Secondo l’osservatorio di Assaeroporti il primo consuntivo 2023 per gli aeroporti italiani nel trimestre gennaio/marzo ha fatto registrare 35,8 milioni di passeggeri, pari a un +55% rispetto al trimestre 2022 e a un -4,5% rispetto al 2019, ultimo anno pre Covid. A spingere il buon trend di ripresa ha contribuito soprattutto il mese di marzo con 12,3 milioni di passeggeri (+34% su marzo 2022) con un -5% rispetto al marzo 2019. Consistente anche la ripresa dei movimenti aerei che nel primo trimestre sono stati oltre 304mila pari a un +19% sul 2022. Le migliori performance del mese di marzo le hanno fatte registrare gli scali di Roma-Fiumicino, con 2,7 milioni di pax (pari a un +69% rispetto al marzo 2022), l’aeroporto di Malpensa con 1,9 milioni di utenti (quasi un +40%) e lo scalo di Bergamo con 1,2 milioni di passeggeri (+26% rispetto al marzo dello scorso anno).
Secondo Clia gli italiani che nel 2022 sono saliti a bordo di una nave da crociera sono stati 800mila registrando un aumento del +247% rispetto al 2021, dato che consente di avvicinarsi ai livelli del 2019, quando furono 950 mila, un numero che sarà superato già nel 2023. Negli ultimi due anni le attività sono progressivamente tornate a pieno regime e per il 2023 si prevede di arrivare a 33 milioni di passeggeri totali, con un +11% sul 2019. Per quanto riguarda il 2022, sono più di 20 milioni le persone che nel mondo hanno scelto di trascorrere una vacanza in crociera. In Europa sono state 5,8 milioni (+228% sul 2021) e le tre principali destinazioni sono state il Mediterraneo (38,4%), il Nord Europa (il 29%) e i Caraibi (10,6%). In particolare, tra gli abitanti del Vecchio continente, l’Italia si conferma la meta preferita.
Secondo i dati Eurostat nell’Unione europea l’occupazione arriva al 75% nella fascia di età tra i 20 e i 64 anni nel 2022. È la percentuale massima raggiunta dal 2009. Nel 2020 il tasso di occupazione – ovvero le persone che hanno un impiego in rapporto alla popolazione in età lavorativa – era calato al 72% a causa della pandemia di Covid-19, ma è risalito poi al 73% nel 2021 per guadagnare altri due punti percentuali lo scorso anno. L’Italia, però, resta indietro rispetto all’intera Unione europea con un’occupazione al 65%, dieci punti percentuali in meno della media, lavorano più i greci (66%) e i rumeni (69%) tra i 20 e i 64 anni che gli italiani. Tra i Paesi membri, Olanda (83%), Svezia ed Estonia (entrambe all’82%) sono decisamente in testa.
Secondo l'ISTAT ad aprile si stima un aumento sia dell’indice del clima di fiducia dei consumatori (da 105,1 a 105,5), sia dell’indice composito del clima di fiducia delle imprese (da 110,1 a 110,5). Il clima di fiducia delle imprese aumenta per il secondo mese consecutivo tornando sul livello di luglio 2022, il valore più elevato negli ultimi 10 mesi. Il clima di fiducia dei consumatori cresce invece per il terzo mese consecutivo e raggiunge il valore massimo da marzo 2022. Migliorano i giudizi sulla situazione economica generale e corrente mentre le opinioni sul quadro personale e futuro sono improntate alla cautela. In particolare, con riferimento alle imprese, il clima di fiducia migliora nei servizi di mercato (da 103,9 a 105,5), grazie al contributo positivo dei servizi turistici.
Per il Centro Studi di Confindustria i venti sono favorevoli sulla rotta dell'economia italiana nella prima parte del 2023. Il PIL è andato meglio del previsto a inizio anno, l’inflazione è in lento calo sebbene ancora elevata, i tassi di interesse sono alti e in salita.La dinamica dell’industria è positiva solo grazie al trascinamento da fine 2022, mentre i servizi e il turismo sono in forte espansione. Gli investimenti fissi in Italia sono frenati soprattutto dalla carenza di risorse delle imprese e dai tassi elevati per il credito. I consumi sono penalizzati dal precedente balzo dei prezzi, mentre continua a crescere l’export. L’Eurozona è in rallentamento, gli USA meno brillanti, frena di nuovo la Cina, ma accelera l’India.