Menu
  • News 2021

    Valori dei marchi a picco per il mondo dell’ospitalità secondo la consueta analisi dei 50 brand top dell’hotellerie globale condotta ogni anno da Brand Finance: il loro valore complessivo è infatti sceso dai 70,2 miliardi di dollari del 2020 ai 47,2 miliardi di quest’anno. Nel dettaglio, Hilton mantiene la propria posizione di leadership anche nel 2021, nonostante un calo del valore del marchio del 30%, fino a 7,6 miliardi di dollari. La compagnia omonima è anche quella che detiene il valore di gruppo più elevato, con i 13,8 miliardi di dollari dei suoi sette brand presi nel loro complesso.

    Secondo il Market Reports World il mercato globale del lusso vedrà una crescita esponenziale del valore di 1.232,77 miliardi di dollari nel periodo 2021-2025. 
    Ad esempio in aprile i viaggiatori altospendenti statunitensi hanno dichiarato di aspettarsi di fare almeno quattro viaggi nel corso del prossimo anno. In Nordamerica sí assiste ad un aumento del booking impressionante in strutture esclusive come The Beverly Hills Hotel e BelAir in California,  le suite sono richiestissime e la tariffa media giornaliera supera i mille dollari.
    Quanto al segmento crociere, i brand americani di alto livello stanno registrando incredibili numeri di vendite nel comparto luxury e premium, il colosso Msc ha appena lanciato il suo nuovo brand Explora Journeys per chi desidera fare crociere a cinque stelle.

    Secondo la ricerca di Isnart nei mesi di luglio e agosto la presenza di turisti stranieri in Italia segnerà un incremento del 32% circa rispetto agli stessi mesi dello scorso anno.
    Questo segnale sembra confermare la buona percezione che a livello internazionale si ha dell’andamento della campagna vaccinale e della riduzione dei nuovi contagi in Italia, oltre che dell’introduzione del Green Pass europeo. Negli stessi mesi è però prevista una flessione del turismo domestico, con presenze in calo del 12,5% rispetto allo scorso anno. Una diminuzione riconducibile in parte alla ridotta disponibilità economica delle famiglie e in parte a scelte di vacanze all’estero verso paesi che hanno annunciato in anticipo programmi di apertura e cessazione dell’obbligo di indossare mascherine all’aperto. In particolare, si sta facendo sentire la concorrenza di Grecia e  Croazia. Malgrado ciò, il turismo domestico resterà comunque dominante sull’intero 2021, con un’incidenza stimata superiore al 68% contro il 50% del 2019.

    Il settore del turismo è stato tra i più colpiti dalla pandemia, con ripercussioni sull’intera value chain, su domanda e offerta: nel 2020 in Italia è stato registrato un calo del 60% dei visitatori rispetto al 2019, circa 70 milioni di visitatori in meno (con una riduzione dei pernottamenti turistici di circa 224 milioni), per una perdita complessiva di 95 miliardi di euro. I visitatori internazionali sono diminuiti del -71%, mentre quelli domestici sono calati del -46. Guardando ai primi dati del 2021, la situazione non è ancora particolarmente migliorata: rispetto a febbraio 2020, quando ancora era consentito viaggiare, le spese dei viaggiatori stranieri in Italia sono diminuite del -79% (357 milioni di euro), mentre la spesa degli italiani all’estero è calata del -69,5% (430 milioni di euro).

    Da un’indagine demoscopica realizzata da SWG e da CISET nel mese di maggio 2021 per Pugliapromozione,  che ha coinvolto circa 1300 maggiorenni residenti in Italia,  il ‘clima turistico’ appare più disteso, tuttavia la preoccupazione per la pandemia è ancora elevata. La maggior parte degli italiani (il 64%) si dichiara molto propenso a svolgere una vacanza durante il periodo estivo, in linea con le intenzioni registrate a luglio 2020 (62%). Cresce però la percentuale di turisti italiani intenzionati a rimanere all’interno dei confini nazionali (+4%): l’andamento delle vaccinazioni in Italia è confortante, al contrario invece le preoccupazioni per la diffusione del virus nel resto del mondo rimangono elevate.