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    I comunicati stampa

    Con riferimento alle dichiarazioni relative al fallimento di “I Viaggi del Ventaglio” del Presidente di Codacons, Carlo Rienzi, il quale annuncia l’intenzione di avviare un’azione per danni verso ASTOI per non aver “avvertito del rischio che si correva a prenotare con quella società”, il Presidente di ASTOI Roberto Corbella precisa “non rientra certamente nei compiti di un’Associazione di Categoria stilare liste “di buoni e di cattivi” nè tantomeno avvertire i consumatori dei possibili rischi derivanti dal prenotare con alcuni operatori piuttosto che con altri. E ciò a maggior ragione quando si tratta di società quotate in Borsa. Come noto, l’autorità competente a vigilare su tali aziende è la Consob che, dal 2005, aveva inserito l’operatore nella black list, mentre, per quanto attiene la regolarità ad operare sul mercato, la competenza è della Provincia che ha rilasciato l’autorizzazione, legittimata a sospenderla in caso di gravi inadempienze verso i clienti.

    Patrizia Diemoz (Fiaip) ritiene che questo modello potrà esser volano per l’attrattività del settore anche in molte regioni d’Italia

    “La nuova legge recentemente approvata dalla Regione Valle d’Aosta sulle residenze turistiche alberghiere (RTA) e i villaggi albergo, può essere un volano per il rilancio del turismo di qualità in tutta la Valle d’Aosta e per i suoi operatori, oltre a consentire ristrutturazioni e nuove presenze di investitori e turisti che scelgono la nostra regione per acquistare una seconda casa in montagna”.

    Si schiera senza mezzi termini a favore della legge regionale sulla multiproprietà o RTA la Fiaip e il suo Vicepresidente nazionale Patrizia Diemoz, con delega al settore turistico, rivendicando il modello come pilota per altre Regioni italiane. “Valorizzare diversi filoni turistici significa – sottolinea Patrizia Diemoz – guardare accuratamente ai possibili investitori e gestori immobiliari che potranno dare un contributo in più direzioni”.

    Diemoz ritiene come “le singole associazioni di categoria spesso procedono a ranghi sciolti, in molte regioni d’italia, e senza rendersi conto degli sforzi che molte amministrazione stanno apportando per un rinnovamento culturale in campo turistico per gli operatori, e per il rilancio del turismo di qualità e l’enorme ricchezza del patrimonio naturale e culturale”.

    Oggi per Fiaip è più che mai opportuno fare sistema nel comparto tusristico e immettere sul mercato un’offerta di ricettività sempre più coerente e moderna, vicina alle esigenze dei clienti ed in linea con i nuovi imperativi della tutela dell’ambiente e della montagna o del mare, oltre che del risparmio energetico, della salvaguardia della scarsità delle risorse.

    “ In quest’ottica la legge regionale appena approvata in Valle d'Aosta - dichiara Diemoz - può essere da esempio per spingere l’intero sistema economico locale e a far meglio in termini di offerta e ricettività, che non sarà più solo stagionale”

     

    La riqualificazione dei waterfront cittadini e il Salone Nautico Internazionale di Genova.

    La Confindustria Nautica vola a Shanghai per illustrare l’impatto che il turismo nautico genera in termini di economia, lavoro e sviluppo sociale del territorio e per presentare la 50° edizione del Salone Nautico Internazionale di Genova.

    La riqualificazione dei waterfront e il turismo nautico. Un volano economico e sociale per il territorio: è questo il titolo del convegno promosso da UCINA, Confindustria Nautica e ICE, che si è tenuto questa mattina a Shanghai al cospetto di una nutrita platea composta da imprenditori e architetti, Associazione di categoria cinese e enti promotori dei saloni nautici cinesi.

    Partendo dall’analisi degli strumenti utili a riqualificare il territorio e il waterfront, il convegno ha proposto una riflessione sull’impatto che le infrastrutture e il turismo nautico sono in grado di generare non solo in termini di ricchezza e lavoro, ma anche di supporto all’economia e allo sviluppo sociale di un paese, nonché alla crescita della cultura del tempo libero.

    Dopo l’avvio dei lavori a cura di Beniamino Quintieri, Commissario Generale del Governo per l’Esposizione Universale di Shanghai 2010, il Presidente di UCINA Anton Francesco Albertoni ha illustrato l’esempio di eccellenza dell’industria nautica italiana. In particolare, l’intervento ha messo in luce come, in Italia, la riscoperta urbanistica dei waterfront, gli investimenti in infrastrutture e la conseguente riconquista dei porti da parte delle città, abbiano giocato un ruolo chiave per la crescita economica e sociale del territorio.

