Secondo quanto riportato recentemente da Statista, se nel 2020 il mercato globale dei viaggi online valeva circa 432 miliardi di dollari, in 5 anni, entro il 2025, toccherà quota 833 miliardi di valore, con un aumento stimato del 93%. Un trend che sta incidendo sempre di più sulle scelte, le strategie e sugli investimenti dei maggiori player del settore turistico: sempre secondo Statista, il 65% del fatturato globale dell’intero settore deriva da operazioni e transazioni sui canali online.
Gli scenari previsionali dell’Osservatorio Isnart/Unioncamere, prevedono nel 2021 una leggera flessione delle presenze turistiche complessive rispetto al 2020 (-2%), segno di quanto abbia pesato e continui a pesare l’impatto della pandemia. Su tale previsione incide, in particolare, l’impatto dei primissimi mesi dell’anno, pienamente colpiti dal Covid a differenza di quanto accaduto nel 2020. Il 57% circa delle imprese ricettive prevede un 2021 in perdita (era l’84% nel 2020) e solo il 20% dei casi stima di avere degli utili.
L’Associazione Parchi Permanenti Italiani, aderente a Confindustria, esprime profonda sorpresa e rammarico in merito al provvedimento che impone l’obbligo di green pass per accedere ai parchi divertimento a partire dal 6 agosto. Giuseppe Ira, Presidente Associazione Parchi Permanenti Italiani e di Leolandia (BG) dichiara: “Il provvedimento, condivisibile nella teoria, non è attuabile nella pratica con un termine di tempo così ravvicinato. Lo Stato rischia di discriminare il 50% dei cittadini, senza peraltro avere le risorse necessarie per garantire loro l’accesso al green pass, qualora ne facessero richiesta. Una decisione che ha ripercussioni purtroppo già evidenti e preoccupanti sulle aziende del nostro settore, a cui per l’ennesima volta è riservato un trattamento iniquo, se comparato con luoghi al chiuso come i centri commerciali.
Il decreto Sostegni bis convertito ha ricevuto il via libera del Senato ed è ora legge. Il testo porta con sè misure urgenti anti Covid per imprese, lavoro, giovani, salute e servizi territoriali per 40 miliardi, portando tra l’altro il Bonus vacanze anche in agenzia di viaggi e nei tour operator per l’acquisto di pacchetti turistici. All’articolo 1 troviamo i contributi a fondo perduto: i destinatari sono le imprese, i lavoratori autonomi, i professionisti e gli enti del terzo settore che svolgono attività commerciale.
Siamo preoccupati per l’assenza di informazioni chiare in merito al nuovo provvedimento sul Green pass che a partire dal 6 agosto si applicherà a molte attività che riguardano la quotidianità delle vacanze – dichiara Maria Carmela Colaiacovo, Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi.
Roma, 26 luglio - “In vista della riapertura delle scuole a settembre è necessario incentivare al massimo la campagna vaccinale anche tra gli autisti di tutto il trasporto collettivo ed estendere l’utilizzo del green pass anche tra gli under 18 per assicurare la ripresa in presenza delle attività didattiche”. Questa la posizione di Giuseppe Vinella presidente di Anav, l’associazione di Confindustria che rappresenta le imprese di trasporto con autobus impegnate nei servizi del trasporto pubblico locale, del trasporto scolastico e del trasporto commerciale.
Uniche attività di impresa privata che sono impossibilitate ad operare sull’intero territorio nazionale. Discriminato un intero settore con l’incredibile appoggio e favore del governo all’esercizio di attività di spettacolo e ballo illegali, ormai fuori controllo, organizzate in ogni dove (ristoranti, bar, litorali, piazze, strade, circoli privati).
Direttive istituzionali confuse e contraddittorie e notizie allarmistiche e fuori controllo hanno indotto nella popolazione scoraggiamento e disorientamento.
Il Turismo Organizzato si era attrezzato per una ripartenza, sebbene limitata a pochissimi Paesi. Erano aumentate le richieste di prenotazioni, in particolare verso l’Italia e, con l’introduzione del Digital Green Pass, anche verso alcuni Paesi Europei come Spagna, Grecia e Nord Europa.
GlobalData tramite un sondaggio ha rilevato che il 26% degli intervistati ha dichiarato di preferire un viaggio di piacere di oltre 10 notti, secondo solo ai viaggi da quattro a sei notti (28%).
L’analisi di GlobalData ha mostrato che nel 2019 la lunghezza media del viaggio è stata di 4,45 giorni per i viaggi nazionali e 9,22 giorni per i viaggi internazionali, rivelando che la domanda di soggiorni più lunghi è aumentata notevolmente dall’inizio della pandemia. Con meno opportunità per le spese ricreative e la riduzione delle spese dovute al pendolarismo, alcuni hanno risparmiato somme considerevoli.
Lo studio condotto dal Mastercard Economics Institute a livello mondiale dimostra che nel caso del nostro Paese il numero di prenotazioni di voli nazionali ha addirittura superato i livelli pre-pandemia (103%) attestati a fine 2019, mentre invece sta tardando la ripresa di quelli internazionali, ferma al 46%. Oltre all’Italia, a superare il numero di prenotazioni di voli nazionali rispetto ai livelli pre pandemia ci sono gli Stati Uniti, l’Australia e la Francia. Mentre stati come il Canada, la Thailandia e la Nuova Zelanda sono ancora ben lontani dal raggiungere anche solo parzialmente i livelli pre-Covid.