La Commissione Porti Turistici dell’ICOMIA (International Council of Marine Industry Association ) riunitasi nei giorni scorsi a Beirut già guarda oltre la crisi e scalda i motori in vista della Conferenza Mondiale dei Porti Turistici che si terrà dal 10 all’11 Maggio 2011 a Singapore. Tema di fondo del meeting una domanda: “alla luce della crisi economica mondiale cosa accade alla portualità turistica e quali prospettive per l’industria delle imprese turistiche portuali“? Determinante appare l’accordo stipulato dall’ICOMIA Marinas Comitee con il gruppo internazionale Informa (società di comunicazione titolare, tra altri eventi, del Salone dei Superyacht del Principato di Monaco) per l’appuntamento di Singapore che giungerà, così, con i migliori presupposti organizzativi, alla sua 7°, edizione, ma nel corso delle due intense giornate libanesi che hanno registrato la partecipazione dei rappresentanti degli USA, Emirati Arabi, Far East, Australia, Argentina, Spagna, Grecia, Turchia, Olanda, Germania e Italia, rappresentata dallo stesso presidente della Commissione e presidente di ASSOMARINAS Roberto Perocchio accompagnato dal vicepresidente Lorenzo Spadini, si sono definite le nuove rotte dei servizi portuali turistici mondiali per affrontare questo difficile momento congiunturale che vede sempre più l’utenza orientata a contenere al massimo i costi di esercizio dell’imbarcazione.
Secondo Gary Groenwold, rappresentante di Westrec Marinas, in questo momento di crisi economica appare dominante il “Flat is up”, cioè il mantenimento dei livelli occupazionali antecedenti la crisi mentre vede nero il rappresentante della neonata Associazione dei porti turistici della Grecia, Nikolas Koutsodontis, allarmato per le minacce di misure fiscali del Governo che potrebbero vanificare anni di sforzi promozionali per attirare i diportisti europei nelle rotte dell’Egeo. Michael Horrigan amministratore di Mourjan marinas (gruppo di investimento e gestione controllato da capitali del Qatar) ha affermato come dopo l’implosione della bolla immobiliare negli Emirati Arabi le gestioni dei porti abbiano dovuto virare sull’acquisizione di una clientela a maggioranza locale rispetto a quella internazionale (75% contro il 25%). Più ottimista, invece, il rappresentante della FFPP (la Federazione dei porti francesi) Jean Michelle Gaigné che dichiara la persistenza lungo le coste francesi di cospicue liste d’attesa anche a causa del blocco dei progetti di nuove realizzazioni e nell’attesa dell’effettuazione di ampie riconversioni di aree portuali pubbliche dismesse, le sole dove poter ancora intervenire.
Anche il rappresentante della Chamber of Shipping di Istanbul Ilkay Oigac si è dimostrato ottimista per la prossima stagione nautica anche se i nuovi 15.000 posti barca programmati sulla costa turca subiranno un rallentamento nella loro realizzazione. Il rappresentante dell’Argentina Oscar Siches ha aggiornato la Commissione sul dibattito in corso in sede di I.S.O. (International Standard Organization) sui temi delle linee guida in corso di sviluppo a livello mondiale per un inquadramento minimo dei requisiti di funzionalità dei porti turistici.
Dall’Asia giungono invece forti segnali di aspettativa – come ha dichiarato Yp Loke, rappresentante dell’associazione Asenarean Marinas con base a Singapore, circa i prossimi mutamenti culturali delle nuove generazioni di cinesi che stanno dedicando sempre più risorse al tempo libero con grandi prospettive anche per la nautica da diporto, anche se la maggior parte delle occupazioni del cinese medio sono ancora esclusivamente “Business oriented”.