    In questo senso l’incidenza del turismo si ripercuote soprattutto nell’impatto a valle della produzione, con il moltiplicatore del reddito che da 2,165 passa a 4,546. Per 1.000 euro investiti in questo settore, si mette in moto una produzione di 4.546 euro.

    Tale dato è riscontrabile specularmente anche per il moltiplicatore totale dell’occupazione, il più alto (7,9) fra i settori marittimi.

    “Far crescere un mercato della nautica in Cina - ha proseguito il Presidente di UCINA - è un obiettivo ambizioso e richiederà un importante cambiamento sociale e culturale, ma conosciamo la velocità con cui questo Paese ha saputo affrontare le sfide del terzo Millennio.

    Indicare nuovi percorsi, strategie innovative, cambiamenti sociali e di mercato per la nautica italiana, leader mondiale, e quindi per UCINA, è prima di tutto un dovere”.

    A sostegno della tesi del Presidente della Confindustria Nautica, Stefano Pagani Isnardi, Responsabile Ufficio Studi UCINA, ha presentato alcuni dati fondamentali: 35.000 il numero degli addetti diretti (di cui 25.000 dipendenti) impiegati dal’industria nautica italiana, 120.000 quello degli occupati nell’indotto generato (turismo nautico), per un settore che nel 2008 ha sviluppato 6,2 miliardi di euro di fatturato globale che, con l’indotto turistico, arriva a 7 miliardi di euro, facendo sì che la nautica risulti il secondo settore del cluster marittimo.

    Dai dati dell’Osservatorio Nautico Nazionale emerge inoltre come la spesa media annua per servizi portuali (comprendente i costi di ormeggio, carburante, manutenzione, accessori e provviste) sia di oltre 73 mila Euro per le navi da diporto (oltre i 24 metri), di circa 28 mila Euro per le imbarcazioni tra i 17 e i 24 metri, di 14 mila per quelle tra i 10 e 17 metri di lunghezza e di oltre 5mila Euro per i natanti (inferiori ai 10 metri).

    Interessanti sono anche i valori che si riferiscono alla spesa media giornaliera pro capite dei diportisti che oscilla tra i 430 Euro delle navi da diporto (oltre i 24 metri) sino ai 45 dei natanti (inferiori ai 10 metri) per una media complessiva di circa 102 Euro per persona.

    E’ così che la riqualificazione dei waterfront cittadini e la realizzazione di infrastrutture portuali genera sul territorio un’enorme potenzialità di sviluppo sociale ed economico: dallo shopping alla ristorazione, dall’intrattenimento alla cultura, dai trasporti alla ricettività alberghiera, dalle manifestazioni fieristiche ai servizi turistici.

    Uno sviluppo, quindi, come emerge dal titolo del convegno, che, a partire dalle strutture nautiche, si estende all’intera economia delle città d’acqua, valorizzando il turismo nautico e stimolando la diffusione della cultura nautica e del “vivere bene”.

    Dopo l’intervento del Vice Segretario Generale dell’Associazione di categoria cinese, Yang Xinfa, l’architetto Saverio Isola ha proposto alcuni esempi di best practices nella riqualificazione dei waterfront cittadini che hanno dato vita a un indotto economico-sociale significativo a partire da un intervento di tipo urbanistico-architettonico-nautico.

    E’ poi toccato a Marina Stella, Direttore Generale UCINA, offrire il proprio contributo sul Salone Nautico Internazionale di Genova, la maggiore manifestazione al mondo dedicata alla nautica e alla cultura del mare - esempio di eccellenza di riqualificazione di una città - giunta quest’anno alla sua 50° edizione e sviluppatasi negli anni di pari passo con l’industria nautica italiana.

    Il Salone Nautico è un prodotto fieristico unico che ha accompagnato negli anni l’evoluzione dell’industria nautica nel settore e che ha saputo orientare l’evoluzione delle abitudini e della cultura diportistica degli italiani.

