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  • I comunicati stampa

    “Il mercato non ha bisogno di gossip che, da un lato rischiano di mettere in difficoltà anche aziende che svolgono con coscienza e professionalità il proprio lavoro, e dall’altro inducono a sbagliate generalizzazioni. La confusione tra informazione e gossip non è accettabile e soprattutto delinea la differenza tra professionisti ed “allenatori da bar dello sport”.
    La logica d’impresa è crescere e fare profitto, ma non sempre questo è possibile, soprattutto quando fattori esterni stravolgono tutte le logiche dei budget. I periodi di crisi possono essere un’opportunità per ogni settore per dimostrare le proprie capacità di reagire e possono far emergere sinergie trascurate nei periodi di facile crescita.
    Purtroppo sono saltate imprese della distribuzione, del tour operating e del trasporto, ed altre potranno seguire; il nostro compito non è di impedire che ciò avvenga perché questo fa parte delle logiche del mercato e perché comunque non ne abbiamo la capacità. Il nostro compito, ed ancora di più quello della politica e dei governi, è di minimizzare l’impatto di questi avvenimenti nei
    confronti dei consumatori e del mercato.
    Annunci ad effetto, come quello apparso in questi giorni, rispondono solo alla logica di apparire e di “fare notizia” e sono condannabili legalmente poiché contengono elementi diffamatori (che verranno perseguiti nelle sedi appropriate), ma sono anche contrari agli interessi di tutto il comparto. 
    Che stiamo attraversando un periodo difficile per l’economia in genere, e per il settore turismo in particolare, è davanti agli occhi di tutti, ma una cosa che dobbiamo tenere sempre presente è la forte interdipendenza dei vari elementi della cosiddetta filiera.
    Quella che abbiamo definito “la macchina del turismo” non può funzionare senza una responsabile partecipazione di tutte le componenti, ed il tentativo di scaricare le responsabilità da un’area all’altra è irresponsabile e distruttivo.
    I clienti sono il bene primario di agenti di viaggio, tour operator, albergatori e vettori, dobbiamo quindi tutelarli e rassicurali nei loro acquisti. Per questo ASTOI si batte da tempo per un fondo di garanzia che garantisca tutti i viaggiatori e che tolga loro la preoccupazione di verificare la solidità e l’affidabilità di tutti i componenti la filiera insieme alla naturale conseguente ansia
    derivante dall’impossibilità di essere rassicurati su tutto e tutti.
    Gli agenti di viaggio sono mandatari dei propri clienti ed hanno quindi il compito di aiutarli a scegliere. La loro professionalità si deve estrinsecare anche nel saper consigliare il prodotto giusto con le giuste garanzie ASTOI continuerà, con i colleghi che hanno dimostrato e che continuano a dimostrare concreta e seria volontà di affrontare i problemi del mercato, a ricercare soluzioni che tengano conto delle esigenze delle parti e ne rispettino la dignità. Agli altri rivolgo un invito a riflettere sul fatto che l’aggressione non paga mai”.

    Roma, 23 settembre 2009
    Ufficio Stampa&rel.Esterne ASTOI
    Tel. 06 5924206
    Fax. 06 5915076
    astoi@astoi.com
    La “bagarre” scatenatasi sul pagamento o meno dell’IVA sul posto barca ha creato un “mare” di richieste di chiarimenti da parte dei diportisti che arrivano fino a pretendere la restituzione di quanto fino ad oggi pagato. “Si mettano tutti il cuore in pace. L’IVA sul posto barca va pagata – dichiara il Presidente dell’Associazione Italiana Porti Turistici (che annovera 77 imprese portuali turistiche) Roberto Perocchio – in quanto la Corte di Giustizia della Comunità Europea aveva a suo tempo già chiarito che la locazione di posti barca equivale alla locazione di immobile ad uso di parcheggio e va pertanto necessariamente assoggettata ad IVA”.

    A differenza di quanto è stato erroneamente sostenuto da alcuni interpreti della sentenza di Corte di Cassazione n° 6138 del 2009 tale pronuncia non fa che ribadire implicitamente quanto già affermato dalla Corte di Giustizia Europea poiché non va confuso il rapporto tra concedente e concessionario con il rapporto tra concessionario ed utente del posto barca.

    La sentenza della Corte di Giustizia della Comunità Europea del 2005 causa C-428/02 aveva già chiarito tale questione con la seguente pronuncia: “Alla luce degli obiettivi di cui all’art. 13, parte B, lettera b) della Sesta Direttiva, il punto 2 di detta disposizione, che esclude dalla deroga dell’assoggettamento ad IVA la locazione di aree destinate al parcheggio dei veicoli, deve essere interpretato nel senso che si applica in via generale, alla locazione di aree destinate al parcheggio di tutti i mezzi di trasporto, comprese le imbarcazioni”.

    “Ciò significa – come afferma uno tra i più autorevoli Studi Legali-Tributari di Milano cui fa capo l’avv. Francesco Cimmino, consulente di UCINA – che i corrispettivi per l’ormeggio in porti turistici, pur essendo relativi a locazioni di beni immobili, in forza di una deroga espressa contenuta anche nella norma interna (art. 10, primo comma n. 8 del DPR n. 633/1972), non fruiscono dell’esenzione da IVA ma devono essere regolarmente assoggettati ad imposta”.

    Del resto la stessa Agenzia delle Entrate, nella propria rivista telematica “Fisco Oggi” prende netta posizione sull’argomento con un proprio articolo dal titolo “Soggetta ad IVA la locazione del posto barca”.

