La Circolare n. 20/E dell’Agenzia delle Entrate, fornisce alcuni chiarimenti sulle norme contenute nella Legge di Stabilità 2016 e fra gli altri temi interviene sulla sentenza della Corte Costituzionale sui Marina resort.
La norma che implica la possibilità di applicare l’IVA al 10% sugli ormeggi a breve e comunque inferiori all’annualità è stata sottoposta, infatti, al giudizio della Corte su ricorso della Regione Campania.
La pronuncia ha stabilito che il decreto attuativo del Ministero dei Trasporti, contenente le caratteristiche minime delle strutture, avrebbe dovuto essere approvato anche dalla Conferenza Stato-Regioni. L’Agenzia delle Entrate ritiene che la sentenza rientri tra le cosiddette “sentenze additive”, che incidono sulla legge senza annullarla, ma trasformandola, cioè “aggiungendo alla norma un’ulteriore previsione che, in osservanza della Costituzione, avrebbe dovuto necessariamente essere prevista sin dalla sua origine”.
La Consulta, pertanto, ha integrato la norma prevedendo l’intervento della Conferenza permanente Stato-Regioni. “La natura dell’intervento operato dalla Corte” – scrive l’Agenzia – “comporta, in linea di principio, che la legge modificata conservi intatta la sua efficacia in ogni sua parte che non sia incompatibile con la modifica introdotta. Si ritiene, inoltre, che, benché la sentenza della Corte abbia efficacia retroattiva, restino salvi i diritti acquisiti ed i rapporti definiti in precedenza”.
Nel frattempo, su richiesta di UCINA Confindustria Nautica, il decreto attuativo che fissa le caratteristiche minime dei Marina resort è stato inviato alla Conferenza Stato-Regioni. E si confida in una rapida soluzione spiega la Presidente UCINA, Carla Demaria. Nel 2015, al suo primo anno di applicazione, la norma ha prodotto un aumento del 4% dei contratti di ormeggi stagionali.
(Per maggiori informazioni:www.ucina.net)
Valida l’IVA al 10% applicata nella stagione 2015.
Lo afferma la Circolare n. 20/E dell’Agenzia delle Entrate, che fornisce alcuni chiarimenti sulle norme contenute nella Legge di Stabilità 2016.
La Circolare n. 20/E dell’Agenzia delle Entrate, fornisce alcuni chiarimenti sulle norme contenute nella Legge 28 dicembre 2015, n. 208 (Legge di Stabilità 2016). Fra gli altri temi interviene sulla sentenza della Corte Costituzionale sui Marina resort.
La norma che implica la possibilità di applicare l’IVA al 10% sugli ormeggi a breve e comunque inferiori all’annualità è stata sottoposta, infatti, al giudizio della Corte su ricorso della Regione Campania.
La pronuncia ha stabilito che il decreto attuativo del Ministero dei Trasporti, contenente le caratteristiche minime delle strutture, avrebbe dovuto essere approvato anche dalla Conferenza Stato-Regioni. L’Agenzia delle Entrate ritiene che la sentenza rientri tra le cosiddette “sentenze additive”, che incidono sulla legge senza annullarla, ma trasformandola, cioè “aggiungendo alla norma un’ulteriore previsione che, in osservanza della Costituzione, avrebbe dovuto necessariamente essere prevista sin dalla sua origine”.
La Consulta, pertanto, ha integrato la norma prevedendo l’intervento della Conferenza permanente Stato-Regioni. “La natura dell’intervento operato dalla Corte” – scrive l’Agenzia – “comporta, in linea di principio, che la legge modificata conservi intatta la sua efficacia in ogni sua parte che non sia incompatibile con la modifica introdotta. Si ritiene, inoltre, che, benché la sentenza della Corte abbia efficacia retroattiva, restino salvi i diritti acquisiti ed i rapporti definiti in precedenza”.
Nel frattempo, su richiesta di UCINA Confindustria Nautica, il decreto attuativo che fissa le caratteristiche minime dei Marina resort è stato inviato alla Conferenza Stato-Regioni. “Confidiamo in una rapida soluzione perché la stagione è già iniziata e rischiamo di perdere il vantaggio e la spinta all’economia costiera che questa norma può dare” – spiega la Presidente UCINA, Carla Demaria. Nel 2015, al suo primo anno di applicazione, la norma ha prodotto un aumento del 4% dei contratti di ormeggi stagionali.
