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    A un mese dalla positiva apertura del 56° Salone Nautico di Genova

    La produzione cantieristica mondiale da diporto si attesta su circa 14 miliardi e l’industria italiana ne rappresenta il 13%, seconda soltanto agli Stati Uniti. Sono i numeri dell’industria nautica mondiale al 31.12.2015 appena comunicati da ICOMIA, la federazione internazionale cui aderisce UCINA Confindustria Nautica.

    Sono aperte le iscrizioni online ai Convegni e Workshop fORUMUCINA 

    56°Salone Nautico, Genova 20-25 Settembre 2016

     

    Il Salone Nautico di Genova, da sempre punto di riferimento internazionale di una delle eccellenze manifatturiere del Made in Italy, offre al pubblico un interessante e ricco programma di appuntamenti istituzionali e di workshop tecnici.

     

    INSTITUTIONAL DAYS e TECHNICAL WORKSHOPS: questi i due temi guida su cui si articolano gli appuntamenti convegnistici del 56°Salone Nautico, come di consueto riuniti sotto il marchio fORUMUCINA, il laboratorio di idee della nautica.

     

    27 marzo 2015: l’Assemblea di Ucina elegge a larghissima maggioranza Carla Demaria quale nuovo Presidente. Tre giorni prima Lamberto Tacoli, designato da alcune aziende fortemente minoritarie, prevedendo la propria sconfitta, ritira la candidatura. Pochi giorni dopo, nove aziende delle oltre 300 socie di Ucina, e dunque il gruppo Ferretti, Azimut-Benetti, Aprea Mare spa, Arcadia Yachts srl, CNC srl in liquidazione, Cantieri Mericraft srl in liquidazione, Mase Generators spa, Nautica Salpa spa, Perini Navi spa escono da Ucina con proclami di belligeranza e con propositi di scalzare Ucina quale rappresentante del sistema nautico a livello di Confindustria e nazionale. Comportamento che evidenzia disprezzo per i principi della democrazia rappresentativa.

    21 luglio 2016: Confindustria, dopo attenta analisi, respinge la domanda di ingresso in Confindustria presentata da Nautica Italiana. La motivazione è il riconoscimento oggettivo della maggiore rappresentatività di Ucina rispetto al sistema nautico italiano. 24 ore dopo Nautica Italiana pubblica un comunicato stampa gravido di ingiurie e falsità nei confronti di Ucina, colpevole solo di avere dimostrato la propria maggiore rappresentatività, confermata anche dall’appartenenza al sistema di Confindustria che origina dall’anno 1967. Le regole di Confindustria ammettono una sola associazione rappresentativa del sistema della nautica italiana e questa è stata confermata essere Ucina alla luce di elementi oggettivi. Quindici aziende (12 considerando l’appartenenza a 3 gruppi), aderenti a Nautica Italiana, dichiarano di voler uscire da Confindustria. Comportamento in evidente disprezzo delle regole del buon diritto.

    Spiace dover constatare che a distanza di oltre un anno le poche aziende fuoriuscite continuino a disprezzare i principi della democrazia e le regole del buon diritto. Spiace ancora constatare che le poche aziende fuoriuscite si scaglino con ingiustificata acrimonia contro Ucina, le aziende ad essa consociate, le persone che la rappresentano e lavorano per il suo successo, introducendo elementi di evidente falsità con parole aggressive e violente.

    L’auspicio formulato da Ucina è stato e sarà sempre quello della ricomposizione nella ricerca della difesa degli interessi comuni e generali del settore della nautica del nostro Paese, che viene rappresentato – ancora una volta ve ne è stata conferma – da Ucina Confindustria Nautica.

    “Chi ha la forza e la ragione deve però possedere anche la responsabilità ” – commenta Carla Demaria, presidente di Ucina Confindustria Nautica – “per questo abbiamo accolto fin da subito le sollecitazioni del Ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, del Sottosegretario Ivan Scalfarotto, del Presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, e del Governatore della Liguria, Giovanni Toti, a compiere ogni possibile sforzo per una ricomposizione. Questo strappo veramente surreale e sopra le righe danneggia tutto questo lavoro – ed evidentemente questo era il fine – ma anche tutto il Comparto della nautica del nostro Paese. Non può sfuggire come il tutto avvenga alla vigilia della conferenza stampa di presentazione del Salone Nautico 2016, programmata per lunedì 25 luglio a Genova, Salone fortemente voluto da Ucina e fermamente contrastato dalle poche aziende fuoriuscite”.

