Il lavoro deve marciare avanti alla burocrazia, fino a oggi i lavoratori marittimi sono stati inascoltati e ogni giorno perdiamo quattro o cinque comandanti che decidono di andare a lavorare all'estero. E’ un grave danno per il turismo nautico e l’intero sistema della nautica.
Grande successo per la prima manifestazione dei comandanti di yacht da diporto, svoltasi a Monte Argentario (GR), alla presenza di oltre 300 lavoratori del mare. Hanno aderito UCINA Confindustria Nautica e l’associata Italian Yacht Masters, insieme a tutte le altre sigle di riferimento, Collegio Capitani, Amadi Associazione Marittimi Argentario, Lavoratori Del Mare, Lmtc, A.Ma.Re Gaeta.
La richieste al Ministro Graziano Delrio e alla struttura del Ministero dei Trasporti sono unanimemente condivise:
· allineamento dei mesi di navigazione necessari ai fini del rinnovo dei Certificati professionali a quanto avviene in Gran Bretagna, quindi per un periodo non superiore ai 12 mesi nei cinque anni di validità del certificato stesso;
· validità della navigazione su tutte le unità, anche quelle a uso privato, ai fini del rinnovo dei Certificati Mercantili, purché svolta nella “Funzione” del certificato posseduto o in quella immediatamente inferiore nel grado, similmente a quanto fanno inglesi e francesi;
. proroga temporale di almeno 18 mesi dal 1 gennaio 2017 per assolvere ai corsi di aggiornamento conformi alla convenzione internazionale STCW, richiesti ai fini del rinnovo dei titoli professionali;
· non separazione carriere Diporto e Mercantile, perché il marittimo deve poter lavorare sempre laddove c’è lavoro;
· revisione D.M. 121/2005 per rendere allineata ai Paesi concorrenti la carriera nel settore Diporto;
· gestione unitaria e coordinata del rilascio/rinnovo dei titoli professionali da parte delle Capitanerie;
· rinnovo per cinque anni, cioè a naturale scadenza, di tutti i certificati IMO STCW rinnovati o rilasciati prima del 31-12-2016, che oggi in attesa dell’entrata in vigore della nuova normativa, vengono rilasciati solo per un anno.
Più in generale, quella che nasce dal mondo del lavoro in mare è una richiesta di considerazione e ascolto, mentre, come ricordato dalle recentissime interrogazioni parlamentari presentate dagli onorevoli Tiziano Arlotti e Mario Tullo, si è assistito al prevalere di restrittive e autolesionistiche visioni burocratiche rispetto alla tutela di chi lavora sotto la bandiera italiana, a tutto beneficio dei titoli professionali esteri e segnatamente inglesi.
“Siamo e saremo vicini ai marittimi con tutte le nostre iniziative e la nostra rappresentanza istituzionale, come le recenti iniziative parlamentari hanno dimostrato, commenta la presidente di UCINA Confindustria Nautica, Carla Demaria. “Che ci voglia più attenzione al mare e alla sua economia è un fatto e la circostanza che si parli di scindere il Ministero dei Trasporti dal Comando Generale delle Capitanerie – con il quale la Direzione del Trasporto marittimo ha competenze condivise - e trasferirlo in altra sede non si pone in questa direzione”.
“Chiediamo solo di poter continuare a lavorare e l’assenza delle istituzioni in questo senso è stata fino ad oggi assordante”, ricorda Dario Savino, vice presidente di Italian Yacht Master. La manifestazione dei comandanti ha mostrato una grande unità di intenti e abbiamo condiviso di continuare a procedere tutti insieme, vogliamo essere ascoltati dal Ministro perché abbiamo bisogno di scelte politiche e non burocratiche”.
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Per maggiori informazionProsegue l’attività di UCINA Confindustria Nautica a tutela dei marittimi del diporto, un tema che interessa il personale imbarcato e le agenzie, ma anche la cantieristica, soprattutto quella dei Super Yacht, che in alcuni casi vede i costruttori gestire direttamente o indirettamente il personale per i loro clienti.
Dopo le osservazioni al decreto legislativo sui titoli professionali, presentate con il supporto dell’associata UCINA Italian Yacht Master, la più rappresentativa compagine associativa dei comandanti del diporto privato e commerciale, sono state presentate due interrogazioni al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio per ribadire che l’obiettivo dello Stato deve essere la concorrenzialità dei titoli italiani rispetto a quelli degli altri Paesi europei, specialmente quelli britannici.
In particolare per quanto riguarda l'emanazione dei decreti attuativi del decreto legislativo 71 del 2015” - si legge nell’interrogazione a firma dei deputati Arlotti, Tullo, Pagani e Giacobbe che il Ministro si adoperi “affinché non accada, come in passato, che l'Italia si trovi ad adottare una normativa di recepimento meno favorevole ai propri cittadini, secondo indirizzi non dettati dal legislatore, ma frutto di interpretazioni di un'amministrazione poco attenta alle esigenze del lavoro” e “se non ritenga il Ministro che la stesura dei suddetti decreti attuativi debba avvenire previa formale consultazione delle categorie interessate, avocando questo compito presso il suo Gabinetto.