    Per ulteriormente chiarire la giusta chiave di lettura delle problematiche IVA sul posto barca lo stesso avv. Cimmino sarà presente alla conferenza stampa di Assomarinas che si terrà nel corso della prima domenica del Salone Nautico Internazionale di Genova con inizio alle ore 11.00.

    L’addetto Stampa
    Massimo Bernardo
    Roma, 18 luglio 2008
     
    "I have a dream!" diceva Martin Luther King e, molto più modestamente, lo diciamo anche noi di Assotravel. Abbiamo un sogno pratico, piccolo, normale: che l'Associazione delle compagnie aeree (IATA) collabori, dialoghi, "lavori" realmente con quello che resta il proprio principale canale di vendita e cioè con le agenzie di viaggio. Invece la IATA sembra una torre d'avorio con cui anche solo per "parlare" occorre seguire un percorso accidentato, quasi iniziatico, dove gli agenti di viaggio sono "ammessi" con una pura funzione ancillare. Siamo d'accordo che ci sono dei rapporti di forza da rispettare, nessuna illusione per carità: la "consistenza" delle compagnie aeree come aziende è indiscutibile rispetto alle agenzie di viaggio, ma molto si può fare per produrre di più, specie quando si parla di 3,8 miliardi di dollari di perdite come riportato in questi giorni dalla stampa.
    Quando poi ci riferiamo all'Italia e quindi alla IATA Italia tutto subisce un'accentuazione. Ci riferiamo in particolare al tema delle fideiussioni e del recentissimo annuncio dell'ultimo istituto assicurativo che le prestava di rinunciare a tale posizione, che immaginavamo privilegiata in quanto monopolista. Si vede che non è così.
    Da un lato ci chiediamo se la IATA Italia si stia attivando, convocando i principali gruppi assicurativi italiani e segnalando questa opportunità di business, al fine di favorire la transizione dei suoi partner privilegiati (gli agenti di viaggio) da Mondial ad altro servizio di fideiussione assicurativa senza interruzione della capacità di bigliettare (nell'interesse stesso delle "consistenti" compagnie aeree che compongono IATA Italia).
    Allo stesso modo ci chiediamo se non sia possibile intervenire su un tema tanto influente rivedendo alcuni aspetti contrattuali che obbligano alla copertura fideiussoria le assicurazioni alla semplice richiesta da parte di IATA. Beninteso: sappiamo tutti che anche le banche prestano tali fideiussioni, ma qui i "regolamenti IATA" non passano con facilità, i costi sono elevati anche perchè con la Basilea 2 tutta la materia risulta complicata, e quindi costosa.
    Ma soprattutto: siamo proprio sicuri che non ci sia qualcosa che non va in questo sistema? Siete proprio sicuri che sia normale assistere alla fuga delle assicurazioni da questo settore. Le assicurazioni ...assicurano... non è un gioco di parole, è solo un problema di incidenza del rischio in base al quale si determinano i premi. In altre parole se pure fossimo su percentuali alte di sinistri e quindi di mancati pagamenti alla IATA avremmo costi elevati, ma non la fuga da questo settore.
    Come Assotravel ci stiamo attivando per rinvenire condizioni di favore per i nostri associati presso istituti bancari e presso una società assicuratrice, sperando di poter presto dare buone notizie alle imprese, ma il problema è senz'altro strutturale.

    Andrea Giannetti, Presidente Confindustria Assotravel
     
    Il Direttore
    Francesco Granese
     

     
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    Dall’Assemblea Generale di ASSOMARINAS una ricetta per affrontare la crisi del settore

    Tempi duri per i nuovi operatori portuali turistici quando dall’analisi di Assomarinas presentata nel corso dell’Assemblea Generale tenutasi presso la sede di Confindustria Bari risulta che i margini finanziari nella gestione del posto barca si stanno drasticamente riducendo.

    “Se da un lato i livelli di occupazione negli spazi acquei dei porti turistici sono risultati soddisfacenti nel corso di questa stagione nautica – ha dichiarato nel suo intervento  il presidente dell’Associazione dei Porti Turistici Italiani Roberto Perocchio – dall’altro il decremento dei servizi accessori e l’aumento dei costi legati ai canoni demaniali, all’asporto rifiuti, agli oneri di tutela ambientale, alle manutenzioni ordinarie, alle assicurazioni, alla vigilanza e ai più frequenti danni provocati  degli eventi meteo marini, stanno notevolmente comprimendo i già esigui margini di redditività delle strutture ricettive per la nautica da diporto. Solo l’intelligente applicazione delle nuove competenze relative al demanio marittimo oggi di competenza regionale, potrebbe consentire agli operatori del settore una migliore programmazione dei propri investimenti sulla base di criteri strutturali delle imprese portuali turistiche che non vanifichino risorse in estenuanti iter procedurali e in operosissime consulenze legali. Risorse che, invece, potrebbero essere dirottate a favore dei diportisti in una più qualificata e meno onerosa offerta di ormeggi”.   

    Dello stesso parere anche la vicepresidente di Confindustria per il Mezzogiorno Cristiana Coppola la quale ha esordito sottolineando che il turismo e le sue connessioni col territorio sono al centro della ricetta anticrisi europea sposata dalla stessa Confindustria.” Le infrastrutture non rappresentano solo il terminale tra il settore della nautica da diporto e il turismo ma sono il volano principale che impatta sull’economia dei territori, soprattutto per un Paese come il nostro, caratterizzato da una preziosa vocazione marinara.” La vicepresidente di Confindustria ha poi insistito sulla necessità dell’intervento di pubbliche amministrazioni locali “efficienti nella realizzazione di un articolato programma di agevolazione agli investimenti nelle infrastrutture materiali come approdi, banchine, spazi a terra, parcheggi e servizi nelle singole strutture portuali turistiche”.

