L'inflazione non frena la voglia di viaggiare, in un mercato che si polarizza tra chi taglia i budget e chi è disposto ad aumentarli, ma che non rinuncia a prenotare, torna all’estero e cerca maggiormente di tutelarsi ricorrendo a un’assicurazione, con un boom anche nel canale agenziale, dove il 70% dei clienti sceglie di aggiungere una polizza opzionale. A dirlo è Europ Assistance Italia nella 22° edizione dell’Holiday Barometer. Secondo la 22° edizione dell’Holiday Barometer di Europ Assistance Italia l’83% degli italiani ha dichiarato l’intenzione di fare uno o più viaggi quest' estate. Si tratta del 7% in più ma soprattutto di un aumento del 22% rispetto al 2019 pre Covid. Vediamo nei connazionali più propensione al viaggio rispetto agli altri europei, la cui media si ferma al 75%, comunque sempre in crescita, +12 punti rispetto al pre pandemia. E torna l’estero, sono infatti il 44% gli italiani che in estate intendono viaggiare oltre i confini nazionali, crescendo del 13% rispetto all’anno scorso. Spagna, Francia e Grecia sono le top 3 tra le mete più gettonate. La voglia di estero riguarda soprattutto i giovani, lo desidera il 73% della fascia tra 18 e 24 anni.
Secondo il volume ‘Imprese e professioni culturali e creative, 2022′ del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal e analizzato in collaborazione con il Centro Studi delle Camere di Commercio G. Tagliacarne, nel 2022 le imprese culturali e creative hanno richiesto circa 278mila lavoratori, pari al 5,4% della domanda di lavoro complessiva delle imprese dei settori industria e servizi. Ad attivare la domanda di lavoro un insieme di imprese appartenenti ai quattro comparti ‘core’ del sistema produttivo culturale e creativo: industrie creative, industrie culturali, patrimonio storico-artistico, performing arts e intrattenimento. A queste richieste si sono aggiunte poi ulteriori 20mila entrate programmate dalle imprese del Made in Italy a contenuto culturale e, soprattutto, quasi 362mila assunzioni collegate alle imprese del turismo a prevalente vocazione culturale.
Dall’ultima ricerca di Rome Business School “L’Impatto del turismo in Italia" emerge che quest’anno il 37% dei viaggiatori internazionali sceglierà l’Italia, attratto da cultura, enogastronomia (1 turista su 4) e grandi eventi e Roma che diventa la 4° destinazione più popolare al mondo. La ripartenza tra cultura, sostenibilità e grandi eventi mette in evidenza tra gli scenari analizzati quanto la cultura sia oggi ciò che continua ad attirare il maggior numero di turisti. Nel 2022 l’Italia era 4° in Europa per presenze negli esercizi ricettivi, con una quota del 13,4% sul totale dei Paesi della UE e già nel 2022 la vacanza culturale nel nostro Paese valeva 17,1 mld (0,9% del PIL), quasi il doppio rispetto al 2021. Secondo lo studio, in testa c’è Roma, alla quale seguono Firenze e Milano per città più culturali d’Italia. E’ Firenze però ad eccellere in trasformazione digitale e vivibilità. La ricerca dimostra che il turista desidera sempre più un’esperienza attenta alla sostenibilità, ricercando città intelligenti e accessibili, e fortemente innovative a livello di fruibilità digito-culturale.
I viaggi leisure e i viaggi business crescono allo stesso ritmo secondo i trend emersi dal Travel Industry Trends 2023, il report del Mastercard Economics Institute relativo agli insight sulla situazione globale del settore dei viaggi e sulle abitudini di Il report sottolinea che, nonostante in Europa si confermi l’interesse per i voli di piacere, dalla seconda metà del 2022, le prenotazioni di voli business recuperano terreno rispetto a quelle consumer, trainate da Paesi dove si riscontra una minore diffusione dello smart working, tra cui l’Italia. I dati rivelano un forte interesse per gli incontri di lavoro in presenza, con la crescita più significativa della spesa per viaggi ed eventi di intrattenimento corporate guidata da Asia Pacifico ed Europa, rispettivamente in aumento del 64% e del 42% tra gennaio e marzo 2023. Con riferimento ai flussi in ingresso, l’Italia è una delle principali destinazioni mondiali, soprattutto per i turisti provenienti da Europa, Nord America, Medio Oriente ed Africa, rispettivamente al 4°, 8° e 10° posto nella Top 10 delle destinazioni di viaggio preferite.