Nell’ambito del dibattito ha riscosso spiccato interesse la presentazione dell’analisi italiana condotta dall’Osservatorio Nautico di UCINA Confindustria Nautica illustrata da Roberto Perocchio e che si è dimostrata un valido riferimento per la sensibilizzazione delle pubbliche amministrazioni, non solo per l’evidente ricaduta economica positiva sulle attività costiere generate dalla presenza delle marine ma anche per l’opportunità offerta nell’orientare le scelte gestionali alle reali possibilità di spesa dei diportisti “nonché – ha affermato Perocchio - sulla tipologia del consumatore che, nella maggior parte dei casi, oggi rifugge dagli “status symbol” e dai “porti turistici vetrina” per concentrarsi, invece, sul “value for money”, cioè sul corretto rapporto tra i servizi erogati e i costi sostenuti con la definitiva archiviazione degli investimenti fatti in immagine e rappresentanza”.
Opinione comune tra i rappresentanti dell’ICOMIA è comunque risultata quella inerente l’attuale e futuro successo delle tecnologie dei “dry storage”, come principale ed immediata soluzione all’ampliamento della ricettività delle strutture portuali.
Tutti questi temi saranno al centro della prossima conferenza mondiale di Singapore che, con la collaborazione della Singapore Boating Industry Association e la sponsorizzazione di ASSOMARINAS, si terrà, come annunciato, dal 10 all’11 Maggio del prossimo anno.
L’Addetto Stampa Massimo Bernardo
Confindustria Assotravel con la sua rappresentanza lombarda è lieta di presentare due importanti incontri, previsti per l'11 giugno, alle ore 9.00, ed il 17 giugno, alle ore 10.00, prossimi: "Assenze dal lavoro, permessi e congedi: apetti normativi e previdenziali" presso l'Associazione Industriale Bresciana e "Coaching'', motivazione, consapevolezza: strumenti ed esperienze per il miglioramento del capitale umano in azienda", che avrà luogo nella Sala Falck di Assolombarda di Milano.
"Assenze dal lavoro, permessi e congedi: apetti normativi e previdenziali" analizza gli aspetti normativi del congedo di maternità e paternità, la tutela delle lavoratrici madri ed il rapporto tra l'indennità di maternità e gli altri trattamenti previdenziali.
L'incontro "Coaching, motivazione, consapevolezza: strumenti ed esperienze per il miglioramento del capitale umano in azienda", organizzato da Assolombarda con l'Associazione Italiana di Studi del Lavoro (AISL), ha come obiettivo di:
* attivare la motivazione al lavoro e l’energia nelle persone, riducendone nel contempo la conflittualità e migliorando tutti gli aspetti del business;
* riportare l’attenzione e la determinazione di tutti verso gli obiettivi, le soluzioni e i risultati dell’impresa;
* dare slancio alle organizzazioni, interagendo strettamente con le persone, facilitandone così l’apprendimento collettivo;
* conoscere le potenzialità degli strumenti applicati allo sviluppo professionale (analisi del potenziale, coaching, formazione) sia nei casi di cambiamenti interni dell’azienda, sia nei casi di transizione di carriera.
Tale seminario è rivolto a tutti coloro che si occupano di risorse umane, di comunicazione, di gestione del personale e di sviluppo organizzativo ai vari livelli, e alle società di consulenza di risorse umane.
La partecipazione ad entrambi gli incontri è gratuita e ad invito, previa confema.
Ulteriori dettagli sui programmi sono reperibili su http://assotravellombardia.blogspot.com/
Le richieste di adesione devono pervenire alla seguente mail: assotravellombardia@gmail.com.
Confindustria Assotravel (Sede Nazionale)
Tel: 06-5910851 Fax: 0623311959
I due obiettivi fondamentali dell'attività di ISOC Italia sono di assicurare la funzionalità della Rete attraverso i Gruppi di Lavoro che mantengono aggiornati i protocolli tecnici e di promuovere la conoscenza, l'uso e lo sviluppo tecnologico, culturale e sociale di Internet.
La delegazione nazionale è partecipata e sponsorizzata dalla Regione Toscana, dagli Istituti di Rete del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), dal Gruppo di Armonizzazione delle Reti della Ricerca scientifica nazionale (GARR), dall'Istituto Superiore delle Comunicazioni e delle Tecnologie della Informazione (ISCOM), da Google, da Microsoft, dagli Internet Service Provider (ISP), da utenti interessati, da singoli ricercatori e da esponenti del mondo tecnico e giuridico: tutti accomunati dall'obiettivo di diffondere la cultura di INTERNET e di promuovere lo sviluppo della tecnologia che la sostiene.