    Sulla stessa linea il direttore generale di Federturismo-Confindustria Antonio Colombo che ha ricordato come turismo nautico e imprese portuali turistiche rappresentino a pieno titolo una componente fondamentale della filiera integrata turistica nazionale: “Il turismo è un settore industriale produttivo che dev’essere implementato da politiche  economiche e industriali di lungo termine – ha affermato tra l’altro il relatore- e non con occasionali exploit mediatici  promozionali”. Aprendo un altro capitolo il vicecomandante generale delle Capitanerie di Porto amm. Felicio Angrisano ha sottolineato il  ruolo proficuo di un porto turistico nei confronti del territorio soprattutto laddove sia garantita un’adeguata rotazione di unità nautiche che attraverso una frequentazione regolamentata dei siti costieri di pregio contribuiscono alla conoscenza dei beni culturali e alla loro protezione con positive ricadute per le comunità locali. Ma un pesante limite allo sviluppo della portualità turistica italiana è ancora rappresentato dal drastico aumento dei canoni demaniali introdotto nel 2007. Su questo scottante tema è intervenuto l’On. Matteo Bragantini, membro della Commissione Finanze della Camera, il quale ha ricordato l’impegno politico trasversale dei deputati componenti la Commissione che hanno approvato la Risoluzione finalizzata al raggiungimento di una riduzione dei canoni medesimi. “ Stiamo tentando di dare una definitiva soluzione a questo importante problema – ha detto l’onorevole – con l’ausilio del Ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla e dei tecnici del ministero dell’Economia. Nella stesso tempo nella legge del federalismo fiscale è stata prevista la facoltà di passare il Demanio dello Stato direttamente agli enti locali, come è già avvenuto per la regione Sicilia”. Un’affermazione questa confermata dal prof. Stefano Zunarelli, ordinario di Diritto della Navigazione presso l’Università di Bologna che, in rappresentanza di ASSOMARINAS, ha potuto verificare presso i ministeri competenti l’andamento costruttivo dell’iter legislativo di riforma del regime dei canoni. L’intervento conclusivo è stato affidato dal moderatore del Convegno, il giornalista della rivista Nautica Massimo Bernardo, al rappresentante della Conferenza dei Presidenti delle Regioni ing. Domenico Mazzamurro il quale ha ampiamente riportato l’esempio della programmazione costiera della regione Campania come fattore di accelerazione degli investimenti e della creazione in questa Regione di nuovi posti di lavoro attraverso i programmati nuovi 11 .000 posti barca da realizzarsi entro il 2013 di cui circa 6000 hanno già trovato compimento con la formula del project-financing. Il tecnico ha peraltro confermato – come ampiamente sostenuto nel corso del convegno -  l’elevato costo medio di realizzazione di ciascun nuovo posto barca all’interno di una moderno porticciolo che corrisponde oggi a circa 100.000 euro.

    “Dopo quanto abbiamo ascoltato- conclude il presidente di Assomarinas – non possiamo che chiedere ai diportisti italiani ed esteri che stazionano nei nostri porti un diverso approccio ai costi di ormeggio quando in quel costo è compreso l’ampio contesto di requisiti di qualità ed oneri accessori che gravano sul sistema delle imprese portuali turistiche italiane”.  

    Bari 17 settembre 09                           

    L’Addetto Stampa
    Massimo Bernardo

    “Costruire insieme le condizioni per una ripresa vera”

    “La disdetta da parte dell’Associazione albergatori termali di Abano e Montegrotto del contratto integrativo territoriale, è un ineludibile passo in avanti nella direzione di un riallineamento competitivo delle Aziende del bacino euganeo alle altre realtà termali del nostro Paese e non un atto di guerra”. Così ha commentato Costanzo Jannotti Pecci, Presidente di Federterme/Confindustria, la disdetta del CCNL territoriale del 16 gennaio 2007 che l’Associazione ha comunicato alle OO. SS. di settore lo scorso 3 settembre.

    “Si tratta di recuperare il terreno perduto in questi anni – ha proseguito Jannotti Pecci – avviando un confronto, anche serrato, ma corretto e, soprattutto, consapevole della centralità della risorsa umana per le attività termali; ma anche del fatto che il sistema imprenditoriale termale di Abano e Montegrotto ha sempre dimostrato dinamismo e impegno per garantire sviluppo e crescita alle imprese associate, ai lavoratori ed all’indotto.”

    “E’ auspicabile, quindi - ha concluso il Presidente di Federterme - che tutte le parti tornino a sedersi allo stesso tavolo per trovare soluzioni appropriate, che la contrattazione nazionale di settore e la più recente legislazione mettono a disposizione. Anche in questa occasione, comunque, Federterme non mancherà di seguire l’evoluzione delle relazioni tra le componenti interessate e di operare per favorire una ripresa del dialogo costruttivo che tenga conto della situazione ma anche della volontà delle parti di costruire insieme condizioni per una ripresa vera.”


