Secondo le elaborazioni Lybra Tech, la domanda turistica per il mese di giugno è variegata e presenta delle particolarità interessanti. In base ai dati sulle ricerche nelle strutture ricettive, i flussi turistici inizieranno ad aumentare gradualmente nel mese di maggio e con l’arrivo di giugno, mentre alcune destinazioni come le città d’arte saranno già in piena attività, le località balneari si preparano ad accelerare il ritmo. Di tutti gli utenti che nel mese di marzo hanno cercato un pernottamento per l’Italia (circa 2,1 milioni), il 65% proviene dall’estero: è un valore molto alto, quasi un monopolio, ma non sorprende, dato che gli italiani si stanno concentrando sulla pianificazione delle vacanze al mare di luglio e agosto. Gli stranieri, invece, sono meno propensi a visitare lo stivale con le alte temperature estive, soprattutto considerando che stiamo parlando principalmente di americani, inglesi e tedeschi. Gli Stati Uniti, infatti, sono al primo posto tra le nazionalità dei turisti più desiderosi di visitare l’Italia a giugno e rappresentano ben il 16,0% del totale della domanda. Seguono il Regno Unito (14,4%), Germania (7,5%), Francia (6,8%) e Svizzera (3,1%). Ma anche alcuni mercati interessanti nonostante una quota di domanda relativamente bassa, e cioè: Giappone (2,9%), India (1,5%), Brasile (1,4%) e Singapore (1,3%).
L’Unwto stila un rapporto sul turismo di montagna, “Understanding and Quantifying Mountain Tourism", che rappresenta tra il 9 e il 16% degli arrivi turistici internazionali in tutto il mondo, traducendosi in 195-375 milioni di turisti solo nel 2019. Tuttavia, la scarsità di dati relativi al turismo montano nazionale rende difficile o addirittura impossibile valutare gli impatti economici, sociali e ambientali di questo importante segmento. Le montagne ospitano circa 1 miliardo di persone, alcune delle quali tra le più povere e isolate del mondo. Allo stesso tempo, le montagne attirano da tempo turisti interessati alla natura e alle mete all’aria aperta e alle attività all’aria aperta come passeggiate, arrampicate e sport invernali. Calamitano anche i visitatori con la loro ricca biodiversità e le vivaci culture locali. Tuttavia, nel 2019, i 10 paesi più montuosi (in termini di altezza media sul livello del mare) hanno ricevuto solo l’8% degli arrivi di turisti internazionali nel mondo.
Il report del Wttc sull’impatto economico del turismo nel 2023 mostra che quest’anno si arriverà al 95% rispetto al pre Covid: 9,5 trilioni di dollari, il 5% in meno rispetto al 2019. Nel rapporto emerge che 34 Paesi del mondo hanno già superato i livelli del 2019. L’impatto economico del turismo nel 2022 è cresciuto del 22% su base annua, raggiungendo i 7,7 trilioni di dollari (il 7,6% dell’economia globale). Il Wttc sottolinea che il conflitto in corso in Ucraina e le prolungate restrizioni ai viaggi hanno avuto un impatto significativo sulla ripresa globale. Ma la riapertura della Cina a gennaio ha dato nuovo slancio al settore, che il prossimo anno vedrà il pieno recupero. Nel 2022, comunque, il travel ha creato 21,6 milioni di nuovi posti di lavoro, per un totale di oltre 295 milioni a livello globale.
Secondo l’osservatorio di Assaeroporti il primo consuntivo 2023 per gli aeroporti italiani nel trimestre gennaio/marzo ha fatto registrare 35,8 milioni di passeggeri, pari a un +55% rispetto al trimestre 2022 e a un -4,5% rispetto al 2019, ultimo anno pre Covid. A spingere il buon trend di ripresa ha contribuito soprattutto il mese di marzo con 12,3 milioni di passeggeri (+34% su marzo 2022) con un -5% rispetto al marzo 2019. Consistente anche la ripresa dei movimenti aerei che nel primo trimestre sono stati oltre 304mila pari a un +19% sul 2022. Le migliori performance del mese di marzo le hanno fatte registrare gli scali di Roma-Fiumicino, con 2,7 milioni di pax (pari a un +69% rispetto al marzo 2022), l’aeroporto di Malpensa con 1,9 milioni di utenti (quasi un +40%) e lo scalo di Bergamo con 1,2 milioni di passeggeri (+26% rispetto al marzo dello scorso anno).
