Dopo il grande rimbalzo del 2021, il mercato immobiliare italiano ha registrato nel 2022 il secondo miglior risultato degli ultimi anni, il settore dell'hospitality è andato bene spinto da flussi turistici in rapida ripresa e da un trend positivo di ADR e RevPar, anche se si prevede che per il 2023 il volume di investimenti registrerà un leggero rallentamento a causa dell'incremento dei tassi da parte della Bce, che ha creato un atteggiamento attendista da parte degli investitori intenti a monitorare l’impatto della crescita del costo del capitale sul pricing degli immobili prima di avviare nuove operazioni. E' il quadro emerso nel convegno "REAL ESTATE. Trend e Opportunità per il settore turistico" tenutosi il 2 marzo alla BTM di Bari moderato da Beatrice Lucarella, Coordinatrice Comitato Tecnico Cultura Confindustria Puglia e al quale hanno partecipato, tra gli altri, Massimo Salomone, Coordinatore Turismo Confindustria Puglia, Marina Lalli, Presidente Federturismo Confindustria e Giuseppe Pastore, Dirigente Sezione Competitività Regione Puglia.
Nel futuro della Puglia c 'è una legge quadro sul turismo che faccia ordine, aggiorni e inserisca ciò che serve. E’ quanto emerso nel corso del convegno «Scenario Puglia Turismo, tra Dmo ed emergenza climatica”, svoltosi il primo marzo alla BTM, in cui la presidente di Federturismo Marina Lalli, in apertura dell'evento, ha sottolineato come si sia riusciti a portare la Puglia al di là dei confini soliti proprio grazie alla collaborazione tra pubblico e privato e anche per merito di una realtà, come Puglia Promozione che ha contribuito ad avere una visione d'insieme. Ha, inoltre, evidenziato come la sostenibilità per il turismo non sia più una scelta, ma una necessità perché un 'azienda del turismo non potrebbe mai deturpare il territorio in cui insiste.
LA PIU’ SIGNIFICATIVA FIERA INTERNAZIONALE DEL SETTORE NAUTICO DEL MEDIO ORIENTE STRATEGICA PER LA PROMOZIONE DELL’INDUSTRIA ITALIANA DELLA NAUTICA DA DIPORTO NELL’AREA DEL GOLFO.
Grazie anche alla sua lunghissima storia turistica, l’Italia vanta un’offerta ricettiva di lusso qualità della ricettività di alto livello. Ma il segmento del lusso non si ferma solo alla ricettività: oltre al pernottamento, questa tipologia di turismo richiede al territorio servizi che siano all’altezza della domanda, e per questo alcune destinazioni turistiche hanno (più o meno volontariamente) abbracciato la connotazione di destinazioni luxury. In Italia nel 2021 si contavano 98.118 posti letto in hotel a 5 stelle e 5 stelle Lusso, un’offerta che rappresenta circa il 4% sul totale dei posti letto alberghieri (Istat). Non tutte le destinazioni turistiche offrono una ricettività di fascia alta, anzi: delle circa duecento destinazioni turistiche classificate, ben 102 non hanno nemmeno un posto letto in fascia 5 stelle / 5 stelle lusso.
Nei prossimi cinque anni l’industria del turismo offrirà circa 300mila posti di lavoro, ma quasi un quarto di questi (74mila posizioni) resterà scoperto secondo una stima dell’ultimo rapporto Excelsior Unioncamere che ha fatto luce su quello che è un vero e proprio paradosso. L'offerta di impiego nel travel sta infatti crescendo più che in altri settori economici, ma il fabbisogno non riesce a essere soddisfatto. Il gap è relativo principalmente alle competenze, dalle più classiche che si possono apprendere negli istituti di istruzione specializzati alle ‘nuove’ relative al green e al digital; e fa sì che ci sia una distanza via via sempre più ampia tra quello che cercano le aziende dell'industria dei viaggi e quello che i candidati hanno da offrire in termini di skill. Il risultato è che il lavoro c’è - e nel 2022 la domanda è aumentata del 15,4% a fronte di un aumento generale del 12,2% negli altri ambiti economici -, ma non ci sono i lavoratori, o meglio le figure adatte a ricoprire i ruoli vacanti.