    Roma 15 settembre 2009


    Per informazioni:

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    e-mail: segreteria@federterme.it

    (European Leisure Marine Industries Federation), la nuova federazione che rappresenta a Bruxelles l'industria nautica da diporto europea

    La Presidenza va all'Olanda, mentre la Vice Presidenza sarà ricoperta da Italia e Francia.

    Mercoledì 9 settembre a Cannes si è riunito il Consiglio federale di ELMIF, formato da 9 membri, che ha votato i nuovi vertici della nuova organizzazione europea: la nomina di Presidente è andata all'olandese Fritz Conijn (HISWA), mentre la Vice Presidenza sarà ricoperta da Lorenzo Selva (UCINA) per l'Italia e Yves Lyon Caen (FIN) per la Francia.

    I nuovi vertici rispecchiano perfettamente la volontà che è stata alla base della creazione di ELMIF: nata per assicurare un'unica e sola voce all'industria nautica da diporto europea a Bruxelles, la nuova federazione ha raggiunto l'obiettivo di costituirsi come organismo comune che riunisce tutte le associazioni nautiche europee garantendo così una rappresentanza più forte e coesa.

    Le due anime rappresentate da EURMIG (European Union Recreational marine Industry Group), già presieduta dall'Italia, e da ECNI (European Confederation of Nautical Industries), già presieduta dalla Francia, vengono rispecchiate nelle due nuove Vice Presidenze di Lorenzo Selva e Yves Lyon Caen, consentendo così di non disperdere il know-how già acquisito e di garantire una forte rappresentanza delle due maggiori industrie nautiche europee.

    La Presidenza olandese garantirà così una voce neutrale e di aggregazione nell'obiettivo comune di essere fortemente rappresentativi in Europa e nel mondo.

    ELMIF, che raccoglie i rappresentanti di 13 associazioni europee del comparto, è stata fondata in concomitanza con il congresso annuale di ICOMIA, il 5 giugno scorso, a Lisbona. Prossimo importante appuntamento sarà in occasione del METS di Amsterdam (17-19 novembre 2009) dove la nuova federazione dovrà approvare il business plan - le linee strategiche per i rapporti con le istituzioni europee sono già state approvate - e le nuove direttive da mettere in atto.


    Nota a margine:

    I 13 membri fondatori di ELMIF:

    ANEN (Spagna)
    APICAN (Portogallo)
    APL (Cecoslovacchia)
    BMF (Gran Bretagna)
    BVWW (Germania)
    DANBOAT (Danimarca)
    FINNBOAT (Finlandia)
    FIN (Francia)
    HISWA (Olanda)
    NAUTIBEL  (Belgio)
    NORBOAT (Norvegia)
    POLSKA IZBA (Polonia)
    SWEBOAT (Svezia)
    UCINA (Italia)

    I 9 membri del Consiglio di ELMIF:

    Jon Eads - MDL Marinas LTD (BMF)
    Robert Marx -Friedrich Marx GmbH & Co.KG (BVWW)
    Yves Lyon Caen - Beneteau Group (FIN)
    Jouko Huju
    - Finnish Marine Industries Federation (FINNBOAT)
    Fritz G.M. Conijn - Conyplex BV, Medemblik (HISWA)
    Eddy Coenen - Navi-Class (NAUTIBEL)
    Knut Heiberg-Andersen - Windy Boats (NORBOAT)
    Mats Eriksson - SWEBOAT
    Lorenzo Selva
    - Selva Marine S.P.A. (UCINA)


    Genova, 14 settembre 2009

    UCINA
    Area Promozione
    Chiara Castellari
    Tel. 0105769812
    Fax. 0105531104
    e-mail: promotion@ucina.net

    Roma, 10 settembre 2009

    Workshop turistico internazionale

    Rieti, 10-13 settembre 2009- con il patrocinio di Confindustria Assotravel

    Si apre oggi la XII edizione del workshop turistico internazionale Buy Lazio organizzato in collaborazione con L’ Unione Regionale delle Camere di Commercio del Lazio, l’ Assessorato al Turismo della Regione Lazio, l’Atlazio, l’Enit, l’Alitalia  e le Associazioni di categoria. Il Workshop, ha come obiettivo di favorire le occasioni di presentazione e commercializzazione dei prodotti turistici laziali sul mercato estero.

    Il Buy Lazio, perseguendo la propria strategia ritorna in provincia nella suggestiva cornice dell’Abbazia San Pastore di Greccio, dove si svolgeranno i lavori del workshop tra buyers e sellers. In linea con un principio di consolidamento della domanda turistica di riferimento del Lazio, anche  questa dodicesima edizione è dedicata all’Europa, i buyers presenti provengono da 21 paesi Europei con ritorni importanti come la Spagna la  Francia, Belgio e Bielorussia. La selezione dei 71 buyers è avvenuta in stretta collaborazione con gli uffici Enit  attraverso un’ attività di benchmarking, ed in relazione alle specifiche caratteristiche dell’ offerta dei sellers, al fine di selezionare dei buyers attenti, motivati e consapevoli. Le aziende laziali accreditate che parteciperanno a questa tre giorni sono 150, provenienti da tutto il territorio laziale, garantiscono una ampia gamma di offerte turistiche,  segmentata per linee di prodotto. Nei giorni successivi al workshop i buyer ospiti parteciperanno ad itinerari turistici tematici organizzati ad hoc, alla scoperta delle bellezze paesaggistiche, architettoniche e naturalistiche  dei territori. 

    Buy Lazio, una filosofia che diventa metodologia operativa. Un'iniziativa che diventa concretezza, formazione , incontri business to business, ed itinerari turistici a beneficio della valorizzazione territoriale, e della business community del Lazio.