    Genova, 22 luglio 2016

     

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    Alle unità battenti bandiera nazionale non è più richiesta l’esibizione del contratto di noleggio per provare l’attività commerciale dell’unità da diporto adibita in via esclusiva al noleggio. Lo stabilisce l’ultima nota dell’Agenzia delle Dogane che risponde alle proposte presentate da UCINA Confindustria Nautica.

    La fornitura di carburanti alle unità extra UE era stata in parte semplificata con la Circolare 11D 2016, ma l’Associazione aveva richiesto di proseguire nel lavoro di semplificazione.

    Le Dogane con la nota 79147/2016 specificano che, nel caso delle unità italiane, la normativa di riferimento è contenuta nella Direttiva prot. 7206/00 dell’8.2.2011. E poiché tali istruzioni trovano fondamento negli obblighi dell’esercizio commerciale in via esclusiva imposto alle unità da diporto, non è richiesta l’esibizione del contratto di noleggio all’atto del rifornimento. Esibizione che è eventualmente richiesta in fase di controllo dell’effettivo consumo dei prodotti petroliferi esenti nell’impiego proprio nell’ambito dell’attività imprenditoriale svolta.

    “Si tratta di un ulteriore passo in avanti per il quale ringrazio il Direttore delle Dogane, Peleggi, e tutta la sua struttura”, commenta Carla Demaria, presidente di UCINA Confindustria Nautica.

     

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    Confermato il trend positivo dell’industria nautica in Italia che cresce del +7,5%


    Roma, 14 luglio 2016 - UCINA Confindustria Nautica e Fondazione Edison hanno presentato questa mattina a Roma, presso la sede della Federazione del mare alla quale UCINA è federata dal 1994, l’accordo di collaborazione che vede la Fondazione nella veste di partner scientifico dell’Associazione di categoria nell’analisi dei dati economici e di mercato delle aziende del comparto che saranno presentati, nella nuova veste editoriale de La Nautica in Cifre, in occasione del prossimo Salone Nautico di Genova (20-25 settembre 2016).

    Sono intervenuti la Presidente UCINA Confindustria Nautica, Carla Demaria, e il Prof. Marco Fortis, docente all’Università Cattolica, vice presidente della Fondazione Edison e consigliere economico di Palazzo Chigi.

    “UCINA rappresenta 300 aziende, oltre 500 brand, il 70% dell’industria nautica e della filiera. – ha commentato Carla Demaria – “A livello europeo è l’Associazione con maggiore rappresentanza della cantieristica, il che significa maggiore rappresentanza sul territorio e migliore comprensione delle dinamiche del comparto”. La scelta di Edison nasce proprio dalla centralità che la Fondazione ha sempre dato, nella sua attività di ricerca, ai sistemi locali il cui ruolo in Italia è fondamentale per la competitività industriale e lo è a maggior ragione per la nautica”.

    “Il settore italiano della nautica - ha proseguito il Prof. Fortis - costituisce un fiore all’occhiello del made in Italy, non soltanto per i numeri che riguardano il fatturato, l’occupazione, l’export e il contributo alla bilancia commerciale italiana ma anche per il suo singolare mix tra tradizione e design, da un lato, e innovazione e tecnologie, dall’altro lato. Nei prodotti di eccellenza della nautica italiana, in particolare negli yacht, queste due componenti fondamentali del made in Italy si fondono armoniosamente. Dai nostri cantieri escono imbarcazioni che abbinano allo stile inimitabile della progettazione e alla qualità degli arredi le più avanzate tecnologie dei materiali avanzati, della motoristica e dell’elettronica. Mentre sta nascendo nel mondo l’industria 4.0, l’Italia è già entrata da tempo nella nautica 4.0 e guarda sempre più avanti”.

