Assistenza ai pendolari per limitare i disagi
Il grave incendio divampato ieri mattina all'alba nella centrale elettrica della stazione ferroviaria di Tiburtina a Roma non ha avuto impatti sulla regolarità dei servizi offerti dalle autolinee a media e lunga percorrenza attestate nel contiguo terminal dell'Autostazione Tibus. Nella giornata di ieri, infatti, la chiusura della tangenziale in direzione Salaria ha comportato ritardi limitati delle autolinee provenienti da nord. Nessun ritardo, invece, per gli autobus provenienti da sud.
“Oggi tutte le autolinee di media e lunga percorrenza funzionano con regolarità – ha dichiarato Giuseppe Vinella Presidente ANAV, l’Associazione di categoria di Confindustria delle aziende del trasporto passeggeri con autobus - e sopperiscono anche ai ritardi dei collegamenti ferroviari verso Firenze, Bologna e Milano, con un potenziamento dell'offerta verso tali destinazioni. Le biglietterie dell'Autostazione stanno, inoltre, assicurando assistenza e informazione ai pendolari, contribuendo a limitare i disagi causati dall'incendio. Numerosi convogli ferroviari, infatti, continuano a registrare sensibili ritardi”.
Roma, 25 luglio 2011Un tavolo condiviso convocato per il 3 agosto a Roma
Il Presidente di FedertermeConfindustria, Costanzo Jannotti Pecci, ha inviato una “lettera aperta” ai Sindaci dei comuni termali e al Presidente dell’ANCOT(Associazione nazionale comuni termali) per segnalare “la più viva preoccupazione della Federterme” (rappresentativa delle 378 strutture termali in Italia) ” in ordine alle ricadute dell’applicazione della tassa di soggiorno nelle strutture ricettive termali (prevista come facoltà concessa ai Sindaci dall’art.4 del D.L.14 marzo 2011,n.23 (cosiddetto Federalismo municipale)”.
“Pur rendendomi conto, infatti, delle pressanti esigenze finanziarie degli enti locali e dei Comuni in particolare, - afferma il Presidente di Federterme - che si trovano ad affrontare quotidianamente un insieme crescente di problemi a fronte di risorse sempre limitate, segnalo che, qualora le Amministrazioni delle località termali decidessero di avvalersi della facoltà (la legge, infatti, non prevede un obbligo) di applicare l’imposizione del tributo in questione questo determinerebbe, oltre ad una perdita economica secca per tutti gli operatori, anche un’immediata e certa ricaduta negativa per i flussi turistici, in quanto l’aggravio verrebbe immediatamente percepito come “iniquo”, oltre che dal normale turista, soprattutto da chi si reca alle terme (e sono la maggioranza) per motivi di salute”. Ed “un’eventuale scelta in tal senso nell’arco della corrente stagione (come da alcuni ventilato) – prosegue Jannotti Pecci - andrebbe ad incidere in modo illegittimo ed ingiustificato su listini già definiti ed accordi commerciali già chiusi e non modificabili”.
Federterme ribadisce il suo “no” alla introduzione della tassa di soggiorno nei comuni termali perché rappresenta un aggravio immediatamente percepito sia per il turista e il turista termale che per le imprese termali, che incide in modo pesantemente negativo sulle prospettive di uscita dalla crisi in atto.