Genova, 20 maggio 2016
Contatti:
UCINA Confindustria Nautica - Ufficio Stampa
Chiara Castellari
Tel +39 010 5769812
press@ucina.net
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Con la pdf circolare n. 14/D del 12/05/16 (111 KB) la Direzione centrale legislazione e procedure doganali ha fornito chiarimenti in merito alle prove valide ai fini dell’accertamento dell’uscita dalle acque territoriali italiane (UE) delle unità da diporto nuove costruite in esenzione dai diritti doganali e dall’imposta sul valore aggiunto, destinate all’esportazione in quanto acquistate da clienti extra UE.
Dal 2012, infatti, con le modifiche normative introdotte al Testo Unico delle Leggi doganali (art. 36, comma 4, DPR n.43/73), si era reso necessario dimostrare, ai fini della legittimazione del beneficio della non imponibilità IVA all’esportazione, l’uscita dal territorio doganale mediante la prova del raggiungimento di un porto extra UE e la produzione della correlata documentazione.
Tale prassi imponeva ai costruttori italiani di doversi fare carico degli extra costi, talora molto rilevanti, di viaggio, rifornimento ed equipaggio, e lasciava in capo al cantiere il rischio di dover versare le imposte dovute qualora il comandante o l’armatore avessero deciso di non onorare l’impegno a fornire le suddette attestazioni.
Per risolvere la problematica, l’Amministrazione centrale delle Dogane ha individuato procedure più snelle, compatibili con il quadro giuridico di riferimento, che delineano diverse modalità di accertamento.
Con la predetta circolare è stato infatti chiarito che l’uscita dal territorio doganale potrà essere provata, oltre che dal raggiungimento di un porto extra UE, anche tramite la dichiarazione resa dall’armatore/comandante della nave accompagnata dall’attestazione del superamento del confine delle acque nazionali (uscita dalle 12 miglia) effettuata tramite dispositivo AIS.
Tali ultime attestazioni saranno fornite agli uffici doganali a cura del cantiere costruttore, il quale in questo modo potrà chiudere la pratica doganale senza ulteriori costi e senza alcun rischio futuro.
Si tratta di un importante passo avanti per la competitività del sistema nautico italiano, frutto dell’intensa collaborazione fra gli uffici dell’Amministrazione doganale e la rappresentanza degli imprenditori.
Per maggiori informazioni:
UCINA - Ufficio Stampa
Antonio Vettese
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Laura Colombo
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Il bello e ben fatto nautico protagonista della presentazione della ricerca di Confindustria “Esportare la dolce vita”
E’ stata presentata a Milano, presso la sede del Touring Club Italiano, la settima edizione di “Esportare la dolce vita”, la pubblicazione annuale del Centro Studi di Confindustria, in partnership con Prometeia, che analizza le prospettive di crescita dei più significativi beni del «bello e ben fatto» italiano (“bbf”) nei mercati emergenti reputati a maggior potenziale per l’export italiano.
Tra questi beni, quest’anno il Centro Studi ha scelto di concentrarsi sul sistema alberghiero italiano di fascia alta e sulla nautica come vetrine di promozione dei prodotti made in Italy.
In particolare, per quanto riguarda la nautica, è stata valorizzata l’unicità di un bene come lo yacht, prodotto di eccellenza del made in Italy, che funge, in particolare nei Paesi emergenti, da “vetrina mobile” di tutta una serie di prodotti del “bello e ben fatto” nei settori dell’arredo, del tessile e del design. A rappresentare, per tutti, questa unicità il cantiere Sanlorenzo che dal 1958 produce imbarcazioni realizzate su misura secondo lo stile e le esigenze di ogni singolo armatore. In questi ultimi 10 anni ha coinvolto oltre a designer come Rodolfo Dordoni, Antonio Citterio/Patricia Viel e Piero Lissoni, le aziende di arredamento più rappresentative della qualità e del gusto contemporaneo italiano.
Secondo Massimo Perotti, patron del cantiere Sanlorenzo, la grandezza dell'imprenditoria italiana che riesce a coinvolgere i consumatori cinesi, russi, brasiliani, arabi e di ogni nuovo mercato, sta nella "capacità di pensare all'inconsueto e renderlo possibile, anche attraverso un elevatissimo livello di personalizzazione. È questo che colpisce maggiormente i designer internazionali che bussano alla porta delle nostre aziende, consci che solo da noi c'è quell'indotto e quella creatività che hanno reso mitico il made in Italy".
L’Italia è leader mondiale nella nautica da diporto, primo esportatore della cantieristica nautica seguito da Stati Uniti, Germania e Regno Unito e primo Paese nel rank mondiale degli ordini di superyacht. Da sola, l’Italia ha più ordini (284 nel 2015) che i 4 produttori competitor insieme (Taiwan – 74 ordini -, Turchia – 71 -, Paesi Bassi – 68 -, Regno Unito – 64 -).
Genova, 3 maggio 2016
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