    Lo studio presentato quest’oggi dal Prof. Fortis rappresenta un’anteprima rispetto a quanto sarà presentato al Salone Nautico di Genova ne La Nautica in Cifre 2016 che, come delineato dall’Ing. Stefano Pagani Isnardi, Responsabile Ufficio Studi di UCINA, avrà una nuova veste editoriale e conterrà particolari innovazioni nei contenuti. “Oltre a un nuovo editing delle consuete elaborazioni sui dati di fatturato, che saranno più focalizzate sulle dinamiche della produzione italiana, sono previsti, a cura di Fondazione Edison, un approfondimento sulle dinamiche dell’export del comparto e un’innovativa analisi del peso che la filiera nautica ha sulle economie locali, con un focus sui territori specializzati nella produzione di unità da diporto. Infine, verrà introdotto per la prima volta nella pubblicazione un commento ai trend generali del comparto, a cura del prof. Fortis, arricchendo così la Nautica in Cifre di un’autorevole interpretazione delle dinamiche economiche del settore.”

    In occasione della presentazione sono stati infine anticipati alcuni dei dati che saranno approfonditi nella nuova pubblicazione: “Da un’indagine sull’andamento dell’anno nautico in corso – ha concluso l’Ing. Pagani -, possiamo confermare un trend positivo per l’industria nautica in Italia con unacrescita prevista intorno al 7,5%. I segnali dei comparti accessori e motori (per la vendita di fuoribordo, nell’ultimo biennio, si è assistito ad una crescita del 40%), sono incoraggianti e trainanti per la cantieristica tutta”.

    Segnali di ripresa che sono stati confermati anche dai dati Assilea – il cui aggiornamento rappresenta anch’esso una novità de La Nautica in Cifre 2016 - che delineano una ripartenza anche del mercato interno e un positivo effetto del Salone Nautico con un +50% dei contratti stipulati dopo la manifestazione. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, nei primi cinque mesi del 2016 i contratti di leasing nautico italiano sono cresciuti del +44% in numero e del +26% in valore (+30% se si considerano i soli pleasure yacht, senza le unità adibite a noleggio) confermando la spinta propulsiva registrata a valle del Salone Nautico di Genova.

     

     

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    Il DM 101/2016 del Ministero dell’Ambiente detta una nuova disciplina per i materiali pirotecnici in disuso, applicabile anche al ritiro dei razzi di soccorso in dotazione alle imbarcazioni da diporto.

    L’intento di individuare un percorso per il recupero di questi materiali è senz’altro positivo, tuttavia la nuova disciplina impone al fabbricante e all'importatore di questi articoli l’obbligo di organizzare un servizio complesso e capillare di raccolta dei resi, che avrebbe avuto la necessità di un periodo di transizione per potervi ottemperare, periodo che non è invece stato previsto.

    Per quanto riguarda i razzi di soccorso in disuso, va poi rilevato che questi vengono per la prima volta equiparati a rifiuti - in contrasto con il Testo unico ambientale (D.Lgs. 152/06), che esclude chiaramente dal novero dei rifiuti “i materiali esplosivi”, con ciò modificando e aggravando radicalmente le condizioni e i costi per il loro trasporto, sia a carico dell’utente, sia a carico del distributore/produttore.

    La nuova normativa, contraddicendo se stessa, prevede poi che “l’utilizzatore”, cioè il dipartita, depositi "i rifiuti da pirotecnici in appositi contenitori localizzati presso il distributore autorizzato”, in netto contrasto con le norme di pubblica sicurezza che fanno divieto e soggetti terzi non autorizzati di accedere ai depositi di materiale esplosivo.

    Inoltre si stabilisce che il deposito preliminare effettuato presso i distributori debba “essere allestito in modo tale da assicurare che gli articoli pirotecnici comunque ritirati siano separati dagli altri rifiuti pirotecnici”. Ciò presupporrebbe che il distributore abbia a sua disposizione una quantità di contenitori pari alle diverse tipologie degli articoli ritirati e dei diversi produttori e tale prescrizione è evidentemente inapplicabile, oltre che inutile, per quanto riguarda i razzi di soccorso.