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Presentate due interrogazioni parlamentari al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio
Prosegue l’attività di UCINA Confindustria Nautica a tutela dei marittimi del diporto, un tema che interessa il personale imbarcato e le agenzie, ma anche la cantieristica, soprattutto quella dei Super Yacht, che in alcuni casi vede i costruttori gestire direttamente o indirettamente il personale per i loro clienti.
Dopo le osservazioni al decreto legislativo sui titoli professionali, presentate con il supporto dell’associata UCINA Italian Yacht Master, la più rappresentativa compagine associativa dei comandanti del diporto privato e commerciale, sono state presentate due interrogazioni al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio per ribadire che l’obiettivo dello Stato deve essere la concorrenzialità dei titoli italiani rispetto a quelli degli altri Paesi europei, specialmente quelli britannici.
“In particolare per quanto riguarda l'emanazione dei decreti attuativi del decreto legislativo 71 del 2015” - si legge nell’interrogazione a firma dei deputati Arlotti, Tullo, Pagani e Giacobbe – che il Ministro si adoperi “affinché non accada, come in passato, che l'Italia si trovi ad adottare una normativa di recepimento meno favorevole ai propri cittadini, secondo indirizzi non dettati dal legislatore, ma frutto di interpretazioni di un'amministrazione poco attenta alle esigenze del lavoro” e “se non ritenga il Ministro che la stesura dei suddetti decreti attuativi debba avvenire previa formale consultazione delle categorie interessate, avocando questo compito presso il suo Gabinetto”.
La parallela interrogazione a prima firma Tullo ricorda al Ministro competente come “ulteriore aggravante del sistema italiano è che l'ordinamento italiano, ad oggi, non riconosce i corsi professionali che un marittimo italiano abbia seguito e completato all'estero, ed accetta unicamente quelli seguiti in Italia ai fini dell'aggiornamento dei suddetti certificati”.
Si sottolinea anche come “le autorità marittime straniere, invece, riconoscono tutti i corsi (purché in ambito IMO – International Maritime Organization), seguiti dai propri marittimi, anche all'estero. E, poiché tali corsi si affiancano e in parte possono sostituire i mesi di imbarco ai fini del rinnovo dei certificati, ancora una volta i lavoratori italiani si trovano penalizzati rispetto ai colleghi di altre nazionalità”.
Le interrogazioni concludono ricordando che “per tutti i sopra elencati motivi è in corso un'emorragia di marittimi italiani, costretti, a fronte di gravi sacrifici economici, a recarsi all'estero e sottoporsi a una certificazione di altra nazione”.
Genova, 28 gennaio 2016
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A Londra durante il London Boat Show, il Presidente di UCINA Carla Demaria ha ricevuto un importante premio alla carriera. Promosso dalla rivista inglese MotorBoat & Yachting le riconosce le eccezionali capacità confermandola uno dei migliori manager mondiali nella nautica da diporto.
Il Presidente di UCINA Confindustria Nautica Carla Demaria ha ricevuto un prestigioso premio alla carriera assegnatole dalla rivista MotorBoat & Yachting che ne riconosce il valore come uno dei migliori manager del mondo nella nautica da diporto. Presidente e fondatrice di Monte Carlo Yachts è direttore generale del marchio Bénéteau e siede nel Consiglio del grande gruppo industriale europeo.
La Giuria del premio negli anni ha sempre scelto di riconoscere questo premio a una persona che abbia dato un contributo fondamentale all'industria nautica. Nella motivazione infatti si legge “abbiamo scelto una persona di straordinaria visione che ha avuto il coraggio di lanciare un marchio di imbarcazioni di lusso nel pieno della recessione, senza mai temere la sfida cui andava incontro. I riconoscimenti che hanno avuto queste barche parlano da soli.
Dopo una brillante carriera che l’ha vista creare e gestire il marchio Atlantis, nel 2008 si è lanciata in una nuova avventura entrando nel Gruppo Bénéteau per dar vita al nuovo marchio Monte Carlo Yachts, con sede in Italia vicino a Trieste. Ha dimostrato lo stesso coraggio accettando la carica di Presidente di UCINA, in una fase di grande cambiamento dell’Associazione italiana. Consideriamo Carla Demaria una vera forza della natura.”
Gli organizzatori sono riusciti a celare fino alla fine il premio e per Carla Demaria la motivazione è stata un'autentica sorpresa: “sono davvero commossa – ha detto – per questo riconoscimento che arriva in un momento unico e importante della mia vita. Ringrazio madame Annette Roux per la fiducia che mi ha sempre accordato e che ci ha consentito di arrivare a questi risultati. Lo considero anche un riconoscimento al Made in Italy di cui mi sento protagonista e ambasciatrice in tutto il mondo”.
