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    Il Consiglio direttivo della Sezione Industria del Turismo e del Tempo libero, presieduta da Stefano Fiori, ha eletto all’unanimità come ulteriore vice presidente della Sezione, Fausto Palombelli, Chief Commercial Officer di Aeroporti di Roma S.p.A. Palombelli si aggiunge a Massimo Milazzo Area Director Human Resources – Southern Europe di Marriott Hotels International Ltd, Serafino Lo Piano, Responsabile Vendite Corporate e Trade Centro Sud di Trenitalia Spa e Andrea D’Onofrio, Presidente del Consorzio Terracina D’Amare.

    In vista del 2020,  Anno della cultura e del turismo Italia-Cina, la ricerca Union Pay  sottolinea come il travel stia acquisendo un peso sempre più importante tra le voci dell’economia cinese, soprattutto tenendo conto che il numero di cinesi volato in Italia è stato di 897mila nel 2018, dei quali 242.600 con volo diretto e 654.400 con scalo.

    Il turismo si riconferma un settore di opportunità per chi cerca lavoro nei mesi estivi, secondo l’ultimo Rapporto Unioncamere-Anpal che fa emergere un’ampia richiesta da parte delle imprese del comparto per nuove risorse da impiegare negli ambiti più classici dell’accoglienza e della cucina per supportare i flussi dell'alta stagione e nel booking. Tra le figure ricercate il rapporto  rileva un’alta offerta di impiego per addetti ai servizi di ristorazione, servizi di pulizia e di alloggio e addetti alle vendite soprattutto candidati di età non superiore ai 29 anni. 

    Il Tourism Digital Hub” (TDH) è finalizzato a realizzare una piattaforma che consenta il collegamento dell’intero ecosistema turistico italiano al fine di valorizzare, integrare e favorire l’offerta turistica: una amplificazione delle informazioni già raccolte dai sistemi regionali e locali per promuovere l’Italia, in modo coordinato, sui mercati internazionali.

    Turismo estivo motore per l’occupazione, con circa 1,3 milioni di rapporti di lavoro previsti dalle imprese tra giugno e agosto 2018, di cui  510mila (41%) maturati a giugno e  altri 800mila verranno generati tra luglio e agosto . È quanto riportato dall’Osservatorio Excelsior di Uniocamere, stilato in collaborazione con Anpal, sulla base delle entrate previste dalle imprese con dipendenti dell’industria e dei servizi tra giugno e agosto 2018.

    Secondo l’indagine sull’impatto dell’emergenza Covid realizzato da Unioncamere e Isnart il 15% delle strutture alberghiere ed extralberghiere non ha ancora riaperto e sotto il profilo occupazionale  il 98,4% delle imprese aperte  ritiene di dover ridurre gli addetti – fissi e stagionali – rispetto allo scorso anno.
    Dall’indagine, svolta su un campione rappresentativo di oltre 2000 imprese ricettive, interpellate attraverso le Camere di Commercio, emerge anche una modesta adesione al bonus vacanze, con il 30,8% delle strutture che afferma di non accettarlo e il 57,6% che dichiara di non avere ricevuto prenotazioni con questa modalità. A determinare la scelta di restare ancora chiusi sono gli elevati costi di adeguamento imposti dalle linee guida del Comitato Tecnico Scientifico (segnalati dal 46% delle realtà che non hanno riaperto in Italia), e le scarse prenotazioni (indicate dal 34% delle imprese ancora non operative).

    Possibili 422mila occupati in meno nel 2020, la metà dei quali nel turismo secondo le previsioni dei fabbisogni occupazionali di Unioncamere. Le prime stime presentate nel report considerano uno scenario intermedio di progressiva uscita dalla crisi e di ripresa delle attività economiche entro il mese maggio, senza comunque tener conto dei possibili effetti delle misure a sostegno dell’economia che saranno attivate a livello nazionale ed europeo, dal momento che sono ancora in via di definizione.

    A dicembre le imprese attiveranno 320 mila nuovi contratti di lavoro, con in aumento di 64mila unità rispetto a dicembre 2019. Le filiere del turismo e del commercio faranno la parte del leone con oltre un terzo della richiesta di personale e un aumento di 14mila di entrate rispetto al dicembre 2017. E’ quanto emerge dai programmi occupazionali delle imprese dell’industria e dei servizi, monitorate dal Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, che evidenziano la difficoltà di reperimento di personale specializzato, difficoltà che si colloca al 28% delle entrate previste, 6 punti percentuali in più rispetto a dicembre 2017.

    Nei prossimi cinque anni l’industria del turismo offrirà circa 300mila posti di lavoro, ma quasi un quarto di questi (74mila posizioni) resterà scoperto secondo una stima  dell’ultimo rapporto Excelsior Unioncamere  che ha fatto luce su quello che è un vero e proprio paradosso. L'offerta di impiego nel travel sta infatti crescendo più che in altri settori economici, ma il fabbisogno non riesce a essere soddisfatto.   Il gap è relativo principalmente alle competenze, dalle più classiche che si possono apprendere negli istituti di istruzione specializzati alle ‘nuove’ relative al green e al digital; e fa sì che ci sia una distanza via via sempre più ampia tra quello che cercano le aziende dell'industria dei viaggi e quello che i candidati hanno da offrire in termini di skill. Il risultato è che il lavoro c’è - e nel 2022 la domanda è aumentata del 15,4% a fronte di un aumento generale del 12,2% negli altri ambiti economici -, ma non ci sono i lavoratori, o meglio le figure adatte a ricoprire i ruoli vacanti.

    Secondo il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, in linea generale, sono oltre 447mila i contratti programmati dalle imprese a marzo e circa 1,4 milioni quelli previsti per il trimestre marzo-maggio, con un incremento di quasi 30mila unità rispetto a un anno fa, +7,1%, e 112mila sullo stesso trimestre del 2023, +8,7%.

    Secondo Unioncamere sono più di mezzo milione le imprese di giovani con meno di 35 anni oggi presenti in Italia,  pari all’8,7% di tutto il sistema produttivo nazionale, anche se in calo di 80mila unità rispetto a 5 anni fa. 

    Per la paura del contagio da Covid (nel 44,3% dei casi) e le difficoltà economiche (27%) solo il 60% degli italiani questa estate è andato in vacanza, contro il 75% dello scorso anno: in tutto  6,5 milioni di connazionali in meno. Questi i principali dati emersi dalla ricerca condotta da Unioncamere e Isnart sull’impatto dell’emergenza   dalla quale emergono anche altri dati e tendenze per l’estate 2020. Gli italiani che comunque si sono ritagliati  un periodo di break, hanno scelto prima di tutto il mare e le bellezze di Puglia, Campania, Sicilia e Calabria.

    Secondo l'ultimo Bollettino realizzato da Unioncamere e Anpal, sono poco meno di 458mila i contratti di lavoro programmati dalle imprese nel mese di gennaio e saliranno a circa 1,2 milioni nel trimestre gennaio-marzo con un incremento, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, rispettivamente di 112mila su gennaio 2021 e +265mila in confronto al trimestre gennaio-marzo 2021. E' positivo anche il confronto rispetto a dicembre 2021, con 104mila contratti in più (+29,4%), per tutti i settori economici tranne che per il turismo dove pesano le crescenti incertezze legate all’andamento dell’epidemia.

    Sono oltre 560mila le opportunità di lavoro offerte dalle imprese a giugno che salgono a quasi 1,3 milioni avendo come orizzonte previsionale l’intero trimestre giugno-agosto secondo il Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal.
    L’industria programma a giugno 163mila entrate (36mila assunzioni in più rispetto al mese scorso) e 378 mila nel trimestre; circa 397mila i contratti di lavoro che saranno offerti dal settore dei servizi nel mese in corso (+134mila assunzioni) e oltre 900mila quelli previsti per il trimestre.

    Secondo il Rapporto “Imprese e professioni culturali e creative 2023” del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e analizzato in collaborazione con il Centro Studi delle Camere di Commercio Tagliacarne, nel 2023 le imprese culturali e creative hanno previsto oltre 302 mila contratti di lavoro, pari al 5,5% del fabbisogno occupazionale complessivo programmato dalle imprese dei settori industria e servizi (+8,8% rispetto al 2022).

    Secondo i dati Unioncamere e Infocamere nel 2023 hanno  registrato una forte crescita gli alloggi per turisti alternativi agli alberghi: 3.508 in più le imprese operanti nel panorama delle case vacanza, affittacamere e residence (+11,5% rispetto al 2022), quasi 2mila delle quali nate dall’iniziativa di under 35 o di donne. Dall’approfondimento sulla base dei dati del registro delle imprese, le attività gestite da giovani sono aumentate del 13,7% nel 2023 (+575), raggiungendo quota 4.782. Sono invece 1.469 in più le imprese femminili che si occupano di ricettività alternativa all’alberghiera, con un incremento rispetto al 2022 dell’11% che porta il totale a 14.726 aziende guidate da donne. A livello geografico, il comparto degli alloggi per vacanze cresce in tutta Italia, ma sono 11 le regioni che superano la media nazionale (+11,5%), con Emilia Romagna, Campania, Lombardia, Sardegna e Marche nelle posizioni di testa.

    Secondo quanto emerge dall’Osservatorio dell’imprenditorialità femminile Unioncamere-Infocamere e dall’Osservatorio sull’economia del turismo delle Camere di commercio italiane,  il fenomeno delle donne che viaggiano da sole è in forte crescita negli ultimi anni. Circa l’80% di tutte le scelte di viaggio è realizzato dalle donne ed anche per il web sono 152 milioni i risultati che Google restituisce digitando “Solo Female Travel”, contro i 100 milioni rispetto a “Solo Male Travel”. In questo quadro, la donna turista  preferisce i viaggi culturali (il 46,5%), naturalistici e di “avventura”, la scelta dell’acquisto di beni e prodotti locali, con una spesa media maggiore dei turisti uomini e una maggiore attenzione a viaggi responsabili.Nell’attuale contesto pandemico, il 23% delle donne, italiane e straniere, hanno orientato la loro scelta verso l’Italia, anche grazie alla “sicurezza Covid” percepita riguardo il nostro Paese; inoltre, il 56% delle donne intervistate ha dichiarato di essere stato influenzato direttamente dalle misure di “sicurezza Covid” nella scelta del soggiorno. Nell’ultima stagione estiva le donne che viaggiano sole hanno preferito essere ospitate da amici o parenti piuttosto che soggiornare in strutture ricettive.

    Secondo l’indagine sull’impatto dell’emergenza Covid realizzata da Isnart– Unioncamere su un campione rappresentativo di italiani intervistati nelle scorse settimane sono oltre il 40% in meno gli italiani che partiranno quest’anno per le vacanze estive rispetto al 2019: un italiano su due non andrà in vacanza. Dei 24 milioni di persone che si muoveranno, l’86% rimarrà in Italia e solo il 4,8% andrà all’estero (contro il 26% del 2019). 

    Tra il 2019 e il 2023, le aree interne hanno visto una crescita degli arrivi turistici del 6,9% contro l’1,3% del resto del Paese, con una permanenza media di 4 notti anziché 3 secondo Unioncamere e Isnart che, in collaborazione con l’Associazione Mirabilia Network e assieme alle Camere di commercio di Campania, Basilicata e Puglia, ha dichiarato come una sorta di “effetto Covid” in positivo ha portato maggior visibilità a territori considerati prima meno attrattivi, che ha visto anche il lancio di un progetto di valorizzazione turistica della Via Appia, entrata a far parte della prestigiosa Lista del Patrimonio Mondiale Unesco (60/o riconoscimento per l’Italia).

    Le imprese hanno pianificato oltre 427mila assunzioni a novembre e ne programmano circa 1,3 milioni per il trimestre novembre-gennaio secondo quanto emerge dal consueto bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che conferma l’elevata difficoltà di reperimento di profili specializzati segnalata dalle imprese, che coinvolge il 47,9% delle assunzioni programmate.

    Un fine anno più scoppiettante sul fronte dell’occupazione nel sistema Italia, secondo il consueto monitoraggio del bollettino informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal dal quale emerge che nel mese di dicembre sono previste circa 329mila assunzioni da parte delle imprese, facendo salire così a 1,2 milioni le assunzioni per l’intero trimestre dicembre-febbraio 2023. E riguardo al settore turistico si certificano circa 66mila ricerche di personale con inserimento immediato. Rispetto a un anno fa, però, si registra una flessione di oltre -24mila unità lavorative, in conseguenza del rallentamento dell’economia causato dalla guerra in Ucraina, della crisi energetica, della crescita dell’inflazione e del costo del denaro, ma il dato confortante sul potenziale occupazionale del comparto turistico è accertato.

    Tra il 2023 e il 2027 il mercato del lavoro italiano avrà bisogno di quasi 4 milioni di nuovi occupati, di cui tre quarti (2,8 milioni di unità) nel settore dei servizi secondo il report ‘Occupazione e mismatch nel turismo e nel terziario’, realizzato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e Crilda per l’Ente bilaterale unitario del settore Turismo e l’Ente bilaterale unitario del settore Terziario.

    L’emergenza Covid-19 ha spazzato via l’80% degli eventi e delle attività programmate per il 2020 dalle Pro Loco aderenti all’Unpli Aps secondo la ricerca “L’impatto del Covid-19 sul sistema delle Pro Loco d’Italia in ambito sociale, economico, turistico e culturale” realizzata da Cgia di Mestre-Centro Studi Sintesi. Alla luce dell’annullamento dell’80% degli eventi, solo per sagre e fiera le comunità hanno perso un valore della produzione attivato che ammonta ad 1,5 miliardi di euro; nonostante tutto, il 65% ha avviato iniziative sociali per fronteggiare l’emergenza. 

    In base agli ultimi rilevamenti dello UN Council circa 285 milioni di turisti hanno viaggiato a livello internazionale nel primo trimestre del 2024, cioè il 20% in più rispetto all’analogo periodo dello scorso anno, ripristinando una spesa pari a 1,5 bilioni di dollari nel 2023.