    Infine si richiede che i prodotti pirotecnici siano “neutralizzati” prima di essere depositati presso i centri di raccolta, operazione (da attuarsi attraverso le modalità di combustione della carica esplosiva contenuta all’interno di essi) che, sempre secondo il Testo unico di Pubblica sicurezza, deve avvenire solo ed esclusivamente in apposito cantieri di scaricamento.

    Ci sono poi diversi altri aspetti del decreto 101/2016 la cui interpretazione non è chiara, ma già questi sopra evidenziati non consentono agli operatori della nautica di dare concreta attuazione alla norma. Tanto più visto che ci troviamo nel pieno della stagione estiva.

    Per questi motivi UCINA Confindustria Nautica ha scritto al Ministro dell’Ambiente, Galletti, chiedendogli di voler sospendere l’applicabilità del DM101/2016, almeno relativamente ai razzi di soccorso del diporto e fino al 30 di ottobre, convocando nel frattempo un incontro con l’Associazione al fine di poter fornire agli uffici del Ministero ogni utile elemento tecnico.

    Genova, 1° luglio 2016

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    E’  arrivata la sentenza sul ricorso presentato al TAR Lazio da Italian Yacht Masters, associata Ucina e maggiore rappresentativa del mondo dei Comandanti di navi da diporto, contro il Ministero delle Infrastrutture e trasporti. Il Tribunale Amministrativo ha preso in esame il provvedimento di rigetto dell'istanza di rinnovo di abilitazione IMO STCW'95, presentata da un comandante di navi di stazza lorda pari o superiori a 3.000 gt. Con la sentenza n. 13931/2015, appena pubblicata, il Giudice Amministrativo, oltre ad accogliere le doglianze del ricorrente per “l’eccesso di potere, difetto di istruttoria e motivazione, travisamento dei fatti, ingiustizia e manifesta illogicità”, ha rigettato il provvedimento della Capitaneria di Porto con il quale si negava a un marittimo il rinnovo del suo certificato per i previsti 5 anni, adducendo che i certificati potessero essere rinnovati solo fino al 1.1.2017, data di entrata in vigore della nuova normativa europea in materia. Fino ad oggi i competenti uffici del Personale della navigazione marittima e interna del Ministero dei Trasporti avevano infatti sostenuto, respingendo ogni argomentazione delle Associazioni, l’impossibilità di rinnovare i titoli professionali per l’intero periodo di validità di 5 anni, se questo sopravanzava la data del 1.1.2017. Il TAR ha riconosciuto che fino al 1°gennaio 2017, le autorità competenti possono continuare a rinnovare e prorogare certificati di competenza e convalide conformemente a quanto previsto dal decreto legislativo 7 luglio 2011, n. 136 che recepisce le nuove normative nell’ordinamento nazionale. Il decreto legislativo, che recepisce la nuova normativa, infatti, “intende evidentemente riferirsi ai requisiti previsti dalla vigente legislazione (D.lgs. 136/2011), cui le autorità devono fare riferimento per rinnovare i certificati di competenza” , senza introdurre “un diverso regime di validità dei certificati stessi”. Questo vuol dire che le Autorità competenti possono continuare a rinnovare e prorogare i certificati di competenza per l’intero periodo di normale validità di 60 mesi” ha  spiegato Dario Savino, Vice presidente di Italian Yacht Master – conformemente ai requisiti previsti dal D.lgs. 136/2011. Si tratta di una grande vittoria per tutti i lavoratori del mare, fino ad oggi penalizzati da una visione restrittiva, per non dire persecutoria, da parte dell’Amministrazione competente.
     