    Partendo dai numeri della precedente edizione (1.500 espositori, 315.000 visitatori, 300.000 mq espositivi e 2.400 imbarcazioni esposte), il Direttore Generale UCINA ha quindi sottolineato come gli importanti tassi di crescita nell’ultimo quinquennio siano stati l’effetto delle scelte strategiche di riqualificazione e infrastrutturazione del quartiere fieristico attuate su impulso del settore nautico e di UCINA, da sempre impegnata nel dare una voce unitaria al settore, come la realizzazione del Padiglione B con una superficie di oltre 20.000 metri quadrati e la Darsena del quartiere fieristico, con i suoi 60.000 metri quadrati di specchio acqueo attrezzati.

    Interventi che hanno reso oggi il Salone Nautico non solo la manifestazione di riferimento a livello internazionale con un passo avanti decisivo in termini di leadership mondiale, ma  anche un vero e proprio motore per lo sviluppo di attività economiche ad alto valore aggiunto, stimolando insediamenti produttivi, investimenti infrastrutturali e trasformazioni del waterfront cittadino esportabili in altre realtà territoriali costiere.

    “Durante gli ultimi 50 anni - ha concluso il Presidente di UCINA - i percorsi di crescita dell’industria nautica italiana e quello del Salone Nautico Internazionale di Genova sono stati assolutamente paralleli e in molti casi complementari. E’ per questo motivo che oggi siamo qui per lanciare una nuova iniziativa. Ucina sceglierà a breve un partner cinese per co-organizzare un importante salone nautico che possa essere trampolino e supporto alle aziende italiane in questo mercato, che faccia conoscere ed appassionare milioni di cinesi alla nautica e che contribuisca al cambiamento sociale già in atto”.

    Dopo aver approfondito le tematiche legate alla nautica italiana, i rappresentanti degli enti organizzatori dei Saloni Nautici di Shanghai, Wang Mingliang, del Luxury Yacht Show in Sanya (Hainan), Frank Xu, e di Qingdao, Zhan Liuyi, hanno esposto alcuni esempi di sviluppo della portualità e della nautica da diporto in Cina, un industria ancora poco valorizzata.

    Ha chiuso i lavori il Console Generale Massimo Roscigno.

    (Per maggiori informazioni: Www.ucina.net)
    Il 7 luglio, a Viareggio il turismo omosessuale sarà al centro di un dibattito organizzato da Friendly Versilia al quale parteciperà Andrea Giannetti, presidente nazionale di Confindustria Assotravel e John Tanzella, presidente dell'Associazione di turismo gay e lesbico internazionale.
    Durante l'incontro verranno analizzati i dati degli ultimi anni e, in particolare, quelli relativi all'ultimo sondaggio somministrato dal portale Gay.it che vede posizionarsi tra le prime 5 mete ideali delle comunità lgbt europee Torre del Lago, insidiando il primato di Mykonos. L'Italia piace anche ai visitatori stranieri e grazie a Torre del Lago entra nella top five delle mete estive.

    (Per maggiori informazioni: www.confindustria.assotravel.it)

    Nasce Confindustria Hospitality, il nuovo coordinamento dell’industria alberghiera di Confindustria. 170.000 camere, 70.000 dipendenti per un fatturato che supera i 5 miliardi di euro. Oltre 2500 aziende che hanno scelto di aderire al sistema Confindustria.

    L’obiettivo di Confindustria Hospitality, alla luce della gravissima crisi che sta attraversando il settore, è quello di potenziare la rappresentanza dell’industria alberghiera.

    I dati degli ultimi mesi ci parlano infatti di un recupero dell’occupazione, di una redditività fortemente compromessa da tariffe che continuano a scendere a fronte dei costi (energia, fisco, costi del personale) che stanno salendo.

    Per reagire a questo quadro, Confindustria AICA e Confindustria Alberghi hanno sottoscritto un protocollo che sancisce la nascita di Confindustria Hospitality.

    Il protocollo prevede un coordinamento permanente per la condivisione e coesione delle politiche associative; l’integrazione delle segreterie per il potenziamento del sistema dei servizi; lo sviluppo di sinergie operative per la realizzazione di iniziative specifiche a favore degli iscritti; la realizzazione congiunta di azioni di marketing associativo per sviluppare ulteriormente la rappresentatività del settore in coerenza con le politiche confederali orientate a potenziare la componente del turismo; la definizione di politiche e modelli di coordinamento anche a livello territoriale, pur nel rispetto delle specifiche esigenze delle diverse componenti della base associativa.

