Roma, 11 marzo 2021
Alcune protagoniste manifestano a Travelnostop.com la forte volontà di voler ancora essere protagoniste del proprio futuro.
La pandemia ha colpito soprattutto le donne. Sono loro quelle che, specialmente in ambito lavorativo, hanno pagato il prezzo più alto. Anche nel turismo. Ma sono loro anche quelle che non intendono piegarsi, che sono pronte a scommettere sulla ripartenza del settore, in prima linea, rimboccandosi le maniche, e con un pizzico di pragmatismo. Una volontà emersa chiaramente dalle voci di alcune protagoniste del turismo raccolte da Travelnostop.com nel corso del webinar “LE DONNE NEL TURISMO AL TEMPO DELLA PANDEMIA", promosso in occasione della Giornata Mondiale della Donna.
Secondo il consueto monitoraggio mensile di Assaeroporti, effettuato su 40 scali nazionali commerciali, il traffico passeggeri ha registrato un calo del -87% rispetto a gennaio 2020 che era ancora un pieno periodo pre Covid, con un esiguo consuntivo di circa 1,5 milioni di utenti ed un movimento aereo a -69%.
Significativa la flessione dell’aeroporto di Roma Fiumicino, del -88% con 314mila passeggeri e del secondo scalo nazionale per importanza operativa, Milano Malpensa con lo stesso decremento in percentuale (-88%) pari a circa 225mila passeggeri.
Il valore degli investimenti nel corso del 2020 in Italia è stato di circa un miliardo di euro, mentre per il 2021 la stima è di raggiungere quota 1,5 miliardi secondo la Pkf hotelexperts che conferma inoltre che tra le società di consulenza specializzate nel comparto c’è sostanzialmente consenso sui trend dell’anno in corso. La pipeline vede 100 alberghi in apertura con oltre 17 mila camere, di cui 64 in via di costruzione e 36 pianificati. Location alternative come Trieste, Bergamo, Bologna, Cortina d’Ampezzo, Perugia hanno mostrato particolare resilienza, mentre le cosiddette Big Four (Milano, Venezia, Firenze e Roma), dove si concentra il 78% dei valori patrimoniali alberghieri delle città su un totale italiano di oltre 117 miliardi, sono state penalizzate dal blocco dei flussi stranieri.
Secondo una stima dell’Istituto Demoskopika nel campo del turismo il mese di gennaio 2021 registra una battuta d’arresto tanto allarmante quanto prevedibile: 14,4 milioni di pernottamenti e 4,8 milioni di turisti in meno con una variazione negativa pari all’80% rispetto allo stesso mese del 2020.
Già nel 2020 il Covid ha mandato in fumo 232 milioni di presenze (-53,1% sul 2019) e 67 milioni di arrivi (-51,3%). In picchiata la spesa turistica con un crollo di 20 miliardi il cui 73% è concentrato in Veneto, Toscana, Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige.
Analizzando, in particolare, il quadro per singolo sistema turistico regionale emerge che nel 2020 il Veneto avrebbe ridotto gli arrivi di 12,2 milioni (-60,4% rispetto al 2019) e le presenze di 44,5 milioni (-62,4% rispetto al 2019). A seguire, in valore assoluto, Lombardia con una contrazione pari a 9,5 milioni di arrivi (-54,2%) e 22,4 milioni di presenze (-55,4%),
Dopo l’annuncio di Johnson sulla riapertura ai viaggi a partire dal 17 maggio le prenotazioni su Skyscanner hanno incominciato a piovere copiose e l’Italia si trova in pole position tra le prime mete da visitare
Complice un calo delle tariffe aeree fino al 27% rispetto alla media del 2020 e del 23% in meno rispetto al 2019, il Belpaese, tra gli utenti di Skyscanner, per il mese di luglio, risulta essere prenotato con una media di 2,2 passeggeri per prenotazione, particolare che indica come sia preferito dalle coppie o dai piccoli gruppi di amici.
Il traffico aereo in picchiata anche a gennaio secondo Iata, con una domanda totale di passeggeri crollata del -72% sia rispetto ai livelli pre-Covid (gennaio 2019) , risultato peggiore perfino di dicembre 2020 (quando il crollo anno su anno era stato del 69,7%).
Nel dettaglio della mappatura, la domanda del cosiddetto traffico domestico ha segnato un -47% rispetto ai livelli pre Covid, mentre quello del traffico internazionale ha toccato addirittura il –85,6%.