    Secondo l’edizione 2019 dell'UNWTO International Tourism Highlights, gli arrivi turistici internazionali sono aumentati del 5% nel 2018, raggiungendo quota 1,4 miliardi, con due anni di anticipo rispetto alle previsioni a lungo termine dell'Organizzazione mondiale del turismo. Allo stesso tempo, i guadagni nelle esportazioni generati dal turismo sono cresciuti sino a 1,7 trilioni di dollari, con un incremento del 4%, superando l'economia mondiale del 2018.

    Secondo l’edizione 2019 dell'UNWTO International Tourism Highlights, gli arrivi turistici internazionali sono aumentati del 5% nel 2018, raggiungendo quota 1,4 miliardi, con due anni di anticipo rispetto alle previsioni a lungo termine dell'Organizzazione mondiale del turismo. Allo stesso tempo, i guadagni nelle esportazioni generati dal turismo sono cresciuti sino a 1,7 trilioni di dollari, con un incremento del 4%, superando l'economia mondiale del 2018.

    Secondo l’ultimo World Tourism Barometer del Turismo delle Nazioni Unite sono circa 1,1 miliardi i turisti che hanno viaggiato a livello internazionale nei primi nove mesi del 2024.

    Secondo UNWTO il crollo del turismo internazionale a causa della pandemia di coronavirus potrebbe causare una perdita di oltre 4 mila miliardi di dollari al Pil globale per gli anni 2020 e 2021 di cui una perdita stimata di 2,4 mila miliardi di dollari nel 2020 a causa degli impatti diretti e indiretti di un forte calo degli arrivi di turisti internazionali. Si prevede un rimbalzo del turismo internazionale nella seconda metà di quest’anno, ma il rapporto mostra ancora una perdita compresa tra 1,7 mila miliardi di dollari e 2,4 nel 2021, rispetto ai livelli del 2019.

    Secondo l'ultimo numero dell’Unwto World Tourism Barometer, il turismo internazionale continua a crescere, anche nel primo trimestre 2019. Anche se a un ritmo più lento rispetto agli ultimi due anni, l'aumento del 4% registrato all'inizio del 2019 è un segno molto positivo. Il Medio Oriente (+ 8%) e l'Asia e il Pacifico (+ 6%) hanno registrato il maggiore aumento degli arrivi internazionali. I numeri in Europa e in Africa sono aumentati del 4% e nelle Americhe la crescita è stata registrata al 3%. L’Europa, la più grande regione turistica del mondo, ha registrato una crescita solida (+ 4%), guidata da destinazioni continentali mediterranee e centro-orientali (entrambe + 5%).

    Secondo  l’ultimo barometro del turismo mondiale dell’Unwto, il 2019 ha fatto registrare 1,5 miliardi di arrivi di turisti internazionali a livello globale con un aumento del 4% rispetto all’anno precedente.
    Tuttavia, l’incertezza attorno alla Brexit, il crollo di Thomas Cook, le tensioni geopolitiche e sociali e il rallentamento economico globale hanno contribuito a una crescita più lenta nel 2019, rispetto agli eccezionali tassi del 2017 e 2018. Questo rallentamento ha interessato principalmente le economie avanzate e in particolare l’Europa, l’Asia e il Pacifico.

    Il coronavirus ha azzerato ad aprile il turismo internazionale, con arrivi crollati del 97%, dopo il -55% registrato a marzo secondo i dati dell'UNWTO che fissa a -44% pari a 180 milioni di turisti in meno, il calo registrato nei primi quattro mesi del 2020, con una perdita di circa 195 miliardi di dollari (circa 175 miliardi di euro) di entrate legate al turismo internazionale. 

    Secondo l'UNWTO a gennaio 2022 gli arrivi di turisti internazionali globali sono più che raddoppiati rispetto allo stesso mese del 2021 (+130%): i 18 milioni di visitatori in più registrati nel mondo nel primo mese di quest’anno equivalgono all’aumento totale registrato nell’intero 2021.
    Tutte le regioni hanno registrato un rimbalzo significativo a gennaio 2022: l’Europa (+199%) e le Americhe (+97%) hanno continuato a registrare i risultati più forti, anche se si tratta di numeri ancora lontani dai livelli pre-pandemici (rispettivamente -53 e -52% di arrivi rispetto al 2019).  
    Anche il Medio Oriente (+89%) e l’Africa (+51%) hanno segnato un rialzo rispetto al 2021, seppur in calo del 63% e del 69% rispetto al 2019.
    Asia e Pacifico, invece, hanno registrato un 44% anno su anno, ma diverse destinazioni sono rimaste chiuse ai viaggi non essenziali determinando un -93% di arrivi internazionali rispetto al 2019.

    L’ Unwto,  nel suo ultimo World tourism barometer stima la crescita per gli arrivi di turisti internazionali globali in 1,4 miliardi il dato per il 2018, quota che la stessa Unwto aveva preconizzato come risultato possibile nel 2020.Con due anni di anticipo e con una crescita del +6% rispetto al 2017, gli arrivi internazionali si attestano quindi ben oltre la crescita dell’economia globale, ferma al +3,7%. Tra i principali driver della crescita troviamo viaggi aerei più economici, innovazioni tecnologiche, nuovi modelli di business e una maggiore facilitazione nella concessione dei visti.

    Il calo del numero di turisti internazionali dovuto alla pandemia  ha comportato una perdita, secondo le stime dell’UNWTO nella prima metà dell’anno, del 65% di turisti internazionali e di 460 miliardi di dollari per il settore. In base ai dati di agosto si prevede inoltre un calo della domanda di quasi il 70% per tutto il 2020, mentre alcune aree del mondo, come l’Europa, hanno registrato una ripresa dell’epidemia quest’estate che ha portato a ulteriori restrizioni per i viaggiatori.


    Secondo l’ultimo Unwto World Tourism Barometer da gennaio a marzo 2022 il turismo internazionale ha registrato un incremento del 182% su base annua con un totale di 117 milioni di arrivi rispetto ai 41 milioni del primo trimestre 2021, circa 76 milioni di viaggiatori in più nel mondo, di cui la gran parte (47 milioni) si è mossa a marzo, mese in cui una dopo l’altra le frontiere internazionali hanno cominciato a tornare libere.

    Secondo gli ultimi dati del World Tourism Barometer dell’Unwto, nel 2017 gli arrivi internazionali sono cresciuti del 7% raggiungendo un totale di 1.322 milioni di viaggiatori. Una cifra che, nel corso dei prossimi dodici mesi, dovrebbe ulteriormente aumentare a un tasso del +4-5%, in linea con quanto è accaduto negli ultimi sette anni. 

    Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale del turismo le ricerche e le prenotazioni di alberghi hanno avuto una crescita positiva nel mese di marzo, per la prima volta dall’inizio del 2020. Le ricerche di hotel sono aumentate del 18% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso quando le ricerche sono state praticamente congelate. Allo stesso modo, le prenotazioni dei posti sono aumentate, ma in questo caso del 44%. In Europa, le prenotazioni di aerei continuano a diminuire, ora il 33% in meno rispetto allo scorso anno. A livello globale, le prenotazioni di voli delle compagnie aeree, sebbene in ripresa, sono ancora inferiori del 57% rispetto a un anno normale. Solo nell’Asia meridionale c’è un aumento del 7%.

    Secondo il Barometro dell’Unwto circa 54 milioni di turisti hanno effettuato viaggi oltre i propri confini nazionali, in calo del 67% rispetto allo stesso mese del 2019, ma decisamente in ripresa rispetto al 2020, anche se si è ancora al di sotto dei 164 milioni di viaggiatori che si erano registrati nel luglio 2019.
    Per gli analisti dell’Unwto si tratta di un “rimbalzo moderato” per la maggior parte delle destinazioni e a conti fatti il 2021 continua ad essere un anno difficile per il turismo globale, con arrivi internazionali da gennaio a luglio 2021 in calo dell’80% rispetto allo stesso periodo del 2019. L’Asia e il Pacifico continua ad essere la regione più sofferente con un calo del 95% degli arrivi internazionali rispetto al 2019. Il Medio Oriente  si attesta su una diminuzione del -82% e l’Europa come l’Africa segna un -77%. Sofferenze più contenute, anche se comunque vistose, per le Americhe (-68%) grazie soprattutto alle perfomance dei Caraibi che hanno mostrato dati più confortanti tra le sottoregioni mondiali.

    Secondo l’ultimo Barometro mondiale del turismo dell’Unwto,  gli arrivi di turisti internazionali sono quasi triplicati da gennaio a luglio 2022 (+172%) rispetto allo stesso periodo del 2021.Ciò significa che il settore ha recuperato quasi il 60% dei livelli pre pandemia. La costante ripresa riflette la forte domanda repressa di viaggi internazionali, nonché l’allentamento o la revoca delle restrizioni di viaggio fino ad oggi (86 Paesi non avevano restrizioni relative al Covid al 19 settembre 2022). Si stima che circa 474 milioni di turisti abbiano viaggiato a livello internazionale nel periodo, rispetto ai 175 milioni degli stessi mesi del 2021. Si stima, inoltre, che a giugno e luglio 2022 siano stati registrati circa 207 milioni di arrivi internazionali, oltre il doppio dei numeri visti negli stessi due mesi dell’anno scorso. Questi mesi rappresentano il 44% degli arrivi totali registrati nei primi sette mesi del 2022. L’Europa ha accolto 309 milioni di questi arrivi, pari al 65% del totale. Nell’analisi per macro-aree, l’Europa e il Medio Oriente sono le regioni che hanno mostrato la ripresa più rapida nel periodo gennaio-luglio 2022, con arrivi che hanno raggiunto rispettivamente il 74% e il 76% dei livelli del 2019.L’Europa ha accolto quasi tre volte più arrivi internazionali rispetto ai primi sette mesi del 2021 (+190%), con risultati sostenuti dalla forte domanda intraregionale e dai viaggi dagli Stati Uniti. La regione ha registrato una performance particolarmente robusta a giugno (-21% rispetto al 2019) e luglio (-16%), riflettendo un periodo estivo intenso. Gli arrivi sono saliti a circa l’85% dei livelli del 2019 a luglio. Anche la revoca delle restrizioni di viaggio in un gran numero di destinazioni ha alimentato questi risultati (44 Paesi in Europa non avevano restrizioni relative al Covid al 19 settembre 2022).

    L’Unwto, nell’ultimo suo report, prevede che gli arrivi di turisti a livello mondiale potrebbero raggiungere, nel 2023, dall’80 al 95% dei livelli pre-pandemici. Un’oscillazione che dipende da diversi fattori, tra cui la situazione economica e le incertezze geopolitiche. I fattori economici possono influenzare il modo in cui le persone viaggeranno nel 2023 e proprio per questo l'Unwto prevede che la domanda di viaggi nazionali e regionali rimarrà forte, contribuendo a guidare la più ampia ripresa del settore. Il peggioramento della situazione economica potrebbe tradursi in un atteggiamento più cauto da parte dei turisti nel 2023, con spese ridotte, spostamenti più brevi e viaggi più vicini a casa.

    Intanto, però, con uno sguardo indietro al 2022 appena concluso, Unwto certifica la grande impennata del turismo mondiale, con più di 900 milioni di turisti, il doppio del totale registrato nel 2021, sebbene ancora al 63% rispetto ai livelli pre-pandemici.

    Secondo il primo Barometro dell’Unwto il turismo internazionale ha chiuso il 2023 all’88% dei livelli pre pandemia, con circa 1,3 miliardi di arrivi internazionali. E si prevede che il riaccendersi della restante domanda turistica repressa fino a oggi, l’aumento della connettività aerea in tutto il mondo e una più forte ripresa dei mercati e delle destinazioni asiatiche favoriranno una pieno recuoero entro la fine del 2024, al punto da tornare ai livelli pre Covid del 2019.

    Secondo l’Unwto Travel Restrictions Report, 46 destinazioni (21% di tutte le destinazioni in tutto il mondo) hanno attualmente i loro confini completamente chiusi ai turisti, di queste 26 dalla fine di aprile 2020. Altre 55 (25% di tutte le destinazioni globali) continuano ad avere le frontiere parzialmente chiuse al turismo internazionale e 112 destinazioni (52% di tutte destinazioni) richiedono ai turisti internazionali di presentare una PCR o un test dell’antigene all’arrivo.
    La ricerca mostra anche come le destinazioni si stanno aprendo ai turisti internazionali vaccinati: 85 destinazioni (39% di tutte le destinazioni nel mondo) hanno allentato le restrizioni per i turisti internazionali completamente vaccinati, mentre 20 destinazioni (9% di tutte le destinazioni mondiali) hanno fatto un piano Covid- 19 vaccinazione obbligatoria per l’ingresso a fini turistici.

    Una destinazione su tre nel mondo è ora completamente chiusa al turismo internazionale secondo gli ultimi dati dell'Organizzazione mondiale del turismo (UNWTO). L'emergere di nuove varianti del virus COVID-19 ha spinto molti governi a invertire gli sforzi per allentare le restrizioni sui viaggi, con chiusure totali ai turisti prevalenti in Asia e nel Pacifico e in Europa.
    Dall'inizio di febbraio, il 32% di tutte le destinazioni nel mondo (69 in totale) sono completamente chiuse al turismo internazionale e di queste, circa poco più della metà (38 destinazioni) sono state chiuse da almeno 40 settimane. Allo stesso tempo, il 34% delle destinazioni mondiali è ora parzialmente chiuso ai turisti internazionali.

    L'Unwto stima che il 96% di tutte le destinazioni nel mondo abbia imposto una qualche forma di restrizione ai viaggi. In pratica ogni Paese in Africa, Asia-Pacifico e Medio Oriente ha viaggi limitati, mentre in Europa la percentuale è del 93% e nelle Americhe del 92%. Il rapporto dell'Unwto rileva che il 44% delle destinazioni ha introdotto un divieto generale per i visitatori di alcuni Paesi. Ciò concretamente si tradurrà in milioni di perdite di posti di lavoro e probabilmente bloccherà una crescita economica sostenibile.