Con questo ulteriore importantissimo passaggio si conferma l'impegno a tutto campo di Confindustria Assotravel nel settore della tecnologia applicata al turismo. La nomina del Responsabile ITC di Assotravel è un passaggio di grandissimo significato non solo per l'associazione ma per tutti gli agenti di viaggio.
Un settore questo dove le carenze stanno rapidamente colmandosi, dove molto resta da fare ma le eccellenze non si contano più solo sulle dita di una mano.
Cesare Andrisano in un contesto così importante e trasversale, infatti, rappresenterà il turismo e, guarda caso, dal punto di vista delle agenzie di viaggio che pure erano state dichiarate in via di estinzione grazie all'avvento di internet. Si dimostra invece che il settore è in grado di cavalcare la tigre e di riaffermare il proprio valore aggiunto, seppur con un certo pathos.
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Andrea Giannetti, presidente di Confindustria Assotravel, ha commentato così la notizia delle tre istruttorie aperte nei confronti di Expedia Italy, e-Dreams e Opodo dopo alcune lamentele, pubblicata sui quotidiani di ieri: "Non intendo cantare vittoria su questa inchiesta non solo perchè non è ancora conclusa, ma perchè si tratta pur sempre di agenzie di viaggio. Quello che ci interessa come Assotravel è l'applicazione delle regole poichè l mancato rispetto di queste ultime crea concorrenza scorretta. Una concorrenza che già pone piccole agenzie tradizionali a fronte di colossi con grandi capitali da investire in adversiting cosa che l'agenzia di quartiere non potrà mai fare. A questo aggiungiamo una retorica e una enfatizzazione del fatto che internet debba essere - a breve - l'unico luogo dove si acquisteranno viaggi. Le nostre osservazioni sul mercato statunitense (http://agenziediviaggioturismo.blogspot.com/2008/09/cresce-la-fiducia-nelle-agenzie-di.html) ci dicono che non è così ed è dall'estate scorsa che Assotravel segnala un ritorno dei clienti in agenzia. Inoltre è ora di finirla di "svendere" l'immagine dell'intero settore attraverso la proposizione di prezzi assolutamente infondati, creati ad arte per poter entrare in un banner pubblicitario e con l'unico scopo di convogliare visitatori su un sito web. Il loro effetto è negativo per tutti, ormai i consumatori credono che effettivamente si possa fare un viaggio di sette notti a medio raggio a 350 euro e un po' come avvenuto per il caso Todomondo. Ben venga allora questa inchiesta dell'antitrust che, se si rivelerà fondata, permetterà agli operatori (grandi e piccoli) seri e professionali di avere più spazio che siano on line e/o tradizionali."
(Per maggiori informazioni: www.confindustria.assotravel.it)
“Siamo lieti che questa bellissima ed importante destinazione stia riprendendo quota” afferma Roberto Corbella, Presidente di ASTOI. “Ci auguriamo che la Thailandia, che prima dei noti avvenimenti era una delle mete più gettonate dai nostri connazionali, possa nuovamente tornare ad essere una destinazione di punta per gli italiani”.
Per maggiori informazioni:
Ufficio Stampa ASTOI
Tel. 06/5924206
comunicazione@astoi.com
Vivo apprezzamento per l'Unità di crisi della Farnesina viene espresso da Confindustria Assotravel in ragione del pronto aggiornamento della scheda paese in cui sembrano finalmente del tutto conclusi i problemi di ordine pubblico verificatisi nel mese scorso.
Come è noto la pericolosità di una destinazione può essere definita solo da un soggetto super partes come per l'appunto in Italia la Farnesina. Condividiamo infatti l'assoluta esigenza di garantire la sicurezza dei viaggi e l'incolumità delle persone che si affidano alla agenzie di viaggio per scegliere un periodo di vacanza e di rigenerazione delle proprie energie. Tutto questo non è ininfluente, come sappiamo bene, per il "tema penali", ma è giusto che sia così e che ci sia un punto preciso entro il quale queste siano dovute e oltre il quale invece il cliente fa una scelta che lo obbliga a riconoscere il mancato guadagno alle imprese. In questo contesto il ruolo della Farnesina vede aggiungersi al compito primario di tutelare l'incolumità dei connazionali anche quello, subito dopo, di definire "di rimbalzo" gli aspetti economici dei rapporti contrattuali in essere.
