Attivo da oggi il nuovo numero telefonico 02.32.32.32 (rete fissa e mobile) per prenotare i servizi di assistenza delle Sale Blu di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane). Servizi dedicati ai clienti con disabilità e a ridotta mobilità, anche temporanea, che viaggiano in treno.
Da martedì 28 febbraio 2017 il nuovo numero - tariffazione ordinaria in base al gestore telefonico - sostituirà definitivamente il numero 199.30.30.60, che sarà disattivato.
Resta invece operativo il numero verde 800.90.60.60 raggiungibile solo da rete fissa.
Con la nuova utenza telefonica RFI accoglie le richieste delle Associazioni di categoria mettendo a disposizione dei clienti un servizio con una tariffa più conveniente.
I servizi di assistenza delle Sale Blu, che possono essere richiesti a RFI o alle imprese ferroviarie (in questo caso mentre viene acquistato il biglietto), prevedono: prenotazione del servizio; messa a disposizione di sedia a rotelle (su richiesta); guida in stazione e accompagnamento al treno, con sistemazione al posto assegnato; accoglienza in treno all’arrivo in stazione e guida fino all’uscita di stazione o ad altro treno; accesso al treno con carrello elevatore, per i clienti su sedia a rotelle; trasporto di un bagaglio a mano.
Le 14 Sale Blu del network coordinano oltre 270 stazioni ferroviarie - aperte tutti i giorni dalle 6.45 alle 21.30 - e sono operative nelle principali stazioni italiane: Ancona, Bari Centrale, Bologna Centrale, Firenze Santa Maria Novella, Genova Piazza Principe, Messina Centrale, Milano Centrale, Napoli Centrale, Reggio Calabria Centrale, Roma Termini, Torino Porta Nuova, Trieste Centrale, Venezia Santa Lucia e Verona Porta Nuova. Tutte le informazioni di dettaglio su tempi e modi di prenotazione di assistenza per i clienti a ridotta mobilità o con disabilità, anche temporanea, sono consultabili sul sito di Rete Ferroviaria Italiana (rfi.it), nella sezione “Accessibilità nelle Stazioni”.
I servizi di assistenza erogati attraverso le Sale Blu di RFI registrano un continuo incremento di richieste e negli ultimi sei anni sono più che raddoppiati, passando da circa 150mila nel 2010 agli oltre 300mila del 2016.
Da gennaio 2011 le Sale Blu sono gestite da Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) nel ruolo di Station Manager (Gestore di Stazione) in base a quanto previsto dal Regolamento (CE) n. 1371/2007 adottato dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea Diritti e obblighi dei passeggeri nel trasporto ferroviario.
Per maggiori informazioni:
Ufficio Stampa
Ferrovie dello Stato Italiane SpA
Direzione Centrale Comunicazione Esterna e Media
Relazioni con i Media e Attività Redazionali
tel. 06-44105355
Piazza della Croce Rossa 1 - 00161 Roma
fax 06-44104536
Da oggi, venerdì 13 gennaio 2017, è on line il sito web del Fondo ASTOI, al quale aderiscono i maggiori Tour Operatori italiani.
Il Fondo, promosso da ASTOI Confindustria Viaggi, l'Associazione maggiormente rappresentativa a livello nazionale dei Tour Operator, ha lo scopo di raccogliere e gestire le risorse economiche necessarie affinché - in conformità al disposto dell’articolo 50 del Codice del Turismo - nei casi di insolvenza o fallimento dell'organizzatore, siano assicurati al viaggiatore che abbia acquistato un pacchetto turistico il rimborso del prezzo versato e l'eventuale rientro dal luogo di vacanza.
Scopo ulteriore del Fondo è quello informativo sulle tutele per il consumatore in materia di viaggi. Il Fondo ASTOI ha ottenuto il riconoscimento della personalità giuridica da parte della competente Prefettura.
Il sito, diretto ai consumatori, presenta una veste grafica innovativa, accattivante ed estremamente “user friendly”.
Navigando tra le pagine del sito, visibile all’indirizzo www.fondoastoi.it, l'utente potrà reperire facilmente ogni informazione utile sulle modalità di funzionamento del Fondo: quelle relative alle richieste di rimborso, alla liquidazione, alla normativa di riferimento e altro.Sul sito è reperibile l'elenco di tutti quei Tour Operator che offrono questa ulteriore ed importante garanzia ai propri clienti ed ai propri partner commerciali.