La cerimonia che celebrava anche la decima edizione dei MotorBoat & Yachting Awards era ristretta a poco più di duecento invitati, ha avuto luogo nel prestigioso Rosewood Hotel di Londra, un edificio Edoardiano che sorge nel cuore della città.
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Avviato il piano dei Saloni internazionali 2016, condiviso da Ministero dello Sviluppo Economico, UCINA Confindustria Nautica e ICE-Agenzia. Dopo i recenti provvedimenti legislativi di fine anno, prosegue l’azione dell’Associazione aderente a Confindustria a sostegno di Grandi yacht, Piccola nautica e Accessoristica.
Il contributo alle esportazioni per gli espositori della collettiva al METS di Amsterdam è stato appena liquidato, in sole quattro settimane, e UCINA Confindustria Nautica ha già formalizzato l’accordo per l’internazionalizzazione delle aziende del settore valido per il 2016.
Vi sono previste tre linee di azione specifiche per la nautica, con una serie di contributi volti a favorire la partecipazione di tutte le aziende, in una logica di filiera, alle più importanti rassegne internazionali.
“Con soddisfazione abbiamo il piacere di informare che, nell’ambito del Piano Promozionale 2016, il Progetto a sostegno della nautica in collaborazione con UCINA Confindustria Nautica prevede interventi mirati a favorire l’internazionalizzazione delle aziende della nautica da diporto attraverso linee d’azione rivolte specificamente ai settori dei Grandi Yachts, della Piccola Nautica, nonché del comparto Accessoristica Nautica”, si legge in una nota diffusa da ITA-ICE Agenzia.
Per il comparto dell’Accessoristica nautica, la linea di azione di sostegno specifica prevista per il METS di Amsterdam è stata confermata da ICE Agenzia anche per il 2016. Grazie al Piano, le aziende beneficeranno di un abbattimento dei costi del 25% con un vantaggio in termini di quota di partecipazione.
Per la cantieristica dei settori Grandi Yachts e Piccola nautica, l’intervento previsto riguarda l’erogazione di un contributo per i costi di trasporto sostenuti dalle aziende, finalizzati all’esposizione delle imbarcazioni ai saloni nautici all’estero.
L’importo complessivo per queste due ultime linee di intervento è pari a 800.000 euro.
Le manifestazioni 2016 che prevedono la presenza istituzionale ICE–UCINA sono:
BOOT Dusseldorf (23-31 gennaio)
Miami International Boat Show (11-15 febbraio)
Dubai International Boat Show (01-05 marzo)
Fort Lauderdale International Boat Show (novembre).
Presso lo stand ICE-UCINA, attraverso la struttura I Saloni Nautici S.p.A, in ciascun appuntamento gli espositori della Collettiva Nazionale avranno inoltre la possibilità di beneficiare di servizi loro dedicati, quali spazi per organizzare incontri business, ospitalità buyer e interpretariato.
“Dopo i tre importantissimi interventi legislativi ottenuti in soli tre mesi” – commenta la Presidente di UCINA Confindustria Nautica, Carla Demaria – “prosegue più intensa che mai l’attività dell’Associazione a favore delle aziende di tutto il settore e di tutte le dimensioni, dalla piccola alla grande impresa. I risultati concreti ottenuti, testimoniati dalla grande partecipazione dei Soci, fra cui, non ultima, la coinvolgente Assemblea svoltasi a Roma presso il Senato, ci stimolano a fare sempre meglio”.
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Il Senato accoglie nella Sala Zuccari di Palazzo Giustianiani un importante convegno e l’Assemblea di UCINA Confindustria Nautica. Mentre la politica riconosce alla nautica un ruolo centrale nelle attività produttive del Paese l’Associazione, 279 soci per oltre 500 brand, lavora per difendere e promuovere tutta la filiera. Il 21 dicembre si aprono le iscrizioni per Yachting in Venice.
La sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, sede del Senato della Repubblica ha accolto l’Assemblea di UCINA Confindustria Nautica, associazione di settore che raccoglie tutto il comparto industriale dedicato al diporto. Con il recente arrivo di 16 nuovi soci UCINA conta 279 aziende distribuite in tutti i settori merceologici con oltre 500 brand rappresentati che sono poco meno del 70% del movimento d’affari nazionale, che arriva a un totale di 2,5 miliardi di euro e attira 7 miliardi di valore aggiunto.
“La nostra missione – ha dichiarato il Presidente Carla Demaria – è rappresentare, difendere e promuovere tutta la filiera della nautica in Italia e all’estero. Il nostro è un sistema complesso, che ha una grande valenza economica e strategica per tutto il Paese e dobbiamo mantenerlo competitivo. Ancora una volta abbiamo ottenuto due importanti risultati: l’abolizione della Tassa di Possesso e l’applicazione in via definitiva dell’Iva ridotta al 10% per i Marina Resort. Stiamo lavorando sulla Legge di Riforma del Codice, all’estero promuoviamo il progetto ELB End of Life Boat (per lo smaltimento e riciclo degli scafi in vetroresina) e il prossimo anno ospiteremo a Trieste il congresso dell’associazione mondiale della nautica ICOMIA. La settimana scorsa abbiamo presentato a Venezia la nuova manifestazione Yachting in Venice e stiamo lavorando a una grande edizione del Salone Nautico a Genova, che sarà la 56esima”. Il prossimo 21 dicembre si apriranno le iscrizioni per gli espositori che vorranno partecipare all’evento veneziano.
