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    E’ finalmente arrivata la sentenza sul ricorso presentato al TAR Lazio da Italian Yacht Masters, associata Ucina e maggiore rappresentativa del mondo dei Comandanti di navi da diporto, contro il Ministero delle Infrastrutture e trasporti.

    Il Tribunale Amministrativo ha preso in esame il provvedimento di rigetto dell'istanza di rinnovo di abilitazione IMO STCW'95, presentata da un comandante di navi di stazza lorda pari o superiori a 3.000 gt.

    Con la sentenza n. 13931/2015, appena pubblicata, il Giudice Amministrativo, oltre ad accogliere le doglianze del ricorrente per “l’eccesso di potere, difetto di istruttoria e motivazione, travisamento dei fatti, ingiustizia e manifesta illogicità”, ha rigettato il provvedimento della Capitaneria di Porto con il quale si negava a un marittimo il rinnovo del suo certificato per i previsti 5 anni, adducendo che i certificati potessero essere rinnovati solo fino al 1.1.2017, data di entrata in vigore della nuova normativa europea in materia.

    Fino a oggi i competenti uffici del Personale della navigazione marittima e interna del Ministero dei Trasporti avevano infatti sostenuto, respingendo ogni argomentazione delle Associazioni, l’impossibilità di rinnovare i titoli professionali per l’intero periodo di validità di 5 anni, se questo sopravanzava la data del 1.1.2017.

    Il TAR ha riconosciuto che fino al 1°gennaio 2017, le autorità competenti possono continuare a rinnovare e prorogare certificati di competenza e convalide conformemente a quanto previsto dal decreto legislativo 7 luglio 2011, n. 136 che recepisce le nuove normative nell’ordinamento nazionale. Il decreto legislativo, che recepisce la nuova normativa, infatti, “intende evidentemente riferirsi ai requisiti previsti dalla vigente legislazione (D.lgs. 136/2011), cui le autorità devono fare riferimento per rinnovare i certificati di competenza” , senza introdurre “un diverso regime di validità dei certificati stessi”.

    “Grazie al lavoro svolto da UCINA proprio in sede di approvazione del d.lgs. 71/2015, finalmente è emerso quanto abbiamo sostenuto, inascoltati, da mesi” – commenta Carla Demaria, presidente di UCINA Confindustria Nautica – “cioè che la normativa vigente si applica fino all’entrata in vigore di quella nuova. Il che appare anche perfettamente logico”.

    “Questo vuol dire che le Autorità competenti possono continuare a rinnovare e prorogare i certificati di competenza per l’intero periodo di normale validità di 60 mesi” - spiega Dario Savino, vice presidente di Italian Yacht Master – “conformemente ai requisiti previsti dal D.lgs. 136/2011. Si tratta di una grande vittoria per tutti i lavoratori del mare, fino a oggi penalizzati da una visione restrittiva, per non dire persecutoria, da parte dell’Amministrazione competente. Ringrazio per questo risultato I.Y.M., UCINA e gli Avvocati Giuseppe Loffreda e Sara Reverso dello Studio legale, Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli& Partners”.

    Genova, 9 giugno 2016

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    Chiara Castellari
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    UCINA Confindustria Nautica aprirà domani 8 giugno a Trieste il Congresso internazionale 2016 di ICOMIA e IFBSO – patrocinato dal Comune di Trieste e dalla Regione Friuli Venezia Giulia – alla presenza del Sindaco Roberto Cosolini e del Commissario dell’Autorità Portuale Zeno D’Agostino.

    “UCINA - commenta la Presidente Carla Demaria - ha avuto l’onore di organizzare questa importante edizione del Congresso annuale di ICOMIA e IFBSO – Federazioni mondiali delle Associazioni delle industrie nautiche e dei più prestigiosi Saloni nautici internazionali – a cui prenderanno parte 100 delegati provenienti da tutti i continenti”.

    Andrea Razeto, nella sua veste di Vice Presidente di UCINA e di ICOMIA, accoglierà i delegati nella suggestiva location della Centrale Idrodinamica del Porto Vecchio: “Siamo lusingati del fatto che ICOMIA abbia specificamente richiesto che fosse UCINA a occuparsi dell’edizione del cinquantenario, che si apre oggi sotto i migliori auspici e che proseguirà fino a venerdì con un ricco programma di incontri tecnici e di eventi sociali. Organizzare il Congresso mondiale è da sempre, per l’Associazione ospitante, un’occasione di grande prestigio, che permetterà di mostrare alla platea internazionale le eccellenze della nostra industria nautica e l’intenso lavoro svolto da UCINA negli ultimi anni.”