    Secondo gli ultimi dati sul turismo dell’Unwto gli arrivi internazionali, nei primi dieci mesi del 2020, sono diminuiti del 72% , con restrizioni sui viaggi, scarsa fiducia dei consumatori e una lotta globale per contenere il Covid-19. Le destinazioni, tra gennaio e ottobre, hanno accolto 900 milioni di turisti internazionali in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. Ciò si traduce in una perdita di 935 miliardi di dollari in entrate internazionali turistiche che risulta essere  10 volte superiore alla perdita nel 2009 per l'impatto della crisi economica globale. Sulla base delle prove attuali, l'Unwto prevede che gli arrivi internazionali diminuiranno dal 70% al 75% per tutto il 2020.

    Una destinazione su tre (34%)  è ancora parzialmente chiusa e il 36% richiede un risultato negativo del test COVID-19 all'arrivo, in alcuni casi in combinazione con l'obbligo di quarantena e permangono le differenze regionali per quanto riguarda le restrizioni di viaggio. Il 70% di tutte le destinazioni in Asia e nel Pacifico sono completamente chiuse, contro solo il 13% in Europa, il 20% nelle Americhe, il 19% in Africa e il 31% in Medio Oriente. Il rapporto indica che il riavvio del turismo globale rimarrà in sordina finché i governi continueranno a consigliare cautela. Quattro dei 10 principali mercati di origine continuano a sconsigliare ai propri cittadini i viaggi non essenziali all'estero (questi quattro hanno generato il 25% di tutti gli arrivi internazionali nel 2018).

    L’Unwto stila un rapporto sul turismo di montagna, “Understanding and Quantifying Mountain Tourism", che rappresenta tra il 9 e il 16% degli arrivi turistici internazionali in tutto il mondo, traducendosi in 195-375 milioni di turisti solo nel 2019. Tuttavia, la scarsità di dati relativi al turismo montano nazionale rende difficile o addirittura impossibile valutare gli impatti economici, sociali e ambientali di questo importante segmento. Le montagne ospitano circa 1 miliardo di persone, alcune delle quali tra le più povere e isolate del mondo. Allo stesso tempo, le montagne attirano da tempo turisti interessati alla natura e alle mete all’aria aperta e alle attività all’aria aperta come passeggiate, arrampicate e sport invernali. Calamitano anche i visitatori con la loro ricca biodiversità e le vivaci culture locali. Tuttavia, nel 2019, i 10 paesi più montuosi (in termini di altezza media sul livello del mare) hanno ricevuto solo l’8% degli arrivi di turisti internazionali nel mondo.

    L’Italia è la quinta potenza turistica nel mondo secondo i dati dell’Unwto del 2017 e consolida la sua posizione nel rating del turismo globale con 58,7 milioni di arrivi internazionali, insidiando la Cina al quarto posto con 60,1 milioni di visitatori. Appaiono irraggiungibili, invece, la Francia – prima destinazione al mondo con 89,9 milioni – la Spagna con 81,8 milioni e gli Usa con 74,3 milioni, sebbene quest’ultima registri in calo del 2% rispetto al 2016.

    Secondo l'ultimo Barometro pubblicato dall’UNWTO, nei primi quattro mesi del 2018 gli arrivi turistici internazionali sono cresciuti del 6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno superando ogni aspettativa. La crescita è stata trainata da Asia e Pacifico (+ 8%) e Europa (+ 7%), con buone performance anche di Africa (+ 6%), Medio Oriente (+ 4%) e Americhe (+ 3%).

    Meno 98% di turisti internazionali a maggio 2020 su maggio 2019. E’ questo il dato che emerge dal Barometro dell’Unwto che mostra anche un -56% degli arrivi turistici tra gennaio e maggio, che si traduce in una perdita netta di 300 milioni di turisti e 320 miliardi di dollari.

    Secondo gli ultimi dati sul turismo mondiale pubblicati dall’Unwto gli arrivi turistici internazionali sono cresciuti del 5% su base annua nei primi nove mesi del 2018. L’Asia e il Pacifico hanno guidato la crescita (+ 7%), seguiti da Europa e Medio Oriente (+6% ciascuno), Africa (+5%) e Americhe (+3%). Nonostante una crescita relativamente più lenta tra luglio e settembre, l’Unwto stima che le destinazioni in tutto il mondo abbiano ricevuto un miliardo 83 milioni di arrivi internazionali fino a settembre, 56 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2017.

    Secondo il Barometro dell'UNWTO nel primo semestre del 2019 si è registrato un incremento pari al  4% negli arrivi internazionali rispetto allo stesso periodo 2018. La crescita maggiore si è avuta nei paesi del Medio Oriente, con un +8%, e nell'area asiatica e pacifica,  con +6%, in Europa invece è stata del +4%, in Africa +3% e nelle Americhe del +2%.Gli arrivi internazionali sono stati pari a  671 milioni, quasi  30 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2018.

    Il turismo internazionale ha recuperato l’84% dei livelli pre-pandemia nel periodo gennaio-luglio 2023 (-16% rispetto al 2019) dopo un forte secondo trimestre e la prima parte della stagione estiva dell’emisfero settentrionale. A dirlo il Barometro sul turismo dell’Unwto. La domanda di viaggi ha continuato a mostrare una notevole resilienza e una ripresa sostenuta, nonostante le sfide economiche e geopolitiche.

    Il Barometer di Un Tourism certifica che quasi 790 milioni di turisti hanno viaggiato a livello internazionale nei primi sette mesi del 2024, circa l’11% in più rispetto al 2023 e solo il 4% in meno rispetto al 2019.

    Con un incremento del 6,7% nel numero degli arrivi turistici nel 2018 rispetto al 2017 e una crescita ancora più incoraggiante delle spese turistiche, pari al +8,6%, il nostro Paese si distingue nella tabella del Sud Europa, secondo il UNWTO. In totale gli arrivi turistici nel 2018 sono stati 62.146.000, mentre le entrate sono state pari a 49.262 mln di dollari statunitensi. Nel 2017 gli arrivi ammontavano a 58.253.000 e le entrate a 44.233 mln di dollari statunitensi.
    Il turismo internazionale ha registrato nel 2018 un dato globale di crescita negli arrivi pari al +5% per raggiungere quota 1,4 miliardi.

    L'Unwto, a seguito dell'impatto del covid-19 sul settore, presenta una prima valutazione degli effetti, in cui si evidenzia una diminuzione degli arrivi e delle entrate internazionali nel 2020. L'organizzazione ha rivisto le sue prospettive per il 2020 per gli arrivi di turisti internazionali con una crescita negativa dall'1% al 3%, traducendosi in una perdita di entrate da turismo internazionale da 30 a 50 miliardi di dollari Usa. Prima dell'epidemia l’organizzazione aveva previsto per quest'anno una crescita positiva dal 3% al 4%.

    Gli Stati Uniti, la Spagna, la Francia, la Thailandia, la Germania e l’Italia sono, in quest'ordine, i Paesi che nel 2020 hanno subito le maggiori perdite a causa della mancanza di turisti dall'estero. Per gli Usa, che guidano la  classifica, i dati si basano su una stima delle entrate del turismo straniero durante i primi dieci mesi del 2020. Pertanto, gli Stati Uniti hanno visto bruciare 147.245 milioni di dollari in questo periodo rispetto allo scorso anno.

    Dal primo  World Tourism Barometer del 2022 emerge una ripresa del turismo internazionale, nel 2021 ma ancora disomogenea, incerta, e i viaggi internazionali sono decisamente al di sotto dei livelli pre pandemia. Secondo il rapporto, l’aumento dei tassi di vaccinazione, insieme all’allentamento delle restrizioni di viaggio realizzato grazie al coordinamento dei protocolli transfrontalieri, hanno contribuito a liberare la domanda repressa, facendo registrare una ripresa del 4% del turismo globale, con 415 milioni di viaggi contro i 400 milioni del 2020. Tuttavia, secondo le stime dell’agenzia gli arrivi di turisti internazionali sono ancora del 72% inferiori al 2019, anno pre pandemia. Il recupero maggiore si è avuto però soprattutto durante la seconda metà del 2021, con gli arrivi internazionali in calo del 62% (anziché del 72%) sia nel terzo che nel quarto trimestre rispetto ai livelli pre pandemia. Secondo dati limitati, gli arrivi internazionali a dicembre sono stati del 65% inferiori ai livelli del 2019. 

    Arrivano dati incoraggianti dall’ultimo World Tourism Barometer, l’osservatorio dei trend turistici dell’Unwto: dopo una prima metà del 2021 debole, il terzo trimestre dell’anno ha visto un rimbalzo del turismo internazionale nell’emisfero settentrionale, facendo registrare un aumento del 58% degli arrivi di turisti tra luglio e settembre 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020.
    La ripresa però rimane ancora fragile: i numeri sono del 64% inferiori ai livelli del 2019. Nel terzo trimestre dell’anno, l’Europa ha registrato un calo degli arrivi internazionali del 53% rispetto allo stesso trimestre del 2019, rimanendo comunque la migliore performance al livello internazionale. E se è vero che in agosto e settembre gli arrivi si sono attestati a -63% rispetto al 2019, è vero anche che rimangono i migliori risultati mensili dall’inizio del pandemia.
    A livello globale, gli arrivi di turisti internazionali tra gennaio e settembre, sono diminuiti del -20% rispetto al 2020, in netto miglioramento rispetto ai soli primi sei mesi dell’anno (-54%). Tuttavia, gli arrivi complessivi sono ancora del 76% al di sotto dei livelli pre-pandemia con prestazioni disomogenee tra le regioni del mondo.

    L’ UNWTO prevede per il 2020 un calo del turismo internazionale tra il 20 e il 30%. Si calcola una perdita per il settore fra i 300 e i 450 miliardi di dollari (fra i 272 e i 408 miliardi di euro), che equivale a circa un terzo di quanto generato nel 2019.

    Secondo il Barometro Unwto nei primi 8 mesi dell’anno si è registrato un calo di 700 milioni di arrivi turistici e perdite per circa 730 miliardi di dollari, pari a circa 620 miliardi di euro. I mesi clou di luglio e agosto presentano un calo rispettivamente del -81% e -79% in termini di arrivi turistici.Si tratta di mancate entrate valutarie derivanti dal turismo otto volte superiori a quelle generate dalla grande crisi finanziaria globale del 2009.

    Se per il 60% del campione di un panel di esperti del settore intervistati dall’Organizzazione mondale del turismo, la ripresa ci sarà dal 2022, il restante 40% crede che già entro la fine del 2021 si registreranno crescite vigorose. Sul lungo termine e sulla piena ripresa che farà tornare a correre i numeri del travel come nel 2019 quasi la metà degli esperti di settore, però, concorda con un obiettivo a tre anni, nel 2024, mentre il 37% crede nel raggiungimento del target già un anno prima, nel 2023.

    Secondo le ultime analisi dell'Organizzazione mondiale del turismo, il 40% delle destinazioni in tutto il mondo ha ora alleggerito le restrizioni imposte al turismo internazionale (il 15 giugno erano pari al 30% ed il 15 maggio solo al 3%). Allo stesso tempo, però, delle 87 destinazioni che hanno ora allentato le restrizioni di viaggio, solo quattro hanno completamente tolto tutte le restrizioni, mentre 83 le hanno alleggerite mantenendo alcune misure come la chiusura parziale delle frontiere e ben 115 destinazioni - il 53% di tutte le destinazioni in tutto il mondo - continuano a mantenere i loro confini completamente chiusi per il turismo.

    Secondo UNWTO il turismo internazionale ha avuto un crollo pari al 22% nel primo trimestre del 2020 e potrebbe arrivare al 60-80% per l'intero anno  Gli arrivi a marzo sono fortemente diminuiti del 57% a seguito dell'inizio del lockdown in molti Paesi, e ciò si traduce in una perdita di 67 milioni di arrivi internazionali e di circa 80 miliardi di dollari di entrate.Gli scenari attuali indicano possibili cali degli arrivi dal 58% al 78% per l'anno e si basano su tre possibili date per l'apertura graduale delle frontiere internazionali.

    Secondo l’ultima ricognizione dell’Unwto nel 2017 gli arrivi mondiali sono stati pari ad 1miliardo 323milioni con un incremento di 84 milioni facendo così registrare per otto anni consecutivi una “crescita ininterrotta" degli stessi.L'Europa e l'Africa hanno riportato una crescita rispettivamente dell'8% e del 9%.

    Il report 2022 del World Economic Situation and Prospects stilato dalle Nazioni Unite  sottolinea  l'importanza del turismo soprattutto per i Paesi in via di sviluppo. Dopo una contrazione del 3,4% nel 2020 e una ripresa del 5,5% nel 2021, le previsioni parlano di una crescita dell'economia a livello globale del 4% nel 2022 e del 3,5% nel 2023. In questo scenario il turismo si presenta come un comparto trainante, e secondo Unwto, per molte destinazioni - soprattutto quelle la cui sopravvivenza è fortemente connessa a questa industria - sarà determinante diversificare l'offerta turistica, nel 2022 e negli anni a venire.

    Secondo il rapporto dell’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO) la pandemia da Covid-19 ha spinto le destinazioni di tutto il mondo a introdurre restrizioni sui viaggi.
    Sulla base delle ricerche effettuate, gli ultimi dati dell’agenzia specializzata per il turismo delle Nazioni Unite (UNWTO) mostrano che il 100% delle destinazioni mondiali ha restrizioni in atto. Di queste, l’83% ha avuto restrizioni relative alla pandemia da Covid-19, già in atto da quattro o più settimane e che, a partire dal 20 aprile, nessun paese le ha rimosse.

    Gli investimenti nell’economia del turismo hanno iniziato a riprendersi dai minimi toccati durante la pandemia grazie alla crescita costante degli arrivi internazionali secondo un nuovo rapporto prodotto congiuntamente da Unwto e Fdi Intelligence, basato sui dati di fdi Markets – il database di fdi Intelligence relativo ai progetti greenfield di investimenti esteri diretti – nonché sui dati internazionali sul turismo di Unwto che fornisce una panoramica generale del ciclo di investimenti in corso nel settore del turismo, suddividendo le cifre degli investimenti per regione, segmenti e aziende.

