Dopo due anni drammatici segnali importanti per il settore che recupera fiducia per il futuro
Si è conclusa oggi la 24a edizione di IHIF - International Hospitality Investment Forum, principale appuntamento in Europa e tra i primi a livello internazionale, dedicato agli investimenti nel settore alberghiero.
l ministro del Turismo Massimo Garavaglia parteciperà il 9 maggio alle ore 11 presso Palazzo Lombardia (39esimo piano – ingresso N1) alla conferenza stampa di presentazione delle campagne promosse da Enit, l'Agenzia Nazionale del Turismo, per celebrare le eccellenze italiane e il rilancio dell’immagine della Penisola nel mondo.
Le prospettive delineate dal rapporto Eir parlano della creazione di quasi 77 milioni nuovi posti di lavoro entro i prossimi 10 anni solo in Asia. Il contributo all’economia di quest’area potrà crescere a una media dell’8,5% annuo. Il 2021, nonostante sia stato un anno ancora impattato dalla pandemia ha visto il numero dei voli in progressivo e significativo aumento soprattutto nella seconda metà dell’anno, con l’inizio della stagione estiva, arrivando, negli ultimi mesi, a circa il 90% del traffico del 2019 con picchi che, in alcune giornate estive, hanno raggiunto i livelli pre-pandemici. L’Italia – secondo Enav – è lo stato europeo, tra i grandi, in cui si è registrato il più alto tasso di crescita (+44,9% rispetto al 2020) per quanto riguarda i volumi di traffico aereo di rotta.
Secondo ForwardKeys che con il suo partner Wttc, ha analizzato l’andamento delle prenotazioni dei voli internazionali a livello globale sono: Costa Rica, Aruba, Repubblica Dominicana e Giamaica le destinazioni che, nelle Americhe, stanno registrando un livello di prenotazioni che già supera quello pre-pandemia.
I viaggi nella regione Asia-Pacifico mostrano notevoli segni di miglioramento grazie alla graduale riapertura dei propri confini ai visitatori, in linea con la domanda dei clienti.
Se, infatti, gli arrivi internazionali in Europa nel primo trimestre 2022 mostrano un aumento del 350% rispetto allo scorso anno, anche i Paesi dell'Asia Pacifico hanno registrato un incremento con le prenotazioni per la regione a più 275%.A livello di singole destinazioni, le Filippine sono quelle in più rapida crescita nel Sud-Est asiatico, con un aumento del 29% nel secondo trimestre di quest'anno rispetto al primo trimestre. In Africa e Medioriente, invece, Tanzania, Qatar ed Egitto hanno raggiunto livelli di inbound vicini al periodo pre-pandemico.
Il Global Economic Report del Wttc ha annunciato che per la fine di quest’anno l’industria del travel prevede di avvicinarsi al Pil del 2019: 8,35 trilioni di dollari contro i 9,6 di tre anni prima. I viaggi e turismo cresceranno nei prossimi 10 anni a una media del 5,8% di Pil, superando le previsioni di crescita del totale dell’economia che è stimata intorno al 2,7%. Secondo le ottimistiche previsioni, già dal prossimo anno si potranno raggiungere i livelli del 2019, mancandolo di appena lo 0,1%. E il settore darà un contributo al Pil delle economie nazionali crescendo di ben il 43,7% per raggiungere gli 8,4 trilioni entro la fine del 2022, che ammontano all’8,5% del Pil prodotto dall’intera economia globale.
Le previsioni del Cemar Agency Network di Genova rivelano che saranno circa 8.800.000 i passeggeri movimentati quest’anno nei porti italiani (+340% rispetto al 2021 e -26% rispetto al 2019), mentre le toccate nave saliranno a 4.824 unità, riportando il dato ai livelli pre-pandemia (4.895 nel 2019), per un totale di 157 unità in transito nelle acque tricolori in rappresentanza di 48 compagnie di navigazione. L’Italia delle crociere torna a crescere, tanto che per il 2023 le proiezioni stimano un numero di passeggeri movimentati superiore ai 12 milioni, pari cioè ai livelli record registrati nel 2019. Nel 2022 saranno 75 i porti italiani coinvolti nel traffico crocieristico. Proseguirà il primato di Civitavecchia, seguita da Genova e Napoli, mentre spicca la decrescita di Venezia: il blocco dello scalo e il ritardo nelle soluzioni alternative ha provocato l’allontanamento delle compagnie di crociere, a favore dei porti di Trieste e Ravenna.
Alla fine del 2021 si era già recuperato il 50% dei valori pre-pandemia e oggi per alcune situazioni sono addirittura superiori al 2019: negli Stati Uniti, per esempio, a febbraio del 2022 si sono venduti più biglietti aerei che nello stesso periodo di due anni fa, secondo l'indagine di Travelport. In questo scenario il viaggio rimane in testa tra i desideri delle persone: il 64% rinuncerebbe alle terme o a un trattamento di bellezza, il 63% al cinema, il 60% a comprare nuovi vestiti, il 36% ad andare a mangiare fuori per almeno 6 mesi, se ciò significasse poter viaggiare nel 2022. Tuttavia, secondo l’indagine del Gds, la ricerca e l’acquisto dei viaggi, operazioni spesso fastidiose, vengono definite dagli utenti come una “doccia fredda” e solo il 26% si gode effettivamente l’esperienza di prenotare un viaggio. Mediamente un cliente prima del viaggio visita oltre 30 siti; il 45% vorrebbe poter fare tutto su un singolo sito. Esiste, quindi, un divario da colmare e su cui bisogna lavorare.
Secondo Assaeroporti gli aeroporti italiani chiudono il mese di marzo con quasi 10 milioni di passeggeri (9.848.164), raggiungendo il 70% dei volumi pre-pandemia.Sono estremamente positivi i risultati di alcuni scali che hanno addirittura superato i livelli del 2019 come Palermo +0,6%, Bari +2,5% e Brindisi +4,7%. Altrettanto degni di nota i numeri degli aeroporti che hanno pressoché raggiunto i livelli pre-Covid: Catania -7,5% e Bergamo -5,7%.Si segnala, inoltre, il significativo incremento del traffico in gran parte degli aeroporti regionali: Trapani, Lampedusa, Alghero, Perugia, Cuneo, Crotone, Taranto-Grottaglie, Bolzano e Grosseto.
L’ultima ricerca su “Monitoring sentiment for domestic and intra-European travel – Wave 11” della European Travel Commission (Etc), che analizza le intenzioni e preferenze di viaggio a breve termine degli europei in tempo di pandemia rivela che nonostante l’incertezza causata dalla crisi geopolitica a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina e la continua minaccia legata alla pandemia, il desiderio di viaggiare all’interno dell’Europa in tutta Europa è senza dubbio forte: 3 europei su 4 intendono fare un viaggio nei prossimi sei mesi, con le destinazioni mediterranee che hanno il maggior appeal. Con l’avvicinarsi dell’estate, una quota crescente di europei (77%) desidera viaggiare tra aprile e settembre. Oltre la metà (56%) di loro prevede di visitare un altro Paese europeo, mentre il 31% sceglie i viaggi nazionali. In tutti i mercati analizzati, gli intervistati da Italia, Spagna, Polonia, Regno Unito e Germania dimostrano il più forte ottimismo riguardo a un viaggio (>80%). Un dato emerso è che le intenzioni di viaggio aumentano con l’età, passando dal 69% tra la Gen Z (18-24 anni) all’83% tra i baby boomer (oltre i 54 anni).
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