di introiti turistici, a guidare la forte ripresa delle capitali turistiche europee, seguono Londra, Berlino, Roma e Madrid. Il rapporto sull’impatto economico delle metropoli del vecchio continente, curato da Wttc, sponsorizzato da Visa in collaborazione con Oxford Economics, ha analizzato indicatori chiave come il contributo di viaggi e turismo al Pil, i livelli d’occupazione e la spesa dei viaggiatori. Il report mostra che se nel 2019 il settore dei viaggi e del turismo ha contribuito per oltre 83,5 miliardi di euro alle economie delle cinque capitali europee, lo scorso anno questo contributo è stato solo del 15% inferiore al 2019 attestandosi su quasi 71 miliardi di euro. Parigi sta mostrando la ripresa più forte, mentre le altre quattro capitali si sono attestate su livelli di recupero dal 18% al 30% inferiori al 2019, dimostrando recuperi leggermente più lenti.
Il report del Wttc sull’impatto economico del turismo nel 2023 mostra che quest’anno si arriverà al 95% rispetto al pre Covid: 9,5 trilioni di dollari, il 5% in meno rispetto al 2019. Nel rapporto emerge che 34 Paesi del mondo hanno già superato i livelli del 2019. L’impatto economico del turismo nel 2022 è cresciuto del 22% su base annua, raggiungendo i 7,7 trilioni di dollari (il 7,6% dell’economia globale). Il Wttc sottolinea che il conflitto in corso in Ucraina e le prolungate restrizioni ai viaggi hanno avuto un impatto significativo sulla ripresa globale. Ma la riapertura della Cina a gennaio ha dato nuovo slancio al settore, che il prossimo anno vedrà il pieno recupero. Nel 2022, comunque, il travel ha creato 21,6 milioni di nuovi posti di lavoro, per un totale di oltre 295 milioni a livello globale.
Secondo una ricerca condotta dal World Travel & Tourism Council nel 2020, a causa del crollo dei viaggi internazionali, ci sarà una perdita di 36,7 miliardi di euro per l’economia turistica italiana, pari a 100 milioni di euro al giorno. Il massiccio calo del numero di viaggiatori e turisti internazionali in visita in Italia potrebbe comportare un calo dell’82% della spesa dei visitatori internazionali. Una perdita catastrofica per l'economia italiana, che equivale a un deficit di 700 milioni di euro a settimana, per l'economia del paese.
Secondo gli ultimi dati del WTTC, si prevede che l'impatto del turismo (contributo diretto ed indiretto) nel 2019 sull'economia italiana sarà del 13,2%, pari a 232 miliardi 200 milioni euro, e sull'occupazione del 14,9% pari a 3milioni 478mila 500 posti di lavoro.
(Per maggiori informazioni: https://www.wttc.org/-/media/files/reports/economic-impact-research/countries-2019/italy2019.pdf
Secondo il World Travel & Tourism Council sono 174 milioni i posti di lavoro nel settore dei viaggi e del turismo che potrebbero essere persi a causa della pandemia e delle restrizioni, a fronte dei 197 milioni stimati nello studio di giugno. Questo guadagno positivo è in gran parte guidato dal ritorno dei viaggi interni in Paesi come la Cina che ha mostrato una ripresa particolarmente forte del suo mercato interno.
C’è anche Roma tra le nove città a rischio overtourism nel mondo, secondo lo studio Destination 2030 del Wttc - World Travel & Tourism Council, insieme ad Amsterdam, Barcellona, Parigi, Praga, Stoccolma, oltre a San Francisco, Toronto e Vancouver.
Lo studio, effettuato con la collaborazione di JLL, rileva come il 45% degli oltre 1,4 miliardi di turisti nel mondo, l’anno scorso, abbia scelto per la propria vacanza di visitare le città. Nelle 300 città più grandi si è arrivati a superare il tetto dei 500 milioni di viaggi.
Oltre a questa prima rosa di mete a rischio ci sono altri 12 centri urbani tra cui Londra, Dublino, Madrid, Siviglia e Berlino, ma anche New York, Miami, Las Vegas e Sydney.
