Enit si muove a sostegno della comunicazione digitale dell’offerta turistica. L’ente, in collaborazione con il Ministero del Turismo, ha infatti previsto la concessione di 9 milioni di euro a imprese e agenzie di comunicazione esperte del mondo digitale per sviluppare nuovi processi e interventi di promozione turistica. La presentazione delle domande dovrà avvenire entro il 19 aprile. Le imprese interessate dovranno essere idonee a migliorare la comunicazione digitale dell’offerta turistica organizzata italiana e favorire la ripresa dei flussi turistici nazionali e internazionali. Con questo finanziamento si punta al rafforzamento del posizionamento competitivo della destinazione Italia nel mercato interno, internazionale di prossimità ed extraeuropeo, ampliando i mercati di riferimento con un’offerta differenziata; allo sviluppo di iniziative integrate tra diversi ambiti tematici quali cultura, economia, ambiente e turismo; alla valorizzazione delle offerte turistiche e delle esperienze territoriali.
Hanno superato quota 5.200 - per un totale di 2.073.827.951 di euro in credito d’imposta e 234.329.206 a fondo perduto - le domande relative alle richieste di credito d’imposta e di finanziamenti a fondo perduto per le imprese ricettive. I dati sono contenuti nel report sull’andamento delle domande pubblicato sul sito istituzionale del Ministero del Turismo che verrà aggiornato periodicamente. Dal report si rileva che i due terzi delle richieste provengono dal Centro Nord (3.386) e il restante da Mezzogiorno (1.817). Il numero più elevato di domande è arrivato finora dalla Toscana (617) seguita da Sicilia (405) e Lombardia (403) ma per il totale di incentivi sollecitati spiccano Veneto (242.111.464 euro), Lombardia (240.299.589 euro) e Trentino Alto Adige (217.948.870 euro).
Stiamo assistendo ormai da giorni al conflitto tra Russia e Ucraina, fenomeno che ha innescato una difficile crisi umanitaria ed economica su cui sono al momento concentrate le energie dell’Unione Europea. Nonostante la delicatezza e la complessità dell’attuale momento storico, solo due associazioni del mondo balneare hanno ritenuto di voler comunque procedere con una manifestazione pubblica nei prossimi giorni, per rappresentare al Governo il malcontento della categoria. Come tutti sanno è da settimane che stavamo organizzando questo tipo di iniziativa, che abbiamo sempre ritenuto utile per inviare un segnale forte alle istituzioni. Tuttavia, in questo momento particolarmente delicato in cui l’Italia stessa è scossa dalla crisi ucraina e la comunità internazionale sta lavorando su misure per far fronte alle conseguenze della crisi che si ripercuoteranno anche sul nostro Paese, non riteniamo che questo tipo di azioni possa essere efficace e soprattutto opportuno.
Il conflitto in corso tra Russia e Ucraina è una tragedia che minaccia le vite di chi abita quel territorio, ma che spaventa anche chi assiste da lontano ad uno scontro violento e terrificante. Una guerra, che avrà impatti economici anche in Europa ed in Italia, già reduci da due anni di pandemia. Così, anche il settore turistico si appresta ad affrontare un quadro di ulteriore destabilizzazione, con l’incognita sull’incoming russo e ucraino in vista, soprattutto, dei mesi estivi. Global Blue, società leader nel settore del tax free shopping, ha voluto approfondire il peso di queste due nazionalità in relazione agli acquisti tax free, per decifrarne il peso e per indagare quali siano le mete italiane che più di altre rischiano di subire una loro assenza. I russi hanno sempre avuto una importanza significativa per il tax free shopping italiano: nel 2019, infatti, rappresentavano la seconda nazionalità per acquisti (12% del totale del mercato) con interessanti prospettive di crescita, dal momento che il loro shopping aveva registrato un +8% rispetto al 2018.
“La quotazione del petrolio Brent al barile ha raggiunto 129,62 dollari e il prezzo del gasolio per autotrazione, già aumentato nell’ultimo periodo di oltre il 35%, nei prossimi giorni si attesterà stabilmente sopra i 2 euro al litro determinando un maggior costo per le aziende dell’intero settore del trasporto di passeggeri con autobus di circa 300 milioni di euro su base annua, una situazione assolutamente insostenibile” - dichiara Giuseppe Vinella Presidente di ANAV, l’associazione di Confindustria che rappresenta tutti i comparti del trasporto con autobus. “Il gasolio costituisce infatti di gran lunga la seconda voce di costo per le aziende dopo quella del personale – precisa il Presidente dell’Associazione – ed è quindi necessario che Governo e Parlamento adottino nell’ambito del prossimo provvedimento sull’energia anche specifiche misure per il contenimento del costo del gasolio professionale per le aziende del settore”.