    In merito il Presidente di Confindustria Assotravel dichiara: "i prodotti incoming ad alto valore aggiunto, hanno un forte bisogno di essere evidenziati agli operatori del settore con continuità ,e a questo risponde il Buy Lazio. Un'esigenza che si rafforza in presenza di un centro ipernevralgico di attrazione come "roma" che lascia inevitabilmente poco spazio alle destinazioni del "circondario" sul pubblico di massa e che impone di lavorare sulle nicchie di prodotto rivolgendosi ai target corrispondenti. Su questo c'è spazio per lavorare ed il Buy Lazio è funzionale a questi obiettivi". 

     
    Il Direttore
    Francesco Granese
     

     
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    Il Presidente di Confindustria Assotravel (Associazione Nazionale Agenzie di Viaggio e Turismo) ha scritto in questi giorni al Ministro Brambilla sulla necessità di procedere ad una riprogettazione del sistema di garanzie per i consumatori di viaggi e vacanze.
    L'iniziativa nasce dai numerosi ed eterogenei casi verificatisi in questa estate 2009: Myair, Todomondo, Teorema, Eurotravel, Skyeurope. In tutti i casi emerge l'esigenza di tutelare tali consumatori ma a tal fine occorre riprogettare il sistema che, al momento si basa sul solo Fondo di Garanzia.
    I compiti assegnati a tale Fondo non lasciano dubbi: esso opera esclusivamente per rimborsare i clienti, che abbiano acquistato pacchetti turistici, di tour operator o agenzie di viaggio poi falliti ovvero per permetterne il rientro dalle località di destinazione.

    Pertanto - scrive Giannetti alla Brambilla - "il Fondo di Garanzia alimentato da agenzie di viaggio e tour operator attraverso i premi delle polizze RC professionali attinenti alla loro attività e istituiti e imposti mirando alla tutela, in un caso e nell'altro, dei consumatori.

    Non rientrano pertanto nei casi che questo "nostro" Fondo deve andare a coprire episodi come "Myair" o il recente "Skyeurope" nè, nei recenti  casi di fallimento di tour operator o agenzie, il rimborso dell'acquisto del solo volo o del solo soggiorno presso tali imprese".
    Giannetti si sofferma poi sulla proposta di inserire 1 o 2 euro nel costo di ogni biglietto aereo finalizzata a creare un fondo ad hoc destinato esclusivamente per far rientrare i viaggiatori che si trovassero nella propria destinazione senza copertura per il rientro in quanto fallito il vettore o l'operatore prescindendo dal fatto che abbiano acquistato il solo volo o se il volo stesso fosse inserito in un pacchetto turistico. Una proposta presentata, e in qualche modo non accettata dalle competenti autorità, nel corso dei primi mesi del 2009 e che invece avrebbe risolto con soddisfazione dei consumatori molti dei "casi estivi.
     
    "Infine- per Giannetti e per le imprese rappresentate - esiste un mare magno di abusivismo che in internet trova vie più subdole rispetto all'ipotesi "su strada" su cui bisogna intervenire e occorre, in ogni caso, trovare il modo almeno di vigilare su situazioni di dumping selvaggio che poi si rivelano, per l'appunto, fallimentari anche se regolarmente autorizzate: se c'è una proposta di un soggiorno di una settimana a cuba, tutto compreso, a 400 euro i consumatori potranno anche crederci, ma non possono crederci le Istituzioni, le Associazioni di Categoria e quelle dei Consumatori e occorre quanto meno verificare che non siano violate le regole.
    In questo modo le imprese serie e professionali vengono danneggiate due volte: la prima in termini di concorrenza scorretta la seconda con il "costo" che subisce il Fondo alimentato dalle stesse imprese (e specie le corrette)."
     
    La lettera termina con l'auspicio che, da un lato,  "saranno evitate - al contrario di quanto invece riportato dagli organi di stampa - "pericolose" (oltre che non rispondenti statutariamente) escursioni del Fondo su materie non previste dando a  chi non è diritto e in modo del tutto estemporaneo e, dall'altro, che invece si procederà a riprogettare l'intera materia dal momento che i segnali di necessità di tale intervento che ci  provengono dal mercato, specie in questa fase di crisi, sono fortissimi" e che "su questo tema il Ministro può contare sul pieno appoggio e sul supporto di tutta la categoria".

     
     
    Il Direttore
    Francesco Granese
     

     
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    Due giorni ricchi di dibattiti, informazione e divertimento!

    Si terrà a Napoli venerdì 18 e sabato 19 settembre presso la Mostra d’Oltremare iI primo degli Incontri Italcongressi-PcoItalia.

    L’evento si aprirà il pomeriggio del 18 settembre con una sessione dedicata all’immagine del territorio e la influenza che essa ha sulla scelta di una destinazione.

    Obiettivi dell’incontro sono:

    - Comprendere quanto incide l’immagine del territorio sulla scelta della destinazione congressuale
    - L’immagine corrisponde a ciò che effettivamente la città offre? Identità tra realtà e immagine accreditata
    - Cosa fare per modificare l’immagine percepita dal cliente?

    I partecipanti prenderanno parte ad una cena tipica napoletana accompagnata da uno show di giochi di luci, colori ed acqua presso la Fontana Esedra.

    La mattina di sabato 19 settembre i lavori proseguiranno con una sessione dedicata ad un tema oggetto di grande dibattito, quello della individuazione di PCO Global, Local, Glocal, Core, DMC.