Il turismo globale potrebbe recuperare oltre 100 milioni di posti di lavoro nel corso del 2021 secondo le ultime ricerche del World Travel & Tourism Council (Wttc). L’organizzazione prevede infatti una estate di forte recupero per il travel, dal momento che il settore inizierà la sua strada verso la ripresa dalla fine di marzo in poi, con molte delle principali compagnie di viaggio che segnalano un aumento significativo delle prenotazioni anticipate.
Il Wttc, che introduce i risultati dell’Economic Impact Research 2024 del World Travel & Tourism Council, una fotografia della situazione mondiale della travel industry con lo sguardo già proiettato al futuro, prevede che quest'anno il contributo del settore al Pil globale raggiungerà 11,1 trilioni di dollari.
L’ultima ricerca del Wttc mostra l’effetto positivo dei test aeroportuali sulla ripartenza dei viaggi aerei internazionali, sul recupero dei posti di lavoro e il rilancio dell’economia globale. Si potrebbero salvare quasi 20 milioni di posti di lavoro in Europa, di cui tre milioni in Germania, 1,93 milioni nel Regno Unito, 1,91 milioni in Italia e oltre 1,5 milioni in Francia.
La spesa mondiale per i viaggi d’affari sembra destinata ad aumentare di più di un quarto quest’anno e a raggiungere due terzi dei livelli pre-pandemia entro il 2022 secondo il rapporto del Wttc in collaborazione con McKinsey & Company intitolato “Adapting to Endemic Covid-19: The Outlook for Business Travel“. Il rapporto si basa su ricerche, analisi e interviste approfondite con i leader del settore per consentire alle organizzazioni di prepararsi ai viaggi d’affari nel post-pandemia. La modesta spinta per i viaggi d’affari con la spesa globale in aumento del 26% quest’anno sarà seguita da un ulteriore aumento del 34% nel 2022.
Secondo il Wttc, le “quote rosa” nel turismo rappresentano una parte significativa della forza lavoro del comparto, con quasi il 40% dell’occupazione totale.
Secondo una recente analisi del World Travel & Tourism Council (Wttc) e della European Travel Commission (Etc) emerge che la ripresa del settore dei viaggi e del turismo potrebbe essere messa a serio rischio se quasi 1,2 milioni di posti di lavoro non dovessero essere occupati in tutta l’Ue.
Questa impegnativa carenza di manodopera estiva fatta emergere dall’ultimo rapporto del Wttc implica un’azione urgente. Nel 2020, quando la pandemia era al suo apice, il settore dei viaggi e del turismo nell’Ue ha subito la perdita di quasi 1,7 milioni di posti di lavoro.
Nel 2021, quando i governi hanno iniziato ad allentare le restrizioni ai viaggi e la fiducia dei viaggiatori è migliorata, il contributo diretto del settore all’economia dell’Ue è risalito del 30,4% e ha recuperato 571.000 posti di lavoro.
Quest’anno, secondo le previsioni del Wttc, la ripresa del settore continuerà ad accelerare e raggiungerà quasi i livelli pre-pandemia, con un aumento previsto del 32,9% del contributo diretto all’economia dell’Ue.
Sono quasi 4,5 trilioni i dollari persi nel 2020 a causa del Covid secondo l’Economic Impact Report, pubblicato annualmente dal World Travel & Tourism Council (Wttc).
Il contributo del settore turistico al Pil globale è sceso vertiginosamente: nel 2020 si è passati da 9.2 trilioni a 4,7 trilioni di dollari. Quanto al lavoro nel 2019 il travel generava il 10,6% dell’occupazione (circa 334 milioni di lavoratori) lo scorso anno oltre 62 milioni di persone lo hanno perso, così come la spesa per i viaggi internazionali è diminuita del 69,4% rispetto all’anno precedente. Per i viaggi domestici, invece, le perdite si attestano al -45%.
Secondo ForwardKeys che con il suo partner Wttc, ha analizzato l’andamento delle prenotazioni dei voli internazionali a livello globale sono: Costa Rica, Aruba, Repubblica Dominicana e Giamaica le destinazioni che, nelle Americhe, stanno registrando un livello di prenotazioni che già supera quello pre-pandemia.