Il senatore Raffaele Ranucci ha aperto i lavori con una dichiarazione di particolare valenza: “La politica può essere contenta di avervi qui - ha detto - navigo da cinquant’anni, sono un uomo di mare e ringrazio i miei colleghi della Camera per il grande lavoro che siamo riusciti a fare insieme. Vogliamo che la nautica torni a essere fondamentale per le attività produttive del Paese. Lasciatemi infine affermare che dovremmo avere un Ministero del Mare, e non solo per il vostro settore”.
L’onorevole Tiziano Arlotti ha puntualizzato i risultati recenti: “Siamo riusciti a centrare obiettivi importanti, la preparazione del testo del Nuovo Codice della Nautica è durata solo dieci mesi, abbiamo reso di applicazione definitiva l’Iva ridotta al 10% per i Marina Resort, il decreto attuativo per il registro telematico procede. Vogliamo che la barca sia un bel modo di andare in vacanza, che non sia criminalizzata”. In platea il senatore Aldo di Biagio e l’onorevole Vincenzo Garofalo.
“La nostra base associativa – ha aggiunto il vice presidente Pietro Vassena – è composta dal 29% da cantieri produttori, dal 39% da aziende che si dedicano alla produzione e vendita di accessori, motori, componenti, dal 32% di operatori del turismo. All’estero quest’ultimo comparto supera spesso il 50% degli associati”. Raggiunti accordi con As.Pro.Na.Di associazione che raccoglie i progettisti della nautica da diporto e Italian Yacht Master.
E’ stata una giornata di lavori molto intensi, con la prima parte dedicata al Convegno dal titolo “Industria Nautica Filiera, la ripresa, le politiche, le prospettive”, cui ha partecipato il mondo politico che ancora una volta ha potuto rendersi conto delle grandi realtà del Made in Italy.
Come ha affermato Barbara Amerio presidente della sezione navi da diporto (una delle sette assembleee di settore): "La nostra nautica è campione del mondoper surplus commerciale: nel 2014 l’Italia ha segnato una preformance doppia della Germania e molto migliore di Francia e Usa (rispettivamente 2°, 3° e 4°). La nautica rappresenta oltre il 4% del surplus complessivo registrato dall’Italia nel 2014, l’export è cresciuto dell’11%, ben più di alimentari e vini (+3,5%), moda (+4,1%), arredo-casa (+3,5%) e meccanica (+3,8%). E’ italiano il più grande sistema di imprese nautiche in Europa, per un valore aggiunto di 10 miliardi di euro, e siamo primi anche per numero di addetti, 181.000”.
Oscar Bellandi che rappresenta il Settore Natanti e Imbarcazioni ha affermato: “In Italia ci sono 3.100 unità produttive della cantieristica, le prime Province per numero sono Genova, Lucca, Napoli e Roma. Il sistema produttivo della sola cantieristica nautica dà lavoro a 21.000 persone: nell’ordine, le principali Regioni per occupati sono Liguria, Friuli, Toscana, Emilia Romagna, Marche, Veneto, Campania, Lombardia, Piemonte e Sicilia. Per ogni addetto alla produzione si creano 7,4 posti di lavoro nella filiera”.
William Breventani presidente del settore Unità Pneumatiche ha fotografato la situazione del parco barche nazionale: “In Italia ci sono 356.000 natanti(imbarcazioni di lunghezza inferiore ai 10 metri) non registrati, il 73% dei quali sono a motore. La dimensione media è di 6,5 metri. Per il 60% del tempo sono usati con la famiglia, con una media 3,5 persone per 39 giornate l’anno. La categoria più numerosa fra i diportisti è quella dei dipendenti (30%), seguiti da liberi professionisti, imprenditori, pensionati, studenti”.
Alberto Osculati, Presidente del Settore Accessori ha evidenziato la misura di un comparto che “fa la barca”: accessori e impianti che parlano di Made in Italy anche all’estero, dove sono utilizzati dai grandi cantieri. La Subfornitura dà lavoro a 94.671 persone, il 52% dell’intero sistema produttivo nautico e in termini di valore aggiunto questo segmento attiva 6,7 miliardi di euro. La più alta concentrazione di addetti è in Lombardia, che da sola assorbe il 20,5% del valore aggiunto creato dall’intera filiera nautica. In termini di incidenza del valore aggiunto nautico sul totale regionale, predominano invece Liguria e il Friuli Venezia Giulia.
