Jacdec, l’ente autonomo di Amburgo che studia la sicurezza aerea, incorona anche quest’anno Emirates al vertice delle compagnie più sicure. Graduatoria molto accurata, dal momento che l’indice di sicurezza attribuito a ogni vettore tiene conto di una trentina di variabili, dagli incidenti verificatesi negli ultimi trent’anni alla sicurezza del Paese in cui il vettore opera, ad altri criteri riferibili alle singole compagnie.
Se Qatar Airways si trova al decimo posto con un indice di sicurezza dell’89,24%, a far meglio di lei è Ryanair, che si conquista il nono gradino della classifica con l’89,48%, mentre invece lo sorso anno era solo tredicesima.
Secondo l'ultimo Bollettino realizzato da Unioncamere e Anpal, sono poco meno di 458mila i contratti di lavoro programmati dalle imprese nel mese di gennaio e saliranno a circa 1,2 milioni nel trimestre gennaio-marzo con un incremento, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, rispettivamente di 112mila su gennaio 2021 e +265mila in confronto al trimestre gennaio-marzo 2021. E' positivo anche il confronto rispetto a dicembre 2021, con 104mila contratti in più (+29,4%), per tutti i settori economici tranne che per il turismo dove pesano le crescenti incertezze legate all’andamento dell’epidemia.
C’è il turismo tra i settori che beneficeranno dei 2,2 miliardi di euro che il Ministero dello Sviluppo economico si appresta a destinare al “sostegno della competitività delle filiere industriali strategiche del Paese”, una delle priorità indicate nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.L’obiettivo dell’operazione è di realizzare almeno 40 nuovi progetti d’investimento su tutto il territorio nazionale attraverso lo strumento agevolativo dei Contratti di sviluppo nei settori del turismo, dell’automotive, microelettronica e semiconduttori, metallo ed elettromeccanica, chimico-farmaceutico, design, moda e arredo, agroindustria e tutela ambientale.
Le imprese del comparto che ha un indotto diretto sul Pil di oltre 36 miliardi di euro e che occupa 570mila addetti stanno fronteggiando una crisi senza precedenti che deve essere affrontata dal Governo con misure specifiche e a largo respiro temporale. Il susseguirsi di varianti del virus e le relative restrizioni internazionali impediscono infatti la certezza di programmazione e svolgimento di congressi ed eventi aziendali non solo nell’anno in corso ma anche nel 2023. L’aggregazione delle associazioni del settore #Italialive chiede con estrema urgenza la convocazione di un tavolo governativo al quale sottoporre la richiesta improrogabile di misure di sostegno per le imprese della meeting industry. Riduzione contributiva, prolungamento della cassa Covid e contributi a fondo perduto sono alcune delle misure imprescindibili per non causare il fallimento di migliaia di imprese e il licenziamento di migliaia di lavoratori.
Quasi 21 miliardi di euro in venti mesi è la perdita di fatturato nell’arco temporale dell’emergenza Covid che il settore del turismo organizzato ha subito senza poter contare su un adeguato piano di sostegni secondo Bankitalia.
Ed in effetti se tra il 2010 e il 2019 il numero di occupati del settore turistico era cresciuto al ritmo del +2,2% come media annuale, a fronte di un calo nella media del terziario (-0,4) e in misura più intensa rispetto al totale dell’economia (0,4), tra il 2020 e il 2021 si sono purtroppo create tutte le premesse di un tracollo degli addetti al comparto che potrebbero passare dagli attuali 86mila a meno di 45mila.
Un dimezzamento traumatico che significherebbe soprattutto il più grave impoverimento di professionalità e knowledge tra tutti i settori produttivi del Paese, col rischio di fare del nostro mercato una terra di conquista per holding e Ota estere considerando inoltre che la componente “a termine”, ovvero la categoria di addetti più vulnerabile, nel 2021 ha subìto un crollo del 31%.