Anche sui siti web e sui cataloghi dei singoli Tour Operator aderenti al Fondo verranno riportati i necessari riferimenti, in modo tale da offrire la più ampia pubblicità su questa tutela aggiuntiva di cui, in via esclusiva, gode l'acquirente di un pacchetto turistico.
«L’obiettivo che ci siamo prefissi - dichiara Nardo Filippetti, Presidente del Fondo ASTOI - è far sì che questo sito divenga un utile strumento per tutti i consumatori che, pensando alla propria vacanza, intendano affidarsi a professionisti che, da sempre propongono ai propri clienti le migliori opportunità e formule di viaggio, offrendo già un prodotto estremamente qualitativo, comprensivo di una serie di plus, come ad esempio l'assistenza, la selezione e la certificazione dei servizi, eventuali coperture assicurative, e molto altro. Un cliente che si rivolge ad un Tour Operator ha la garanzia di affidarsi ad un soggetto che, in virtù della propria professionalità ed esperienza, lo assisterà e si occuperà del suo benessere prima, durante e dopo il suo viaggio, in qualsiasi parte del mondo esso si trovi, gestendo per suo conto ogni eventuale imprevisto.E questo, in uno scenario così complesso come l'attuale - prosegue Filippetti - è il valore aggiunto che i clienti apprezzano di più. Il potenziale viaggiatore, acquistando un pacchetto turistico da un Tour Operator associato, ha quindi la certezza di affidarsi ad una società “fisica”, presente sul territorio italiano, che rispetta la legislazione vigente aderendo al Fondo ASTOI a Tutela dei Viaggiatori».
«Il mondo del tour operating italiano - aggiunge Marco Peci, responsabile della comunicazione del Fondo ASTOI - anche grazie allo straordinario strumento di coesione e condivisione che il Fondo rappresenta, è entrato in una nuova fase di grande e stretta collaborazione, con il fine ultimo di implementare tutti quegli strumenti che consentano di marcare, in modo profondo e netto, la differenza tra acquistare un prodotto garantito da un Tour Operator ASTOI o scegliere tra l'indifferenziata proposta disponibile sul mercato. L'Associazione, partecipata oggi più che mai con grande spirito di coesione, ha intrapreso un cammino i cui benefici saranno sempre più apprezzabili dal trade e dai consumatori».
Per maggiori informazioni: www.fondoastoi.it
In programma 4 workshop in Europa e USA
Sono aperte le iscrizioni ai 4 workshop MICE organizzati dal Convention Bureau Italia in collaborazione con ENIT per la promozione della destinazione Italia in Europa e negli Stati Uniti di America.
Gli eventi, organizzati con il supporto della sede centrale e degli uffici esteri dell’Agenzia Nazionale del Turismo, prevedono un focus sul mercato statunitense con un doppio appuntamento a New York City e a Washington DC, volto ad intercettare clientela corporate, incentive e associativa. L’evento di New York, in programma il prossimo 6 marzo all’italiano Starhotels The Michelangelo nel cuore di Manhattan, vedrà la partecipazione di buyers statunitensi rappresentativi di corporate, incentive e agenzie. Il format della serata vedrà una welcome reception con una seated dinner a seguire, durante la quale tutti i supplier italiani avranno modo di incontrare i buyers presenti e di presentare la loro offerta. Il giorno seguente il CBI farà tappa a Washington DC con lo stesso format presso l’Ambasciata Italiana, al quale parteciperanno referenti delle principali associazioni internazionali basate nella capitale statunitense.