Circa il nuovo obbligo, già in vigore dal 1° gennaio 2010, ma decorrente dal 1° luglio per le operazioni verso i consumatori finali non inferiori a 3.600 euro, Roberto Corbella, Presidente di ASTOI, afferma “pur apprezzando l’esito della consulenza giuridica da noi richiesta all’Agenzia delle Entrate ed emessa a seguito dell’invio di specifici quesiti elaborati dal Gruppo di Lavoro Fiscale ASTOI, coordinato dal nostro consulente Avv. Prof. Benedetto Santacroce, riteniamo che l’attuazione dello spesometro ponga gravi problemi in particolare ai tour operator, chiamati a responsabilità ben difficilmente esercitabili. In primis”, fa notare Corbella “il tour operator viene assoggettato ad un obbligo fiscale sanzionato (la dichiarazione dei dati dei clienti), il cui contenuto per principio non può essere adempiuto in proprio, ma dipende dalla correttezza di comportamento di un’altra impresa terza (l'adv dettagliante). L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che il tour operator dovrà essere assistito dall’intermediario al fine dell’acquisizione del codice fiscale e di tutti gli elementi utili alla compilazione della comunicazione medesima, ma è chiaro che, essendo quello tra TO e Adv un rapporto di diritto privato, l’operatore non ha alcun potere coercitivo nei confronti dell’agenzia di viaggio. Peraltro, tutti sanno che prassi consolidata è quella di acquistare un pacchetto turistico per sé e per conto di altri (parenti, amici, colleghi di lavoro) e, allora, se la ratio della norma è individuare i comportamenti di spesa dei contribuenti, che senso ha rilevare esclusivamente le informazioni relative all’intestatario della fattura che, in tal modo, vedrà attribuirsi per intero il costo del pacchetto, usufruito e pagato anche da altri? E’ chiaro che questa procedura rischia di falsare la rilevazione. Per questi motivi”, prosegue il Presidente, “insieme a Federturismo, avevamo anche scritto al Ministro Tremonti sottolineando come l’adempimento di quest’obbligo non potrà che creare difficoltà e distacco nei rapporti sia con le agenzie che con la clientela, determinando altresì gravosi effetti sul piano economico. Per evitare il monitoraggio, infatti, il cliente potrebbe privilegiare l’acquisto del pacchetto di viaggio, per destinazioni sia italiane che estere, presso tour operator e agenzie di viaggio non residenti, ovvero tramite internet da web travel agency estere, che, di conseguenza, assumerebbero un vantaggio competitivo creato dall’inapplicabilità nei loro confronti del nuovo specifico obbligo. La normativa in esame”, conclude Corbella, “ crea quindi distorsioni nella concorrenza e pone rilevanti difficoltà operative. Si parla molto di semplificazione, ma questa norma certamente ottiene il risultato di rendere la vita delle imprese ancora più difficile di quanto già non lo sia.”
Roma, 4 luglio 2011
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Un'importante conferma per il presidente della Selva S.p.a. che premia il lavoro svolto nella gestione dei rapporti di rappresentanza internazionali
Domenica 12 giugno a Rotterdam, nell'ambito del Congresso ICOMIA/IFSBO, è stato eletto il nuovo Comitato Esecutivo alla cui Presidenza è stato confermato Lorenzo Selva, già Vice Presidente di UCINA – Confindustria Nautica.
Venerdì 10 giugno, in occasione dell'annuale Assemblea Generale dell'European Boating Industry (EBI) Lorenzo Selva è stato inoltre riconfermato Vice Presidente, unica riconferma ai vertici dell'Associazione. Alla Presidenza, infatti, all'olandese Fritz Conijn succede Robert Marx dell'Associazione tedesca, Bundesverband Wassersportwirtshaft E.V., mentre alla Vice Presidenza, insieme a Lorenzo Selva è stato nominato Alan Morgan della British Marine Federation (BMF) che subentra al francese Yves Lyon Caen.
La conferma ai vertici di Lorenzo Selva sia a capo dell'Associazione che riunisce tutte le maggiori federazioni nautiche nazionali del mondo sia dell'Associazione europea rappresenta un importante risultato che va a premiare il suo impegno e la passione profusa in tutti questi anni nella complessa attività di gestione dei rapporti di rappresentanza a livello internazionale.
Lorenzo Selva è nato a Monza nel 1960, è sposato ed ha cinque figli. In UCINA ricopre la carica di Consigliere dal 1996 ed è Vice Presidente dal 2002. E' Presidente e Amministratore Delegato della Selva S.p.a. che, da oltre 50 anni, produce motori marini con un'attenzione costante verso la qualità e lo sviluppo tecnologico, che fanno dell'azienda una realtà leader nel mercato nautico europeo.
Lorenzo Selva si conferma così il primo ed unico imprenditore dell'industria nautica italiana a ricoprire il ruolo di Presidente di ICOMIA. Fondata nel 1965, l'Associazione ha l'obiettivo di rappresentare le federazioni nautiche nazionali e costituire una voce unica dell'industria nautica nel mondo.
Sono 34 i Paesi che fanno parte di ICOMIA: Argentina, Australia, Belgio, Brasile, Canada, Cina, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, India, Irlanda, Italia, Giappone, Libano, Olanda, Nuova Zelanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Singapore, Sud Africa, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Gran Bretagna, USA.
ICOMIA fornisce ai suoi membri un forum in cui affrontare questioni di interesse comune, raccogliere dati ed elaborare politiche condivise. Promuove il superamento di tutte le barriere al commercio, compresa la rimozione delle norme inutili o non valide.
Mantiene uno stretto dialogo con gli organismi internazionali, governi nazionali e le altre autorità di regolamentazione a nome dei suoi membri e promuove il concetto di nautica da diporto in armonia con l'ambiente e di navigazione in sicurezza.
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