Questo ulteriore indebolimento della domanda aerea è in gran parte dovuto a controlli più severi sui viaggi interni in Cina durante il periodo delle vacanze del capodanno lunare che ha causato una inevitabile fortissima contrazione aggiuntiva rispetto al dato globale.
Secondo un’indagine di TripAdvisor, elaborata dall’Osservatorio di Bit, Borsa Internazionale del Turismo, emerge che il 21% dei viaggiatori italiani prevede di rimanere vicino casa, il 16% di raggiungere destinazioni che distano non più di 90 minuti dalla propria residenza e il 33% si spinge verso località più lontane di 90 minuti.
Nel Regno Unito la percentuale di chi resterà vicino a casa sale al 24% e negli Stati Uniti al 29%. Un trend che, per quanto riguarda l’Italia, potrebbe favorire le destinazioni di montagna vicine alle aree più popolate, come quelle dell’arco alpino e appenninico, i piccoli borghi, l’ospitalità diffusa e il turismo lento in generale. L’enogastronomia resterà un potente motivatore che troverà nelle strade del vino e dell’olio, e nei distretti dei prodotti DOP, potenziali attrattori. I dati degli osservatori sui consumi confermano che il desiderio più diffuso tra i consumatori è tornare a viaggiare, prima opzione per oltre il 40% degli intervistati. La vera sfida, poiché l’emergenza ha inciso sulle capacità di spesa della classe media, per il 2021 sarà coniugare esperienze capaci di motivare i potenziali viaggiatori, con i limiti di budget.
Una destinazione su tre nel mondo è ora completamente chiusa al turismo internazionale secondo gli ultimi dati dell'Organizzazione mondiale del turismo (UNWTO). L'emergere di nuove varianti del virus COVID-19 ha spinto molti governi a invertire gli sforzi per allentare le restrizioni sui viaggi, con chiusure totali ai turisti prevalenti in Asia e nel Pacifico e in Europa.
Dall'inizio di febbraio, il 32% di tutte le destinazioni nel mondo (69 in totale) sono completamente chiuse al turismo internazionale e di queste, circa poco più della metà (38 destinazioni) sono state chiuse da almeno 40 settimane. Allo stesso tempo, il 34% delle destinazioni mondiali è ora parzialmente chiuso ai turisti internazionali.
Il prossimo 12 marzo, dalle 10.00 alle 12.00, si terrà l'evento online “Turismo e piano di ripresa UE: come sostenere uno dei settori più colpiti dalla crisi”, organizzato dalla Rappresentanza in Italia della Commissione e del Parlamento Europei.
Interverranno il Ministro del Turismo Garavaglia; il Presidente dell’ENIT Palmucci, la Presidente di Federturismo Lalli, il Presidente di Assobalneari Italia Licordari e il Presidente di Confindustria Nautica Cecchi.
AIDIT - l’Associazione italiana distribuzione turistica - aderente a Federturismo Confindustria, esprime apprezzamento per la decisione del Governo Draghi di considerare il rilancio di tutto il sistema del trasporto aereo italiano un prerequisito per la ripartenza del turismo. In tale ottica, è evidente che giochi un ruolo strategico il compito e la dimensione che si vorrà dare ad Alitalia. E’ noto lo stanziamento di ingenti risorse da parte di alcuni governi per sostenere le rispettive compagnie di riferimento - 10,4 miliardi di euro da parte dei governi di Francia e Olanda a favore della compagnia Air France – KLM e di 9 miliardi da parte del governo tedesco a favore di Lufthansa. A livello internazionale è emblematica la funzione strategica affidata ad esempio dai Paesi del Golfo, dalla Turchia o dalla stessa Cina alle rispettive compagnie di bandiera e ai rispettivi hub aeroportuali allo scopo di posizionare loro stessi al centro dei traffici internazionali e intercontinentali ottenendone benefici in termini geopolitici, turistici, business e culturali.
Il 4 marzo si è svolto a Roma il convegno “Per l'Italia! Il Turismo come motore economico e sociale per la vera ripartenza' organizzato dall'Associazione Internazionale dei Cavalieri del Turismo. L’evento è stato l'occasione per fare il punto della situazione e raccogliere propositi e proposte concrete per la ripartenza, che deve essere rapida, convinta, efficace. Il Ministro del turismo Garavaglia nel suo intervento ha sottolineato come la ripresa ci sarà solo quando saremo vaccinati. Ma per ripartire più forti di prima si deve approfittare del periodo per migliorare le strutture e poi bisogna affrontare il tema della rivoluzione digitale che può dare una grande spinta al settore.