Ben venga allora un'attenta valutazione che si traduce in un puntuale aggiornamento della "scheda paese della Thailandia", punto di riferimento essenziale tenuto conto che questa destinazione, nell'ambito del lungo raggio, è tra le più gettonate sia in termini assoluti che relativi all'area.
Ecco di seguito la scheda paese ufficiale:
La situazione in Thailandia appare in via di normalizzazione e negli ultimi giorni non si sono verificati episodi di violenza. Le Autorità thailandesi dichiarano che la situazione è attualmente sotto controllo ed il 29 maggio hanno revocato il coprifuoco, che era stato imposto dal 19 maggio a Bangkok ed in altre 23 province del Nord e Nord Est del Paese. Rimane però in vigore lo stato di emergenza – che conferisce alle Autorità più accentuati poteri in materia di gestione dell’ordine pubblico – nella capitale e nelle seguenti province: Nonthaburi, Pathum Thani, Nakhon Pathom, Ayutthaya, Chon Buri, Chiang Mai, Chiang Rai, Lampang, Nakhon Sawan, Nan, Khon Kaen, Udon Thani, Chaiyaphum, Nakhom Ratchasima, Si Saket, Ubon Ratchathani, Nong Bua Lumphu, Mahasarakham, Roi Et, Sakhon Nakhon, Kalasin, Muk Da Han and Samutprakarn.
La situazione politica rimane comunque tesa e non si può escludere del tutto il ripetersi di episodi di violenza in particolare nella capitale. A tutti i connazionali temporaneamente presenti o che si apprestino a compiere un viaggio nel Paese si consiglia di tenersi alla larga da eventuali assembramenti o manifestazioni e di registrarsi sul sito www.dovesiamonelmondo.it. Si raccomanda altresì di tenersi continuamente aggiornati sull'evoluzione della situazione, attraverso gli organi di informazione locali ed internazionali, il proprio albergatore o l’agente di viaggio.
Si sconsigliano viaggi nel distretto di Kantharalak (nella provincia di Si Sa Ket) ed in prossimità del suo confine con la Cambogia, per via della presenza militare dovuta ad una disputa di confine recentemente risollevata con violenti scontri. Frequenti sono gli atti terroristici nelle province meridionali del Paese. A causa del proliferare del terrorismo separatista, vige dal 2005 lo stato di emergenza nelle province del sud (ove risiede la maggioranza della popolazione musulmana) di Yala, Narathiwat e Pattani, nonché nei distretti di Jana, Nathawee, Thepha e Sabayoi (nella Provincia di Songkhla). Si raccomanda di evitare viaggi nelle predette zone, se non motivati da effettiva necessità e, in ogni caso, di informarsi sull'evoluzione della situazione prima della partenza e di segnalare all'arrivo la propria presenza all'Ambasciata italiana a Bangkok, attenendosi scrupolosamente durante la permanenza ai suggerimenti forniti.
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UCINA - Confindustria nautica - presentata oggi a Genova durante il Convegno Satec 2010 lo stato della nautica italiana dopo la crisi.
Con oltre 3 miliardi di dollari l’Italia continua ad essere il primo paese per valore di esportazioni di yacht e barche da diporto, contribuendo per oltre 1,3 miliardi di dollari al surplus positivo generato dalle quattro “A” del Made in Italy (Abbigliamento, Automazione, Alimentare e Arredamento).
Qualità e innovazione di prodotto, aggregazione e co-branding tra realtà imprenditoriali sono la ricetta che le aziende nautiche italiane stanno adottando per uscire dalla crisi.