Anche per il mercato europeo, sono in programma due appuntamenti, entrambi totalmente focalizzati su un target associativo. Le destinazioni prescelte sono Londra e Bruxelles, che vedranno buyers e suppliers impegnati in un percorso enogastronomico sensoriale, volto a far toccare con mano la tipica ospitalità italiana. Si inizia da Londra, con un networking event il 29 marzo presso l’Anima Cafè, italianissima venue nel centro di Londra, dove i presenti avranno modo di assistere ad una dimostrazione dello chef che cucinerà parte delle pietanze nella cucina a vista presente in sala, e che saranno poi servite durante una standing dinner a base di specialità tipiche del nostro territorio. A seguire, la serata del 30 marzo a Bruxelles dove gli ospiti saranno accolti nella Residenza dell’Ambasciatore Italiano per un evento serale che vedrà il classico momento di netwoking intervallarsi con una cooking class per far vivere ai buyers belgi un’esperienza realmente italiana e dar modo loro di gustare quanto prodotto nel corso della giornata durante una walking dinner nelle suggestive sale della Residenza.
Quattro appuntamenti imperdibili, quindi, che il Convention Bureau Italia ha pensato per rispondere in maniera sempre più efficace a quelle che sono state e che continuano ad essere le richieste degli operatori locali.
Per ulteriori informazioni:
Francesca Sandri
francesca@conventionbureauitalia.com
Tel. +39 055 4973408
Mob. +39 366 5468823
Tax credit riqualificazione: lunedì 9 gennaio il primo appuntamento online.
Per gli albergatori che hanno fatto spese di ristrutturazione e riqualificazione è in arrivo il primo click day del 2017 per accedere al credito di imposta per le spese effettuate nel corso del 2016. Prima devono però compilare l’istanza in forma telematica tramite il Portale dei Procedimenti: l’apertura del portale per compilare le istanze è prevista da lunedì 9 gennaio alle ore 10. Per compilare l’istanza ci sarà tempo fino alle ore 16 del 27 gennaio.
Il click day invece si terrà dalle ore 10 del 2 febbraio 2017 alle ore 16 del 3 febbraio 2017.
(Per maggiori informazioni: www.beniculturali.it)
I PORTI TURISTICI DAVANTI ALLA CORTE COSTITUZIONALE
I PRINCIPALI PORTI TURISTICI ITALIANI RISCHIANO IL FALLIMENTO
IL 10 GENNAIO LA CORTE COSTITUZIONALE SI PRONUNCIA IN MERITO ALL’AUMENTO RETROATTIVO DEI CANONI DEMANIALI CHE POTRA’ CAUSARE INGENTI DANNI ECONOMICI
STIMATA UNA PERDITA DI OLTRE 15.000 ORMEGGI E UN BUCO DI 190 MILIONI DI EURO PER L’ERARIO A FRONTE DI UN RICAVO DI SOLI 3,5 MILIONI
La sentenza della Suprema Corte, che si riunirà il prossimo 10 gennaio, sarà decisiva per la sopravvivenza di 26 strutture portuali turistiche fra le maggiori del Paese.
Oggetto del contendere è l’applicazione della normativa sulle concessioni turistico-ricreative anche ai porti turistici, che ha modificato a posteriori i termini dei contratti firmati dagli investitori con lo Stato, che prevedevano per i marina una specifica legislazione riconoscendo gli ingenti investimenti connessi alla realizzazione di queste opere e la differente natura dello stesso titolo concessorio rispetto a quello delle concessioni balneari. In particolare la sua applicazione retroattiva ha reso indispensabile il ricorso alla Corte Costituzionale poiché sembra violare le norme costituzionali a difesa della iniziativa economica.
Dopo la tassa Monti – cancellata perché a fronte dei 22 milioni di euro incassati ha prodotto un buco di 800 milioni nelle casse dell’erario causato dalla fuga di 40.000 imbarcazioni – questa rischia di essere una nuova mazzata per tutta la filiera della nautica, che proprio negli ultimi mesi sta uscendo da una grave crisi durata sei anni.
Questa situazione ha causato un contenzioso legale decennale che fino ad ora ha sempre visto vincere i porti turistici – nelle diverse sedi civili e amministrative – e che il Consiglio di Stato, confermando le ragioni dei ricorrenti, ha rinviato alla Corte Costituzionale, la quale si pronuncerà il prossimo 10 gennaio.
L’impatto economico
Da un lato c’è un costo stimabile in 3,6 milioni per lo Stato, spiccioli per il bilancio, dall’altro un danno per l’erario di 54 volte maggiore.
Le imprese della portualità turistica che hanno impugnato l’applicazione retroattiva della nuova normativa sui canoni demaniali sono 26 per 15.000 posti barca complessivi: 10 sono le strutture più piccole, da 100 fino a 500 posti barca, 16 quelle maggiori da 501 a 980 posti barca.
