Il tasso di occupazione alberghiera in Italia ha raggiunto il suo apice per l’anno in corso durante il periodo di Ferragosto, con una percentuale dell’85% registrata giovedì 15 agosto e dell’86% venerdì 16 agosto.
A partire dalla fine del 2022 il tasso di default del turismo si è mantenuto stabile intorno al 4%, evidenziando una rischiosità del comparto superiore rispetto alla media delle società di capitali italiane, secondo un’analisi condotta da Crif, che grazie al proprio ecosistema di dati aggregati fotografa le caratteristiche del settore, analizzando in particolare l’andamento del credito in termini di erogazioni e rischiosità e le performance delle imprese dal punto di vista dei pagamenti commerciali.
Secondo GlobalData nel settore turistico mondiale, nel periodo compreso tra gennaio e luglio 2024, sono stati annunciati complessivamente 415 accordi di m&a nel settore dei viaggi e del turismo, con un calo annuo del 10,4% rispetto ai 463 accordi annunciati nello stesso periodo del 2023.
Nel 2023 hanno istituito la tassa di soggiorno soltanto 1.268 comuni, circa uno su 5 (il 22%) degli aventi diritto secondo un’elaborazione del Centro studi enti locali basata su dati Mef, Banca d’Italia e Istat.
Secondo quanto emerge da una ricerca condotta dal portale MontagnaEstate.it - che ha monitorato un milione di visite e oltre 400 prenotazioni- la montagna italiana sta vivendo una crescita inarrestabile come meta del turismo estivo.
Avanti il Brasile, fuori la Scandinavia e bene le mete europee consolidate, tra cui l’Italia, grazie all’effetto euro per il Global Travel Market Report 2024 di Phocuswright che testimonia la robusta ripresa del turismo, che l’anno scorso ha raggiunto 1,5 trilioni di dollari (valore lordo delle prenotazioni) a livello mondiale. Con 476 miliardi, gli Stati Uniti rimangono il mercato principale, ma la Cina (al secondo posto) rimbalza decisamente: +72% nel 2023.
Dubai mantiene, per il secondo anno consecutivo, la prima posizione nel report Executive Nomad Index di Savills, che elabora la classifica delle migliori destinazioni per chi lavora da remoto, anche noto come nomade digitale ma c’è una sorpresa: nell’elenco compare Palermo, al 22esimo posto, apprezzata per le possibilità anche turistiche che dà a chi decide di sceglierla per lo smart working.
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