Con oltre 3 miliardi di dollari di valore, l’industria nautica italiana si conferma al primo posto nella classifica dei primi 20 paesi esportatori di yacht e barche da diporto nel mondo, avendo contenuto nel 2009, nonostante la crisi, il calo del valore del proprio export in un -15%. Si tratta di una flessione di gran lunga inferiore non solo a quella dell’export dell’industria nautica dei principali Paesi concorrenti, ma anche a quella della maggior parte dei settori del Made in Italy più vocati all’export, che hanno accusato diminuzioni dei valori esportati superiori al 20-30%.
Il comparto si proietta oggi oltre la crisi, puntando su una nuova spinta che fa riferimento a tassi di crescita storici nella produzione di yacht, a un posizionamento al “top” nel segmento dei grandi yacht (con oltre 2 miliardi di dollari di valore) e da terzo player mondiale (con oltre 55 milioni di dollari di valore) in quello delle imbarcazioni pneumatiche, al ruolo dei distretti cantieristici e al contributo fondamentale dato dal settore della nautica alla bilancia commerciale italiana.
Questo in sintesi quanto emerge da una ricerca condotta dal professor Marco Fortis della Fondazione Edison e dalla Fondazione Symbola per UCINA - Confindustria Nautica - presentata sabato 29 maggio durante la tradizionale Convention UCINA-Satec 2010.Dopo un benvenuto del Presidente di UCINA, Anton Albertoni, si sono confrontati in una tavola rotonda guidata da Sebastiano Barisoni del Sole 24 Ore: Aldo Bonomi, Vicepresidente di Confindustria, Tomhas Dammrich, Presidente dell’NMMA (l’Associazione di categoria dei produttori nautici nord americani), Annette Roux, Presidente del Gruppo Benetau e Massimo Perotti, Presidente di San Lorenzo.
La ricerca (parte quantitativa), intitolata “L’industria italiana della nautica da diporto oltre la crisi mondiale”, è stata condotta dalla Fondazione Edison che ha rilevato come il settore della nautica abbia reagito proattivamente alla crisi congiunturale che ha colpito l’economia globale, puntando sull’innovazione e la ristrutturazione delle proprie aziende conservando così il proprio primato nell’export.
Il valore dei diversi comparti in cui si articola l’export della nautica italiana comprende, tra gli altri, oltre 2,7 miliardi di dollari per quello dei grandi yacht, oltre 55 milioni di dollari per le imbarcazioni pneumatiche, oltre 130 milioni di dollari per le imbarcazioni a vela (fonte dati 2008).
Fortis ha sottolineato come “Il contributo positivo dato dal comparto della nautica da diporto al “surplus” commerciale con l’estero generato complessivamente dalle “4 A” del made in Italy (Abbigliamento, Arredamento, Automazione e Alimentare) è cresciuto di cinque volte negli ultimi 18 anni, passando dallo 0,3% del 1991 all’1,5% del 2009”.
Tra i temi principali che sono emersi durante il Convegno, la necessità per tutte le aziende del comparto nautico di “fare sistema”, scegliendo la strada dell’aggregazione per investire congiuntamente nella ricerca e sviluppo.
Uno spunto di riflessione significativo che ha trovato un immediato riscontro nella parte qualitativa della ricerca, intitolata “La sfida della qualità: strategie e riorganizzazione del comparto nautico dopo la crisi”, realizzata dalla Fondazione Symbola, e basata su 10 colloqui con big players del settore nautico italiano. A presentarla durante il Convegno UCINA - Satec 2010 che quest’anno si è tenuto al padiglione Blu del quartiere fieristico genovese il segretario generale della Fondazione, Fabio Renzi che insieme al Presidente Ermete Realacci ha illustrato alla platea di imprenditori le strategie intraprese da alcune aziende per rispondere alla crisi.
Nel 2008 la nautica italiana, dopo essere stata per anni il principale motore dell'innovazione e della ricerca nei processi produttivi, ha affrontato la difficile congiuntura economica ripensando le proprie strategie, avviando ristrutturazioni aziendali, ridimensionando le proprie prospettive di crescita e introducendo anche cambiamenti positivi.