Gli aumenti annui dei canoni demaniali vanno da 45.000 a 75.000 euro, per le strutture della fascia minore, e da 100.000 a 250.000 euro annui per le strutture più grandi. Ilgettito che l’erario può ottenere è pari a 3.595.000 euro l’anno.
Infatti, secondo i dati dell’Osservatorio Nautico Nazionale (ente di rilevazione, studio e monitoraggio del diporto nautico riconosciuto dal Ministero dei Trasporti),l’indotto economico a rischio è pari a 185 milioni di euro, somma che si ottiene moltiplicando l’indotto medio annuo di 12.300 euro generato da ciascuna unità per i posti barca che sono interessati dalla vicenda.
Inoltre, sempre secondo l’Osservatorio Nautico Nazionale, in media un marina turistico genera un indotto occupazionale di 92 unità, dunque in discussione c’è lasopravvivenza di 2.484 posti di lavoro, che contando il solo l’incasso diretto del fisco valgono circa altri 4 milioni di euro.
I rilievi del Consiglio di Stato
La Legge finanziaria del 2007 (art. 1, comma 252, della legge n. 296 del 2006) ha disposto l’applicazione dei criteri previsti per le concessioni turistico-ricreative anche ai porti turistici, abrogando la precedente normativa applicata ai marinas (contenuta nell’art. 10, comma 4, della legge 27 dicembre 1997, n. 449), che prevedeva unmeccanismo di calcolo informato a criteri incentivanti per gli investimenti con canoni inversamente proporzionali al valore degli investimenti.
Il Consiglio di Stato ha evidenziato che i rapporti concessori relativi ai porti turistici devono essere regolati dalla concessione, perché il canone è fissato dall’atto concessorio “tenendo conto dell’equilibrio economico-finanziario dell’investimento” e che la concessione:
- dispone il pagamento di un canone “ad aggiornamento annuale ai sensi della vigente normativa”,
- prevede che il concessionario dovrà ultimare l’esecuzione delle opere che è obbligato a costruire entro un periodo determinato,
- prevede investimenti complessivi per decine di milioni di euro,
- alla cessazione della concessione, anche per rinuncia, le opere erette, complete di tutti gli accessori e le pertinenze, resteranno “in assoluta proprietà dello Stato senza che al concessionario spetti alcun indennizzo”
- in applicazione della nuova normativa, nella durata della concessione l’importo totale dei canoni a carico del concessionario aumenterebbe di circa cinque volte e, visto il margine complessivo dell’iniziativa previsto dal piano economico-finanziario approvato in sede di rilascio della concessione medesima, ciò renderebbe il margine negativo per diversi milioni di euro.
Nel rilevare la sostanziale diversità tra le concessioni balneari e quelle relative alla realizzazione e gestione di strutture per la nautica da diporto, il Consiglio di Stato ha inoltre evidenziato che:
- le concessioni turistico-ricreative sono in numero molto più elevato e comportano di regola investimenti modesti a carico del concessionario e sono caratterizzate da canoni irrisori, su cui il legislatore è intervenuto nel 2006 per riallinearli con i valori di mercato
- le concessioni per la realizzazione e la gestione di strutture per la nautica da diporto sono in numero molto minore, richiedono investimenti ingenti per la realizzazione delle opere strutturali, che saranno poi acquisite gratuitamente dal demanio, e che, per l’impegno gestionale, richiedono un piano di equilibrio economico-finanziario di lungo periodo
- il criterio di fissazione dell’importo del canone, individuato all’atto della concessione, è un elemento determinante del piano economico-finanziario definito tenendo conto della rilevanza degli investimenti.
- la normativa in questione, applicata alle concessioni in corso, appare violare l’art. 3 della Costituzione per il duplice profilo del trattamento uguale di situazioni disuguali e della lesione del principio della sicurezza giuridica costitutivo di legittimo affidamento.
- c’è anche una possibile violazione del principio del legittimo affidamento ingenerato nei concessionari sulla stabilità dell’equilibrio economico-finanziario di lungo periodo.
