Sono 43.757 le dimore storiche italiane finora censite, e di queste il 44% sono palazzi, poco meno del 30% sono ville e l’11% sono considerati castelli secondo il quinto rapporto dell’Osservatorio del patrimonio culturale privato italiano.Si tratta di un patrimonio diffuso su tutto il Paese, tanto che il 24% dei beni censiti sono in aree interne, fuori dai grandi centri abitati. Ben l’82% di queste dimore storiche è di proprietà di famiglia e il 68% sono ancora, in tutto o in parte, abitate. Solo il 44% di tutte le dimore viene usato a scopo commerciale.Tra le attività principali spicca l’uso di questi locali come strutture ricettive, con il 50% delle destinazioni, a prescindere che si tratti di locali dati in gestione o di attività agrituristiche amministrate in proprio. Solo nel 4% delle dimore censite si è invece realizzato un ristorante o del commercio al dettaglio. Il 17% di queste ville e castelli viene invece dedicato ad uso di eventi.
Sono quasi raddoppiati gli agriturismi in Italia dal 2014 ad oggi secondo l’osservatorio di Coldiretti/Terra Nostra, che certifica una crescita vertiginosa delle aziende agrituristiche italiane oggi pari a circa 25.840 unità rispetto alle 17mila aziende di dieci anni fa. Strutture green che nel 2023 hanno fatto registrare 15,4 milioni di presenze per un fatturato superiore ai 1,5 miliardi di euro.Dall’analisi Coldiretti/Terranostra si conferma anche il successo della vacanza in campagna, modalità vincente per ‘destagionalizzare’; basti pensare alle occasioni di soggiorno legate alla vendemmia in settembre e alla raccolta delle olive in ottobre e novembre.Altro dato sicuramente interessante riguarda la provenienza degli ospiti poiché, secondo l’osservatorio, ben il 58% delle presenze certificate è composto da agrituristi stranieri. La durata media della permanenza nelle strutture in generale è di 4 giorni, con gli stranieri più propensi a soggiornare settimanalmente rispetto agli italiani che spesso preferiscono la formula del weekend lungo.
I prezzi dei voli fuori controllo potrebbero terminare secondo l’ultima ricerca sull’indice dei prezzi effettuata da Advito, la divisione di consulenza di BCD Travel che ha indicato come le tariffe economy intercontinentali stiano tornando alla ‘normalità’ in seguito al potenziamento della capacità aerea in tutto il mondo.La progressiva ripresa della capacità globale starebbe infatti portando a una maggiore disponibilità di tariffe più basse nelle cabine di economy. Dal canto loro, le tariffe business stanno frenando a causa della forte ripresa dei viaggi aziendali nel 2024, combinata con l’aumento della domanda di viaggi leisure premium.Secondo il rapporto segnalato da Hosteltur, gli aumenti sono già più contenuti rispetto al passato: le tariffe di classe business per i voli a lungo raggio dall’Europa sono cresciute del 2% su base annua nel quarto trimestre di quest’anno, mentre le tariffe di classe economica sono aumentate del 3% nello stesso periodo.
A settembre Demoskopika stima un tasso di inflazione turistica in diminuzione dell’1,3% su base mensile e una crescita del 3,8% su base annua dal +4,6% del mese precedente. Diminuiscono su base tendenziale i prezzi dei pacchetti vacanza (da 23,2% a 13%), dei servizi di trasporto (da +0,4% a -1,8%) con una più che significativa contrazione della dinamica dei prezzi del trasporto aereo dei passeggeri (-8,6%). Contrazione, infine, anche dell’andamento dei servizi ricettivi e della ristorazione (da 4,4% a 4,0%). Sul versante congiunturale si registra un decremento più che rilevante per i pacchetti vacanza (-15,8%) e i servizi di trasporto (-10,4%). Meno significativa la contrazione dei servizi ricreativi e culturali (-1,3%). In controtendenza i servizi ricettivi e di ristorazione (+0,8%).
Il report Amex Trendex di American Express Italia rivela che gli italiani sono sempre più a caccia di esperienze: più di un terzo degli intervistati intende acquistare un’attività per il proprio partner (38%), mentre quasi un quinto prevede di acquistarne per i propri figli (18%). Tra i connazionali che intendono regalare esperienze nelle prossime festività natalizie, i viaggi sono particolarmente apprezzati (59%), seguiti dall’intrattenimento (50%) e dalle occasioni enogastronomiche come corsi di cucina, degustazioni di vini o cene (40%).E infatti, la ricerca afferma che per oltre la metà degli italiani (57%) il prossimo periodo natalizio sarà all’insegna dei viaggi. Tra coloro che intendono viaggiare, il 61% lo farà in Italia, mentre il 54% prevede di recarsi all’estero.