    I dati illustrati da Uvet relativi al mese di dicembre 2024 del Business Travel Trend, indice mensile sui dati del Business Travel in Italia realizzato con il Centro Studi Promotor (CSP) attraverso un campione rappresentativo delle più importanti aziende che operano nei più svariati settori dell’economia italiana, segnalano un aumento del valore globale dei viaggi d’affari che registra un indice 101, in crescita di ben 6 punti rispetto al mese di novembre, mantenendo così il valore progressivo anno stabile a 97. Le transazioni a 80 mostrano un leggero decremento (-2) rispetto a novembre e si assiste a un deciso aumento della spesa media che con un valore di 125 è in crescita di 9 punti, facendo risalire il progressivo anno di 1 punto.

    Secondo Uvet i dati di giugno rilevati in base al Business Travel Trend, indice mensile sui dati del business travel in Italia, realizzato con il Centro Studi Promotor il valore registrato dal Business Travel Trend lo scorso mese è di 95, in aumento di un punto rispetto a maggio. In termini di valore globale il dato si conferma positivo, mentre registra una contrazione di 3 punti in termini di transazioni. Di pari passo viaggia la spesa media di tutto il business travel nel mese di giugno, che tocca quota 126, dato superiore di 6 punti rispetto al mese precedente. Nella suddivisione per tipologia la spesa globale rispetto a maggio mostra un incremento di 2 punti sia nei voli che nel comparto alberghiero. Si registra invece un decremento in termini di valore sia nel comparto rail sia nel noleggio auto rispetto a quanto emerso nel mese di maggio.

    Dal Business Travel Trend, Indice mensile sui dati del Business Travel in Italia, realizzato da Uvet con il Centro Studi Promotor (CSP) attraverso un campione rappresentativo delle più importanti aziende che operano nei vari settori dell’economia italiana emerge che il dato dei viaggi d’affari a maggio registra un indice di 97, valore di un punto inferiore rispetto al progressivo dell’anno.

    Uvet comunica i dati relativi al mese di novembre 2024 del Business Travel Trend, che posiziona a quota 95 il valore globale dei viaggi d’affari contro i 101 del mese di ottobre. Il valore progressivo sull’intero anno rimane stabile a quota 97. Le transazioni a 82 mostrano un leggero calo (-2) rispetto a ottobre e una decisa riduzione della spesa media in flessione di 4 punti.
    Il comparto Hotel si riduce di 4 punti in valore (116) e di 2 in numero di prenotazioni mantenendo comunque la quota positiva 100 per transazioni. L’andamento dei Voli con un Travel Value a 81 e transazioni a 71 non mostra segnali di crescita. Il Car Rental di novembre mostra un indice in leggero calo di tre punti mantenendosi comunque a quota 149. In incremento di 6 punti il comparto Rail che sale in valore a 76 e in transazioni a 69. L’indice di spesa media scende di 4 punti (116) riducendo il valore progressivo di novembre a 124. Nel comparto voli le trasferte domestiche (97) e sulle tratte europee (92) sono in diminuzione così come i voli intercontinentali a quota 96.
    L’indice BTT di Uvet Global Business Travel si rapporta alla corrispondente estrazione dati del 2019 considerando quest’ultima sempre a base 100. L’attribuzione 100 ai dati 2019 rappresenta un punto di partenza convenzionale, una sorta di unità di misura che il BTT adotta per esprimere gli andamenti mensili attuali e per il prossimo futuro.
    L’indicazione periodica di questo indice, nel tempo, si prefissa di delineare un trend strettamente correlato all’andamento dell’economia. Il BTT è quindi l’espressione di sintesi di un comportamento rispetto ad una scala che per convenzione è stata costruita sui dati del periodo pre pandemia ed all’interno di un cluster omogeneo e altamente rappresentativo.
    Il BTT degli ultimi quattro anni mostra chiaramente la dimensione dell’impatto dovuto alla crisi pandemica. Le transazioni nel 2020 e 2021 hanno generato un indice di 31 e 33 mentre quelle del 2022 e 2023 segnano la ripresa dei viaggi d’affari con indici pari a 62 e 73. I prezzi medi sono quindi cresciuti costantemente, toccando il loro massimo nel 2022 (ind 127). Il 2023 mostra infatti i primi timidi segnali di riduzione della spinta inflattiva e speculativa. Lo scorso anno mostra un' ulteriore crescita degli indici sia in volume che in valore.
    Tutti gli indici derivano da un campione estremamente significativo ma, soprattutto, omogeneo. In sintesi fanno parte dell’analisi un mix di aziende grandi, medie e piccole che si sono costantemente avvalse dei servizi Uvet GBT negli anni 2019-2024.
    Gli indici scaturiscono dall’analisi in volume e valore, nazionale e internazionale, del trasporto aereo e ferroviario, dei pernottamenti alberghieri e noleggio autovetture.
    (Per maggiori informazioni: https://www.uvet.com/)

    Il Gruppo Uvet comunica i dati relativi al mese di febbraio 2024 del Business Travel Trend, Indice mensile sui dati del Business Travel in Italia realizzato con il Centro Studi Promotor (CSP) attraverso un campione rappresentativo delle più importanti aziende che operano nei più svariati settori dell’economia italiana.

    Secondo i nuovi dati del Gruppo Uvet relativi al mese di gennaio anche nel 2024 continua il trend positivo dei viaggi d’affari. Il Business Travel Trend di gennaio registra, infatti, 72 punti per le transazioni, 10 punti in più rispetto a dicembre scorso e 90 punti in valore globale, +3 rispetto al mese precedente.

    Secondo il Business Travel Trend di Uvet, Indice mensile sui dati del Business Travel in Italia realizzato con il Centro Studi Promotor (CSP) attraverso un campione rappresentativo delle più importanti aziende che operano nei più svariati settori dell’economia italiana ad ottobre il dato progressivo registrato dal Business Travel Trend è di 92 su base 100 (valore di riferimento per il 2019), in linea con il valore progressivo 93 di settembre 2023. Le transazioni invece segnano un valore di 71, identico rispetto a settembre 2023.

    Il Business Travel Trend, indice mensile del Gruppo Uvet sui viaggi d’affari, si è attestato a quota 104, segnando un incremento di 8 punti rispetto a luglio.

    Il Business Travel Trend realizzato dal Gruppo Uvet registra su base annua un aumento di 10 punti (+15,9%) rispetto al 2022.

    Secondo il Business Travel Trend, realizzato con il Centro Studi Promotor (CSP) del Gruppo Uvet l'indice mensile nel mese di settembre 2023 è di 89 su base 100 (valore di riferimento per il 2019), inferiore di 4 punti rispetto allo stesso mese del 2022.

    Secondo i dati relativi al mese di settembre 2024 del Business Travel Trend di Uvet, indice mensile sui dati del Business Travel in Italia realizzato con il Centro Studi Promotor (CSP) attraverso un campione rappresentativo delle più importanti aziende che operano nei più svariati settori dell’economia italiana, il valore globale dei viaggi d’affari si attesta a quota 101 portando la media dell'anno per ora a quota 97.

    Secondo il Gruppo Uvet ed il Centro Studi Promotor ad ottobre l’indice del Business Travel Trend (Btt) conferma un andamento positivo con un incremento delle transazioni per il business travel in Italia.

    Il Gruppo Uvet ha comunicato i dati relativi al mese di novembre 2023 del suo Business Travel Trend, indice mensile sui dati dei viaggi d’affari in Italia realizzato con il Centro Studi Promotor, attraverso un campione rappresentativo delle più importanti aziende che operano nei più svariati settori dell’economia italiana.

    Dopo il trend positivo dei viaggi d’affari evidenziato in questi mesi, a marzo il BTT Business Travel Trend, Indice mensile sui dati del Business Travel in Italia realizzato da Uvet con il Centro Studi Promotor (CSP) registra rispetto a febbraio 8 punti in meno in volume (89 vs 97) e 3 punti in meno in transazioni (73 vs 76). La spesa media si attesta su valori più vicini al periodo pre pandemia (122 vs 128).

    Cresce il business travel in Italia ad aprile. Lo dice il Business Travel Trend, indice mensile sui dati del business travel in Italia realizzato da Uvet con il Centro Studi Promotor.

     
    L’Uzbekistan ha rinviato al 1° gennaio 2021 l’abolizione del regime dei visti per i cittadini di alcuni paesi tra cui l’Italia e l’introduzione dell’ordine di pagamento della tassa di entrata di 50 dollari.
     
    Per maggiori informazioni: 
     
     

     

    L’analisi sul settore alberghiero realizzata da Confindustria alberghi evidenzia una frenata della domanda interna

    LO STUDIO ENIT E HUMAN COMPANY

    Estate 2021: un italiano Su due ha programmato una vacanza, di questi un quarto pianifica una vacanza outdoor

    Sicilia, Sardegna e Liguria sul podio delle destinazioni in Italia

    Bologna – Aperti per ferie. L’Emilia-Romagna, all’indomani dell’alluvione che ha colpito buona parte del territorio e soprattutto la Romagna, è pronta ad accogliere i turisti per la stagione estiva: in sicurezza e con la calda ospitalità che fa di queste terre, da sempre, un vero ‘marchio di fabbrica’. E per raccontarlo ricorre a una serie di iniziative per raggiungere a tappeto i mercati interni e internazionali con l’obiettivo di invitare tutti i turisti a verificare di persona che le loro vacanze, anche per la stagione estiva ormai alle porte, sono come sempre garantite. A partire dalla campagna di ministero del Turismo ed Enit (Agenzia nazionale del Turismo), presentata a Rimini dalla ministra al Turismo, Daniela Santanchè, insieme al presidente della Regione, Stefano Bonaccini, all’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini, e all’amministratore delegato di ENIT, Ivana Jelinic. Con loro, il presidente di Visit Romagna e sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, e il sindaco di Imola, Marco Panieri, in rappresentanza del Territorio Turistico Bologna-Modena.

    In merito alle ultime novità emerse in seguito alle comunicazioni del Comitato Tecnico Scientifico sul protocollo per le aperture degli impianti di risalita, previste per il prossimo 7 gennaio, la presidente di ANEF, Valeria Ghezzi, conferma la volontà di proseguire il dialogo con le istituzioni per giungere a una soluzione utile per tutto il comparto montagna e lamenta di non essere mai stata contattata dagli organizzatori della manifestazione in programma domani ad Abetone.

    In merito alle ultime novità emerse in seguito alle comunicazioni del Comitato Tecnico Scientifico sul protocollo per le aperture degli impianti di risalita, previste per il prossimo 7 gennaio, la presidente di ANEF, Valeria Ghezzi, conferma la volontà di proseguire il dialogo con le istituzioni per giungere a una soluzione utile per tutto il comparto montagna e lamenta di non essere mai stata contattata dagli organizzatori della manifestazione in programma domani ad Abetone.

    La presidente nazionale di ANEF ha parlato nel corso di una conferenza stampa indetta dall’Associazione Stampa Estera in Italia per fare chiarezza sull’emergenza del comparto montagna. «Lottiamo per tutte le famiglie che vivono grazie alla stagione invernale e per evitare lo spopolamento dei territori montani».

    La Presidente nazionale di ANEF ha parlato nel corso di una conferenza stampa indetta da Skipass. «Faremo il possibile e l’impossibile per aprire entro gennaio, ma servono regole certe e una situazione sanitaria sotto controllo».

    Finora gli ambienti di casa nostra e un tempo dilatato, sono stati lo spazio sicuro e la dimensione protetta dove abbiamo potuto assaporare il piacere di uno stile di vita slow. 

    Ci siamo tenuti allenati per distoglierci dai pensieri: ma tutto indoor, nel comfort domestico e con panorama limitato alla finestra. L’estate in arrivo, le giornate più lunghe e il desiderio di muovere il corpo con un’attività sportiva, stimolano adesso la voglia di uscire all’aria aperta, a contatto con la natura, per raggiungere gli amici di sempre e i posti del cuore. Certo, sono cambiati i parametri di approccio e anche il modo di concepire la vacanza, ma alcune realtà sono più favorite di altre per i nuovi paradigmi di sicurezza attualmente richiesti a una struttura ricettiva. Per questo vi verrà voglia di raggiungere un albergo nel quale riprendere le vecchie abitudini, rimodulate sulle nuove. E dove il vero lusso consisterà nella tranquillità di sentirvi davvero come a casa vostra. 

    In aiuto di ristoratori, albergatori, artigiani, è attiva dal 6 giugno  una delle misure più attese del decreto Rilancio, il «bonus affitti», che permette di utilizzare il credito d'imposta per una parte compresa tra il 30 e il 60% dell'affitto pagato nei mesi di lockdown dalle imprese che hanno visto dimezzare il proprio fatturato. Il bonus, pensato per bar, ristoranti e alberghi, riguarda in genere gli immobili ad uso non abitativo destinati a svolgere attività industriali, commerciali, artigianali o agricole,

    “Questo progetto ha un significato importantissimo perché ricostruisce una meraviglia italiana delle Cinque Terre e ha dimostrato il lavoro di squadra tra le varie istituzioni.

    Il 28 settembre è stato approvato il disegno di legge per il sostegno dei comuni con popolazione inferiore a 5 mila abitanti e dei territori montani e rurali con il voto quasi unanime del Senato. Il testo contiene misure che interessano 5.585 comuni, circa il 70% dei 7.998 comuni italiani, oltre il 50% del territorio nazionale.

    L’Aula della Camera ha approvato con 417 voti a favore il testo di legge che istituisce in Italia le "Ferrovie turistiche" con il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione che attraversano aree di particolare pregio naturalistico o archeologico.

    Saranno diciotto le linee ferroviarie ad essere classificate come tratte ad uso turistico: Sulmona-Castel di Sangro; Cosenza-San Giovanni in Fiore; Avellino-Lioni-Rocchetta Sant'Antonio; Sacile-Gemona; Palazzolo-Paratico; Castel di Sangro-Carpinone; Ceva-Ormea; Mandas-Arbatax; Isili-Sorgono; Sassari-Palau Marina; Macomer-Bosa;     Alcantara-Randazzo; Castelvetrano-Porto Palo di Menfi; Agrigento Bassa - Porto Empedocle; Noto-Pachino; Asciano-Monte Antico; Civitavecchia-Capranica-Orte; Fano-Urbino.