Genova, 4 gennaio 2017
Contatti:
UCINA Confindustria Nautica
Ufficio stampa
Chiara Castellari
010.5769812
press@ucina.net
Massimo Procopio
3358165281
m.procopio@marinepartners.net
Assomarinas
tel +39 041 5371397
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06.5866345
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Siglato Protocollo d’Intesa tra Associazione Italiana Confindustria Alberghi e Agenzia del Demanio
Roma, 16 dicembre 2016 – È stato firmato oggi un Protocollo di Intesa tra l’Associazione Italiana Confindustria Alberghi e l’Agenzia del Demanio che ha come obiettivo quello di individuare ambiti di azione comuni volti a valorizzare il patrimonio immobiliare pubblico in un settore strategico come quello del turismo italiano, che rappresenta una chiave di rilancio per l’economia del Paese.
L’accordo, firmato nelle sale dello Starhotels Hotel d’Inghilterra dal Presidente Confindustria Alberghi, Giorgio Palmucci, e dal Direttore dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi, si inquadra in un rapporto di collaborazione avviato da tempo che mira ad una condivisione dei criteri per individuare il patrimonio immobiliare dello Stato da destinare al segmento turistico.
Negli ultimi anni l’offerta turistica italiana ha modificato il proprio profilo sul mercato mostrando un aumento del 22,5% per gli alberghi di fascia alta che, rispetto al 14,5% del 2008, rappresentano il 18,2% del totale. Secondo l’Italy Hotel Investment snapshot di EY Hospitality, il 2015 è stato un anno particolarmente importante per il settore, con un volume di transazione di 795 mln di euro (+47% rispetto al 2014). Il trend positivo è proseguito anche durante il corso del 2016, che dovrebbe chiudersi con un volume di transazioni di 1 mld di euro.
“Gli investitori esteri sono attratti dal mercato alberghiero italiano e grande interesse è rivolto alle strutture già esistenti su Roma, Milano, Firenze e Venezia soprattutto quando ad affacciarsi sono gli operatori provenienti dall’Asia – dichiara Giorgio Palmucci - L’Italia è considerata un mercato stabile e sicuro su cui investire e per questo spingiamo sulla promozione del prodotto alberghiero partecipando, anche con l’Agenzia del Demanio, come Italia Hospitality presso l’International Hotel Investment Forum di Berlino. Il settore è ancora caratterizzato da un’eccessiva frammentarietà dell’offerta dovuta anche alle dimensioni delle strutture. Prendere parte ad appuntamenti fieristici, di respiro internazionale, alla presenza di enti e istituzioni importanti come l’Agenzia del Demanio consente di trasmettere con più forza le reali sinergie tra settore pubblico, associazioni e settore privato. Il nostro obiettivo è quello di intercettare investitori e operatori internazionali interessati al prodotto turistico del Bel Paese. Con il protocollo siglato oggi aggiungiamo un nuovo tassello al quadro di rilancio del turismo italiano.”
“Il riuso e la valorizzazione degli immobili dello Stato per sostenere e ampliare l’offerta turistico-ricettiva in Italia – dichiara Roberto Reggi - è una strada che ha già dato riscontri positivi, come nel caso dei fari o delle dimore di pregio. Grazie alla collaborazione con Confindustria Alberghi, potremo individuare e sviluppare operazioni sempre più rispondenti alle esigenze del mercato e appetibili per gli investitori nazionali ed esteri. Con questa intesa la visione dell’Agenzia si arricchisce del punto di vista di uno dei principali interlocutori del settore: attraverso la rete di associati Confindustria Alberghi avremo infatti a disposizione una finestra sul mercato e una cassa di risonanza, mirata e operativa, per i progetti di valorizzazione in corso, che contribuiranno alla realizzazione delle finalità del Piano Strategico del Turismo e più in generale allo sviluppo del settore. Proprio perché crediamo nelle potenzialità di questo settore stiamo costruendo questo percorso, ormai da mesi, anche con iniziative come la Vetrina investinitalyrealestate.it, un potente strumento per promuovere le opportunità di investimento in immobili pubblici e canalizzare le risorse di grandi investitori.”
Via dei Cestari 34 - 00186 Roma (RM)
Tel. +39 06 4298 4041
E-mail: segreteria@federturismo.it
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c.f. 96269080584