Il turismo della moda vale 27 miliardi, dieci dei quali arrivano dagli stranieri.Moda e fashion in generale sono sinonimi di lusso e l’alto di gamma è uno dei punti di forza del turismo di casa nostra, che sta sempre più virando verso l’up level per attrarre i turisti altospendenti provenienti da tutto il mondo. Dei nostri visitatori il 51% torna a casa con un paio di scarpe acquistate in Italia, un po' un emblema del Made in Italy.
La nuova ricerca Gbta – Global Business Travel Association - evidenzia la continua ripresa del settore del turismo, l’allentamento dei vincoli dei fornitori e le prospettive contrastanti sui viaggi in Cina. Dall’analisi delle risposte si prevede che, rispetto al 2022, i viaggi d’affari a livello mondiale registreranno nel 2023 un aumento e che le aziende invieranno più dipendenti in viaggio. Inoltre, i fornitori prevedono un innalzamento della spesa per i viaggi aziendali. Settori come la finanza, le assicurazioni, i servizi professionali e la consulenza mostrano segnali di crescita più marcati nella spesa e, nonostante le potenziali sfide economiche e l’incertezza sul ritorno della Cina, il settore rimane ottimista sulla ripresa e sulla disponibilità dei dipendenti a viaggiare per lavoro.
Secondo quanto analizza GlobalData le difficili condizioni economiche globali e le loro implicazioni hanno avuto un impatto negativo sull’attività commerciale del settore dei viaggi e del turismo nel primo mese del 2023. Si registra un calo del 42,4% in termini di volume d'affari rispetto al mese precedente con un totale di 38 accordi (tra fusioni e acquisizioni, finanziamenti di rischio e accordi di private equity) annunciati a gennaio. Un’analisi del database delle offerte finanziarie di GlobalData ha rivelato che mercati chiave come Stati Uniti, Regno Unito, Cina, Australia e Giappone hanno registrato un calo del volume delle operazioni a gennaio rispetto al mese precedente.
La ricerca globale Traveler Tribes 2033 di Amadeus identifica quattro tribù di viaggiatori che si svilupperanno nei prossimi 10 anni. - Cultori di emozioni: questo gruppo ha un approccio «prova e vedi» alla vita e ai viaggi. Il 44% non ha figli e ha un lavoro a medio-alto reddito con opzioni di lavoro flessibili, che gli consentono di viaggiare facilmente in tutto il mondo. Con un approccio da «si vive una volta sola». Sono più propensi ad agire d’istinto e questo li rende gli «anti-pianificatori» del 2033, privilegiando esperienze di alloggio poco convenzionali e più stimolanti. Sono anche favorevoli alla tecnologia che li aiuta a velocizzare alcuni aspetti del loro viaggio, e molti si aspettano di utilizzare l’intelligenza artificiale (AI) in aeroporto.
Secondo Jfc Skipass Panorama Turismo, Osservatorio italiano del turismo montano, la mancanza di neve è solo l’ultima delle grandi difficoltà affrontate in questi ultimi anni dal turismo della neve. Dopo la stagione ‘nulla’ dovuta al Covid-19 nel 2020-2021 e quella dello scorso inverno in cui non si è riusciti a tornare ai livelli pre pandemia, quest’anno, nonostante l’esplosione dei costi energetici e la mancanza di neve, le performance del settore sono state buone. Le previsioni di inizio stagione indicavano un fatturato di 9 miliardi 514 milioni di euro ma il pre-consuntivo (ad oggi) porta tale valore a 10 miliardi 120 milioni, in crescita del +15,7% sullo scorso e molto vicino ai dati della stagione 2018/2019. Nell’ultimo inverno pre pandemia, infatti, il fatturato arrivò a 10 miliardi 409 milioni. La riduzione dei costi energetici permetterà alle aziende della filiera di ottenere margini superiori rispetto alle previsioni di inizio stagione.