    (Per maggiori informazioni: www.ucina.net)

    Il 17 giugno si è svolta a Venezia la Convention UCINA SATEC 2016, l’appuntamento annuale di UCINA che è si è aperto con la presentazione della candidatura Olimpica di Roma2024 illustrata dal Brand Manager, Pierfrancesco Micara, e l’omaggio all’Italia Olimpica che verrà ospitato in occasione della 56° edizione del Salone Nautico di Genova dal 20 al 25 settembre prossimi. Dopo il saluto iniziale dell’Assessore al Turismo di Venezia, Paola Mar e di Simone Cason del Casinò di Venezia, è stato il Sottosegretario all’Economia e alle Finanze, Pier Paolo Baretta, a portare il saluto del Governo. Il dibattito ha affrontato i temi caldi del settore: il mercato, la semplificazione delle procedure, il leasing nautico, gli incentivi alle imprese, le misure per rilanciare l’intera filiera. Il settore inizia a dare diversi segnali di ripresa come si evince dai dati Assilea – presentati in anteprima dal Direttore Generale, Gianluca De Candia – che delineano una ripartenza anche del mercato interno e un positivo effetto del Salone Nautico con un +50% dei contratti stipulati dopo la manifestazione. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, nei primi cinque mesi del 2016 i contratti di leasing nautico italiano sono cresciuti del 44% in numero e del 26% in valore (+30% se si considerano i soli pleasure yacht, senza le unità adibite a noleggio) confermando la spinta propulsiva registrata a valle del Salone Nautico di Genova. Dati positivi anche per la piccola nautica evidenziati dalla vendita di fuoribordo: nell’ultimo biennio si è assistito ad una crescita del 40%. Oggi, in questo segmento, l’Italia cresce più di Germania, Francia e Spagna. Il trend positivo trova conferma nei dati riportati da Maria Pia Monteduro, Dirigente Generale del Dipartimento Finanze, che evidenziano come nel 2015 si è assistito ad un forte aumento della produzione, registrato dal gettito IVA e dalle esportazioni nautiche verso gli Stati Uniti. Come il Superammortamento e il meno noto Patent box, l’agevolazione sui marchi e brevetti. L’industria italiana – ha commentato nell’occasione Pier Paolo Baretta – ha bisogno di essere sostenuta a monte, già nell’elaborazione e tutela delle idee. Il Made in Italy è qualità e bellezza e per questo abbiamo pensato appositi strumenti.
    La competitività è stata l’argomento principale dell’intervento di Marco Taisch, ordinario presso il Politecnico di Milano - Dipartimento di Ingegneria Gestionale, che ha spiegato come il futuro sarà delle aziende 4.0, realtà digitalizzate nel processo di produzione e nei prodotti, capaci di utilizzare le informazioni ricavate per fare nuovo business.
    Luca Costa Sanseverino, Co-Fondatore di F3Bas, docente alla Business School de Il Sole 24 Ore, ha lavorato con diversi istituti finanziari e organizzazioni internazionali, e ha presentato alla platea alcune concrete opportunità di finanziamento sui mercati esteri, con esempi tarati sulle piccole e micro imprese italiane.
    A proposito di export, è intervenuto anche Ernesto Carbone, responsabile dell’ufficio Regimi doganali e traffici di confine dell’Agenzia delle Dogane, che ha parlato del nuovo approccio dell’Agenzia con il mondo della nautica, nato anche su sollecitazione dell’Associazione di categoria. Tra i primi frutti, ha ricordato l’adozione della recentissima circolare che fissa la nuova procedura per le unità in esportazione che non richiede più il raggiungimento di un Paese extra UE per accertare l’avvenuta uscita dalle acque comunitarie.
    Abbiamo lavorato molto, ma l’elenco di richieste al Governo – ha concluso la Presidente Carla Demaria - è ancora importante: il registro telematico delle imbarcazioni - tecnicamente pronto da due anni, ma ancora in attesa del decreto attuativo – che potrebbe essere una fonte di reddito importante anche per l’Erario; la definizione del contenzioso che interessa le concessioni demaniali della portualità turistica; il rilancio dello strumento del leasing nautico, motore di crescita indispensabile per il comparto; l’export e le opportunità di internazionalizzazione e, in generale, la semplificazione e certezza delle procedure burocratiche. Il Sottosegretario di Stato all’Economia e Finanze si è preso   l’impegno di lavorare alla risoluzione delle richieste del settore, continuando a collaborare continuativamente al fianco di UCINA come negli ultimi due anni.

