Secondo i dati pubblicati di recente dalla Banca d’Italia per il 2022 ed elaborati dal CISET a fronte di un andamento del numero di turisti e dei pernottamenti a livello Italia ancora inferiore a quello del 2019, la spesa turistica incoming ha superato i livelli pre pandemici. Tra le motivazioni di questo risultato innanzitutto un leggero aumento della durata media del soggiorno: i turisti che hanno scelto di venire in Italia nel 2022 si sono fermati per più tempo e quindi hanno speso di più. In secondo luogo, il riacutizzarsi dell’inflazione tra 2019 e 2022, causata dall’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime, che si è riflessa sulle tariffe praticate dagli operatori. Infine, una maggiore propensione alla spesa da parte dei turisti stranieri, dopo il “risparmio forzato” del 2020 e 2021.

Andando nel dettaglio dei numeri, secondo l’indagine alle frontiere di Banca d’Italia, i turisti internazionali in Italia nel 2022 sono stati poco più di 47 milioni, contro 61 milioni nel 2019 (-22,4%), mentre le presenze quasi 310 milioni contro circa 359 milioni nel 2019 (-13,7%). A fronte di un calo del numero di turisti in ingresso, le notti sono diminuite di meno. Quindi, chi ha deciso di trascorrere un soggiorno nel nostro Paese ha effettuato una permanenza leggermente più lunga (6,5 gg. contro 5,9 gg. nel 2019).

Inoltre, la spesa media pro capite giornaliera è aumentata di quasi 18 Euro, da 110,39 Euro a 128,82 Euro (+16,7%). Tale crescita è in parte dovuta all’inflazione (+9,7% tra 2019 e 2022), in parte ad un aumento della capacità di spesa dei turisti. Chi ha scelto di venire in Italia nel 2022 aveva un budget destinato alla vacanza più alto, dopo due anni di risparmio “forzato”, oppure lo ha allocato in modo differente tra le diverse voci di spesa. Nel complesso, la spesa totale per turismo incoming nel 2022 ha registrato un incremento del +0,8% rispetto al 2019 (da 39,6 miliardi a 39,9 miliardi di euro).

(Per maggiori informazioni: www.unive.it)