Maurizio Selva ha descritto come, usando termini numerici e non parole, la nautica non sia mai in contrasto con i valori ambientali. “Nei Paesi dove è alta l’attenzione all’ambiente – ha detto - la nautica è molto diffusa: In Norvegia si contano 864.000 unità, 170 per 1.000 abitanti, in Finlandia 807.000 unità 146 per 1.000 abitanti, in Svezia 881.000 unità 90 per 1.000 abitanti, in Olanda 508.000 unità 30 per 1.000 abitanti. Fra i grandi Stati dell’Unione Europea, pur essendo immersa nel Mediterraneo, l’Italia non primeggia per diportismo: Gran Bretagna 551.500 unità, 8,5 per 1.000 abitanti, Francia 514.000 unità 8 per 1.000 abitanti, Italia 465.500 unità 7,5 per 1.000 abitanti, Germania 506.000 unità 6,2 per 1.000 abitanti”.
Fabio Planamente, Presidente del settore Vela ha dichiarato: “L’Italia ha una Federazione velica che associa 660 circoli e 480 scuole vela, per un totale di oltre 110.000 tesserati. Ha anche la più numerosa associazione di armatori di imbarcazioni da regata di altura. Il progetto Velascuola di FiV nel 2015 ha coinvolto gli alunni di 415 scuole elementari e medie con l’obiettivo di accrescere la cultura nautica e l’avviamento pratico alla vela. La riforma del Codice nautico prevede l’inserimento della cultura del mare nei programmi scolastici”.
Roberto Perocchio, Presidente Settore Turismo nautico, porti e servizi dedicati ha puntato l’indice sulla necessità di creare un sistema che dia forza al turismo nautico per tornare ai valori di qualche anno fa: “L’indotto turistico nautico oggi vale 1,5 miliardi di euro un valore che nel 2009 era ben tre volte più alto raggiungendo i 4,5 mld. Oltre 200 milioni sono dovuti al charter. Dalle indagini ben note un Marina crea 90 posti di lavoro, fra diretti e indotto. Le attività delcharter danno occupazione a 5.327 addetti, il 2,9% del totale della filiera nautica. Ma lo Stato sta portando i porti turistici al collasso con l’aumento retroattivo dei canoni demaniali tale da rendere negativo il margine complessivo d’impresa. Questo mentre la burocrazia soffoca, anziché incentivare, noleggio e locazione”.
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Abolita la tassa di possesso delle imbarcazioni. E’ una importante vittoria dell’Associazione, che cancella un capitolo nero del Governo Monti, decisivo per la fuga di molte imbarcazioni all’estero e il crollo del mercato interno.
“Quanto successo oggi è l’ulteriore riprova del confronto costruttivo dell’Associazione con le forze politiche e il Governo – ha dichiarato Carla Demaria Presidente di UCINA – che arriva in un momento importante. Servirà a ridare fiducia al mercato. Ringrazio i Sottosegretari del Mef, Baretta e De Micheli, il presidente PD alla Camera, on. Rosato, e l’on. Arlotti, e l’on. Garofalo (AP) per aver combattuto questa battaglia”.
La Tassa di Possesso sulle imbarcazioni era stata reintrodotta dal Governo Monti e subito era apparsa molto punitiva per il settore, sia per gli elevati importi, sia perché, tra le altre cose, non teneva conto dell'età delle imbarcazioni e soprattutto per quelle di piccole dimensioni la sua incidenza era particolarmente elevata rispetto al valore reale di mercato. Dopo una lunga battaglia UCINA era riuscita a limitare i danni riuscendo ad ottenere la sua abolizione per le unità fino a 14 metri e l’applicazione di parametri più congruenti con il valore delle imbarcazioni, il dimezzamento per la vela e l’esenzione per le unità commerciali.
Per la seconda volta in quindici anni il Governo si rende conto che si tratta di un provvedimento inutile e demagogico e che il suo effetto è molto pesante per le reazioni indotte al mercato.
Anche la vecchia Tassa di Stazionamento, che sul piano finanziario aveva più o meno gli stessi effetti, era stata abolita nel 2003 (dall'Art.15 della Legge 8 luglio 2003, n. 172 di riforma della nautica Disposizioni per il riordino e il rilancio della nautica da diporto e del turismo nautico) perché costava più il suo incasso e la sua gestione del gettito ottenuto.
Era stato il decreto-legge 6 dicembre 2011 n. 201 "Disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici", conosciuto anche come "Decreto Salva Italia" del Governo Monti, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 284 del 06.12.2011 - Supplemento Ordinario n. 251, all'Art. 16, Disposizioni per la tassazione di auto di lusso, imbarcazioni ed aerei, a reintrodurre la tassa sullo stazionamento delle unità da diporto, dovuta da tutte quelle di lunghezza superiore superiori a 10 metri a partire dal 1° Maggio 2012. Con il decreto-legge del 21 giugno 2013, (convertito dalla legge 9 agosto 2013, n. 98) articolo 23, comma 2, gli importi della tassa erano rimodulati con esclusione dal pagamento per le unità dai 10,01 ai 14 metri di lunghezza e la riduzione al 50 per cento degli importi vigenti per quelle dai 14,01 ai 20 metri.
