Secondo il monitoraggio condotto dall’Enit nel mese di luglio il 62,5% dei t.o. ha dichiarato di avere incrementato le vendite dei pacchetti, per il 25% sono rimaste stabili e solo il 12,5% ha registrato una flessione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Si segnala un aumento del 3% circa dell’incoming dalla Germania e dal Regno Unito, un buon andamento dalla Francia, dalla Spagna e dall’Austria. In Russia, dopo anni di crescita, le tensioni politiche internazionali e la crisi del rublo si riflettono negativamente sul turismo diretto nel nostro Paese (i principali t.o. russi contattati registrano una diminuzione delle vendite che dovrebbe aggirarsi intorno al 30% circa rispetto all’anno scorso).
(Per maggiori informazioni: www.enit.it)
Poco meno di 70 anni fa i turisti internazionali erano meno di 25 milioni, lo scorso anno più di un miliardo, entro il 2030 raggiungeranno quota due miliardi. Dopo 5 anni di crescita consecutiva, anche i primi dati forniti dall'Unwto, in occasione della Giornata mondiale del Turismo tenutasi il 27 settembre, che quest'anno aveva per tema "Un miliardo di turisti, un miliardo di opportunità", sono più che positivi. Da gennaio a giugno si sono registrati 538 milioni di arrivi internazionali, 21 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2014. E tra le macro-regioni che hanno fatto segnare gli aumenti più forti ci sono l'Europa, Asia-Pacifico e Medio Oriente con un +5%.
(Per maggiori informazioni: www.unwto.org)
Secondo Eurostat l'Italia è la prima meta turistica europea nel 2014 per i viaggiatori extra-Ue, che hanno trascorso 57,355 milioni di notti nel Belpaese, pari ad una quota del 17,5% del totale di 327,220 milioni di notti che i turisti non europei hanno passato nei 28 paesi dell'Unione lo scorso anno.
Alle spalle dell'Italia, tra le destinazioni preferite dei non europei, il Regno Unito (45,646 mln di notti, 13,9% del totale) e la Spagna (44,239 mln, 13,5%). Solo quarta la Francia (39,996 mln, 12,2%) davanti alla Germania (29,870 mln, 9,1%), alla Grecia (18,124 mln, 5,5%) e all'Austria (13,665 mln, 4,2%).
I turisti non europei pesano comunque solo per il 12,3% sul totale del turismo nella Ue. Di essi, il 17,8% viene dagli Stati Uniti, il 14,9% dalla Russia, il 5,0% dalla Cina, il 3,7% dal Giappone ed il 2,5% dal Brasile.
Ma è proprio dal Brasile che arriva il maggior flusso di turisti non europei in Italia (23,2% del totale). Il loro numero è superiore a quello dei giapponesi (21,5%), dei cinesi (21,4%), degli statunitensi (20,6%) e dei russi (13,9).
Per gli americani la meta di gran lunga preferita è l'Irlanda (56,0%), davanti a Olanda (25,5%), Belgio (23,1%), Francia (21,6%) e Italia (21%). Nella direzione opposta, sono gli Stati Uniti (con una quota del 14,1%) la meta preferita extra-Ue degli europei, davanti a Turchia (11,6%) e Svizzera (4,9%).
(Per maggiori informazioni: www.ec.europa.eu/eurostat)
Nel mese di maggio, secondo gli ultimi dati della Iata, i passeggeri sui mercati internazionali sono aumentati del 6,2% rispetto all’anno scorso, con un’accelerazione rispetto al +3,8% di aprile.
L’incremento sul fronte Economy class è stato maggiore rispetto a quello della classe Premium, ed anche se la crescita si può definire generalizzata, è stata in gran parte determinata dalla buona performance del mercato europeo.
La classe Economy ha riportato un aumento del 6,4% rispetto a maggio 2014, un dato su cui ha pesato in maniera importante la riduzione delle tariffe. Cresce anche la Premium class, ma ad un tasso inferiore, +4,1%.
Il mercato europeo nel mese di maggio è cresciuto del 5,1%.
(Per maggiori informazioni: www.iata.org)
Il Censis stima che saranno trentatre milioni i turisti e pellegrini attesi a Roma per il Giubileo. Erano stati 25 milioni nel 2000. La spesa complessiva prevista è di 8 miliardi di euro, per circa il 70% da parte di visitatori provenienti dall'estero. Lo straordinario flusso turistico si innesterà sull'onda lunga della crescente attrattività di Roma, fatta anche di una proliferazione di visitatori che restano un solo giorno senza pernottare.
(Per maggiori informazioni: www.censis.it)
Secondo la ricerca “Cross Border Spending 2015” commissionata da Visa Europe per le vacanze 2015, nella top ten delle destinazioni preferite dai vacanzieri italiani primeggiano gli Usa (oltre 50% di viaggi), seguiti da Spagna (45%) e Francia (40%).