    Gli obiettivi della tavola rotonda:

    - Comprendere le differenze tra i vari tipi di organizzazioni, le specificità, le differenze, le integrazioni. Identificare ruoli, rapporti, contratti, sistema di remunerazione
    - Conoscere le esigenze dei clienti in relazione ai servizi di organizzazione
    - Evidenziare i trend dell’organizzazione congressuale in relazione al tema della globalizzazione

    Nel pomeriggio è prevista una visita alle principali strutture congressuali di rilevanza innovativa.

    I partecipanti che decideranno di trascorrere la serata a Napoli saranno invitati al divertente show del comico Alessandro Siani.

    L’evento è organizzato con il supporto della Mostra d'Oltremare spa e Napoli Congressi spa, in collaborazione con Assessorato al Turismo della Regione Campania e Ept Napoli.

    Per informazioni:
    segreteria@italcongressi-pcoitalia.com – tel. 06 5922545

    Roma 1 settembre 2009

    Il Consiglio Direttivo della Federterme (Federazione Italiana delle Industrie Termali e delle Acque Minerali Curative), riunito oggi, a Roma, in seduta straordinaria, ha ratificato l'ipotesi di Accordo nazionale per l'erogazione delle prestazioni termali per il biennio 2008-2009 raggiunto tra la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e la Federterme, per le prestazioni termali per il biennio 2008-2009, sostitutivo del precedente scaduto il 31 dicembre 2005.

    L'iter per arrivare all'Accordo si è snodato lungo una serratissima e complessa trattativa, di oltre sei mesi, ed ha richiesto numerosi incontri sul piano politico, con il Ministro della Salute Maurizio Sacconi, il Viceministro Fazio, il Presidente della Conferenza Stato-Regioni Vasco Errani, il Coordinatore degli Assessori regionali alla Sanità Enrico Rossi, sia sul piano tecnico, con i Dirigenti dei Ministeri interessati e delle Regioni. Sono state necessarie deliberazioni della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome, oltre a quella del 29 luglio, preceduta dal concerto con il Ministro della Salute, anche del 25 marzo e dell'11 giugno.

    L'Accordo, previsto dalla Legge 323/2000, assicura al settore termale (rappresentato da oltre 370 aziende, presenti in 20 Regioni e Province Autonome e in 170 Comuni, con 16.000 addetti diretti ed oltre 60.000 indiretti) un quadro di riferimento certo sia sul piano finanziario, sia sul piano normativo.

    Nonostante l'estrema complessità che caratterizza l'attuale situazione della spesa sanitaria pubblica, l'Accordo consente un consistente recupero degli incrementi dei costi intercorsi, dal 31 dicembre 2005 ad oggi, facendo salve, nel contempo, le esigenze di controllo della spesa sanitaria pubblica per cure termali, attraverso la fissazione di un importo massimo dell'onere, determinato dalla erogazione delle prestazioni termali di cura e riabilitazione da parte delle imprese del comparto, a carico del Fondo Sanitario Nazionale.

    "Restano alcune criticità per le aziende ubicate nelle Regioni in disavanzo finanziario (Abruzzo, Campania, Lazio e Sicilia) per le quali opereremo- ha affermato il Presidente di Federterme Costanzo Jannotti Pecci - con lo stesso spirito collaborativo emerso, insieme alle Regioni e al Governo, per individuare appositi meccanismi per non vanificare la visione generale dell'Accordo."

    L'Accordo contiene clausole identificative aggiornate sulle patologie tutelate e le prestazioni erogabili in attuazione dei Livelli essenziali di assistenza (LEA), sulle risorse destinate dalle imprese termali all'attività della Fondazione per la ricerca scientifica termale, sulla definizione della figura dell'operatore termale, sulla regolamentazione relativa ai requisiti igienico-sanitari specifici delle piscine termali, sulla revisione dei codici per la raccolta dati e semplificazioni.

    Razionalizzazione e semplificazione di alcuni aspetti relativi ai requisiti di autorizzazione ed accreditamento fanno parte  invece di un Protocollo ad hoc definito  con il Coordinamento Interregionale Sanità e sottoscritto dall'Assessore Enrico Rossi per la Commissione Salute delle Regioni.

    L'Accordo prevede anche concrete misure per migliorare la conoscenza dell'utilizzo delle cure termali e dello stato di salute della popolazione, anche sotto i profili della prevenzione e della riabilitazione.

    Sarà  infatti operativa, a partire dal 2010, l'adozione di una scheda di rilevazione dei dati clinici-sociali relativi ai soggetti in cura termale, definita dall'Istituto Superiore della Sanità, in attuazione del "Progetto Terme" e l'attivazione di  un collegamento on line con apposita piattaforma informatica. Scheda e piattaforma informatica consentiranno al Servizio Sanitario Nazionale di raggiungere concretamente l'obiettivo di procedere alla sistematica rilevazione dei dati clinici e sociali relativi ai  soggetti in cura termale e con possibilità di ricavare, su basi statistiche significative, elementi epidemiologicamente utili, sia ai fini della valutazione degli effetti della terapia termale effettuata, sia ai fini  di carattere sanitario generale, in ordine alla prevenzione ed alla cura delle malattie, nonché alla riabilitazione.