    Sul fronte interno, quindi Confindustria Hospitality metterà a disposizione degli iscritti un’assistenza sempre più capillare e diretta, con servizi di qualità capaci anche di concorrere alla riduzione dei costi indispensabile oggi per le imprese.

    Sul fronte della rappresentanza esterna, la nascita di Confindustria Hospitality segna un traguardo importante che pone ulteriormente l'accento sulla capacità di Confindustria di rappresentare il segmento più dinamico dell'industria alberghiera in Italia.

    Pur con le loro oggettive differenze le compagnie alberghiere di Confindustria Aica e le aziende di Confindustria Alberghi, condividono una logica di impresa, fatta di impegno, progettualità, attenzione al mercato.

    L’obiettivo sono politiche più dinamiche e adeguate alla nuova realtà di un turismo che cambia. Massima è l’attenzione ai nuovi trend di mercato per dare alle aziende strumenti per competere in un contesto che negli ultimi 15 anni è cambiato radicalmente.

    La logica dello sviluppo è ormai necessariamente quella della filiera, dove il territorio è al centro di una progettualità che sa rinnovare la propria offerta turistica attraverso nuovi prodotti, servizi, trasporti e tecnologie. Per questo è centrale la presenza in Confindustria, e l’impegno di Confindustria Hospitality è quello di sviluppare ulteriormente collaborazione e sinergie tra le diverse associazioni del sistema che rappresentano le più importanti e qualificate componenti del made in Italy.

    Confindustria Hospitality si propone per un confronto più forte e diretto con le istituzioni a cui chiede decisioni veloci, come quelle che le imprese prendono ogni giorno.

    Per maggiori informazioni: www.aica-italia.it - www.confindustriaalberghi.it

     

     

    "La comunicazione ricevuta in questi giorni dalle agenzie di viaggio da parte di Moby spa, lascia esterefatti. E non tanto perchè vi viene previsto che <<in deroga all'incarico conferitoVi (omissis) si stabilisce che per le vendite delle linee Piombino/Cavo e v.v. non vi verrà riconosciuta alcuna commissione">>. Ora quello che meraviglia è il fatto che queste "grandi imprese" che si rapportano a noi "piccole agenzie di viaggio", non abbiano un ufficio legale in grado di andarsi a rivedere sentenze e norme e di sapere che se si stabilisce un rapporto con un intermediario, questi ha diritto ad un'equa remunerazione sempre e comunque per il lavoro svolto. Non è un problema di pochi euro, è anche una valutazione che noi agenti di viaggio dobbiamo fare a questo punto: che azienda è la Moby dove non si conoscono tali principi giuridici? Possiamo affidarle i nostri clienti? Quanto poi al tema del "rispetto" del nostro canale e alla unilateralità della decisione e dello stile adottato penso che qualsiasi collega ne tragga le debite conclusioni. Attendiamo un rientro del provvedimento così come avvenuto per una sostalzialmente analoga decisione assunta di recente da Turkish Airline su cui siamo intervenuti come Assotravel per primi, spiegando quali sono i principi di diritto che rendono tale decisione inapplicabile. In caso contrario siamo sempre pronti a sostenere i diritti della categoria nelle opportune sedi di giudizio.

    Per poterci contattare:

    Confindustria Assotravel
    Viale Pasteur, 10
    00144 Roma
    Tel 06.5910851 - Fax 06.23311959
    sito web: www.confindustria.assotravel.it
    email: info@assotravel.it

     

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    E’ quanto chiede il Presidente di Federturismo Abruzzo, Dario Colecchi, in relazione all’integrazione della legge regionale riguardante il demanio marittimo e turistico che sana le recinzioni abusive degli stabilimenti, approvata nei giorni scorsi dal Consiglio Regionale.

    “Non condividiamo assolutamente il provvedimento. Si sta lavorando da tempo per il nuovo Piano Demaniale Marittimo regionale, in attuazione del Federalismo Demaniale: con una legge del genere, sostiene Colecchi, viene meno il rispetto delle regole e la tutela dei diritti degli imprenditori che si sono attenuti alle norme previste dall’attuale Piano demaniale.

    Del tutto inopportuno - continua il Presidente di Federturismo Abruzzo - coniugare il Provvedimento con la necessità di protezione degli stabilimenti, che può essere garantita, almeno fino a quando non venga approvato il nuovo Piano, attraverso l’installazione di circuiti di videosorveglianza su tutto il litorale. Esigenze di sicurezza e protezione peraltro più volte sollecitate dagli stessi imprenditori balneari che, pur lamentando da tempo l’urgenza di attuare misure capaci di tutelare le concessioni garantendo il libero utilizzo della spiaggia da parte dei cittadini, si sono attenuti alle disposizioni vigenti”.

