Si è concluso martedì 6 ottobre il 60° Salone Nautico di Genova, organizzato da Confindustria Nautica e I Saloni Nautici che, dall’1 al 6 ottobre, ha accolto espositori, operatori del settore e pubblico nel capoluogo ligure. 824 i brand esposti, 71.168 i visitatori per un’edizione simbolo che ha dato un segnale forte per la ripartenza dell’economia ed ha acceso i riflettori di tutto il mondo sull’evento e sulla Città.
Confindustria Alberghi all’indomani dell’ultimo Decreto, sottolinea come il blocco di meeting e convegni non è giustificato da motivi di sicurezza.In questi mesi l’attività ha potuto procedere senza esporre a rischi i partecipanti perché le strutture, gli organizzatori e i partecipanti hanno rispettato pienamente i protocolli di sicurezza. L’utilizzo di spazi esterni agli uffici ha reso possibili attività di lavoro in sicurezza che altrimenti sarebbero state impossibili. Gli alberghi ed altre strutture mettono a disposizione ampie aree che possono permettere di lavorare nel pieno rispetto sia formale che stanziale di tutte le misure di prevenzione del contagio.
“Si è ormai raggiunto il punto di non ritorno” ha dichiarato la Presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli, intervenendo il 13 ottobre al webinar organizzato da AIDDA, l’Associazione Imprenditrici Donne Dirigenti di Azienda. Sono 65 i miliardi di euro persi per il settore del turismo; 65 milioni i clienti persi dalle aziende alberghiere; circa 84 miliardi di dollari (a livello mondiale) quelli del trasporto aereo e la ristorazione arriva a 24 miliardi.
Siamo molto preoccupati per le voci di queste ore che parlano di chiusura degli spostamenti tra le Regioni – dichiara Maria Carmela Colaiacovo, Vice Presidente di Confindustria Alberghi.
A distanza di alcuni anni dall’ultima edizione a cui aveva partecipato, ASTOI Confindustria Viaggi conferma la sua presenza a TTG Travel Experience, che si terrà a Rimini dal 14 al 16 ottobre 2020.
Tre viaggiatori su cinque intendono prenotare un viaggio nei sei mesi successivi alla revoca delle restrizioni di viaggio previste dai governi locali secondo l’analisi di Expedia sui cambiamenti che attendono il settore del travel nei prossimi mesi. Se la pandemia da coronavirus in corso ha avuto conseguenze eccezionali sul settore del turismo – che genera 9.300 miliardi di dollari all’anno – secondo l’ultima ricerca della società di consulenza Wakefield Research, i viaggiatori sono intenzionati a riprendere la loro attività appena sarà possibile e l’industria deve farsi trovare pronta.
Secondo la Iata l’industria del trasporto aereo brucerà 77 miliardi di dollari durante la seconda metà del 2020, ovvero quasi 13 miliardi di dollari al mese e 300.000 dollari al minuto, nonostante il riavvio delle operazioni. Anche nel 2021 ci saranno perdite tra i 5 e i 6 miliardi di dollari al mese, con il ritorno al segno più previsto non prima del 2022.
Secondo un sondaggio di eDreams che ha coinvolto gli utenti di Italia, Francia, Spagna, Germania, Portogallo, Regno Unito, Svezia e Stati Uniti, la maggioranza degli italiani ha idea di partire nel 2021.Il 48% dei nostri connazionali per il prossimo anno ha già iniziato a pianificare una vacanza verso una meta a corto raggio (21%) o su tratte più impegnative con una permanenza al di sotto dei 14 giorni (19%), e se il 32% non l’ha ancora fatto, in ogni caso ci sta già pensando.
Secondo la nuova edizione del report Italian Real Estate Hotel Value, condotta da World Capital e PKF hotelexperts, con il patrocinio di Confindustria Alberghi, RICS e Confindustria Assoimmobiliare, il cluster mare del settore alberghiero tricolore per le presenze vale 18,7 miliardi di euro, la montagna 3,7 miliardi ed anche se maggiormente colpito dagli effetti del Covid in termini di turismo per il forte ridimensionamento della clientela straniera, il segmento “città” è quello con il patrimonio immobiliare complessivo più importante, con i suoi 36,8 miliardi di euro.
Secondo una stima a consuntivo dell'Istituto Demoskopika in Italia nei primi otto mesi del 2020 l’emergenza coronavirus avrebbe bruciato 173,5 milioni di presenze e oltre 48 milioni di arrivi (con una contrazione rispettivamente del 52,5% e del 51,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente). In caduta libera anche gli incassi comunali dell'imposta di soggiorno: oltre 211 milioni di euro. Sforbiciata di ben 16 miliardi di euro di spesa turistica, con quasi la metà, pari a 7,2 miliardi, concentrata in Veneto, Toscana e Lombardia che presentano un tasso di internazionalizzazione dei sistemi turistici ben al di sopra del 50%.