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Presentata a Venezia a Ca’ Farsetti storica sede del Comune di Venezia la nuova manifestazione Yachting in Venice. L’iniziativa nasce dalla inedita collaborazione tra Expo Venice e I Saloni Nautici, società controllata da UCINA Confindustria Nautica. Tutta la Città sarà animata da un salone diffuso, con un percorso che da Pala EXPO Venice arriverà all’Arsenale.
Lo yachting arriva a Venezia, città unica al mondo per scenario e rapporto con il mare: il suo Arsenale nei secoli scorsi è stata una autentica industria del mare, in grado di costruire con criteri unici la flotta che le assicurava il dominio militare e commerciale su tutto il mondo. Quello stesso Arsenale sarà con il nuovissimo Pala Expo Venice realizzato secondo i più moderni criteri espositivi, la punta di diamante di Yachting in Venice, in programma dal 21 al 25 aprile 2016.
“Abbiamo grandi ambizioni – dichiara Carla Demaria Presidente di Ucina Confindustria Nautica – e sono quelle di portare tutta la nautica a Venezia, città unica di cui vogliamo sfruttare quelli che possono sembrare difetti trasformandoli in opportunità. Se Genova è unica per le strutture che possono essere utilizzate per un Salone Nautico, Venezia lo è per glamour, arte, cultura e accoglienza. Il pubblico ha bisogno di suggestioni ed emozioni per consolidare la sua passione, qui le troverà”.
Il nuovo Salone sarà articolato in più sedi espositive, il padiglione disegnato da Michele de Lucchi per Expo Venice, una sede di grande prestigio che ha già ospitato una mostra connessa a EXPO 2015 sarà la porta di ingresso per chi arriva da terra e da li verranno attivate le connessioni via laguna con tutte le altre sedi. Accanto al padiglione, nel canale Brentella, prenderà vita il WaterPark dedicato alla Piccola Nautica con la possibilità di provare le imbarcazioni ed entrare in contatto diretto con loro. Le grandi barche saranno ormeggiate alle banchine dell’Arsenale con una parte espositiva a terra nelle grandi Tese. Altri punti su cui si lavorerà sono la Darsena Sant’Elena, la banchina Adriatica di Venice Yacht Pier, le isole della Certosa con il Marina Vento di Venezia e quella di San Giorgio presso la Fondazione Cini e la Compagnia della Vela.
Inoltre è stato raggiunto un accordo di collaborazione con la Facoltà di Architettura IUAV per mettere a punto un percorso pedonale urbano, ulteriore occasione per raccontare la nautica. Il programma prevede anche una intensa attività dedicata ai convegni e alla cultura con il tradizionale SATEC organizzato da UCINA e l’apertura del Venice Yacht Design Forum, grande incontro con i migliori designer del mondo dal titolo The Future of Boating.
“Arriviamo a Venezia con grande entusiasmo – ha dichiarato il Presidente de I Saloni Nautici Anton Francesco Albertoni – grati a Expo Venice per aver sollecitato questo accordo che ci dà modo di scrivere una pagina nuova nel mondo dei grandi Saloni Nautici mondiali. Ci vorrà tempo, come in tutte le cose, ma la nostra intenzione è quella di portare l’evento di Venezia a livello di leadership mondiale. In Germania e verso est abbiamo un mercato importante, che è abituato a dialogare con questa meravigliosa città. Per i cantieri e le aziende sarà la risposta a quelle opportunità di business che cercano da tempo per ampliare il loro bacino di interesse”.
Cesare De Michelis, Presidente di Expo Venice S.p.a. ha dichiarato: "Nel dopo Expo per il padiglione veneziano che sorge a fianco del parco scientifico e tecnologico Vega ha inizio la seconda vita nel solco di una tradizione ormai solida, infatti nel prossimo mese di aprile si svolgerà un nuovo salone nautico, con la quale si avvia un'importante collaborazione con Ucina e I Saloni Nautici che organizza il Salone genovese. Il nuovo evento prevede, partendo dal padiglione, un ricco itinerario attraverso la città storica e la sua laguna che toccherà i principali approdi coinvolgendo tutte le modalità della navigazione".
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UCINA Confindustria Nautica è una associazione no profit che rappresenta gli interessi delle imprese che lavorano nell’ambito della nautica da diporto. UCINA lavora per lo sviluppo del settore, promuovendo la cultura del mare e il turismo nautico in Italia. L’industria nautica italiana, che nel 2014 ha registrato un turnover di 2.5 milioni di euro, è una eccellenza riconosciuta in tutto il mondo, la quinta per export dall’Italia, e considerando l’indotto impiega circa 180 mila addetti. UCINA interagisce a livello istituzionale, politico e governativo. In campo internazionale è parte attiva di ICOMIA ed EBI (associazioni che operano in campo mondiale ed europeo). Il Presidente di UCINA è Carla Demaria.