    (Per maggiori informazioni: http://www.camera.it/leg17/522?tema=sviluppo_delle_ferrovie_turistiche)

    Il regolamento del Mibact  sui Condhotel che il 27 febbraio ha avuto il via libera definitivo da parte della Corte dei Conti e che sarà a breve pubblicato in Gazzetta ufficiale definisce le condizioni di esercizio dei condhotel valide per l’intero territorio nazionale e stabilisce che negli alberghi la percentuale massima della superficie delle unità abitative che potranno essere vendute a privati per uso residenziale non potrà essere superiore al 40% del totale della superficie netta destinata alle camere.

    L’Italia fa gola ai viaggiatori tedeschi. I viaggi di lavoro classificano la Penisola come meta europea di preferenza per il turismo congressuale e al secondo posto a livello mondiale dopo gli Stati Uniti. Emerge da Imex, la fiera mice più importante del settore, a Francoforte dove ENIT è presente con lo stand Italia insieme ad Alto Adige, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Sicilia, Toscana e Veneto, nonché le città di Milano e Roma, per orientare e presentare la nuova offerta legata al turismo congressuale e alla meeting industry insieme a ben 86 fornitori.

    Enit al Travel Marketplace la piattaforma globale per le comunità di viaggi di piacere e avventura per coinvolgere, connettere e costruire relazioni vantaggiose per la domanda e l’offerta turistica. L’ Italia turistica si rafforza in Uk e accoglie le associazioni di viaggio internazionali, le comunità e i loro partner per partecipare a incontri one-to-one con i senior buyer. L'evento è stato lanciato da Jacobs Media Group nel 2021 per sostenere la ripresa e la rinascita del settore dei viaggi. Riunendo i responsabili delle decisioni in campo turistico di tutto il mondo, il nuovo evento del settore dei viaggi offre ai delegati senior l'opportunità di fare rete, fare affari, cooperare attraverso il turismo ed espandere le opportunità.

    Il progetto europeo WeMed NaTOUR entra nelle scuole per educare le nuove generazioni al turismo sostenibile. I destinatari della mission sono anche bambini e giovani. Per Le scuole possono aderire al progetto tramite un bando attivo fino al 25 settembre che porta in classe esperienze legate all’economia blu del mare mista ad attività pratiche in un contesto turistico reale.  L’obiettivo è diffondere benefici economici per le comunità locali, sensibilizzando e promuovendo l’economia blu e verde sostenibile con buone pratiche e in collaborazione con le piccole e medie imprese turistiche nelle quattro destinazioni pilota di Italia, Spagna, Portogallo e Mauritania. L'approccio "Learn by Visiting" intende promuovere le competenze sociali e di vita sostenendo materie come la biologia, la geografia e le scienze sociali. 

    Il Ministero del Turismo è lieto di presentare “Viaggiando con il Ministero”, la nuova pubblicazione mensile che racconta le attività intraprese dal dicastero per sostenere e promuovere il settore turistico nazionale.

    In un attimo dal Sud al Nord andando in metro: un viaggio nel viaggio quello offerto dalla campagna #ThisisIschia che “sale a bordo” della linea 5 di Milano. Per i suoi 10 anni ed in occasione della Bit (Borsa Internazionale del Turismo) Metro 5 accoglie il Sud ospitando le immagini più suggestive di una delle perle del Mediterraneo. Oltre ad alcuni spazi all’interno della stazione di San Siro, anche un treno della Lilla si veste interamente dei colori di Ischia, grazie alla nuova comunicazione immersiva. L’iniziativa voluta da Enit e Metro 5 con il Ministero del Turismo è un omaggio e un esempio di visione strategica omogenea della Penisola.  Presentare la campagna #ThisisIschia in uno degli hub a più alta frequentazione è un modo per celebrare una delle espressioni di bellezza della Penisola e un esempio di solidarietà e unità del Bel Paese per promuovere l’offerta turistica in una zona messa a dura prova dai fenomeni naturali di novembre. 

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    La transizione energetica nel trasporto passeggeri con autobus non può che essere un processo graduale ed adeguato alle specificità dei singoli comparti, bene quindi le recenti dichiarazioni del Ministro Cingolani, che mettono in guardia da misure troppo rapide che rischiano di creare grossi problemi alla società, ai lavoratori, alle classi più vulnerabili e alle piccole e medie imprese. Questa la posizione di Giuseppe Vinella, presidente di ANAV, l’associazione di Confindustria che rappresenta tutti i comparti del trasporto con autobus. “E’ un discorso realistico – sottolinea Vinella - che condividiamo pienamente e che sosteniamo da tempo quello fatto dal Ministro Cingolani, a margine del convegno di Genova sul PNRR. Il Ministro ha sollevato il tema della convenienza dei veicoli elettrici, che impone una riflessione su tempi e strumenti da utilizzare per maturare il passaggio energetico, soprattutto nell’attuale contesto che vede un’impennata del costo dell’energia dagli effetti dirompenti.

    Il mercato dei viaggi di lusso supera “di gran lunga” i livelli del 2019 secondo Virtuoso.  In tutti i settori, le prenotazioni di Virtuoso per il 2023 sono aumentate del 52% rispetto allo stesso periodo del 2019, considerato finora il punto più alto per i viaggi. Le prenotazioni aggregate di hotel per il tempo libero per il 2023 effettuate nel 2022 hanno superato del 135% le prenotazioni del 2020 fatte nel 2019. Tali prenotazioni riflettono tariffe medie giornaliere da record. Per dormire in hotel quest'estate, i viaggiatori di fascia alta hanno finora sborsato, in media, cifre superiori ai 1.800 dollari a notte. E proprio le prenotazioni di luglio viaggiano ad un ritmo superiore dell’83% rispetto allo stesso mese del 2019.

    Secondo Visa Global Travel Intentions, l’indagine condotta da Visa su un campione di 13.500 intervistati appartenenti a 27 Paesi in tutto il mondo, negli ultimi 2 anni l’Italia sarà tra le cinque destinazioni vacanziere più scelte dai turisti di tutto il mondo. Il nostro paese nella classifica è a pari merito con Thailandia (3%) e subito dopo Giappone e Stati Uniti (9%) e Australia (7%). 

    Secondo quanto emerge dall’edizione Inbound del Global Travel Intentions Study 2023 pubblicato da Vis il turista internazionale viene in Italia per concedersi un momento di relax, opta principalmente per Roma, Milano e Venezia, è millennial e turista alto-spendente, realizza il 60% delle spese di viaggio da noi, usa principalmente carte di debito/credito, è consapevole dell’ambiente e ama le soluzioni personalizzate.

    Il 77% degli italiani passerà le proprie vacanze nel nostro Paese nei prossimi 12 mesi, in base alla ricerca Visa Travellers Survey, realizzata in collaborazione con Ipsos, che ha coinvolto 550 persone. Il 49%, invece, si recherà in un altro Stato europeo, Spagna (32%) e Francia (21%), in Extra Europa, gli Usa sono la destinazione preferita, (55%) mentre in Asia guida il Giappone. Come sempre, il numero maggiore di partenze è a luglio e agosto: il 40% punta su città “iconiche”, il 38% intende soddisfare i propri interessi culturali, il mare la fa da padrone (38%) se ci riferisce al tempo libero. Nel pianificare la prossima vacanza, il 61% degli italiani ha previsto un budget di spesa pressoché invariato rispetto allo scorso anno: in media gli italiani stanzieranno, per 2 persone, 1.418 euro a testa, budget che sarà più alto (1.323 euro) per le destinazioni europee e di 2.719 euro per quelle extraeuropee rispetto ai viaggi in Italia (1.053 euro).

    I giovani viaggiano di più e sono più propensi a scegliere una meta all’estero secondo un sondaggio condotto da Visa su 4mila persone tra i 18 e i 35 anni, in Italia, Spagna e Regno Unito.

    Tra i viaggiatori italiani più della metà, il 51%, prenota le vacanze con almeno tre mesi di anticipo, soprattutto per viaggi fuori dall’Unione Europea, e il periodo principale di viaggio coincide con i mesi estivi da giugno ad agosto.

    Secondo l’ultimo Global Travel Intentions Study pubblicato da Visa il 42% dei turisti italiani utilizza lo smartphone per pagare quando viaggia all’estero, e circa la metà (il 55%) ha cercato opzioni di viaggio più sostenibili durante l’ultima vacanza. Lo studio rivela anche che gli italiani all’estero sono fedeli alle loro abitudini: l’89% ha utilizzato la stessa carta per i pagamenti quotidiani durante il viaggio, indicando come motivazioni principali la sicurezza e l’accettazione nei negozi. Un’altra importante tendenza emersa dalla ricerca è la crescente consapevolezza ambientale dei viaggiatori: il 55% degli intervistati ha cercato attivamente opzioni di viaggio più sostenibili per quanto riguarda l’alloggio (27%), la mobilità (25%), il comportamento di acquisto (24%) e i voli con minori emissioni di carbonio (24%).

    I cittadini statunitensi e britannici amano a tal punto il nostro Paese da voler tornarci: è uno dei dati più significativi che emergono dalla Visa International Travel Survey, realizzata da Visa in collaborazione con Ipsos.

    I viaggiatori dagli Stati Uniti e UK amano l’Italia, intendono tornarci per l’estate e sono disposti a spendere ancora di più secondo l’ultima Visa International Travel Survey realizzata da Visa in collaborazione con Ipsos.

    Le Commissioni del Senato esprimono parere favorevole all’emendamento risolutivo Un emendamento al DL Ucraina, frutto del lavoro coordinato del Sott. Ivan Scalfarotto (Interni) con il Sott. Benedetto Della Vedova (Esteri), la Presidente della Comm.ne Trasporti della Camera, Raffaella Paita, e depositato dal Sen. Mauro Maria Marino, mira a risolvere il problema dei visti di accesso ai marittimi stranieri che raggiungono le loro navi in sosta in Italia. Le difficoltà burocratiche insorte nell’ultimo semestre, avevano infatti spinto parte del naviglio internazionale a disertare la sosta sia presso i porti, sia presso i cantieri del nostro Paese a favore di altri competitor europei, come denunciato da Confindustria Nautica, che insieme a Confitarma, Assarmatori, Federagenti e la ligure Genova for Yachting ha coordinato un tavolo di confronto con le istituzioni.

    Secondo i dati  di Volagratis.com il 68% dei voli prenotati per agosto sono da e per l’Italia. Il 54% dei voli domestici ha come destinazione le isole, con Sardegna e Sicilia a fare da apripista, seguite dalle altre regioni del Sud Italia (20%). Il 17% degli italiani vola  al Nord, mentre solo il 9% ha come destinazione le regioni del Centro.

     La montagna sta sempre più attirando l'attenzione degli italiani. Lo conferma Volagratis.com che  ha registrato un aumento del 39% della ricerca di soggiorni e pacchetti ad alta quota.

    L’Europa è la grande protagonista dei viaggi che gli italiani stanno programmando per il Ponte dell’Immacolata. È quanto emerge da un’analisi condotta da Volagratis.com sulle prenotazioni di pacchetti “volo + hotel” arrivate tramite la piattaforma, che quest’anno hanno fatto registrare un incremento di 35 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2021.

    Volagratis.com ha individuato 6 travel trends che saranno protagonisti nel 2021.
    1) Staycation: viaggiare in casa, o quasi: un fenomeno che è esploso quest’anno in seguito alle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria e  che ha portato ad una diminuzione dei viaggi aerei. Gli italiani hanno scelto di viaggiare ‘in casa’ e a ‘corto raggio’, spostandosi soprattutto in auto o in treno.
    Lo dimostrano  anche i dati registrati quest’estate da Volagratis.com secondo i quali  l’Italia  insieme alla Spagna ha puntato molto sul turismo domestico, con un 54% di viaggiatori ( rispetto al 36% dello stesso periodo dell’anno precedente) che ha scelto di rimanere entro i confini nazionali.

    Secondo una ricerca di Volagratis sui trend di viaggio per il prossimo anno gli italiani nel 2023 faranno molta attenzione all’eurometro e tra le destinazioni sceglieranno Amsterdam, Giappone, Londra, Paesi Baschi con prenotazioni sempre più a ridosso della data di partenza e verso destinazioni e luoghi esotici, ma raggiungibili con voli a corto e medio raggio.Nel dettaglio la ricerca ha individuato quattro trend che caratterizzeranno l’anno nuovo e le destinazioni da non perdere.

    Innanzitutto ci sarà grande attenzione al budget a disposizione: ad influenzare le scelte degli italiani per i viaggi nel 2023 saranno infatti soprattutto la situazione socio-economica globale e i rincari della stagione fredda, due fattori che porteranno a scegliere viaggi low cost. Nessuna rinuncia, quindi, solo una maggiore attenzione al portafoglio, perché viaggiare è un bisogno sempre più sentito, come hanno dimostrato gli ultimi due anni, nei quali, nonostante le limitazioni, gli italiani non hanno mai smesso di andare alla scoperta di luoghi nuovi, anche se a soli pochi passi da casa. Ed in tal senso Volagratis.com ha individuato le settimane in cui costerà meno volare nel 2023.

    Gli italiani viaggiano anche in autunno secondo  Volagratis.com che, analizzando il numero di prenotazioni effettuate per i mesi di settembre, ottobre e novembre 2021, ha evidenziato un aumento del 12% rispetto allo stesso periodo del 2020.
    A partire sono in particolare le coppie (45%), seguite da adulti che viaggiano in solitaria (33%) e dai gruppi di amici (15%), pochi, invece, i viaggi in famiglia (5%) e con bambini al seguito (2%) perlopiù per soggiorni di 5 notti per la soluzione volo+hotel e 3 notti per la soluzione solo hotel.Tra le top destination ci sono le città europee (Barcellona, Amsterdam e Parigi, per chi sceglie di andare oltreconfine; Roma e Firenze per chi resta nella Penisola) e le isole (Ibiza, che registra per il periodo settembre-novembre 2021 un aumento del 128% rispetto agli stessi mesi del 2020; Maiorca, +271%; e Santorini, +334%).