I viaggi nella regione Asia-Pacifico mostrano notevoli segni di miglioramento grazie alla graduale riapertura dei propri confini ai visitatori, in linea con la domanda dei clienti.
Se, infatti, gli arrivi internazionali in Europa nel primo trimestre 2022 mostrano un aumento del 350% rispetto allo scorso anno, anche i Paesi dell'Asia Pacifico hanno registrato un incremento con le prenotazioni per la regione a più 275%.A livello di singole destinazioni, le Filippine sono quelle in più rapida crescita nel Sud-Est asiatico, con un aumento del 29% nel secondo trimestre di quest'anno rispetto al primo trimestre. In Africa e Medioriente, invece, Tanzania, Qatar ed Egitto hanno raggiunto livelli di inbound vicini al periodo pre-pandemico.
Secondo le stime per l’anno in corso dell’Economic Impact Research stilato dal World Travel & Tourism Council il settore turistico varrà 223 miliardi di euro nell’economia italiana.
Il Wttc prevede una forte ripresa nel 2022 per il fronte europeo, con un aumento di oltre il 250% delle prenotazioni europee per Pasqua rispetto al 2021, mentre le prenotazioni estive sono attualmente dell’80% superiori ai livelli del 2021. Secondo ForwardKeys, partner del Wttc, le prenotazioni di voli intraeuropei sempre in relazione al periodo pasquale ed estivo sono aumentate rispetto allo scorso anno, anche se dovrebbero essere inferiori ai livelli pre-pandemia rispettivamente del 38% e del 45%. Inoltre, durante il primo trimestre, i viaggi intraeuropei hanno assistito ad un aumento delle prenotazioni del 275%, mentre gli ultimi dati sulle prenotazioni mostrano che gli arrivi internazionali verso destinazioni europee vedranno un aumento di oltre il 280% rispetto allo stesso periodo del 2021.
Secondo una nuova ricerca del World Travel & Tourism Council (Wttc) in Italia rimarranno scoperti, entro la fine del 2021, 263.000 posti di lavoro diretti nel settore dei viaggi e del turismo. L’analisi, realizzata in collaborazione con Oxford Economics, ha esaminato le carenze di manodopera in Italia e nelle altre principali destinazioni votate al travel, come Stati Uniti, Francia, Spagna, Regno Unito e Portogallo, concentrandosi sul periodo tra la seconda metà del 2021 e il 2022. La ricerca rivela carenze di personale con la domanda di lavoro che inizia a superare l’offerta disponibile e l’Italia risulta essere il Paese europeo più colpito, con una previsione di deficit per ben 263.000 posti di lavoro, pari ad un posto su sette non occupato quest’anno.
Gli ultimi dati del Wttc e del partner Oxford Economics mostrano che i viaggi globali sono in ripresa, con tutte le regioni che si stanno riprendendo più velocemente di quanto previsto, con l’Asia-Pacifico in testa.
Il World Travel & Tourism Council (Wttc) con il Gruppo Trip.com ha pubblicato il rapporto “Trending in Travel: Emerging Consumer Trends in Travel & Tourism in 2021 and Beyond” che segnala le ultime tendenze sul comportamento dei viaggiatori e i futuri modelli di prenotazione nel post Covid-19.
Il rapporto prevede una forte crescita della spesa internazionale per il 2022 che, secondo le proiezioni del Wttc, dovrebbe superare la spesa interna nel 2022, man mano che più destinazioni allentano le restrizioni e i tassi di vaccinazione mondiali continuano ad aumentare. Dopo un calo del 69,4% (2020), infatti, la spesa internazionale per i viaggi è destinata ad aumentare del 9,3% nel 2021 e del 93,8% nel 2022. Inoltre, il 70% dei viaggiatori in molti dei principali Paesi come Stati Uniti, Spagna, Regno Unito, Canada e Giappone prevede di spendere di più per i viaggi nel 2022 di quanto non abbia fatto negli ultimi cinque anni, incluso il 2019, uno dei i migliori anni mai registrati per il turismo internazionale.