I SALONI NAUTICI è la società controllata da UCINA Confindustria Nautica creata nel 2014 per organizzare i Saloni Nautici, a iniziare da quello di Genova, che è stato rivisto completamente rispetto al passato nella formula diventando non solo il consueto e grande momento espositivo dell’industria nautica italiana ma anche sea-experience. Nel 2015 il Salone Nautico, giunto alla sua 55esima edizione, si è confermato il più importante del Mediterraneo, superando la soglia dei 115 mila visitatori con 1000 imbarcazioni esposte e 760 espositori. Nel programma 2016 della società oltre alla nuova iniziativa di Venezia sono in calendario a Genova il Salone dell’usato dall’1 al 10 aprile e il Salone Nautico dal 20 al 25 settembre. Il Presidente de I Saloni Nautici è Anton Francesco Albertoni.
Expo Venice S.p.a. è la società fieristica di Venezia. Istituita nel 2006, ha come obiettivo promuovere la vocazione storica della città lagunare quale luogo di scambio culturale e commerciale, vetrina internazionale di prodotti e servizi. Expo Venice S.p.a. è composta da capitali privati con alcune significative partecipazioni di soggetti pubblici. Sviluppa sinergie con enti, società, associazioni che hanno maturato conoscenza in specifici comparti commerciali e relazioni con i principali player fieristici della Regione del Veneto (gli enti fieristici di Vicenza e Verona, che rientrano nella compagine sociale) e crede nella realizzazione di un sistema fieristico integrato regionale nei confronti del quale si propone come vetrina – laboratorio su Venezia.
Dal maggio 2015 Expo Venice trova "casa" nel nuovissimo Pala ExpoVenice, un padiglione di 10mila m2 progettato da Michele De Lucchi, una novità che segna un cambiamento nella propria modalità di organizzazione di eventi. Expo Venice ha maturato negli anni esperienza nell'organizzazione di eventi nautici organizzando diverse manifestazioni: Salone Nautico di Venezia (14 edizioni); Mare Maggio (esposizione-evento dedicato alla storia della marineria, tenutasi in arsenale per 4 edizioni); Pianeta Acqua, expo and conference dedicata al legame tra acqua e ambiente; Darsene in Blu, evento in collaborazione con Chioggia Yacht Group; Slow Lagoon, mostra mercato della barca usata, diffusa su più porti turistici di Chioggia. All'attivo anche due raduni di imbarcazioni a vele d'epoca e raduni dedicati ai battelli gonfiabili.
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Ufficio stampa Expo Venice S.p.a.
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Chiusura con soddisfazione degli espositori italiani del MetsTrade, il principale appuntamento mondiale dedicato ad accessori e componentistica. Protagonisti con l’Italian Pavilion erano i più numerosi con 206 aziende rappresentate a conferma del primato italiano nel comparto e della leadership europea del sistema Paese, attraverso l’Accordo di settore Ministero dello Sviluppo Economico, UCINA Confindustria Nautica e ICE Agenzia.
Quella che esce dal MetsTrade è l’impressione di una industria nautica in ripresa. Il termometro offerto da una manifestazione dedicata sostanzialmente agli operatori dell’industria indica un incremento di produzione piuttosto interessante oltre che la consueta spinta verso l’innovazione di cui ancora una volta le industrie italiane sono protagoniste. Il Made in Italy infatti è anche costruito sulla qualità dei componenti che siamo in grado di offrire ed esportare in tutto il mondo.
“L’impressione generale è quella di una sostanziale ripresa – ha dichiarato Andrea Razeto di Razeto&Casareto - abbiamo visto molti visitatori, non solo italiani, che sono aumentati rispetto alla scorsa edizione. Si respirava grande positività. A partire dall’area dei superyacht, che già mostrava segni di ripresa lo scorso anno, la maggior crescita si è vista nelle altre aree espositive: ciò è la dimostrazione di come la ripresa coinvolga anche il settore delle imbarcazioni di media dimensione. Per noi è stato un appuntamento positivo, abbiamo incontrato nuovi clienti e rincontrato clienti che invece non vedevamo più da qualche tempo”.
Gli fa eco Alberto Osculati di Osculati S.p.A.: “L’impressione generale sulla fiera è positiva, come mi attendevo. Mi aspettavo qualità in termini di interesse del visitatore e così è stato. La percezione globale è stata di un clima di positività, nonostante le difficoltà e le tensioni della situazione internazionale attuale. Se posso permettermi un paragone è come se gli imprenditori fossero intorno a un fuoco che si è nuovamente acceso e che lentamente sta iniziando a scaldare”.
Il comparto elettronico è molto solido, sempre più importante a bordo di tutte le barche Andrea D’Amato di Garmin, commenta: “Il risultato è positivo, abbiamo incontrato parecchi clienti italiani tra rappresentanti di cantieri, distributori e tecnici installatori. Per noi è stata una buona occasione per lanciare una parte dei nuovi prodotti della stagione 2016. L’affluenza è stata buona, in particolare per le giornate di martedì e mercoledì e di buona qualità costituita da clienti interessati. Concludiamo quest’anno con un incremento a due cifre sull’anno passato, un risultato che ci fa ben sperare per il 2016”.