    Tornano le mete estere nei piani degli italiani per i viaggi nel 2022 e guadagnano uno share dell’89% secondo l’analisi effettuata da Volagratis sulle ricerche per il segmento volo+hotel.
    Nel dettaglio il 64% punta a una destinazione europea, mentre il restante 25% ha iniziato a guardare a destinazioni fuori dal Continente, complici anche le recenti aperture e in particolare verso gli Stati Uniti. Secondo Volagratis infatti, tra l’ultima settimana di ottobre e la prima di novembre  le sole ricerche per New York City sono aumentate del 31% rispetto a quelle effettuate nello stesso periodo del 2019.

    Secondo un’analisi condotta da Volagratis.com è stata un’estate  in salita per il settore turistico italiano, che ha segnato un calo delle prenotazioni del 45% rispetto allo stesso periodo del 2019. I migliori clienti delle località del Bel Paese sono stati gli italiani stessi, che per il 2020 hanno scelto di rimanere tra i confini nazionali nel 54% dei casi, segnando un aumento di 18 punti percentuali rispetto allo scorso anno, quando a rimanere in Italia era il 36% dei viaggiatori.

    Il peggior incubo degli italiani durante un viaggio aereo è il vicino di posto maleducato, che risulta essere la principale fonte di fastidio per il 47% dei viaggiatori del Belpaese, che prediligono voli all’insegna di relax, musica e un buon libro secondo quanto emerge dalla ricerca condotta da Volotea in collaborazione con Analytics Arts sulle attitudini e gli interessi dei viaggiatori italiani.

    L’Italia si conferma la meta preferita dai viaggiatori nazionali per un fine settimana fuori porta, secondo la ricerca condotta da Volotea in collaborazione con Analytics Arts sulle attitudini e gli interessi dei viaggiatori italiani.

    Un sondaggio commissionato dalla compagnia aerea Vueling, su un campione di 1.000 italiani, ha rivelato che viaggiare è l’attività che rende più felici.

    Secondo la ricerca Marketing Science Eu Travel Vertical, condotta da Walnut Unlimited, TikTok è sempre più la nuova frontiera per scoprire o pianificare un viaggio. Basti dire che l’hashtag#TravelTok ha superato 8,8 miliardi di visualizzazioni, mentre #TikTokMadeMeBookIt ha raggiunto i 121 milioni. TikTok non stimola solo l’interesse, ma anche le azioni, portando gli utenti in luoghi che non hanno mai visto o visitato prima. Dopo averle scoperte su TikTok, il 58% degli utenti europei ha sperimentato nel mondo fisico nuove esperienze culturali come andare a una mostra, acquistare un libro o visitare una località per vederne il patrimonio artistico.

    L’Italia è la destinazione più ambita dagli americani per il 2023 per il Washington Post, che ha condotto un’indagine sui turisti d’oltreoceano, analizzando i trend di viaggio del nuovo anno. La Penisola si conferma la meta più amata e più desiderata per una vacanza, grazie al suo ricco patrimonio storico, culturale, paesaggistico ed enogastronomico. L’attenzione dei viaggiatori americani  si concentra sulle località più turistiche come la Costiera Amalfitana, il lago di Como, la Toscana, la Puglia e la Sicilia. Ma cresce la curiosità per i piccoli borghi e per quelle destinazioni in cui è possibile trovare tradizioni e gli aspetti più autentici della cultura italiana.

    Nonostante gli effetti causati dalle restrizioni al turismo nella fase più critica della pandemia, il mercato hospitality in Italia si è dimostrato resiliente secondo il nuovo Rapporto sul Patrimonio Immobiliare Alberghiero, realizzato dal Dipartimento di Ricerca di WCG – World Capital Group insieme a PKF hospitality group, in collaborazione con Nomisma, RICS, Associazione Italiana Confindustria Alberghi e Federalberghi Roma.

    Lo stock immobiliare ricettivo nazionale secondo le elaborazioni Wcg su rilevazioni proprie e dati Istat, Banca D’Italia, Agenzia Territorio, (anno 2022) si compone di circa 449.300 strutture, oltre 13.000.000 di letti e 2.128.764 camere. Quasi l’8% del totale della concentrazione delle strutture ricettive (alberghiere ed extra alberghiere) e delle camere (alberghiere) italiane si trova proprio in Toscana.

    Siamo lieti di inviarvi, di seguito, il programma del Webinar a cura di Federturismo Confindustria e Banca Intesa Sanpaolo previsto per il 3 novembre, alle ore 15.00, sui principali strumenti finanziari disponibili per le imprese del turismo, che sarà trasmesso in streaming sui principali canali social della Federazione.

    Il 18 novembre 2021, dalle 10.00 alle 17.15 CET, si svolgerà la Conferenza online in lingua inglese "The Next Tourism Generation: building a skills workforce", organizzata da NTG Alliance.

    Lo scorso 20 maggio Federturismo Confindustria, AITGL (Associazione Italiana del Turismo LGBTQ+) e Sonders&Beach hanno organizzato il webinar “Il valore economico del turismo LGBTQ+ e il suo marketing” nel corso del quale la Presidente di Federturismo Marina Lalli, il Presidente di AITGL Alessio Virgili e Giovanna Ceccherini, Brand Manager Sonders&Beach hanno discusso del valore economico del turismo LGBTQ+, tracciando il profilo di questo tipo di viaggiatore e le destinazioni preferite.

    L'8 novembre Confindustria Piemonte e Federturismo Confindustria organizzano il Webinar “Risorse e opportunità per la filiera del Turismo”.

    Si terrà giovedì 18 febbraio dalle ore 11 alle ore 12.30 il Webinar, organizzato da Global Blue Italia, “Shopping post covid: se e come sono cambiati i comportamenti di acquisto”.

    La Fondazione Italia Cina e la Regione Emilia Romagna organizzano un webinar di presentazione della nuova edizione del Rapporto annuale CINA 2020. Il seminario digitale, organizzato in collaborazione con ART-ER e con la Camera di Commercio Italo Cinese, è in programma giovedì 17 settembre alle ore 10.30.

    Lo scorso 4 giugno insieme a BonelliErede, primario Studio Legale in prima linea con la propria task-force interdisciplinare per far fronte all’emergenza Covid-19 sia nella collaborazione con le istituzioni, sia nel sostegno alle imprese, Federturismo ha organizzato un webinar - riservato ai Soci - dedicato ai principali temi di interesse delle imprese del comparto del turismo: 

    Segnaliamo il webinar organizzato da Ernst & Young, in collaborazione con Fondazione Italia Cina e Camera di Commercio Italo Cinese, La ripartenza del turismo in Cina, Martedì 16 Giugno alle  10:00 – 11:30. La diffusione del Covid-19 e i lockdown previsti dai Governi a livello mondiale stanno avendo un impatto significativo su tutti i settori, primo tra tutti quello del turismo. Durante l’incontro analizzeremo quali azioni sono già state intraprese per fare fronte alla crisi e ci confronteremo su quali ulteriori provvedimenti saranno necessari per la ripartenza del settore, dall’horeca ai trasporti.

    Si terrà online il prossimo 18 dicembre dalle 11.30 alle 13.00 l'evento pubblico di NTG, progetto europeo di cui Federturismo è capofila. Nel corso dell'evento saranno approfonditi, insieme a esperti internazionali, temi di cruciale importanza relativi a "pact for skills", trasformazione digitale e fabbisogno di competenze nel turismo, divario di competenze e fabbisogno di competenze future (competenze digital, social, green), metodi e strumenti di valutazione delle competenze per le organizzazioni e l'istruzione, best pratice dai sottosettori del turismo. 

    Il 21 novembre 2024 si è svolto il webinar dal titolo “Best practices and possible new models for integrating migrants, refugees and asylum seekers in the European tourism labour market”, che ha messo a fuoco il tema della carenza di forza lavoro nell’industria turistica europea, offrendo soluzioni pratiche e innovative.

    Secondo il primo Osservatorio Italiano ‘Destination Wedding Tourism alla Toscana va la quota maggiore del mercato dei matrimoni internazionali.
    In base all’analisi dei dati si prospetta per quest’anno il superamento di 9mila matrimoni di stranieri sul nostro territorio, pari al 2,1% in più rispetto allo scorso anno. Un business che coinvolge oltre 440mila stranieri, di cui 18mila sono sposi, e i rimanenti sono gli invitati alla cerimonia.

    (Verona, 9 ottobre 2023) – L’autunno è ancora un momento dell’anno in cui poter trascorrere del tempo all’aria aperta e approfittare di uno dei 5 collegamenti quotidiani dei treni DB-ÖBB EuroCity, che uniscono Italia, Austria e Germania per raggiungere le mete desiderate e beneficiare ancora di momenti di serenità. Quale momento migliore quindi per acquistare biglietti e usufruire di offerte vantaggiose?

    Small Business, Big Problem. Ovvero: piccole imprese, grandi problemi,  è l’oggetto della nuova ricerca del World Economic Forum (Wef) e della National University of Singapore Business School che, intervistando un campione di dirigenti delle Pmi del mondo, ha rivelato che il 67% di queste ha dinanzi una sfida epocale: la sopravvivenza. A mettere sotto pressione le aziende minori: margini bassi, necessità di ridimensionare il business, ma nel contempo espandersi su nuovi mercati e interfacciarsi con mutati clienti/consumatori. Il rapporto, intitolato “Future Readiness of SMEs and Mid-Sized Companies: A Year On”, ha preso ad esame le aziende reduci dalla pandemia interrogando circa 800 capi di piccole e medie dimensioni.Il 48% degli intervistati ha segnato tra le big challenge l’acquisizione e la fidelizzazione dei talenti, il 34% cultura e valori, il 24% i finanziamenti e l’accesso al capitale, il 22% gli ambienti di politica aziendale “non favorevoli".

    Secondo la classifica  dei Paesi più ospitali  del World Economic Forum il primo posto  spetta all’Austria seguita da Spagna e Stati Uniti,  l’Italia  occupa l’undicesima posizione. Il ranking 2018 ha coinvolto 136 Paesi del mondo e tra i 14 parametri presi in considerazione troviamo:  le destinazioni più organizzate nell’accogliere i vacanzieri, le risorse naturali, la sicurezza, le infrastrutture (e la loro efficienza). A penalizzare il Belpaese sono stati proprio l’organizzazione e i servizi. 

    Italia nella top ten del turismo globale, viaggi ai livelli pre Covid, ma non sul fronte aereo e ricettivo: è quanto emerge dalla classifica del Travel & Tourism Development Index 2024 pubblicata dal Forum economico mondiale (Wef), l'indice globale che misura l’insieme di fattori e politiche volti allo sviluppo sostenibile e resiliente del settore viaggi e turismo, che a sua volta contribuisce allo sviluppo di un Paese.

    Secondo il rapporto biennale del WEF che confronta 140 economie e misura l’insieme di fattori e politiche che consentono lo sviluppo sostenibile del settore Travel & Tourism (T&T), l'Italia occupa l'ottavo posto della classifica biennale sulla competitività nel turismo. Guidata come nella passata edizione da Spagna, Francia, Germania, seguite da Giappone e dagli Stati Uniti, la classifica vede il Belpaese penalizzato da un contesto economico sfavorevole, nonostante benefici di risorse naturali e culturali di livello mondiale. L’Italia, dunque, conferma la posizione del 2017, preceduta anche da Australia, Canada e Svizzera.
    Lo studio quest’anno accende i riflettori sulla sostenibilità del turismo, sempre più in bilico sotto il peso delle crescenti masse di turisti: gli arrivi sono stati, oltre ogni previsione, più di 1,4 miliardi nel 2018, favoriti dai minori costi e dalle minori barriere rispetto al passato. 

    Turismo e cultura permettono all’Italia di rimanere a galla nella graduatoria 2018 delle ‘Best Countries’ del World Economic Forum che si è tenuta a Davos. Prima per patrimonio artistico-culturale con i suoi 53 siti Unesco e per influenza culturale, la Penisola emerge anche in termini di appeal turistico con due secondi posti di rilievo. 

    Il World Economic Forum, tramite l’ultimo aggiornamento del Chief Economists Outlook,  prevede che l’adozione di nuove tecnologie e le mutate condizioni economiche comporteranno la perdita di 83 milioni di posti di lavoro, con solo 69 milioni di posti di lavoro creati entro il 2027.  Questo dovrebbe tradursi in una perdita netta di 14 milioni di posti di lavoro nei prossimi 5 anni, con un 2% dell’occupazione globale che è in pericolo. In un sondaggio dal titolo “The Future of Jobs Survey“, condotto dal Wef tra fine 2022 e inizio 2023 su un campione di 803 imprese che impiegano oltre 11.3 milioni di lavoratori, viene sottolineata inoltre la preoccupazione per il futuro dell’economia. Quasi un intervistato su due (il 45%) considera infatti molto probabile una recessione globale nel 2023. Tre esperti su 4 e uno su 2 restano pessimisti sulle prospettive di crescita rispettivamente in Europa e negli Stati Uniti, mentre la riapertura della Cina rafforza la fiducia nei mercati asiatici.

    Secondo il World Economic Forum ci vorranno ancora oltre 130 anni per colmare il gender gap globale.

    Per ispirare i turisti e gli influencers in erba, che cercano la loro prossima destinazione, weloveholidays ha creato una lista delle spiagge più instagrammate d’Europa in cui al primo posto troviamo la spiaggia di Positano sulla Costiera Amalfitana con oltre 2,5 milioni di foto condivise su Instagram. Le Cinque Terre, seguono al secondo posto, con 2.479.239 post su Instagram, e la spiaggia spagnola, Sitges, arriva terza con un milione di post in meno. Nella classifica però troviamo anche località di Francia, Germania e Norvegia.  