Nel corso del Global Summit del WTTC è emerso che oggi il turismo rappresenta il 10,3% del Pil mondiale e 1 posto di lavoro su 10 è generato dal settore. Nei prossimi dieci anni, il suo ruolo sarà ancora più importante: concorrerà a creare 126 milioni di posti di lavoro, la crescita economica media annua del settore è stimata in +5,8%, un valore più che doppio rispetto all’andamento dell’economia in generale (2,7%). Uno dei temi affrontati è il rapporto tra aree urbane e rurali. Il 55% della popolazione mondiale vive già nelle città, un valore che si prevede raggiunga il 68% entro il 2050. Questi luoghi sono in fase di ri-progettazione per soddisfare i bisogni attuali e futuri delle persone che vi vivono, ecco quindi grandi progetti per indirizzare in modo coordinato ed olistico la tecnologia, il design, l’architettura, l’innovazione, le infrastrutture, la mobilità e la sostenibilità per creare luoghi ottimali per vivere, lavorare e visitare.
Secondo la Wyse (World Youth Student and Educational) Travel Confederation e l'Organizzazione mondiale del turismo, il giro d’affari dello youth travel è passato da 190 miliardi di dollari nel 2009 ai 280 del 2017 e si stima che entro il 2020 arriverà a toccare quota 370 milioni di viaggiatori per una spesa di 400 miliardi di dollari. Se circa la metà dei millennial e della generazione Z (i Centennial, nati dopo il 2000) si sposta per vacanza, l’altra metà si muove per lavoro, corsi di lingua e volontariato.
Museimpresa partecipa alla Settimana della Cultura d’Impresa, la rassegna di eventi promossa da Confindustria per approfondire i temi relativi alla cultura d’impresa e quest’anno giunta alla sua ventiduesima edizione.
Yescapa, la piattaforma con una community di 500mila utenti in Europa e oltre 10mila camper disponibili, ha lanciato un’indagine online per capire quali saranno le tendenze e gli interessi per la prossima stagione turistica ed ha registrato nel solo mese di marzo 2021 un aumento del 120% di visite sul sito italiano e una richiesta pari a +300% di prenotazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Secondo i dati di Yescapa, la piattaforma di camper-sharing fondata nel 2012, sono 125.000 gli utenti italiani che nel corso del 2023 hanno visitato il sito e creato il proprio profilo, pronti per una nuova vacanza all’insegna della scoperta, tra colori e nuovi paesaggi da esplorare.
È un vero e proprio boom dei viaggi in camper con oltre 15.000 richieste e una crescita delle prenotazioni dei veicoli che si attesta ad un +160% anno su anno secondo i dati sull’andamento delle prenotazioni in Italia tra gennaio e dicembre 2021 di Yescapa, piattaforma di camper sharing, con 40mila utenti locali attivi (il doppio rispetto all’anno precedente).
La crescita delle prenotazioni veicoli, si attesta poi ad un +800% se si considera l’ultimo trimestre dell’anno.
Si evidenzia anche un’utenza sempre più giovane. I dati di Yescapa evidenziano infatti un abbassamento dell’età media per quanto riguarda sia i viaggiatori sia i proprietari: rispettivamente di 37 e 44 anni, tra le più basse in Europa.
Secondo i dati di Yescapa, la piattaforma di camper-sharing fondata nel 2012 e diventata, in seguito alla fusione dello scorso anno con Goboony, leader in Europa, sono 125.000 gli utenti italiani che nel corso del 2023 hanno visitato il sito e creato il proprio profilo, pronti per una nuova vacanza all’insegna della scoperta, tra colori e nuovi paesaggi da esplorare.
Sono sempre più numerosi gli italiani che ogni anno, e non solo d’estate, scelgono di cavalcare la tendenza della camper-life, scegliendo per le proprie vacanze di avventurarsi a bordo di un camper.
Il camper è una delle soluzioni preferite per le vecanze estive post Covid 19 secondo la piattaforma europea Yescapa, leader del camper-sharing tra privati. Nel dettaglio, dalla fine del lockdown la piattaforma ha quadruplicato il traffico degli utenti sul sito che, a partire dal 3 giugno, ha registrato un aumento del 150% di visite (circa 50mila visite a settimana), rispetto allo stesso periodo nel 2019. Record storici sono stati registrati nelle prime 2 settimane di giugno: se in Europa le prenotazioni confermate sono salite a 6.000 (+200% rispetto allo stesso periodo del 2019), in Italia le conferme hanno raggiunto un aumento del 120%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con oltre 2.000 richieste nel mese di giugno.
