Per più di un italiano su due il sovraffollamento turistico impatta negativamente sulla vivibilità dei luoghi, per circa il 40% è causa di tensioni tra residenti e turisti, di una pessima esperienza di visita e di danni agli ecosistemi secondo i dati di Ipsos illustrati nel corso dei festeggiamenti per i 130 anni del Touring Club Italiano.
Nei prossimi 5 anni gli italiani per scegliere come organizzare i propri viaggi daranno importanza alla qualità di alloggi e sistemazioni (66%), ristoranti, pasti e cucina (61%). Per il 53% di loro, sarà importante anche il contatto con la natura, il 47% sarà interessato a nuove destinazioni, mentre per il 42% alla possibilità di tour ed escursioni in luoghi poco conosciuti.
Nel 2023, il 22% dei 447 milioni di presenze totali registrate in Italia, pari a 98 milioni, si è concentrato negli oltre 5500 comuni con meno di 5mila abitanti. Tra questi, destinazioni montane, di lago e con affaccio sul mare. Il 9% delle presenze (41 milioni) si è concentrato nei circa 800 comuni riconosciuti con ‘Bandiera arancione’, ‘Borghi più belli d’Italia’ e ‘Borghi autentici d’Italia’. Il 17% delle persone (75 milioni), invece, è stato nelle 5 città d’arte più visitate: Roma, Venezia, Milano, Firenze e Napoli.
Ipsos ha realizzato anche un’indagine su persone di 22 Paesi esteri. In questo caso, quasi un rispondente su tre sceglierebbe l’Italia come meta di un viaggio premio, con la città di Roma citata nel 68% dei casi, seguita da Venezia (53%), Milano (47%), Firenze (34%) e Napoli (30%). Il nostro Paese viene scelto per via della varietà della sua offerta turistica, culturale, paesaggistica ed enogastronomica, ma delude per costi (“spesso non giustificati dalla qualità offerta”), scarsa sicurezza (“sensazione di micro-criminalità diffusa”) e proprio per “l’eccesso di turismo non gestito”.
(Per maggiori informazioni: https://www.ipsos.com/it-it; https://www.touringclub.it/)