    Dopo 16 anni dall’organizzazione dell’ultimo Congresso ICOMIA/IFBSO in Italia, a S. Margherita Ligure, UCINA ha scelto la città di Trieste come prestigiosa location per questo rilevante evento, che peraltro celebra i 50 anni di fondazione di ICOMIA.

    Il Congresso 2016 ICOMIA/IFBSO si svolge dal 7 al 10 giugno presso l’hotel Savoia Excelsior Palace di Trieste ( pdf cfr. programma allegato (1.50 MB) ).

    ***

    ICOMIA: Fondata nel 1966, ICOMIA ha l’obiettivo di rappresentare le federazioni nautiche nazionali e costituire una voce unica dell’industria nautica nel mondo. Fanno parte di ICOMIA 35 Paesi tra i più industrializzati dal Nord America fino al Giappone e la Cina, dalla Finlandia fino alla Nuova Zelanda. www.icomia.com

    UCINA CONFINDUSTRIA NAUTICA è l’Associazione aderente a Confindustria che rappresenta tutto il comparto della nautica da diporto, industria, commercio e servizi e che opera per lo sviluppo e la promozione del settore nautico nonché per la crescita della cultura del mare. Opera a livello istituzionale come soggetto di confronto con le forze politiche, sociali e di governo e, a livello internazionale, partecipa attivamente a ICOMIA e EBI per la promozione della nautica in sede europea ed internazionale. In linea con i propri scopi di promozione del settore nautico UCINA organizza il Salone Nautico Internazionale di Genova (20 – 25 settembre 2016), evento leader a livello mondiale ed espressione della migliore industria nautica internazionale. www.ucina.net

    Trieste, 7 giugno 2016

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    La Conferenza Stato-Regioni, su richiesta delle Regioni, ha deciso di rinviare al 9 giugno la discussione sull’approvazione del nuovo decreto attuativo dei Marina resort.
    Considerato l’inizio della stagione estiva, hanno sottolineato Carla Demaria, Presidente di UCINA Confindustria Nautica, Roberto Perocchio, Presidente Assomarinas, e Luciano Serra, Presidente Assonat , tale rinvio appare assurdo perché  rischia, ancora una volta, di danneggiare fortemente le aziende e i lavoratori della filiera della nautica e di inficiare il lavoro fatto in questi ultimi anni per riportare in Italia almeno parte delle 40.000 barche fuggite in seguito alle politiche dell’Esecutivo Monti.
    Il decreto attuativo (Ministero dei Trasporti) aveva accolto, con quasi 15 anni di ritardo, una precisa richiesta del settore di applicare l’Iva del turismo ai Marina resort, perché nella portualità mediterranea, tesa a richiamare le ricche correnti del turismo nautico, si applicano quasi ovunque tariffe di ormeggio in transito più convenienti.
    La Corte Costituzionale, su ricorso della regione Campania, aveva in seguito dichiarato illegittimo il decreto attuativo che fissa i criteri minimi dei Marina resort, nella misura in cui non era previsto anche il parere delle Regioni.
    Trattandosi di una sentenza “additiva”, come ha ricordato recentemente l’Agenzia dell’Entrate (Circolare n. 20/E del 18/05/2016),  incide sulla legge senza annullarla, trasformandola aggiungendo alla norma un’ulteriore previsione che, in osservanza della Costituzione, avrebbe dovuto necessariamente essere prevista sin dalla sua origine.
    Per rendere nuovamente operativa l’applicazione dell’IVA turistica al 10% anche agli ormeggi a breve (inferiori all’annualità) è necessaria la nuova approvazione del decreto attuativo dalla Conferenza Stato Regioni.

    (Per maggiori informazioni: www.marinas.it; www.ucina.net

    Rinviata la discussione sull’approvazione del nuovo decreto attuativo dei Marina resort.

    La Conferenza Stato-Regioni, su richiesta delle Regioni, ha deciso di rinviare al 9 giugno prossimo la discussione sull’approvazione del nuovo decreto attuativo dei Marina resort.