    "L'Accordo - ha concluso il Presidente Jannotti Pecci - rappresenta anche per le imprese un quadro di ritrovate certezze e consente di guardare con maggiore serenità e al prossimo futuro, per la realizzazione di nuovi investimenti e nuovi servizi necessari a rispondere sia ad una rinnovata fiducia e domanda  da parte dei frequentatori delle terme, per cure, riabilitazione e benessere, sia alle aspettative dei rispettivi territori  di crescita del turismo del benessere termale." 
     

    Roma, 5 agosto 2009 

    Per ulteriori informazioni:

    Federterme 06 8419416

    Segreteria@federterme.it

    Sopravvivere alla moda del proibizionismo in pillole

    Non passa giorno senza che i nostri politici e amministratori deliberino nuovi divieti.
    Le discoteche sono tra le più colpite. Ma in realtà nessuno può permettersi di ridere. Per i pubblici esercizi è solo questione di tempo poi toccherà anche a loro rispondere agli assalti di chi ci ha preso gusto nel negare progressivamente le piccole libertà che danno senso alla nostra vita materiale.
    Pensate alle nostre città: tra un po’ potranno circolare indisturbati (senza multe) solo gli extracomunitari, i deficienti e i vigili urbani. Tutti gli altri dovranno pagare le gabelle post moderne tra una strada e l’altra erogate da sensori, telecamere spia tipiche del nostro tempo ma con effetti che assomigliano al medioevo.

    La strategia del proibizionista in pillole è sempre la stessa: si parte da un evento locale trasformato con la gran cassa della comunicazione in un problema decisivo per la vita di tutti; colpo colpo ci si inventa una opinione pubblica terrorizzata e indignata per mettere nelle condizioni il legislatore di recitare la parte del raddrizzatore del legno storto dell’umanità (tra gli applausi scontati dei bigotti e degli invidiosi della felicità altrui). Infine, non potendo in realtà risolvere alcun problema (in democrazia nessun proibizionismo alla lunga si è mai dimostrato efficace) si ritorna sempre all’inizio amplificando sempre di più le situazioni che polarizzano l’opinione pubblica e rendono plausibile la pletora di provvedimenti restrittivi.

    Noi delle discoteche probabilmente siamo ad un passo dal fallimento totale grazie all’abusivismo ed alla cecità dei nostri legislatori. Ma potremmo trovare consolazione nel fatto che grazie ai proibizionisti in pillole siamo entrati nella Storia.
    Tutto è cominciato con noi e mi viene da pensare che l’incubo del proibizionista in pillole che trasforma la vita in una noiosa rottura di palle potrà finire quando gli si impedirà di esibire lo specchio per allodole delle discoteche.
    Vi propongo ora una riflessione sull’ultima trovata che conferma il quadro dal quale sono partito.
    Il 30 luglio 2009 il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio Senatore Carlo Giovanardi e l’associazione Codacons, gonfi come pavoni facevano la ruota di fronte ad un pubblico di scoglionati giornalisti (potrebbe infine essere loro, per una volta, a prendere il pallino in mano e dire basta ad informazioni senza informazioni!).
    I relatori della conferenza stampa sostenevano infatti di avere le prove che il loro provvedimento restrittivo dell’alcol veniva spesso eluso. Praticamente la scoperta dell’uovo di Colombo. Un provvedimento ingiusto e incostituzionale non crea motivazioni forti in chi deve effettuare controlli e ovviamente mette nelle condizioni chi lo subisce di dover trovare vie di fuga.
    Come si può pretendere che un divieto che colpisce solo discoteche in via di sparizione che non c’entrano quasi nulla con il problema dell’abuso di alcol possa risultare decisivo rispetto gli incidenti stradali? Io ho sempre sostenuto che dal punto di vista dei principi e della necessaria regolazione della vita notturna occorressero nuove regole. E quando mi è possibile ho sempre sostenuto l’on Carlo Giovanardi.

    Ma non posso seguirlo quando si trasforma nel regista del proibizionismo in pillole.

    Perché nella conferenza stampa in oggetto i Codacons non ci hanno presentato alcun dato statistico serio sulle circostanze empiriche degli incidenti? Noi, e a maggior ragione i giornalisti,  siamo molto interessati a conoscere dove in realtà i giovani avevano consumato l’alcol, da dove provenivano, a che ora hanno avuto l’incidente.
    Ci sarebbe piaciuto se i Codacons si fossero soffermati a riflettere sul fatto che tutte le sanzioni amministrative derivanti dal decreto anti alcol sono state sistematicamente narcotizzate dai Tribunali Amministrativi perché norme in contrasto con i principi della nostra Carta Costituzionale.

    Queste dimenticanze sono sospette e gettano ombre inquietanti sul modo in cui i personaggi citati intendono risolvere i problemi. Non è vero che il fine giustifica i mezzi. Non è con il cinismo politico che si risolve il problema della pericolosità della circolazione stradale. La nostra associazione aderisce al valore morale esibito dai personaggi che hanno avuto il merito di mettere in discussione stili di vita pericolosi per sé e per gli altri, ma si dissocia da provvedimenti assurdi, iniqui e proibizionisti come quello contro le discoteche.

