Si è ormai raggiunto il punto di non ritorno ha dichiarato la Presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli,  intervenendo il 13 ottobre  al  webinar organizzato da AIDDA, l’Associazione Imprenditrici Donne Dirigenti di Azienda. Sono 65 i miliardi di euro persi per il settore del turismo; 65 milioni i clienti persi dalle aziende alberghiere; circa 84 miliardi di dollari (a livello mondiale) quelli del trasporto aereo e la ristorazione arriva a 24 miliardi.

Molte aziende  saranno costrette a chiudere prima che arrivino le risorse del Recovery Fund. Le soluzioni non sono semplici, ma ci sono e bisogna intervenire in qualche modo per evitare il peggio. Il turismo culturale e il turismo termale sono crollati a picco, molti alberghi con questa seconda ondata di Coronavirus perderanno la seconda stagione principale, quella dell’autunno. Se alcuni alberghi erano riusciti a riaprire, forse ora saranno costretti a richiudere. La prima cosa da fare è migliorare la vivibilità con il virus: test più rapidi e attendibili.  Poi, ci sono ancora risorse non impiegate del bonus vacanza, richiesto solo per 600 milioni dieuro sui 2,4 miliardi stanziati. Abbiamo chiesto subito al ministro che rimangano al turismo, sono soldi da spendere subito, almeno per arrivare al Recovery fund. Per le dimore storiche e per le realtà congressuali – ha dichiarato Ida Poletto, dell’hotel Abano Ritz Terme,  più o meno è la stessa situazione. In più, si va ad aggiungere il nuovo DPCM del 13 ottobre 2020 che va a limitare, per ragioni di sicurezza, eventi, competizioni, spettacoli, cerimonie.

(Per maggiori informazioni: b.ongaro@federturismo.it)