    “Considerato l’inizio della stagione estiva – commentano Carla Demaria, Presidente di UCINA Confindustria Nautica, Roberto Perocchio, Presidente Assomarinas, e Luciano Serra, Presidente Assonat-Confcommercio - tale rinvio ci pare piuttosto assurdo. Rischiamo, per l’ennesima volta, di danneggiare fortemente le aziende e i lavoratori della filiera della nautica e di inficiare il lavoro fatto in questi ultimi anni per riportare in Italia almeno parte delle 40.000 barche fuggite in seguito alle politiche dell’Esecutivo Monti”.

    Il decreto attuativo (Ministero dei Trasporti) aveva accolto, con quasi 15 anni di ritardo, una precisa richiesta del settore di applicare l’Iva del turismo ai Marina resort, perché nella portualità mediterranea, tesa a richiamare le ricche correnti del turismo nautico, si applicano quasi ovunque tariffe di ormeggio in transito più convenienti.

    La Corte Costituzionale, su ricorso della regione Campania, aveva in seguito dichiarato illegittimo il decreto attuativo che fissa i criteri minimi dei Marina resort, nella misura in cui non era previsto anche il parere delle Regioni.

    Trattandosi di una sentenza “additiva”, come ha ricordato recentemente l’Agenzia dell’Entrate (Circolare n. 20/E del 18/05/2016), incide sulla legge senza annullarla, trasformandola aggiungendo alla norma un’ulteriore previsione che, in osservanza della Costituzione, avrebbe dovuto necessariamente essere prevista sin dalla sua origine.

    Dunque, per rendere nuovamente operativa l’applicazione dell’IVA turistica al 10% anche agli ormeggi a breve (inferiori all’annualità) è necessaria la nuova approvazione del decreto attuativo dalla Conferenza Stato Regioni.

    Discussione che è stata, per l’appunto, posposta al 9 giugno su richiesta delle Regioni.

    Genova, 31 maggio 2016

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    Al Salone Nautico Internazionale di Genova l’Omaggio all’Italia Olimpica

    La 56ma edizione del Salone Nautico Internazionale di Genova, in programma dal 20 al 25 settembre 2016, sarà dedicata all’Omaggio all’Italia Olimpica, secondo un format che sarà ufficializzato nelle prossime settimane. “Siamo orgogliosi di sostenere la candidatura di Roma per le Olimpiadi e Paralimpiadi del 2024” – spiega Carla Demaria, Presidente di UCINA Confindustria Nautica – “una candidatura concreta e ambiziosa che offre a tutto il sistema Italia un’opportunità unica dal punto di vista dell’immagine e, nello stesso tempo, un importante volano di crescita per il territorio. Un progetto all’insegna di valori fondanti nei quali ci riconosciamo appieno, come la trasparenza, la sostenibilità e l'attenzione al futuro, quindi molto forte sia in termini di contenuti, sia a livello emozionale.Il nostro staff è al lavoro per garantire al Comitato Promotore Roma 2024 il massimo supporto. Il prossimo Salone Nautico di Genova rappresenterà l’apice di questo nostro contributo, che si concretizzerà in diversi altri momenti per accompagnare Roma 2024 fino all’appuntamento più importante, quello del settembre 2017, quando sarà scelta ufficialmente la città che ospiterà le Olimpiadi del 2024”."Il sostegno di Ucina Confindustria Nautica alla candidatura di Roma 2024 - ha detto Diana Bianchedi Coordinatrice generale del Comitato Promotore - ci fa molto piacere. E' il segnale, ulteriore, che siamo in tanti, e che un'altra importante parte di Paese capisce, condivide e si unisce al sogno di portare i Giochi qui in Italia. E che, soprattutto, ha a cuore come noi il futuro dei nostri giovani. Saremo a Genova con entusiasmo e convinzione per raccontare questa bellissima avventura di sport e di vita, con l'augurio che anche la vostra preziosa spinta serva a farci vincere".