    Non possiamo confondere la regolamentazione, la programmazione, il riordino della legislazione regionale del comparto turistico, con interventi del tutto inopportuni, che si discostano delle strategia integrate che vedono il turismo al centro di tutte le politiche connesse.

    Ancora una volta ribadiamo la necessità di una riforma complessiva che concretizzi finalmente obiettivi che sono riconosciuti da tempo prioritari delle politiche di sviluppo turistico regionale.

    Per maggiori informazioni: federturismo@confindustria.abruzzo.it

    In occasione dell’evento “Patto per il Turismo”, tenutosi oggi a Roma presso la Camera dei Deputati ed organizzato in collaborazione con l'Osservatorio Parlamentare per il Turismo, ASTOI, Assotravel, Federconsumatori e Movimento Consumatori hanno presentato il “Decalogo del Turista garantito”.

    “Si tratta di dieci regole di semplice buon senso” , afferma Roberto Corbella, Presidente di ASTOI “che aiutano il turista ad orientarsi ed a reperire tutte le informazioni utili ad evitare disagi prima, durante e dopo l’acquisto dei viaggi. E’ una lista di consigli che consistono nel comunicare in modo chiaro all’operatore turistico quali siano le aspettative e le esigenze rispetto alla vacanza desiderata, nell’acquisire preventivamente tutte le informazioni sull’offerta, sulla destinazione o di carattere legale, e nel tenere comportamenti attenti nella scelta. E’, quindi, una sorta di vademecum per partire con lo spirito giusto, per non rischiare di incorrere in criticità e problemi che potrebbero incidere sulla qualità della propria vacanza e per tornare a casa soddisfatti. Alla luce dell’elevato numero di visite di cui il nostro sito www.astoi.it è oggetto, che si concentrano essenzialmente sulle sezioni che facilitano il turista nel contatto con i singoli operatori e nella ricerca delle informazioni utili al viaggio”, conclude Corbella,” abbiamo compreso come sia importante fornire al consumatore strumenti, come il decalogo, che lo aiutino a scegliere la vacanza a lui più congeniale e ad abbandonare ogni preoccupazione prima della partenza”.

    Per maggiori informazioni:

    Ufficio Stampa & Rel.Esterne ASTOI
    Tel. 06 5924206 - Fax 06 5915076
    E-mail comunicazione@astoi.com
    Website: www.astoi.it

    Per scaricare il decalogo, clicca qui.

    In occasione dell’evento “Patto per il Turismo”, tenutosi oggi a Roma presso la Camera dei Deputati ed organizzato in collaborazione con l'Osservatorio Parlamentare per il Turismo, ASTOI, Federconsumatori e Movimento Consumatori hanno siglato il Protocollo per la conciliazione paritetica delle controversie tra tour operator e consumatori.

    “Un turista appagato, soddisfatto della propria vacanza”, afferma Roberto Corbella, Presidente di ASTOI, “ è la nostra migliore pubblicità e, per ottenere la completa soddisfazione del cliente, è necessario innanzitutto prevenire eventuali disagi. Qualora non si riuscisse in questo intento, il meccanismo della conciliazione stragiudiziale è uno strumento di importanza strategica per facilitare il dialogo e la mediazione tra clienti ed operatori e per ridurre costi e tempi delle potenziali controversie. Attraverso la firma del protocollo, che è una concreta testimonianza del positivo rapporto di collaborazione instaurato con le Associazioni dei consumatori, abbiamo voluto raggiungere una serie di obiettivi: fornire una rapida e qualificata risposta in ambito commerciale e nella tutela dei diritti dei consumatori, avviare un’azione di ulteriore qualificazione dell’offerta delle nostre imprese e sviluppare un monitoraggio che ci consenta di analizzare le casistiche e, quindi, di prevenire l’insorgere di controversie. Il vero risultato a cui puntiamo”, conclude Corbella “ è quello di azzerare le possibili contese tra operatori e consumatori”.

    Roma, 16 giugno 2010

    Ufficio Stampa & Rel.Esterne ASTOI
    Tel. 06 5924206 - Fax 06 5915076
    E-mail comunicazione@astoi.com