Questa l’opinione di Marco Monsurrò di Coelmo, gruppi elettrogeni: “Il mio giudizio sull'edizione appena conclusa è sostanzialmente positivo, in considerazione dell'afflusso e della qualità dei visitatori. Un buon segnale che spero si possa confermare per la prossima stagione nautica e per le manifestazioni in calendario in Italia. Siamo alla fine del buio tunnel?”.
Per Massimo Bonazza di Boero Group, colosso nel settore vernici presente sia nel padiglione generale sia un quello dedicato ai superyacht: “Partecipazione molto positiva, con numerose visite dai paesi europei produttori come Italia, Turchia, Olanda sia dalla Spagna, che è una novità dove si pratica molto refit e manutenzione. La nostra nuova vernice antivegetativa con un polimero particolare che la rende una vera auto levigante come quando potevamo utilizzare lo stagno nella composizione ha suscitato molto interesse. Prepariamo uno stucco epossidico bi componente per il settore megayacht”.
Bruno Guidi, di Guidi Accessori Nautici dichiara la medesima soddisfazione, e il tono positivo delle sue impressioni di espositore: “Abbiamo registrato un buon interesse rispetto agli anni scorsi e abbiamo sentito anche la presenza di operatori provenienti da paesi nuovi, sintomo di un mercato che si sta espandendo. Al MetsTrade trovo sempre molto interessante la visita alla parte che riguarda i materiali nuovi, la ricerca tecnologica con la sua spinta all’innovazione”.
Il MetsTrade è anche legato, per tradizione ormai consolidata, ai lavori delle federazioni internazionali EBI (European Boating Industries) e ICOMIA (International Council of Marine Industry Associations) e anche quest’anno ha visto un intenso programma di riunioni tecniche cui UCINA ha fornito il proprio contributo, attraverso la partecipazione del vice Presidente di ICOMIA Andrea Razeto e del Presidente di EBI Piero Formenti oltre che del responsabile dell’Ufficio Studi, Stefano Pagani.Fra i numerosi meeting di ICOMIA, si devono segnalare in particolar modo quelli del Technical Committee, dell’Environment Committee e dello Statistics Committee.
Per quanto riguarda il comitato tecnico si è discusso in profondità delle criticità relative all’imminente applicazione della nuova Recreational Craft Directive, che entrerà in vigore il prossimo 18 gennaio. In un momento di generalizzata ripresa del mercato si è anche parlato di un affinamento del sistema di rilevazione statistica dei dati di mercato, che sarà approfondito nei prossimi mesi. A livello ambientale sono state analizzate le ultime innovazioni legislative di Unione Europea, Stati Uniti, Asia e Australia, oltre a quelle relative a organizzazioni internazionali come l’IMO (International Maritime Organization); questi dati sono stati raccolti nella nuova edizione dell’ICOMIA Environment Guide.
Nella tradizionale assemblea plenaria conclusiva di ICOMIA, il Vice Presidente Andrea Razeto ha presentato in anteprima ai delegati il programma del 50° Congresso annuale, che verrà organizzato a cura di UCINA a Trieste dal 7 al 10 giugno 2016: “Si tratta di una grande opportunità per l’Italia, che torna a ospitare l’AGM di ICOMIA dopo 15 anni: UCINA è già da alcuni mesi impegnata nell’organizzazione tecnica e logistica del congresso, che già si preannuncia uno dei più attesi momenti di aggregazione della comunità nautica mondiale nel 2016”.
Si è infine riunito il Consiglio Generale della federazione europea EBI, che ha impostato le linee guida di lavoro per il 2016. Il Presidente Piero Formenti, che ha presieduto la riunione, ha inoltre lanciato il prossimo seminario tecnico organizzato da EBI, previsto l’8 dicembre nell’ambito del Salone Nautico di Parigi: “Dopo il notevole successo della conferenza di apertura del MetsTrade “The Future of Yacht Recycling” – a cui è intervenuta la Presidente di UCINA Carla Demaria con un’efficace key-note presentation – il dibattito sul futuro del tema del riciclo e della sostenibilità delle unità da diporto proseguirà a Parigi, dove UCINA sarà nuovamente parte del panel di relatori, presentando le opzioni disponibili per la valorizzazione dei rifiuti derivanti da FRP(. Fiber Reinforced Polymers)”.
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Nell’ambito dell’Assemblea di Confindustria Genova, svoltasi oggi a Palazzo Ducale, è intervenuto il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio.
“Ringrazio il Ministro per la citazione del nostro Salone Nautico – ha dichiaro il Presidente di UCINA Confindustria Nautica Carla Demaria – un apprezzamento che ci dà fiducia nel futuro, e condivido le sue riflessioni sulla necessità di fare sistema evitando ogni divisione”.Questo il passaggio citato all’interno del discorso del Ministro: “Sono venuto al Salone Nautico di Genova e ho visto la ripresa anche in questo settore così importante per il Paese e la città, ma mi preoccupo quando vedo divisioni. Queste sfide si vincono quando si fa sistema”.
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