In questo senso le innovazioni di prodotto e di servizio sono state determinanti per superare le difficoltà e sono state accompagnate dalla volontà delle aziende di puntare sul territorio italiano, non attuando la delocalizzazione della produzione, bensì puntando sull’individuazione di nuovi mercati di sbocco.
Le aziende che disponevano di risorse finanziarie si sono mosse tempestivamente in questa direzione, cogliendo nuove opportunità per aumentare la propria quota di mercato.
La strada da seguire non può venire, come sottolineato dal Rapporto PIQ- Prodotto Interno Qualità 2009 promosso da Symbola in collaborazione con Unioncamere, che dalla promozione della qualità, così come sta avvenendo in altri settori del Made in Italy: a vincere saranno quelle imprese in grado di innovare il prodotto, curandone la qualità in fase di produzione e di assistenza post vendita, ma tutelando anche la qualità e la sicurezza del lavoro.
Le aziende del comparto, secondo quanto emerge dalla fotografia scattata dalla Fondazione Symbola, hanno scelto di continuare a investire sulla produzione di imbarcazioni meno inquinanti, sviluppando la ricerca nei campi dei materiali, dei sistemi di propulsione e delle fonti energetiche. Solo in questo modo la nautica potrà riaffermare un modello di specializzazione produttiva che riesca a coniugare eccellenza organizzativa, strategie di differenziazione, sostenibilità e valorizzazione delle specificità.
Altro elemento chiave all’interno della ricetta anticrisi delle aziende nautiche italiane è lo spirito unitario, grazie al quale sono state attivate politiche di aggregazione all’interno della filiera e attività di co-branding capaci di valorizzare gli operatori dei diversi settori.
“La nautica italiana è uno di quei settori che rende il nostro Paese competitivo e forte sui mercati mondiali. Nel decennio antecedente la crisi, ha fatto registrare significativi risultati anche per essere riuscito a coniugare innovazione e conoscenza, qualità dei materiali e sapere manifatturiero. A creare un forte radicamento nel territorio anche grazie ad un alto grado di interrelazione con altri settori di punta del made in Italy: dal tessile all’arredamento, dalla domotica al nanotech, dall’aerospaziale all’elettromeccanica, insomma, in una parola, è il made in Italy che fa grande il nostro paese nel mondo”, lo ha affermato Ermete Realacci, Presidente di Symbola - Fondazione per le qualità italiane.
“Nel corso dell’ultimo decennio, la nautica è diventata un vero e proprio settore industriale, meritevole di ammirazione e rispetto: un risultato che deve rendere orgogliosi tutti gli imprenditori del comparto. Sebbene nell’ultimo anno il fatturato globale sia diminuito del 30,5%, siamo un settore trainante e dinamico che può ancora vantare una leadership mondiale nel segmento delle grandi barche, detenendo il 51,3% del portafoglio ordini”. - Ha affermato Anton Francesco Albertoni Presidente di Ucina - “La sfida del domani si gioca non solo nel mantenimento di questo primato ma anche, e forse ancor di più, sul piano della competitività globale, sulla ricerca e sulla creazione di vera qualità”.
Ancora una volta, quindi, UCINA propone una riflessione positiva per individuare valori, modelli, tecnologie e strategie che il nuovo scenario impone anche alla nautica per guardare con fiducia al futuro.
Nel pomeriggio si è svolto il seminario “End-of-life Boats: la dismissione sostenibile di imbarcazioni e stampi a fine vita” che ha illustrato un percorso meno oneroso a livello ambientale ed economico, per il trattamento di fine vita delle unità da diporto.
Nel corso della serata di Gala - che si è tenuta venerdì 28 maggio presso il padiglione Blu della Fiera di Genova - è avvenuta la premiazione dei Pionieri della Nautica, evento dedicato ogni anno a manager, giornalisti e maestranze che hanno contribuito alla storia della nautica in Italia.
Sono stati premiati Luigi Cesare Casarola per la categoria manager, Annunziato Zucca per la categoria maestranze, Carlo Borlenghi per la categoria giornalisti e Giovanni Zuccon per la nuova categoria progettisti e designer nautici. E’ stato inoltre consegnato il premio a Madame Annette Roux – Presidente di Beneteau S.A. - per la categoria manager stranieri.
