Il prossimo 12 marzo, dalle 10.00 alle 12.00, si terrà l'evento online “Turismo e piano di ripresa UE: come sostenere uno dei settori più colpiti dalla crisi”, organizzato dalla Rappresentanza in Italia della Commissione e del Parlamento Europei.
Interverranno il Ministro del Turismo Garavaglia; il Presidente dell’ENIT Palmucci, la Presidente di Federturismo Lalli, il Presidente di Assobalneari Italia Licordari e il Presidente di Confindustria Nautica Cecchi.
AIDIT - l’Associazione italiana distribuzione turistica - aderente a Federturismo Confindustria, esprime apprezzamento per la decisione del Governo Draghi di considerare il rilancio di tutto il sistema del trasporto aereo italiano un prerequisito per la ripartenza del turismo. In tale ottica, è evidente che giochi un ruolo strategico il compito e la dimensione che si vorrà dare ad Alitalia. E’ noto lo stanziamento di ingenti risorse da parte di alcuni governi per sostenere le rispettive compagnie di riferimento - 10,4 miliardi di euro da parte dei governi di Francia e Olanda a favore della compagnia Air France – KLM e di 9 miliardi da parte del governo tedesco a favore di Lufthansa. A livello internazionale è emblematica la funzione strategica affidata ad esempio dai Paesi del Golfo, dalla Turchia o dalla stessa Cina alle rispettive compagnie di bandiera e ai rispettivi hub aeroportuali allo scopo di posizionare loro stessi al centro dei traffici internazionali e intercontinentali ottenendone benefici in termini geopolitici, turistici, business e culturali.
Il 4 marzo si è svolto a Roma il convegno “Per l'Italia! Il Turismo come motore economico e sociale per la vera ripartenza' organizzato dall'Associazione Internazionale dei Cavalieri del Turismo. L’evento è stato l'occasione per fare il punto della situazione e raccogliere propositi e proposte concrete per la ripartenza, che deve essere rapida, convinta, efficace. Il Ministro del turismo Garavaglia nel suo intervento ha sottolineato come la ripresa ci sarà solo quando saremo vaccinati. Ma per ripartire più forti di prima si deve approfittare del periodo per migliorare le strutture e poi bisogna affrontare il tema della rivoluzione digitale che può dare una grande spinta al settore.
SE NON ADEGUATAMENTE SOSTENUTO, PER IL SETTORE INTRATTENIMENTO SARA’ CATASTROFE ECONOMICA
Quanto fino ad oggi previsto dal Governo in sostegno al settore - calcolato in base al differenza di fatturato del mese di aprile 2020 con quello di aprile 2019 - con conseguente sperequazione di trattamento e intense problematiche alle nostre aziende che vivono di stagionalità - pare essere figlio di una strategia fondata sull’improvvisazione e sull’assenza di dialogo con le Associazioni di Categoria maggiormente rappresentative che, da subito, hanno indicato concrete soluzioni e preziosi suggerimenti a tutt’oggi rimasti inascoltati.
Con il limite ai 5 milioni di fatturato si escluderebbe dalle misure di sostegno molta parte delle aziende del settore
Roma, 3 marzo 2021
È disponibile da oggi la terza edizione di MONITOR, il rapporto statistico realizzato dall’Ufficio Studi di Confindustria Nautica con la collaborazione di Fondazione Edison e Assilea e il patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.Saverio Cecchi, Presidente Confindustria Nautica: “La pubblicazione della nuova edizione di MONITOR, nell’ambito della collana LA NAUTICA IN CIFRE, è un momento importante per il mercato. MONITOR, infatti, offre un quadro puntuale dello stato di salute del mercato nautico italiano, fotografando in maniera dettagliata la situazione a metà dell’anno nautico. Consideriamo un valore fondamentale sostenere gli imprenditori del settore, consentendo loro di operare con piena consapevolezza di dati e tendenze, a maggior ragione in un periodo di grande complessità come quello che stiamo vivendo.”
La fotografia che emerge dalle più recenti rilevazioni dell’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio di Isnart e Unioncamere, dimostra che più della metà degli italiani – al di sopra dei 18 anni – sta pianificando una vacanza per il 2021; di questi l’80% indica tra le mete l’Italia non appena le condizioni lo consentiranno. Questo cauto ottimismo non cancella tuttavia gli effetti che la pandemia continua a produrre sul settore del turismo. Lo scenario previsivo, infatti – evidenziano i dati – descrive il perdurare della crisi e l’analisi predittiva per i primi tre mesi del 2021 dà indicazioni di perdita pari a circa il -64% dei flussi italiani e dell’85% di quelli internazionali rispetto al 2019. Con una ulteriore perdita in termini di ricavi stimabile in circa 8 miliardi di euro.
L’agriturismo italiano ha sofferto molto a causa del Covid: sono stati più di 1200 milioni i danni, senza contare le perdite sulle vendite dirette. Secondo Agriturist che disegna un bilancio delle perdite regione per regione la Liguria denuncia meno 60% tra ospitalità, ristorazione e vendita diretta e l’azzeramento di eventi e attività con le fattorie didattiche. In Piemonte l’assenza di turisti, la mobilità limitata e l’annullamento di fiere e manifestazioni hanno vanificato i timidi segnali di ripresa. In Veneto le perdite medie sono del 75%, più accentuate nelle strutture di montagna, terme e città d’arte. Analoga situazione in Emilia Romagna, dove le aziende collinari e montane hanno registrato -90%, mentre quelle situate vicino alle città sono attorno al 35%, grazie all’asporto e al turismo di lavoro.