Tra gli italiani che hanno fatto un viaggio internazionale negli ultimi tre anni, il 75% (28,1 milioni di viaggiatori) ha scelto di visitare una capitale o una città d’arte, mentre il 68% ha preferito una meta balneare. Undici milioni di italiani scelgono le vacanze avventura, otto milioni la vacanza sportiva oltreconfine e tre milioni località estere all’insegna dell’eco-turismo.
Nonostante il momento congiunturale, il 36% degli intervistati ha affermato di viaggiare all’estero con la stessa frequenza di cinque anni fa; è del 30% la percentuale di coloro che hanno dichiarato di concedersi ancora più viaggi internazionali.
Il 70% delle donne italiane viaggiatrici va all’estero regolarmente una volta l’anno, mentre il 25% degli uomini effettua due viaggi all’anno oltreconfine. I viaggiatori italiani residenti nel centro Italia sono tra coloro che viaggiano di più all’estero (2,4 milioni), così come gli italiani 25-34enni (8,6 milioni). Ma sono i giovani dai 18 ai 24 anni coloro che viaggiano di più a livello internazionale e 500mila di loro lo fanno dalle tre alle cinque volte all’anno.
(Per maggiori informazioni: www.visaeurope.com)
Secondo l’analisi di Federterme il 2015 è l’anno della ripartenza per le terme, che nei primi sei mesi ha visto salire del 5% i flussi. Il segmento, che conta 378 stabilimenti in 190 comuni per un fatturato annuo di 1,5 miliardi di euro, rileva un aumento dei giovani maschi e un incremento dei bambini per le cure respiratorie.
Buona in particolare la performance del complesso Qc Terme tra giugno luglio. In questo periodo le sue strutture di Bormio, Près Saint Didier e le nuove terme di San Pellegrino hanno raggiunto un fatturato di 25 milioni di euro.
Ancora deboli i flussi esteri, a causa della forte concorrenza di paesi come Germania, Francia, Ungheria e Polonia, molto attivi sul piano della promozione.
(Per maggiori informazioni: www.federterme.it)
Secondo gli ultimi dati di Global Blue, nel mese di giugno è stata registrata a Milano una crescita degli acquisti su base annua del 10%, con uno scontrino medio che ha raggiunto i 1.056 euro (+12% sull'anno precedente). Anche la prima settimana di luglio ha fatto segnare un +9 % di acquisti tax free rispetto a luglio 2014.
In testa ci sono i cinesi, con il 33% della quota globale, seguiti dai russi (15%) e dagli americani (5% ), che grazie al cambio dollaro-euro spendono il 67% in più.
(Per maggiori informazioni: www.globalblue.com)
Dal sondaggio dell’Osservatorio Turistico della Montagna, elaborato da Trademark Italia, emerge che nonostante si preveda per quest’estate una leggera ripresa delle vacanze nazionali (partirà il 53% degli italiani), la crescita non riguarderà le località alpine e appenniniche. Tra i fattori negativi: vacanze più brevi, mete più vicine, meno escursioni in quota nei giorni feriali, vacanza principale concentrata nel mese di agosto, prenotazioni last minute (che poi significa 5 giorni prima), con particolare attenzione al meteo. Nella scelta della vacanza in montagna il prezzo resta la variabile più influente: dal budget dipendono la durata della vacanza e le scelte connesse (hotel, ristorante, shopping, entertainment, etc.). E’ dunque sempre più importante spostare l’attenzione dei turisti dal prezzo al valore dell’ospitalità e al piacere delle “emozioni. Gli operatori turistici intervistati tra il 22 giugno e il 7 luglio manifestano un certo pessimismo per la stagione 2015, ma si rileva anche un aumento rispetto al 2014 di coloro che prevedono una diminuzione della domanda, che quest’anno sono il 55,4% del totale, 4 punti percentuali in più rispetto allo scorso anno. Ad incidere particolarmente sul dato complessivo l’andamento negativo dei mesi di giugno e settembre e della prima metà di luglio.
(Per maggiori informazioni: www.trademarkitalia.com)
Il rapporto previsionale dell’Osservatorio Acquisti CartaSi, per il 2015 e 2016 stima un aumento degli acquisti con carta di credito del 5,4% per quest’anno e del 5 per il prossimo. Il clima di fiducia dei cittadini, ai massimi livelli sia per la situazione finanziaria personale sia per quella economica del Paese, porterà a un deciso aumento delle spese non solo sul canale online, che lo scorso anno è aumentato del 22,3% sostenendo di fatto la ripresa, ma anche su quello fisico. In questo la crescita sarà rispettivamente del 2,5% nel 2015 e del 2,1 nel 2016: ritmi mai più sperimentati dal 2011.
Si parla, invece, di assestamento per la tendenza dell’ecommerce, che crescerà ‘solo’ di 18,9 punti percentuali nel 2015 e di 16,1 nell’anno seguente.
(Per maggiori informazioni: www.osservatorioacquisti.cartasi.it)