L’estate alle porte promette numeri da record per il settore alberghiero italiano. Secondo un’indagine effettuata dall’agenzia Albergatore Pro su oltre mille strutture in tutta Italia le prenotazioni sono aumentate mediamente del 53% rispetto allo stesso periodo del 2022, con picchi fino al 120% nelle città d’arte e nelle destinazioni balneari più apprezzate, soprattutto dai visitatori stranieri. Le destinazioni che crescono maggiormente in termini di tariffa media sono: Roma, la Toscana e la Costiera Amalfitana, rispettivamente +27%, +25% e +52%, contro un +15% di media nazionale. Allo stesso tempo si registra una crisi del mercato del lavoro nel settore: il 58% degli hotel ha carenza di personale. Come conseguenza, il fenomeno più particolare fotografato dall’indagine è il rialzo dei prezzi per camera abbondantemente oltre i valori di mercato da parte del 13% delle strutture.
Il 2° trimestre 2023 si è aperto con qualche segnale debole per l’Italia, dopo il buon andamento del PIL a inizio anno. La situazione è solida nei servizi, meno in industria e costruzioni. Il turismo in Italia nel 1° trimestre è risultato molto sopra i livelli del 2022 (+30,7% la spesa dei viaggiatori stranieri), intorno a quelli del 2019. In aprile il PMI dei servizi è salito ancor più, indicando forte crescita (57,6 da 55,7), anche se a maggio la fiducia delle imprese ha subito un calo. Il settore beneficia ancora della domanda repressa delle famiglie liberata dalle riaperture post-Covid.
L’Italia legata al turismo business scala le classifiche mondiali Icca (International Congress and Convention Association): è terza a livello globale e seconda in Europa con oltre 520 meeting dopo la Spagna (528) e gli USA (690) saldi al primo posto (Enit su dati Icca). Nel 2022 circa l'85% dei meeting si sono svolti in presenza, circa 9.000 su un totale di oltre 10.500. Roma e Milano sono al quattordicesimo e diciottesimo posto con 79 e 66 meeting rispettivi, mentre nel ranking europeo salgono entrambe di una posizione. I viaggi del futuro coniugano sempre di più tempo libero e business. La formula blended (affari + tempo libero) emerge dall’indagine Enit su dati ForwardKeys, WTTC (previsioni Euromonitor), Bankitalia, Deloitte e dati WTTC (Trip.com) nel corso della fiera internazionale di settore Imex 2023 dal 23 al 25 maggio a Francoforte. Già nel 2021 si è assistito ad una ripresa del segmento business, cresciuto del +31% rispetto ai livelli del 2020, quando la spesa globale per i viaggi aziendali aveva subito un calo del -56% sul 2019. Secondo Skyscanner, un intervistato su sei è propenso ad accettare viaggi combinati: lavorare in vacanza è una scelta strategica in quanto “si ha più tempo nella destinazione" (55%) e “risulta più economico, volando in orari più tranquilli" (51%).
Bologna – Aperti per ferie. L’Emilia-Romagna, all’indomani dell’alluvione che ha colpito buona parte del territorio e soprattutto la Romagna, è pronta ad accogliere i turisti per la stagione estiva: in sicurezza e con la calda ospitalità che fa di queste terre, da sempre, un vero ‘marchio di fabbrica’. E per raccontarlo ricorre a una serie di iniziative per raggiungere a tappeto i mercati interni e internazionali con l’obiettivo di invitare tutti i turisti a verificare di persona che le loro vacanze, anche per la stagione estiva ormai alle porte, sono come sempre garantite. A partire dalla campagna di ministero del Turismo ed Enit (Agenzia nazionale del Turismo), presentata a Rimini dalla ministra al Turismo, Daniela Santanchè, insieme al presidente della Regione, Stefano Bonaccini, all’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini, e all’amministratore delegato di ENIT, Ivana Jelinic. Con loro, il presidente di Visit Romagna e sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, e il sindaco di Imola, Marco Panieri, in rappresentanza del Territorio Turistico Bologna-Modena.
Pubblicato il 24 maggio il provvedimento che consente a Regioni e Province Autonome di entrare a far parte dell’Innovation Network del Ministero del Turismo, la rete di collaborazioni attivata dal Ministero con l’ecosistema dell’innovazione per definire programmi di supporto all’accelerazione ed allo sviluppo di startup innovative nel settore del turismo. “Si tratta di un passaggio importante nelle policy di supporto allo sviluppo della nuova imprenditorialità innovativa nel turismo,” commenta il Ministro Santanchè. “Con questa iniziativa si rafforza la collaborazione tra livello centrale e regionale, per definire strategie ed iniziative sinergiche a favore delle startup e dei giovani imprenditori innovatori. Stimolare la collaborazione tra startup e aziende tradizionali, che è uno dei principali obiettivi su cui potranno lavorare Ministero e Regioni attraverso questo provvedimento, va nella direzione di rendere quanto più pervasivi i processi di innovazione nei territori,” conclude il Ministro.