Secondo Clia gli italiani che nel 2022 sono saliti a bordo di una nave da crociera sono stati 800mila registrando un aumento del +247% rispetto al 2021, dato che consente di avvicinarsi ai livelli del 2019, quando furono 950 mila, un numero che sarà superato già nel 2023. Negli ultimi due anni le attività sono progressivamente tornate a pieno regime e per il 2023 si prevede di arrivare a 33 milioni di passeggeri totali, con un +11% sul 2019. Per quanto riguarda il 2022, sono più di 20 milioni le persone che nel mondo hanno scelto di trascorrere una vacanza in crociera. In Europa sono state 5,8 milioni (+228% sul 2021) e le tre principali destinazioni sono state il Mediterraneo (38,4%), il Nord Europa (il 29%) e i Caraibi (10,6%). In particolare, tra gli abitanti del Vecchio continente, l’Italia si conferma la meta preferita.
Secondo i dati Eurostat nell’Unione europea l’occupazione arriva al 75% nella fascia di età tra i 20 e i 64 anni nel 2022. È la percentuale massima raggiunta dal 2009. Nel 2020 il tasso di occupazione – ovvero le persone che hanno un impiego in rapporto alla popolazione in età lavorativa – era calato al 72% a causa della pandemia di Covid-19, ma è risalito poi al 73% nel 2021 per guadagnare altri due punti percentuali lo scorso anno. L’Italia, però, resta indietro rispetto all’intera Unione europea con un’occupazione al 65%, dieci punti percentuali in meno della media, lavorano più i greci (66%) e i rumeni (69%) tra i 20 e i 64 anni che gli italiani. Tra i Paesi membri, Olanda (83%), Svezia ed Estonia (entrambe all’82%) sono decisamente in testa.
Secondo l'ISTAT ad aprile si stima un aumento sia dell’indice del clima di fiducia dei consumatori (da 105,1 a 105,5), sia dell’indice composito del clima di fiducia delle imprese (da 110,1 a 110,5). Il clima di fiducia delle imprese aumenta per il secondo mese consecutivo tornando sul livello di luglio 2022, il valore più elevato negli ultimi 10 mesi. Il clima di fiducia dei consumatori cresce invece per il terzo mese consecutivo e raggiunge il valore massimo da marzo 2022. Migliorano i giudizi sulla situazione economica generale e corrente mentre le opinioni sul quadro personale e futuro sono improntate alla cautela. In particolare, con riferimento alle imprese, il clima di fiducia migliora nei servizi di mercato (da 103,9 a 105,5), grazie al contributo positivo dei servizi turistici.
Per il Centro Studi di Confindustria i venti sono favorevoli sulla rotta dell'economia italiana nella prima parte del 2023. Il PIL è andato meglio del previsto a inizio anno, l’inflazione è in lento calo sebbene ancora elevata, i tassi di interesse sono alti e in salita.La dinamica dell’industria è positiva solo grazie al trascinamento da fine 2022, mentre i servizi e il turismo sono in forte espansione. Gli investimenti fissi in Italia sono frenati soprattutto dalla carenza di risorse delle imprese e dai tassi elevati per il credito. I consumi sono penalizzati dal precedente balzo dei prezzi, mentre continua a crescere l’export. L’Eurozona è in rallentamento, gli USA meno brillanti, frena di nuovo la Cina, ma accelera l’India.
Si è riunito il 27 aprile il tavolo tecnico tra il Ministro del turismo Daniela Santanchè, il Presidente dell’ANCI, Antonio Decaro, il coordinatore delle Città metropolitane, Dario Nardella, e gli assessori delle grandi Città principalmente interessate dal fenomeno degli affitti brevi. Il ministro e gli amministratori locali, durante l'incontro avvenuto in videoconferenza, hanno condiviso l'obiettivo di giungere al più presto alla formulazione di una proposta di legge che disciplini gli aspetti normativi delle locazioni brevi, in uno spirito non di criminalizzazione ma di regolamentazione del fenomeno. I partecipanti all’incontro hanno convenuto sulla necessità di una regolamentazione che possa essere più omogenea e uniforme a livello nazionale, ma che tenga al tempo stesso conto delle tipicità dei diversi territori.
L’incertezza economica influenza in modo significativo le decisioni degli italiani sui viaggi sostenibili. Lo certifica un’indagine di Booking (su oltre 33.000 viaggiatori in 35 Paesi e territori) secondo la quale il 78% dei viaggiatori vuole viaggiare in modo più sostenibile nei prossimi 12 mesi, mentre l’84% afferma che la crisi energetica globale e l’aumento del costo della vita stanno condizionando le spese in programma. Il 50% invece ritiene che le opzioni di viaggio più sostenibili siano troppo costose, contrariamente al 36% che si dice disposto a pagare di più per le opzioni di viaggio con una certificazione sostenibile.
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