     

    Genova, 24 maggio 2016

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    La Circolare n. 20/E dell’Agenzia delle Entrate, fornisce alcuni chiarimenti sulle norme contenute nella Legge di Stabilità 2016 e fra gli altri temi interviene sulla sentenza della Corte Costituzionale sui Marina resort.
    La norma che implica la possibilità di applicare l’IVA al 10% sugli ormeggi a breve e comunque inferiori all’annualità è stata sottoposta, infatti, al giudizio della Corte su ricorso della Regione Campania.
    La pronuncia ha stabilito che il decreto attuativo del Ministero dei Trasporti, contenente le caratteristiche minime delle strutture, avrebbe dovuto essere approvato anche dalla Conferenza Stato-Regioni. L’Agenzia delle Entrate ritiene che la sentenza rientri tra le cosiddette “sentenze additive”, che incidono sulla legge senza annullarla, ma trasformandola, cioè “aggiungendo alla norma un’ulteriore previsione che, in osservanza della Costituzione, avrebbe dovuto necessariamente essere prevista sin dalla sua origine”.
    La Consulta, pertanto, ha integrato la norma prevedendo l’intervento della Conferenza permanente Stato-Regioni. “La natura dell’intervento operato dalla Corte” – scrive l’Agenzia – “comporta, in linea di principio, che la legge modificata conservi intatta la sua efficacia in ogni sua parte che non sia incompatibile con la modifica introdotta. Si ritiene, inoltre, che, benché la sentenza della Corte abbia efficacia retroattiva, restino salvi i diritti acquisiti ed i rapporti definiti in precedenza”.
    Nel frattempo, su richiesta di UCINA Confindustria Nautica, il decreto attuativo che fissa le caratteristiche minime dei Marina resort è stato inviato alla Conferenza Stato-Regioni. E si confida in una rapida soluzione spiega la Presidente UCINA, Carla Demaria. Nel 2015, al suo primo anno di applicazione, la norma ha prodotto un aumento del 4% dei contratti di ormeggi stagionali.
     
    (Per maggiori informazioni:www.ucina.net)  

    Valida l’IVA al 10% applicata nella stagione 2015.
    Lo afferma la Circolare n. 20/E dell’Agenzia delle Entrate, che fornisce alcuni chiarimenti sulle norme contenute nella Legge di Stabilità 2016.

    La Circolare n. 20/E dell’Agenzia delle Entrate, fornisce alcuni chiarimenti sulle norme contenute nella Legge 28 dicembre 2015, n. 208 (Legge di Stabilità 2016). Fra gli altri temi interviene sulla sentenza della Corte Costituzionale sui Marina resort.

    La norma che implica la possibilità di applicare l’IVA al 10% sugli ormeggi a breve e comunque inferiori all’annualità è stata sottoposta, infatti, al giudizio della Corte su ricorso della Regione Campania.

    La pronuncia ha stabilito che il decreto attuativo del Ministero dei Trasporti, contenente le caratteristiche minime delle strutture, avrebbe dovuto essere approvato anche dalla Conferenza Stato-Regioni. L’Agenzia delle Entrate ritiene che la sentenza rientri tra le cosiddette “sentenze additive”, che incidono sulla legge senza annullarla, ma trasformandola, cioè “aggiungendo alla norma un’ulteriore previsione che, in osservanza della Costituzione, avrebbe dovuto necessariamente essere prevista sin dalla sua origine”.

    La Consulta, pertanto, ha integrato la norma prevedendo l’intervento della Conferenza permanente Stato-Regioni. “La natura dell’intervento operato dalla Corte” – scrive l’Agenzia – “comporta, in linea di principio, che la legge modificata conservi intatta la sua efficacia in ogni sua parte che non sia incompatibile con la modifica introdotta. Si ritiene, inoltre, che, benché la sentenza della Corte abbia efficacia retroattiva, restino salvi i diritti acquisiti ed i rapporti definiti in precedenza”.

    Nel frattempo, su richiesta di UCINA Confindustria Nautica, il decreto attuativo che fissa le caratteristiche minime dei Marina resort è stato inviato alla Conferenza Stato-Regioni. “Confidiamo in una rapida soluzione perché la stagione è già iniziata e rischiamo di perdere il vantaggio e la spinta all’economia costiera che questa norma può dare” – spiega la Presidente UCINA, Carla Demaria. Nel 2015, al suo primo anno di applicazione, la norma ha prodotto un aumento del 4% dei contratti di ormeggi stagionali.

    Genova, 20 maggio 2016

     

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    Con la pdf circolare n. 14/D del 12/05/16 (111 KB) la Direzione centrale legislazione e procedure doganali ha fornito chiarimenti in merito alle prove valide ai fini dell’accertamento dell’uscita dalle acque territoriali italiane (UE) delle unità da diporto nuove costruite in esenzione dai diritti doganali e dall’imposta sul valore aggiunto, destinate all’esportazione in quanto acquistate da clienti extra UE.