Dall’indagine di Yoopies della loro comunità di genitori emerge che nel 55% dei nuclei familiari almeno un genitore questa estate lavorerà sul suo abituale luogo di lavoro; nel 22% almeno un genitore continuerà a stare a casa in smart working, poiché alcune aziende hanno deciso di rimandare il rientro dei dipendenti per adattare e allestire gli spazi di lavoro secondo le nuove misure di protezione.
YouGov ha realizzato un sondaggio per ManoMano.it, per il quale il 31% degli italiani farà almeno una o due settimane di vacanze. E anche se non si potrà permettere lunghe permanenze, il 30% degli italiani si accontenterà di fine settimana fuori porta o brevi soggiorni, da trascorrere, necessariamente, in Italia. Fra le opzioni da prendere in considerazione anche le vacanze a contatto con la natura: per 2 persone su 3 un’ottima alternativa all’hotel, nel rispetto delle distanze sociali e al fine di evitare luoghi affollati, mentre per il 41% degli italiani sinonimo di maggiore sicurezza dal punto di vista igienico-sanitario, grazie all’utilizzo di oggetti e attrezzature proprie.
Da una ricerca condotta da Yougov su 9.327 persone in 8 nazioni (Germania, Francia, Danimarca, Norvegia, Svezia, Finlandia, Italia e Spagna) per scoprire le abitudini e le preferenze per le vacanze estive di ciascun Paese, emerge che il 59% degli italiani ha pianificato una o due settimane di vacanze per questa estate contro il 58% degli svedesi che farà 4 o più settimane di vacanza.
Da una recente ricerca di YouGov, effettuata su un campione rappresentativo dell’intera popolazione italiana, emerge che il 73% degli italiani cerca online le informazioni per prenotare le vacanze e a prediligere i canali digitali sono soprattutto le persone tra i 45 e i 54 anni.
Secondo un sondaggio commissionato dalla piattaforma di prenotazione viaggi Omio e realizzato da YouGov, più della metà degli intervistati (63%) considera il proprio comportamento quotidiano abbastanza sostenibile, ma vede anche ulteriori possibilità per agire in modo più consapevole in materia di rispetto dell’ambiente. Quasi un intervistato su cinque in Italia (15%) ritiene di non fare ancora abbastanza. Per la generazione dei Fridays for Future: uno su cinque (21%), tra chi tra i 18 e i 24 anni, afferma di non adottare un approccio sufficientemente green. Un italiano su cinque è convinto di poter viaggiare in modo più sostenibile, anche utilizzando treno e autobus. Tra questi, il 4% ritiene che rinunciare ai viaggi aerei in favore di spostamenti in treno e autobus sia una possibile soluzione per agire in modo più sostenibile, mentre per il 17% utilizzare mezzi pubblici e bicicletta può avere un impatto significativo sull’ambiente.
Raddoppia rispetto agli anni passati la percentuale di italiani che chiede un prestito per le vacanze secondo una survey realizzata su un campione diversificato di circa 1.000 italiani da Younited Credit. Se negli ultimi 5 anni solo il 4,5% ha dichiarato di avere richiesto un prestito destinato a finanziare le vacanze, questa percentuale per l’estate 2020 sale al 9,7%. Questa crescita esponenziale del ricorso al credito al consumo si innesta in un contesto di più generale incertezza e prudenza nella scelta della destinazione come nei confronti delle spese.
La software house Zucchetti e la società di formazione e consulenza AlbergatorePr hanno presentato i dati sulla crescita dei ricavi complessivi del comparto hospitality pari al 12,4% nel 2023 vs. 2022, la maggiore redditività, dal 6% al 24% delle camere a seconda della destinazione, il maggior ricorso ai canali digitali per le prenotazioni dal 2019 ad oggi (Ota +12% e +27,8% da sito web).