    Vorrei fare una domanda ai responsabili istituzionali che si sono inventati la guerra all’alcol: Credete veramente che il problema dell’alcol verrà cancellato proibendolo a partire dalle ore due? Io penso sia una sciocchezza ma almeno abbiate il buon senso di proibirlo a tutti, specialmente ai pubblici esercizi e bar che vivono esclusivamente sulla vendita a basso prezzo di bevande alcoliche.
    2 agosto 2009

    Il Presidente Nazionale di Asso Intrattenimento
    Luciano Zanchi

    Tavola rotonda: “La nuova legge regionale sulle acque minerali e termali, tra tutela della risorsa e nuove opportunità”
    Sala D’Amato dell’Unione degli Industriali di Napoli
    (Napoli, 15 luglio 2009
    )

    Dopo la legge serve il Regolamento di attuazione, presto e bene, perché le acque minerali e termali della Campania sono importanti sia per le iniziative dirette alle quali danno vita sia per quelle indirette che coinvolgono tutta la filiera produttiva dell’industria turistica, sia sulla costa sia nelle aree interne. E vi sono questioni che, comunque, necessitano- nell’emanando regolamento – di puntualizzazione per evitare un’applicazione distorta rispetto alla genesi della norma stessa.

    E’ motivo di soddisfazione la disponibilità dell’Assessore Forlenza, ribadita dal Presidente Bassolino, di realizzare in sede di adozione del regolamento un coordinamento con gli Assessorati alla Sanità, all’Ambiente, all’Industria e al Turismo, in materia termale.

    La legge per le Acque minerali e termali in Campania (L. R. 8/2008) va in direzione di  una nuova tutela, con  nuove risorse e nuove opportunità di sviluppo economico sociale sostenibile, ma occorre fare presto utilizzando i risultati concreti  dell’attività di consultazione realizzata dalle strutture dell’Assessorato.

    Nell’estate 2008 gli industriali termali della Campania commentarono  pubblicamente e con soddisfazione il varo da parte del Consiglio Regionale, su iniziativa della Giunta, della Legge Regionale sulle acque minerali e termali, che arrivava al traguardo del suggello legislativo dopo 30 anni di attesa.

    Si prendeva atto che l’impegno, formalmente assunto dal Presidente Bassolino, era stato mantenuto.
    Soddisfazione di Federterme e degli imprenditori termali quindi per aver contribuito ad una nuova legge che interpreta una nuova sensibilità diffusa nei confronti delle acque minerali e termali, come risorse naturali preziose da utilizzare con rispetto e da valorizzare con acume imprenditoriale.

    Federterme ha contribuito e intende contribuire all’iter del procedimento legislativo per la nuova legge sulle acque minerali e termali (L.R. Campania 8/2008) e relativo Regolamento di attuazione.

    Bisogna anche ricordare che da parte degli imprenditori del settore, e in particolare da Federterme, furono subito segnalate alcune criticità normative, sia a livello di Consiglio che di Giunta.

    Apparve quindi di grande rilievo l’iniziativa  assunta, appena insediato, dall’Assessore regionale ai Lavori pubblici, al Demanio e alle Acque Minerali e Termali, Oberdan Forlenza, di avviare le consultazioni per l’adozione del Regolamento attuativo  della legge 8/2008 tenendo conto anche della proposta presentata dall’On. Ragosta in commissione Ambiente che mirava a risolvere sul piano legislativo le criticità che erano state  motivo d’impugnativa della legge, da parte del Governo centrale, davanti alla Corte Costituzionale.

    L’approccio pragmatico dell’Assessore Forlenza ha dimostrato che lavorando sodo, con propositi di concretezza possono essere individuate,  circoscritte e risolte, in pochi mesi mesi, a tempo di record, le incertezze interpretative emerse ed imboccare la strada di correzioni normative condivise, rinunciando alle sterili attese delle impugnative, nell’ottica di risolvere i problemi del settore, interpretando aspettative ed esigenze, tenendo conto del fattore tempo che è danaro!

    Si tratta ora di portare a compimento – con il relativo Regolamento attuativo previsto dall’art. 1 - l’iter avviato nell’estate 2008 con la legge “Disciplina della ricerca ed utilizzazione delle acque minerali e termali, delle risorse geotermiche e delle acque di sorgente e le norme per la protezione del bacino idrominerario della regione” (L.R. n.8/2008) che si proponeva di dare risposte concrete alle esigenze di valorizzazione delle risorse delle acque minerali e termali della regione Campania, da secoli considerate benefiche per la salute oltre che grande attrattore turistico all’interno della filiera dell’industria del turismo e dell’economia dei territori.

    Risposte concrete anche in termini di certezze dei tempi per le concessioni di utilizzo agli operatori e più consistenti introiti per la Regione e per gli Enti locali grazie alla determinazione di canoni adeguati  a carico dei concessionari.

    Ma il relativo regolamento si è fatto attendere perché da una parte l’iter è stato appesantito da incertezze interpretative delle nuove norme dall’altra per far fronte all’esigenza di trovare risposte appropriate a nuova visione,  sensibilità e a consapevolezza diffuse del valore delle risorse idriche nella società contemporanea (sotto i profili della disponibilità, utilizzo, conservazione, valorizzazione e sostenibilità, salvaguardia).

    E’ auspicabile quindi che alla sensibilità finora dimostrata, in sede di consultazione di tutti gli stakeholders, per l’esigenza di far uscire in tempi brevi il nuovo regolamento faccia seguito il completamento dell’iter facendo tesoro proprio degli esiti positivi registrati in sede tecnica.

    Per consentire a pubblico e privato di perseguire, all’interno del nuovo e completato assetto normativo, gli obiettivi di ammodernamento e valorizzazione del settore acque minerali e termali, terme e benessere, che sono una risorsa importante ed attrattiva per l’economia del territorio di tutte le province della Campania.

    Napoli, 15 luglio 2009
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