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  • News 2022

    Il 10 febbraio si sono aperte ufficialmente le iscrizioni al 62° Salone Nautico Internazionale, organizzato da Confindustria Nautica e I Saloni Nautici, in programma a Genova dal 22 al 27 settembre prossimi. L’evento guarda sempre di più al futuro e prepara la sua 62esima edizione nel segno della continuità, capitalizzando il grande lavoro svolto dagli organizzatori negli anni. Le due edizioni consecutive organizzate nel 2020 e poi nel 2021 hanno confermato il Salone Nautico Internazionale di Genova come momento irrinunciabile per tutto il settore della nautica da diporto, grazie a una puntuale ed efficace gestione in presenza e in sicurezza dell’evento, con la partecipazione qualificata di espositori internazionali e di un pubblico numeroso, competente e orientato all’acquisto.Saverio Cecchi, Presidente di Confindustria Nautica e de I Saloni Nautici: “L'edizione 2021 del Salone Nautico Internazionale di Genova ha confermato una volta di più la manifestazione quale “punto fermo della nautica", un modello di evento all’avanguardia, efficace e concreto, che ha dato prova di forza e resilienza. Un simbolo del Paese che reagisce, innova, investe e riparte.

    Un'analisi di Expedia conferma che i viaggiatori sono molto più esigenti riguardo le informazioni sulla salute e sulla sicurezza fornite da un hotel prima della prenotazione, e questa tendenza continuerà nel prossimo futuro. I viaggiatori preferiscono gli hotel con standard elevati in termini di salute, sicurezza e igiene, fattori cruciali per guadagnare la fiducia dei clienti. Un’altra tendenza chiave che è diventata una necessità imprescindibile è la flessibilità. Le tariffe di alloggio rimborsabili sono circa il 15% più costose di quelle non rimborsabili, ma sono sempre molto richieste, evidenziando il fatto che i viaggiatori vogliono poter apportare modifiche al loro viaggio o avere la possibilità di annullarlo senza penali. Per questo motivo, quasi il 70% dei piani tariffari di alloggio sui siti di Expedia Group è ora rimborsabile.

    I voli privati nel 2021 avevano avuto grande successo secondo  i dati di  WingX, che evidenziano come nel gennaio 2022 ci siano stati 272.568 movimenti dei business jet, balzati a +19% rispetto allo stesso mese del 2020, quando la pandemia non si faceva ancora sentire, e a +15% rispetto a gennaio 2019, il più trafficato del decennio. Secondo gli analisti è stata proprio la pandemia, che ha portato le compagnie aeree a ridurre il loro network, a incentivare il traffico aereo privato, portando imprenditori, manager e miliardari a lasciare le classi First e Business degli aerei passeggeri e a optare per l’aviazione generale. In Italia nel mese di gennaio si contano 3.108 voli privati, in aumento del 43% rispetto allo stesso periodo del 2021: quattro decolli su dieci sono stati nazionali, gli altri sei internazionali.

    L’ultimo Long-Haul Travel Barometer pubblicato da Etc – European Travel Commission analizza le intenzioni di viaggio per i primi quattro mesi del 2022 (gennaio-aprile) e per l’intero anno (gennaio-dicembre) in sei mercati: Brasile, Canada, Cina, Giappone, Russia e Stati Uniti. I viaggiatori di Brasile e Stati Uniti risultano i più desiderosi di tornare in Europa, con un punteggio medio per entrambi i Paesi di 104 (valori superiori a 100 indicano un’evoluzione positiva, mentre valori inferiori a 100 indicano atteggiamenti negativi nei confronti dei viaggi in un determinato periodo), che raggiunge i livelli pre Covid.
    In Cina, il 57% degli intervistati desidera visitare l’Europa entro la fine del 2022. Tuttavia, il valore debole dell’indice (98) indica che, sebbene il desiderio di tornare in Europa sia forte, il dubbio sul fatto che questo sia effettivamente possibile è ancora più forte.

    Secondo una nuova ricerca del World Travel & Tourism Council nel 2022 il contributo del settore dei viaggi e del turismo al Pil globale potrebbe raggiungere gli 8,6 trilioni di dollari, a fronte dei 9,2 trilioni generati nel 2019. Nel 2020 con la pandemia si è registrato un calo del 49,1%, con una  perdita di quasi 4,5 trilioni di dollari.La ricerca evidenzia che, se il lancio di vaccini e booster continuerà a ritmo sostenuto  e saranno allentate le restrizioni ai viaggi internazionali  in tutto il mondo, aumentando il numero di persone che possono viaggiare “senza quarantena”, il contributo dei settori per l’economia globale potrebbe raggiungere 8,6 trilioni di dollari, solo il 6,4% in meno rispetto ai livelli pre-pandemia.