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Ucina presenta oggi alla Convention Ucina - Satec il seminario “End of Life Boats: la dismissione sostenibile di unità nautiche e stampi”.
Sulla base dei risultati dello studio di fattibilità commissionato da UCINA sulla dismissione sostenibile di imbarcazioni e stampi a fine vita, oggi si tiene, in occasione della convention Satec, un seminario che vede coinvolti ricercatori, rappresentanti della filiera del riciclo dei rifiuti e professionisti del ramo finanziario e assicurativo, dal titolo “End of life boats”.
Per molto tempo il quantitativo numerico delle unità nautiche da diporto fuori uso non è mai stato tale da far sì che il trattamento “a fine vita” di tali prodotti fosse ritenuto rilevante dal punto di vista ambientale o interessante dal punto di vista industriale per quanto riguarda le possibilità di recupero/valorizzazione dei materiali di risulta.
Dopo 50 anni di produzione di unità nautiche in FRP (Fiber Reinforced Plastic) il numero di quelle divenute obsolete e/o fuori uso è cresciuto.
Le normative sulla gestione dei rifiuti ai quali tali prodotti giunti a fine ciclo sono assimilabili, rende necessario affrontare con determinazione il tema di come trattare in modo ambientalmente, economicamente e socialmente sostenibile il ciclo di vita dei prodotti della nautica.
UCINA - Confindustria nautica - che rappresenta circa 450 imprese, considera oggi prioritario un intervento volto a sistematizzare ed industrializzare il processo di dismissione così come il successivo riciclo delle unità e degli stampi giunti a fine vita, realizzando un accurato piano sistemico che potrà basarsi anche sulla logistica di ritorno.
La realizzazione di un sistema organico di trattamento, compatibile con le varie esigenze, permetterà di raggiungere l’obiettivo della valorizzazione dei materiali da esso risultanti e permetterà di abbattere i suoi costi da tutti i punti di vista. L’attenzione ambientale rispetto all’intero ciclo di vita del prodotto può divenire un nuovo elemento competitivo del prodotto italiano.Allo stato odierno delle conoscenze e anche in funzione della possibilità di affrontare la problematica sinergicamente con altri settori industriali, la tecnologia WSMC (Waste Sheet Moulding Compound), sperimentata e brevettata da alcuni ricercatori all’interno dell’ICTP/CNR di Pozzuoli, appare essere quella che più delle altre possa dare rapidi e soddisfacenti risultati.
Tale processo si fonda sul riutilizzo di prodotti di scarto di vario genere che, attraverso una trasformazione fisico-chimica, permetteranno di realizzare dei tecnocompositi. Il riciclo si basa sulla fluidificazione degli imballaggi in polistirolo attualmente difficilmente riciclabili (solo in Italia ogni anno ne vengono prodotti per 60.000 tonnellate). All’interno della massa fluida può essere inserita la sabbia ricavata dalla trasformazione degli elementi in vetroresina. Il materiale che si otterrà servirà a realizzare nuovi prodotti ad alta resistenza (pavimenti, piani per le cucine e addirittura parti strutturali da impiegare nell’industria automobilistica o aereonautica).
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Domani al padiglione Blu del quartiere fieristico di Genova avrà luogo la tavola rotonda “L’industria nautica italiana: da dove parte la ripresa”.
Anton Francesco Albertoni, 47 anni, Amministratore Delegato di Veleria San Giorgio (impresa produttrice di accessori nautici), è stato riconfermato Presidente di UCINA - Confindustria Nautica - dall’Assemblea dei Soci riunitasi oggi a Genova.
L’Assemblea ha contestualmente eletto il nuovo Consiglio Direttivo, che sarà in carica fino al 2014.
La Giunta Esecutiva sarà composta da:
Francesca Radice Sessa Marine Srl
A seguito dell’assemblea si è tenuta anche la prima riunione del nuovo consiglio direttivo durante la quale sono stati eletti i seguenti rappresentanti di settore:
Come previsto dal nuovo Statuto approvato nel maggio 2009, fa parte del Consiglio Direttivo il past President Paolo Vitelli.
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