Per le festività natalizie la montagna è presa d’assalto da un mix di clientela italiana e straniera con oltre l’80% di camere prenotate. A Natale le camere prenotate sono prossime all’80%, Capodanno è praticamente sold out mentre si attestano intorno al 70% quelle per l’Epifania, con una leggera flessione rispetto al 2019 essenzialmente causata dalla riduzione della clientela italiana rispetto al dato pre-covid.


Bene anche le città d’arte che confermano il trend dei recenti ponti di Ognissanti e dell’Immacolata con un 60% di camere prenotate e la conferma anche per le prossime festività di un fortissimo interesse da parte della clientela straniera, in particolare quella statunitense.
Un risultato importante figlio di un calendario particolarmente favorevole.

Tutti i segnali fanno ben sperare in un superamento delle performance rispetto allo stesso periodo del 2019.
Roma rispetto a Natale 2019 vede un dato sulle prenotazioni di oltre il 70% delle camere disponibili, in aumento del 5% grazie al 2% in più degli italiani ma soprattutto dall’incremento del 15% rappresentato dalla componente straniera, USA, India e Spagna i primi mercati di riferimento.
Il vero exploit è previsto a Capodanno con l’occupazione all’85%, in aumento del 3% rispetto alla medesima festività del 2019. Le strutture alberghiere della Capitale ospiteranno l’8% in più dei nostri connazionali e il 15% in più di ospiti stranieri provenienti soprattutto da Stati Uniti, Germania, India e Spagna.

Bene anche l’Epifania con prenotazioni che al momento hanno raggiunto il 60% delle camere disponibili, in aumento del 5% rispetto al 2019.
Risultati migliori rispetto al 2019 anche per Milano con un dato medio di camere prenotate pari al 50% e un picco nel periodo di Capodanno con prenotazioni che superano il 75% delle camere disponibili.
Firenze pur con risultati migliori rispetto alla città meneghina (+65% il dato sulle prenotazioni) si mantiene stabile rispetto alle festività del 2019.
Bene anche al Sud. Un esempio fra tutti Siracusa che nel corso delle prossime feste già vanta mediamente un 30% in più di presenze rispetto al 2019. Città e località limitrofe saranno soprattutto meta di viaggiatori stranieri di cui il 70% rappresentato da nazionalità extra UE (USA e UK).

I dati confermano la grande voglia di tornare a visitare le nostre destinazioni. Gli italiani, stretti da una situazione economica sfavorevole, si concedono comunque una vacanza in Italia ma è il turismo internazionale a fare la differenza confermando una crescita costante.
Molto bene quindi il mercato turistico degli ultimi mesi del 2022 che grazie agli stranieri segna il sorpasso rispetto allo stesso periodo pre-crisi.
Diversa la situazione se guardiamo l’intero anno. Malgrado le ottime performance del secondo semestre, le difficoltà affrontate dal settore fino a maggio, lasciano il consuntivo ben al disotto del 2019.
Buone le prospettive quindi, ma sui conti delle imprese pesa l’aumento generalizzato dei costi energia e credito in particolare, con un panorama ancora più difficile nei prossimi mesi.
A questo si aggiunge la tassa di soggiorno varata nella legge di Bilancio. Un regalo che non avremmo mai voluto trovare sotto l’albero. Le aziende già sfiancate dal carico fiscale, dal caro energia e dall’aumento dell’inflazione accusano così un nuovo colpo. Una tassa che arriva a 10 € al giorno a persona peserà sui costi di viaggio e scoraggerà ulteriormente la domanda. Chissà perché, ancora una volta, si è deciso di colpire un settore che può fornire un sostanziale contributo all’economia del Paese. – dichiara Maria Carmela Colaiacovo, Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi.

(Per maggiori informazioni: www.alberghiconfindustria.it)