    (Per maggiori informazioni: www.ucina.net)

    BARETTA, MEF: SIAMO AL VOSTRO FIANCO
    DEMARIA, GUARDIAMO AVANTI con fiducia FESTEGGIANDO IL NOSTRO 500MO BRAND ASSOCIATO
    LEASING NAUTICO: +44%

    Si è tenuta questa mattina a Venezia la Convention UCINA SATEC 2016, appuntamento annuale di UCINA Confindustria Nautica che rappresenta un momento importante per approfondire i temi di maggior rilievo del comparto.

    I lavori sono stati incentrati su uno sguardo proiettato in avanti. Non a caso la mattinata è stata aperta con la presentazione della candidatura Olimpica di Roma2024 illustrata dal Brand Manager, Pierfrancesco Micara, e l’omaggio all’Italia Olimpica che verrà ospitato in occasione della 56° edizione del Salone Nautico di Genova dal 20 al 25 settembre prossimi, e si chiuderà questa sera con la celebrazione del 499mo e del 500mo brand che aderiscono l’Associazione: rispettivamente Canados (settore Navi da diporto) e Tornado (settore imbarcazioni da diporto).

    Dopo il saluto iniziale dell’Assessore al Turismo di Venezia, Paola Mar e di Simone Cason del Casinò di Venezia, è stato il Sottosegretario all’Economia e alle Finanze, Pier Paolo Baretta, a portare il saluto del Governo.

    Il dibattito ha affrontato i temi caldi del settore: il mercato, la semplificazione delle procedure, il leasing nautico, gli incentivi alle imprese, le misure per rilanciare l’intera filiera.

    Il settore inizia a dare diversi segnali di ripresa come si evince dai dati Assilea – presentati in anteprima dal Direttore Generale, Gianluca De Candia – che delineano una ripartenza anche del mercato interno e un positivo effetto del Salone Nautico con un +50% dei contratti stipulati dopo la manifestazione. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, nei primi cinque mesi del 2016 i contratti di leasing nautico italiano sono cresciuti del+44% in numero e del +26% in valore (+30% se si considerano i soli pleasure yacht, senza le unità adibite a noleggio) confermando la spinta propulsiva registrata a valle del Salone Nautico di Genova.

    Dati positivi anche per la piccola nautica evidenziati dalla vendita di fuoribordo: nell’ultimo biennio si è assistito ad una crescita del 40%. Oggi, in questo segmento, l’Italia cresce più di Germania, Francia e Spagna.

    Il trend positivo trova conferma nei dati riportati da Maria Pia Monteduro, Dirigente Generale del Dipartimento Finanze, che evidenziano come nel 2015 si è assistito ad un forte aumento della produzione, registrato dal gettito IVA e dalle esportazioni nautiche verso gli Stati Uniti. Nel suo intervento ha ricordato le misure di incentivo e sostegno alle imprese messe a disposizione dal Governo. Come il Superammortamento e il meno noto Patent box, l’agevolazione sui marchi e brevetti. “L’industria italiana – ha commentato Pier Paolo Barettaha bisogno di essere sostenuta a monte, già nell’elaborazione e tutela delle idee. Il Made in Italy è qualità e bellezza e per questo abbiamo pensato appositi strumenti”.

    La competitività è stata l’argomento principale dell’intervento di Marco Taisch, ordinario presso il Politecnico di Milano - Dipartimento di Ingegneria Gestionale, che ha spiegato come il futuro sarà delle aziende 4.0, realtà digitalizzate nel processo di produzione e nei prodotti, capaci di utilizzare le informazioni ricavate per fare nuovo business.

    Luca Costa Sanseverino, Co-Fondatore di F3Bas, docente alla Business School de Il Sole 24 Ore, ha lavorato con diversi istituti finanziari e organizzazioni internazionali, e ha presentato alla platea alcune concrete opportunità di finanziamento sui mercati esteri, con esempi tarati sulle piccole e micro imprese italiane.

    A proposito di export, è intervenuto anche Ernesto Carbone, responsabile dell’ufficio Regimi doganali e traffici di confine dell’Agenzia delle Dogane, che ha parlato del nuovo approccio dell’Agenzia con il mondo della nautica, nato anche su sollecitazione dell’Associazione di categoria. Tra i primi frutti, ha ricordato l’adozione della recentissima circolare che fissa la nuova procedura per le unità in esportazione che non richiede più il raggiungimento di un Paese extra UE per accertare l’avvenuta uscita dalle acque comunitarie.