    Secondo WeRoad, la community di giovani viaggiatori più grande d’Europa, che ha condotto una ricerca all’interno del suo Osservatorio sul mondo del travel a cui hanno partecipato 1.721 Millennials di età compresa tra i 21 e i 40 anni, l’86% di loro viaggerà mentre nel 2020 il 17% aveva preferito rimanere a casa. 
    Il 44% rimarrà in Italia, il 43% visiterà un Paese europeo, ma un 13% particolarmente ottimista è convinto che farà un viaggio intercontinentale. A sorpresa poi si sta già invertendo il trend del last minute che in questi mesi sembrava essere un’eredità della pandemia destinata a rimanere: sebbene ci sia un 47% che dice che prenoterà all’ultimo momento, il 46% degli intervistati ha già prenotato entro maggio.

    Il progetto Erasmus + "Wellness and Spa Tourism Sectoral Skills' Development" (WeSkill), Ref. No. 621401-EPP-1-2020-1-BG-EPPKA2-SSA mira a sviluppare e implementare un piano di apprendimento per le istituzioni VET (istruzione e formazione professionale) in linea con le esigenze del mercato del lavoro, per affrontare le lacune di abilità e competenze nel settore termale e del benessere.

    Diminuiscono rispettivamente del 24% e del 22%, rispetto al periodo pre-pandemico, le visite guidate e degustazioni di vino negli spazi aziendali delle cantine, ma crescono con la pandemia altre esperienze da svolgersi all’aria aperta come picnic (+9%) e degustazioni di vino nei vigneti (+6%) secondo l’indagine condotta dal Wine Tourism International Think Thank.

    I voli privati nel 2021 avevano avuto grande successo secondo  i dati di  WingX, che evidenziano come nel gennaio 2022 ci siano stati 272.568 movimenti dei business jet, balzati a +19% rispetto allo stesso mese del 2020, quando la pandemia non si faceva ancora sentire, e a +15% rispetto a gennaio 2019, il più trafficato del decennio. Secondo gli analisti è stata proprio la pandemia, che ha portato le compagnie aeree a ridurre il loro network, a incentivare il traffico aereo privato, portando imprenditori, manager e miliardari a lasciare le classi First e Business degli aerei passeggeri e a optare per l’aviazione generale. In Italia nel mese di gennaio si contano 3.108 voli privati, in aumento del 43% rispetto allo stesso periodo del 2021: quattro decolli su dieci sono stati nazionali, gli altri sei internazionali.

    Secondo la società di ricerca americana Wise Guy Reports l'industria turistica legata al golf può crescere del 5% l'anno a livello mondiale e passare dai 192 milioni del 2018 a 253 milioni di dollari nel 2023. Si tratta di una stima legata allo specifico degli eventi sportivi principali, perché si presume che il movimento turistico generale, creato dai semplici appassionati, possa valere anche 70 miliardi a livello mondiale.

    Wizz Air, la compagnia aerea più verde e in più rapida crescita in Europa ha annunciato  la sua 29esima base a Milano. La compagnia aerea baserà 5 Airbus A321 a Milano Malpensa a Luglio 2020.  Accanto alla creazione della nuova base e al completamento delle otto rotte già operative, Wizz Air ha annunciato venti nuove rotte per undici paesi da Milano Malpensa a partire da luglio 2020. I posti per le nuove rotte possono già essere prenotati su wizzair.com o app di Wizz a partire da 19,99 EURO .

    Global Blue organizza per martedì 28 settembre dalle ore 17:30 alle ore 19:45 il workshop "Turismo e retail connubio strategico per il rilancio di una destinazione".

    Secondo la nuova edizione del report Italian Real Estate Hotel Value, condotta da World Capital e PKF hotelexperts, con il patrocinio di Confindustria Alberghi, RICS e Confindustria Assoimmobiliare, il cluster mare del settore alberghiero tricolore per le presenze vale 18,7 miliardi di euro, la montagna  3,7 miliardi ed anche se maggiormente colpito dagli effetti del Covid in termini di turismo per il forte ridimensionamento della clientela straniera, il segmento “città” è quello con il patrimonio immobiliare complessivo più importante, con i suoi 36,8 miliardi di euro.

    Ventidue strutture ricettive transate, di cui 10 hotel nelle città d’arte e 9 resort, per un valore totale di 530 milioni di euro, e poi ancora 54 nuove aperture per 5.100 camere e 26 resort per 2400 camere, questo è il volume degli investimenti alberghieri registrati nel nostro Paese nel primo semestre 2021, in base ai dati dall’ultimo lavoro di analisi realizzato dal Dipartimento di Ricerca di World Capital, che ha preso in esame il trend del comparto da gennaio a giugno di quest’anno.

    Dall’ultima indagine di World Capital e Nomisma, svolta  su un campione significativo di albergatori, ai quali sono state rivolte domande su “Come sarà il settore alberghiero tra 5 anni?”  il 69,20% ha risposto positivamente prevedendo una crescita fino al +25%. Inoltre, il 57,70% degli albergatori impiegherà nuovi capitali negli arredi  e nella struttura, il 34,60%  nella formazione e nelle  risorse umane e infine il 26,90% investirà nel  potenziamento del marketing.
    Per il 73,10% degli utenti che ricercano/acquistano servizi turistici attraverso dispositivi mobili,  la ricerca aumenterà e per il 26,90% crescerà in maniera sostanziosa. Il sentiment per l’acquisto di servizi turistici, invece, risulta più frammentato: per il 57,70% infatti aumenterà, per il 30,80% aumenterà in maniera netta, mentre per l’11,50% non cambierà.

    L’outgoing torna protagonista della scena turistica mondiale. Il World Travel Monitor 2023 di Ipk, realizzato per Itb Berlin, evidenzia come lo scorso anno i viaggi in uscita siano aumentati a due cifre su base annua, segnando un altro passo avanti verso il ritorno ai volumi del 2019.

    La seconda edizione del Digital Payments Monitor di Worldline Merchant Services ha rilevato l’andamento delle carte italiane su un circuito di oltre 150mila Pos (fisici ed e-commerce), attivi su oltre 80mila punti vendita, relativamente all’intero anno 2022 e al confronto con il 2021 e il 2019, come base annua prima del Covid. Secondo il report, il numero delle transazioni effettuate con carte italiane ha registrato un aumento del 6,3% in confronto al 2021 e del 20% nel 2022 rispetto al 2019. Il numero di transazioni effettuate tramite carte italiane nel 2022, rispetto al 2021, ha visto un’accelerazione a gennaio e marzo rispettivamente del +19,4% e  +16,9%, mentre rispetto al 2019, la crescita è stata più forte nei mesi di maggio e novembre (rispettivamente +31,8% e +25,7%). Questi dati dimostrano che la tendenza registrata negli anni della pandemia a un maggior utilizzo del denaro virtuale si è andata consolidando. Si conferma il fatto che le persone trovano questi mezzi di pagamento innovativi più comodi, veloci e sicuri, e questo determina una crescita del mercato a ritmi sempre più sostenuti.

    A 48 ore dal taglio del nastro inaugurale, WST-Show, Fiera del Turismo Sportivo e Accessibile, si presenta ai media corredata da tante novita' last minute per rendere l'edizione del debutto ancora piu' ampia e coinvolgente per un pubblico trasversale.

    Il rendez-vous milanese di martedi' 25 - h. 11,30 Sala Stampa Palazzo Regione, Piazza Citta'di Lombardia,1 Ingresso 1 11° piano - vuole essere un fermo immagine di analisi a compendio di una mission svolta su piu' direttrici per far emergere l'elevato potenziale economico legato alla pratica della disciplina sportiva preferita, senza barriere, durante le vacanze.

    Il consenso istituzionale per WST-Show - World Sport Tourism - cresce a un ritmo elevato, decisamente incoraggiante per il valore della sua mission: a poco meno di due mesi dal debutto, la Fiera del Turismo Sportivo e Accessibile, e' stata inserita ufficialmente dal Governo tra gli eventi della Settimana Europea dello Sport 2018.

    ​WST-Show, prima Fiera internazionale del Turismo Sportivo e Accessibile, ospiterà la Giornata Nazionale dello Sport Paralimpico 2018: martedì 10 luglio presentazione ufficiale in sede Regione Lombardia a Milano

    Il turismo riconquista definitivamente il terreno perso: nel 2023 i viaggi di piacere effettuati saranno inferiori a quelli del 2019 solo del 10%. Il loro valore, però, consentirà di chiudere l’anno in positivo.

    Entro il 2030 la Cina potrebbe diventare la principale destinazione turistica del mondo, scalzando così il Paese transalpino dal primo posto del podio, secondo il report "Megatrends Shaping the Future of Travel” World Travel Monitor condotto da Ipk International e commissionato da Itb Berlin. Il turismo cinese dovrebbe infatti essere spinto dalla crescita della classe media in Asia, che guida il mercato dei viaggi, in combinazione con il progressivo allentamento delle restrizioni sui visti, facilitando così gli spostamenti. La forte crescita del mercato interno dovrebbe anche portare lo sviluppo del turismo cinese.  gli eventi sportivi in arrivo nei prossimi anni, come i Giochi olimpici estivi a Tokyo nel 2020 e quelli d’inverno a Pechino nel 2022, rafforzeranno l’attrattiva della destinazione e accelereranno lo sviluppo del settore.

    Secondo una ricerca di Google search data per il World Travel Market, il 64% degli intervistati ha prenotato una vacanza per il 2023, mentre il 16% ci ha rinunciato. Si preferiscono vacanze più economiche e per risparmiare sulla spesa il 40% rinuncia all'hotel a 5 stelle, il 33% ad uno spazio extra in aereo per le gambe, il 32% alla maggiorazione della tariffa per bagagli extra.

    Oltre venti miliardi di euro è la stima preliminare del costo della crisi del Coronavirus per il turismo globale secondo i calcoli del Wttc e di Oxford Economics.

    Secondo uno studio diffuso dal World Travel & Tourism Council (Wttc) i turisti in Italia hanno speso 39,6 miliardi nel 2017, con un incremento del 6,5%, superiore del 50% rispetto alla crescita media mondiale del 4,3%.

    Secondo l’ultima ricerca del World Travel & Tourism Council, la ripresa anno su anno del settore turistico europeo potrebbe raggiungere solo una modesta crescita del 23,9% quest’anno. Prima della pandemia, il contributo del settore turistico europeo al Pil rappresentava 1,92 trilioni di euro (9,5% dell’economia totale) ora sulla base dell’attuale tasso di ripresa, il contributo del settore al Pil potrebbe vedere un aumento di meno di un quarto (23,9%) nel 2021, rimanendo indietro rispetto alla crescita globale prevista del 30,7%.

    Il Global Economic Report del Wttc  ha annunciato che per la fine di quest’anno l’industria del travel prevede di avvicinarsi al Pil del 2019: 8,35 trilioni di dollari contro i 9,6 di tre anni prima. I viaggi e turismo cresceranno nei prossimi 10 anni a una media del 5,8% di Pil, superando le previsioni di crescita del totale dell’economia che è stimata intorno al 2,7%. Secondo le ottimistiche previsioni, già dal prossimo anno si potranno raggiungere i livelli del 2019, mancandolo di appena lo 0,1%. E il settore darà un contributo al Pil delle economie nazionali crescendo di ben il 43,7% per raggiungere gli 8,4 trilioni entro la fine del 2022, che ammontano all’8,5% del Pil prodotto dall’intera economia globale.

    Il Wttc, a distanza di un mese, aggiorna i dati  sulla perdita dei posti di lavoro nel settore dei viaggi e del turismo che da 75 milioni riporterebbe una crescita del 30%, con una previsione di taglio  pari a  100 milioni. Dei 100,8 milioni di posti di lavoro a rischio, quasi 75 milioni di essi si collocano nei Paesi del G20.

    Secondo l’ultima analisi del Wttc l’industria dei viaggi impiega un addetto ogni 11 nel mondo e conta 284 milioni di lavoratori. Realizza quindi un’economia di 7,2 trilioni di dollari al Pil mondiale, quasi il 10% del totale.
    Nel 2015 i posti di lavoro diretti sono stati 107 milioni, mentre quelli nuovi 7,2 milioni, mentre nel 2016 si stima arriveremo a contare in tutto 109,8 milioni di addetti tra hotel, agenzie di viaggio, compagnie aeree e altri servizi di trasporto, così come le attività della ristorazione e dei settori direttamente implicati al turismo.
    La travel industry contribuisce oggi per il 10% del Pil mondiale e nella prossima decade incrementerà la forza lavoro del 2% ogni anno.
     
    (Per maggiori informazioni: www.wttc.org

    Secondo le stime del World Travel and Tourism Council  50 milioni di posti di lavoro sono a rischio in tutto il mondo per il comparto globale del turismo come conseguenza della pandemia del Coronavirus.

    Secondo l’ultima ricerca di Wttc la spesa globale legata ai viaggi è diminuita significativamente dal 2019 al 2020. Il settore travel & tourism ha subito perdite per quasi 4,5 trilioni di dollari e più di 62 milioni di persone hanno perso il lavoro e la spesa dei visitatori nazionali è diminuita del 45%, mentre la spesa dei visitatori internazionali è scesa del 69,4%. Inoltre dopo un calo del 61% nel 2020, la spesa globale per i viaggi d’affari dovrebbe aumentare del 26% quest’anno e del 34% nel 2022, il che implica un recupero del 66% rispetto al 2019. In alcune regioni, la crescita dei viaggi d’affari sarà più rapida di quella del leisure.
    Nelle Americhe, la spesa aziendale dovrebbe aumentare del 14% quest’anno e del 35% nel 2022, nell’area Asia-Pacifico, del 32% quest’anno e del 41% l’anno prossimo, in Africa, del 36% nel 2021, leggermente meglio della spesa leisure al 35%, seguita da un aumento del 23% l’anno prossimo. In Europa, la spesa travel è prevista in aumento del 36% quest’anno, anche in questo caso la percentuale è migliore rispetto al leisure al 26%, seguito da un aumento del 28% nel 2022 e in Medio Oriente, la spesa è destinata ad aumentare del 49% quest’anno, con il leisure al 36%, seguita da un aumento del 32% il prossimo anno.