    Dal 2012, infatti, con le modifiche normative introdotte al Testo Unico delle Leggi doganali (art. 36, comma 4, DPR n.43/73), si era reso necessario dimostrare, ai fini della legittimazione del beneficio della non imponibilità IVA all’esportazione, l’uscita dal territorio doganale mediante la prova del raggiungimento di un porto extra UE e la produzione della correlata documentazione.

    Tale prassi imponeva ai costruttori italiani di doversi fare carico degli extra costi, talora molto rilevanti, di viaggio, rifornimento ed equipaggio, e lasciava in capo al cantiere il rischio di dover versare le imposte dovute qualora il comandante o l’armatore avessero deciso di non onorare l’impegno a fornire le suddette attestazioni.

    Per risolvere la problematica, l’Amministrazione centrale delle Dogane ha individuato procedure più snelle, compatibili con il quadro giuridico di riferimento, che delineano diverse modalità di accertamento.

    Con la predetta circolare è stato infatti chiarito che l’uscita dal territorio doganale potrà essere provata, oltre che dal raggiungimento di un porto extra UE, anche tramite la dichiarazione resa dall’armatore/comandante della nave accompagnata dall’attestazione del superamento del confine delle acque nazionali (uscita dalle 12 miglia) effettuata tramite dispositivo AIS.

    Tali ultime attestazioni saranno fornite agli uffici doganali a cura del cantiere costruttore, il quale in questo modo potrà chiudere la pratica doganale senza ulteriori costi e senza alcun rischio futuro.

    Si tratta di un importante passo avanti per la competitività del sistema nautico italiano, frutto dell’intensa collaborazione fra gli uffici dell’Amministrazione doganale e la rappresentanza degli imprenditori.

    Per maggiori informazioni:

    UCINA - Ufficio Stampa

    Antonio Vettese
    Tel +39 335 7366723
    vettese@ucina.net

    Laura Colombo
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    Il bello e ben fatto nautico protagonista della presentazione della ricerca di Confindustria “Esportare la dolce vita”

    E’ stata presentata a Milano, presso la sede del Touring Club Italiano, la settima edizione di “Esportare la dolce vita”, la pubblicazione annuale del Centro Studi di Confindustria, in partnership con Prometeia, che analizza le prospettive di crescita dei più significativi beni del «bello e ben fatto» italiano (“bbf”) nei mercati emergenti reputati a maggior potenziale per l’export italiano.

    Tra questi beni, quest’anno il Centro Studi ha scelto di concentrarsi sul sistema alberghiero italiano di fascia alta e sulla nautica come vetrine di promozione dei prodotti made in Italy.

    In particolare, per quanto riguarda la nautica, è stata valorizzata l’unicità di un bene come lo yacht, prodotto di eccellenza del made in Italy, che funge, in particolare nei Paesi emergenti, da “vetrina mobile” di tutta una serie di prodotti del “bello e ben fatto” nei settori dell’arredo, del tessile e del design. A rappresentare, per tutti, questa unicità il cantiere Sanlorenzo che dal 1958 produce imbarcazioni realizzate su misura secondo lo stile e le esigenze di ogni singolo armatore. In questi ultimi 10 anni ha coinvolto oltre a designer come Rodolfo Dordoni, Antonio Citterio/Patricia Viel e Piero Lissoni, le aziende di arredamento più rappresentative della qualità e del gusto contemporaneo italiano.

    Secondo Massimo Perotti, patron del cantiere Sanlorenzo, la grandezza dell'imprenditoria italiana che riesce a coinvolgere i consumatori cinesi, russi, brasiliani, arabi e di ogni nuovo mercato, sta nella "capacità di pensare all'inconsueto e renderlo possibile, anche attraverso un elevatissimo livello di personalizzazione. È questo che colpisce maggiormente i designer internazionali che bussano alla porta delle nostre aziende, consci che solo da noi c'è quell'indotto e quella creatività che hanno reso mitico il made in Italy".

    L’Italia è leader mondiale nella nautica da diporto, primo esportatore della cantieristica nautica seguito da Stati Uniti, Germania e Regno Unito e primo Paese nel rank mondiale degli ordini di superyacht. Da sola, l’Italia ha più ordini (284 nel 2015) che i 4 produttori competitor insieme (Taiwan – 74 ordini -, Turchia – 71 -, Paesi Bassi – 68 -, Regno Unito – 64 -).

    Genova, 3 maggio 2016

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