    Abbiamo lavorato molto, ma l’elenco di richieste al Governo – ha concluso la Presidente Carla Demaria - è ancora importante: il registro telematico delle imbarcazioni - tecnicamente pronto da due anni, ma ancora in attesa del decreto attuativo – che potrebbe essere una fonte di reddito importante anche per l’Erario; la definizione del contenzioso che interessa le concessioni demaniali della portualità turistica; il rilancio dello strumento del leasing nautico, motore di crescita indispensabile per il comparto; l’export e le opportunità di internazionalizzazione e, in generale, la semplificazione e certezza delle procedure burocratiche”.

    Credo che grazie al lavoro di UCINA questo importante settore industriale ha avuto alcune risposte significative dal Governo” – ha concluso Pier Paolo Baretta,– “ma il risultato più importante credo sia stato quello di aver stabilito un clima di reciproca fiducia. Oggi si è parlato di futuro, questo è fondamentale nei settori che qualificano l’Italia nel mondo.” - ha concluso il Sottosegretario di Stato all’Economia e Finanze- “Mi prendo l’impegno di lavorare alla risoluzione delle richieste del settore, continuando a collaborare continuativamente al fianco di UCINA come negli ultimi due anni. La capacità di aver fiducia e di guardare al futuro saranno le nostre armi”.

    La Convention si chiuderà questa sera, nel giardino di Ca’ Vendramin Calergi – Casinò di Venezia, con la XXVII edizione del Premio Pionieri della Nautica, riconoscimento che ha ottenuto per il decimo anno consecutivo il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico.

    Venezia, 17 giugno 2016

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    Si chiude oggi, con una serata di gala al Castello di Duino, il Congresso internazionale 2016 di ICOMIA e IFBSO organizzato da UCINA Confindustria Nautica e patrocinato dal Comune di Trieste e dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia.

    Sarà Carla Demaria, Presidente di UCINA, ad aprire con un saluto la serata che festeggerà il cinquantenario di fondazione di ICOMIA e alla quale è attesa Debora Serrachiani, Presidente della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia.

    Sono onorata di prendere parte ai festeggiamenti dei 50 anni di ICOMIA in questo meraviglioso Castello che sovrasta il mare – commenta Carla Demaria -. UCINA ha voluto fosse Trieste la città ospitante il Congresso proprio perché il luogo ideale dove parlare di mare e di nautica. Una città ricca di storia e di cultura, crocevia dei commerci tra oriente ed occidente ed, oggi, importante polo industriale per la costruzione di imbarcazioni da diporto”.

    Il Congresso, è stato aperto lo scorso 7 giugno a Trieste da Andrea Razeto, nella sua veste di Vice Presidente di ICOMIA e Vice Presidente di UCINA Confindustria Nautica, con un ricco programma di incontri tecnici e di eventi sociali.

    Tra gli appuntamenti, grande seguito ha riscontrato l’Italian Morning, una mattinata dedicata all’esposizione degli argomenti più interessanti per gli ospiti legati alla nautica italiana e alla nautica legata al territorio, con un approfondimento in pomeriggio con la visita a due siti produttivi: i cantieri Alto Adriatico Custom e Italia Yachts.

    La sessione è stata aperta dall’Ing. Stefano Pagani Isnardi, responsabile relazioni internazionali di UCINA che ha illustrato la situazione dell’industria italiana della nautica e le attività dell’Associazione a sostegno del settore seguito dal Presidente di Assomarinas, Roberto Perocchio, che ha approfondito le problematiche della portualità turistica.

    La mattinata si è chiusa con la presentazione del direttore sportivo della Barcolana, Dean Bassi, che ha illustrato la prossima edizione della storica regata velica europea che, quest’anno, vedrà il gemellaggio con la Millevele organizzata dallo Yacht Club Italiano, evento dedicato a tutti gli appassionati del mare che si confrontano in uno scenografico percorso lungo le coste del capoluogo ligure.

     

    Genova, 10 giugno 2016

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