    Parigi, secondo una nuova ricerca del Wttc, è classificata come la città più potente al mondo in un report sponsorizzato da Visa ed effettuato in collaborazione con Oxford Economics  ma entro il 2032 dovrà cedere lo scettro a Pechino. Tra gli indicatori chiave per stilare la classifica il contributo del comparto dei viaggi e turismo al Pil, l’occupazione e la spesa dei viaggiatori. Parigi conquista il primo posto con un settore di viaggi e turismo del valore di quasi 36 miliardi di dollari nel 2022, in termini di contributo diretto al Pil della città. Nei prossimi 10 anni il Wttc prevede che la capitale francese scenderà al terzo posto, anche se il suo valore salirà a oltre 49 miliardi di dollari. Sul secondo gradino del podio ora c’è Pechino, il cui valore del settore è di quasi 33 miliardi di dollari. La città, però, entro i prossimi dieci anni scavalcherà Parigi raggiungendo l'incredibile cifra di 77 miliardi di dollari.

    Il World Travel & Tourism Council (Wttc) stima che da oggi al 2033 il settore del turismo potrebbe fornire un contributo di quasi 2 trilioni di euro all’economia del vecchio continente: in termini matematici equivale a dire che fra dieci anni 1 euro su 10 deriverebbe da questo comparto.

    Una ricerca sull’impatto economico del turismo elaborata dal World Travel & Tourism Council (Wttc) premia l’Italia, confermando la forte ripresa del settore dopo la pandemia.

    Un nuovo rapporto del World Travel & Tourism Council ha rivelato che quest’anno i viaggi d’affari sono destinati a superare i livelli pre-pandemia più velocemente di quanto previsto, raggiungendo un record di 1,5 trilioni di dollari.

    Secondo il World Travel & Tourism Council (Wttc), che ha elaborato uno studio previsionale sulla base delle indicazioni dell’Economic Impact Research (Eir), il settore dei viaggi e turismo nel 2024 farà registrare un contributo economico di 11,1 trilioni di dollari, apportando circa 770 miliardi di dollari (circa 720 miliardi di euro) in più rispetto allo scorso anno.

    Il Wttc prevede che il settore turistico raggiungerà la cifra di 9,5 trilioni di dollari entro la fine del 2023. Questa ripresa è attribuita al graduale ritorno dei turisti internazionali, in particolare dalla Cina, e a una ripresa più forte del previsto in diverse regioni.

    Secondo le  ultime previsioni del World Travel & Tourism Council nel solo settore dei viaggi e dei trasporti sarebbero a rischio circa 75 milioni di posti di lavoro.

    Un contributo all’economia globale di 8,8 trilioni di dollari, pari al 10,4% del totale e con una crescita del +3,9%, superiore - per l’ottavo anno di fila - all’incremento del prodotto interno lordo mondiale, fermo al +3,2%. Sono questi i numeri  per il 2018 del settore Travel & Tourism, rilevati dalla ricerca annuale di Wttc - World Travel & Tourism Council. Il turismo è superato solo dal manufatturiero, cresciuto del +4%, ed è ben davanti a quello sanitario (+3,1%), It (+1,7%) e finanziario (+1,7%)

    Il settore dei viaggi e del turismo è la forza trainante dell'economia italiana secondo  l’ultima ricerca del Wttc. Questo nonostante il deficit di bilancio del governo, in aumento del 3,2% nel 2018, rispetto al tasso di crescita complessivo dell'economia dello 0,9%.
    Il rapporto rivela come in Italia, lo scorso anno, il settore dei viaggi e del turismo abbia contribuito all'economia nazionale con 232 miliardi di euro, essendo così il secondo settore in termini di contributo al Pil (13,2%), prima di quello delle costruzioni ( 11,4%) e della sanità (11,2%) e appena dietro al retail (14,4%).

    Per il WTTC, nei prossimi dieci anni saranno circa 126 milioni i nuovi posti di lavoro generati dall’industria del turismo e il 65% di questi andrà ricercato in Asia, soprattutto tra i giganti Cina e India, a seguire l’Africa con l’11,8%, poi il Nord America con l’8% e l’Europa con un 6,9% (pari a quasi 9 milioni di posti di lavoro). Ora la sfida è rendere di nuovo attrattivo il settore per i nuovi talenti e per le generazioni future superando così lo scoglio della carenza di personale che sta colpendo tutta l’industria a più livelli.

    Così, secondo il Wttc, occorre:

    – facilitare la mobilità lavorativa;

    Secondo l’ultima ricerca del World Travel & Tourism Council "A Prescription for a Healthier Economy’"  la spesa internazionale in prodotti e servizi di turismo medico è cresciuta del 358% in termini nominali tra il 2000 e il 2017, passando da 2,4 a 11 miliardi di dollari. Tale incremento ha portato la spesa per questo segmento a raggiungere l'1,2% della spesa internazionale dei visitatori nel 2017, rispetto a solo lo 0,6% nel 2000.
    Secondo il rapporto, gli Stati Uniti sono il principale mercato mondiale per il turismo medico outbound, che rappresenta il 20% del mercato, con i cittadini americani che hanno speso 2,3 miliardi di dollari per servizi di turismo medico all'estero nel 2017.

    Il Wttc ha pubblicato un nuovo documento per dimostrare l'importanza che i viaggi e il turismo hanno come motore di impatto sociale. Il Social Impact Paper mostra quanto sia importante il ruolo del travel & tourism, non solo nel guidare la crescita economica, ma anche nel migliorare il progresso sociale in tutto il mondo attraverso la sua natura diversificata e inclusiva, la capacità di arricchire le comunità e creare posti di lavoro, di alleviare la povertà e catalizzare l'innovazione e l'imprenditorialità.
    La ricerca, condotta in collaborazione con il Social Progress Imperative (Spi), segnala correlazioni tra i dati dell'Economic Impact Report del Wttc e i punteggi dell'Indice di progresso sociale nell'ultimo decennio.

    Il report Travel & Tourism Economic Impact 2021 redatto dal Wttc riporta che a livello globale, è stata l’Asia-Pacifico la macroregione che ha registrato i numeri peggiori, con il contributo del settore al Pil in calo del 53,7%, rispetto al calo globale del 49,1%. Di fatto, la spesa dei visitatori internazionali ha subito un duro colpo in tutta la regione, registrando un calo del 74,4%, come effetto delle chiusure al turismo dei confini di molti Paesi. La spesa interna ha visto un calo minore, ma comunque consistente, pari al -48,1%. Diminuita, poi, del 18,4% l’occupazione nel turismo, con circa 34,1 milioni posti in meno. Nonostante questo calo, però, l’Asia-Pacifico rimane la più grande regione al mondo per numero di occupati nel travel nel 2020, rappresentando il 55% (151 milioni) di tutti i posti di lavoro globali nel settore.
    Ma è stata l’Europa a subire il secondo più grande crollo economico nel settore turistico: le entrate hanno registrato un calo del 51,4% (circa 987 miliardi di euro). A soffrire anche l’occupazione con un calo del 9,3%, pari a una perdita di 3,6 milioni di posti di lavoro. Le restrizioni ai viaggi nel vecchio continente hanno avuto un grosso impatto anche sulla spesa: quella interna è diminuita del 48,4%, mentre quella internazionale del 63,8%, sebbene l’Europa rimanga comunque la prima regione globale per spesa dei visitatori internazionali.

    Lo shopping tourism è un tesoretto per tante destinazioni nel mondo, ed è destinato a guidare il pieno rilancio del turismo in molte aree secondo quanto emerge dalla ricerca congiunta tra Wttc e Hospitality & Tourism Research Center dell’Università Politecnica di Hong Kong, in collaborazione con The Bicester Collection e le cui anticipazioni sono state presentate nei giorni scorsi a Barcellona.

    Secondo una nuova ricerca del World Travel & Tourism Council nel 2022 il contributo del settore dei viaggi e del turismo al Pil globale potrebbe raggiungere gli 8,6 trilioni di dollari, a fronte dei 9,2 trilioni generati nel 2019. Nel 2020 con la pandemia si è registrato un calo del 49,1%, con una  perdita di quasi 4,5 trilioni di dollari.La ricerca evidenzia che, se il lancio di vaccini e booster continuerà a ritmo sostenuto  e saranno allentate le restrizioni ai viaggi internazionali  in tutto il mondo, aumentando il numero di persone che possono viaggiare “senza quarantena”, il contributo dei settori per l’economia globale potrebbe raggiungere 8,6 trilioni di dollari, solo il 6,4% in meno rispetto ai livelli pre-pandemia.

    Il turismo, secondo gli ultimi dati del WTTC, è un settore in costante crescita, destinato quest'anno ad infrangere tutti i record, contribuendo con 11 trilioni di dollari all’economia globale.

    Il settore dei viaggi e del turismo in Europa dovrebbe creare quasi 8 milioni di nuovi posti di lavoro entro il prossimo decennio secondo le previsioni dell’ultimo Economic Impact Report (Eir) del World Travel & Tourism Council. Il rapporto mostra il settore come una forza trainante della ripresa economica dell’Europa, dopo oltre due anni di sofferenza. Nei prossimi 10 anni – con un tasso di crescita medio annuo del 3,3% – il settore dei viaggi e del turismo dovrebbe crescere al doppio del tasso dell’economia complessiva, per cui è invece stimata una crescita annua dell’1,5%.
    Il report rivela anche che il Pil europeo dei viaggi e del turismo dovrebbe crescere del 31,4% a 1,73 trilioni di euro (1,9 trilioni di dollari Usa).

    Il turismo sta riducendo i tempi di recupero di fronte ai momenti di difficoltà. Ad affermarlo è uno studio del Wttc e di Global Rescue, azienda che si occupa proprio di gestione della crisi. Secondo i dati, i tempi di recupero sono scesi dai 26 mesi del 2001 ai 10 mesi del 2019. L’analisi è stata svolta analizzando l’impatto di 90 ‘crisi’ verificatesi nel corso degli anni.
    Emergono però delle differenze a seconda delle cause: le crisi politiche, ad esempio, richiedono un tempo medio di 22,2 mesi (con un minimo di 10), mentre per le questioni di sicurezza bastano 11,5 mesi (con un minimo di 2). Per catastrofi naturali, invece, ci vogliono in media 16,2 mesi (e un minimo di 1).

    Secondo il  World Travel & Tourism Council (Wttc) più di 197 milioni di posti di lavoro potrebbero andare persi nel settore dei viaggi e del turismo a livello globale se permanessero  barriere ai viaggi a livello mondiale, come ad esempio le misure di quarantena.La ricerca mostra anche che, se queste restrizioni di viaggio venissero rimosse prima, si potrebbero risparmiare 99,3 milioni di posti di lavoro.

    Un turismo ‘ricco’, sarà così che ricorderemo il 2024 secondo i dati del Wttc che raccontano come quest’anno la spesa nella travel industry a livello mondiale sarà di 1 dollaro ogni 10 spesi.

    Secondo il rapporto “Social Trends in Travel & Tourism Employment“, presentato dal World Travel & Tourism Council (Wttc), quasi 70 milioni di persone che lavoravano nel turismo hanno perso il posto durante la pandemia, le donne e i giovani hanno pagato il tributo più pesante.

    Secondo il nuovo rapporto del World Travel & Tourism Council (Wttc) incentrato sulle performance economiche delle capitali turistiche in Europa, è Parigi,con oltre 37 miliardi di euro di introiti turistici, a guidare la forte ripresa delle capitali turistiche europee, seguono Londra, Berlino, Roma e Madrid. Il rapporto sull’impatto economico delle metropoli del vecchio continente, curato da Wttc, sponsorizzato da Visa in collaborazione con Oxford Economics, ha analizzato indicatori chiave come il contributo di viaggi e turismo al Pil, i livelli d’occupazione e la spesa dei viaggiatori. Il report mostra che se nel 2019 il settore dei viaggi e del turismo ha contribuito per oltre 83,5 miliardi di euro alle economie delle cinque capitali europee, lo scorso anno questo contributo è stato solo del 15% inferiore al 2019 attestandosi su quasi 71 miliardi di euro. Parigi sta mostrando la ripresa più forte, mentre le altre quattro capitali si sono attestate su livelli di recupero dal 18% al 30% inferiori al 2019, dimostrando recuperi leggermente più lenti.

    Il report del Wttc sull’impatto economico del turismo nel 2023 mostra che quest’anno si arriverà al 95% rispetto al pre Covid: 9,5 trilioni di dollari, il 5% in meno rispetto al 2019. Nel rapporto emerge che 34 Paesi del mondo hanno già superato i livelli del 2019. L’impatto economico del turismo nel 2022 è cresciuto del 22% su base annua, raggiungendo i 7,7 trilioni di dollari (il 7,6% dell’economia globale). Il Wttc sottolinea che il conflitto in corso in Ucraina e le prolungate restrizioni ai viaggi hanno avuto un impatto significativo sulla ripresa globale. Ma la riapertura della Cina a gennaio ha dato nuovo slancio al settore, che il prossimo anno vedrà il pieno recupero. Nel 2022, comunque, il travel ha creato 21,6 milioni di nuovi posti di lavoro, per un totale di oltre 295 milioni a livello globale.

    Secondo una ricerca condotta dal World Travel & Tourism Council nel 2020, a causa del crollo dei viaggi internazionali, ci sarà una perdita di 36,7 miliardi di euro per l’economia turistica italiana, pari a 100 milioni di euro al giorno.  Il massiccio calo del numero di viaggiatori e turisti internazionali in visita in Italia  potrebbe comportare un calo dell’82% della spesa dei visitatori internazionali. Una perdita catastrofica per l'economia italiana, che  equivale a un deficit di 700 milioni di euro a settimana, per l'economia del paese.

    Secondo gli ultimi dati del WTTC,  si prevede che l'impatto del turismo (contributo  diretto ed indiretto) nel 2019 sull'economia italiana sarà del 13,2%,  pari a 232 miliardi 200 milioni euro, e sull'occupazione del 14,9% pari a 3milioni 478mila 500 posti di lavoro.

    (Per maggiori informazioni: https://www.wttc.org/-/media/files/reports/economic-impact-research/countries-2019/italy2019.pdf