“Pensavamo di essere su ‘Scherzi a Parte’: soltanto così potevamo spiegarci le notizie, che arrivavano da Roma, di cartelle con i conguagli Ama, in alcuni casi per decine di migliaia di euro, recapitate ai ristoratori della Capitale. E’ bastata qualche telefonata, però, per capire che siamo, invece, di fronte all’ennesimo schiaffo alla categoria, che versa in condizioni disperate”.
“Il Governo Conte continua con le sue politiche fallimentari, figlie di arroganza e presunzione: non ascoltare gli operatori del turismo e dell’ospitalità e lasciar cadere nel vuoto i loro appelli porta a decisioni sbagliate, come quella sul bonus vacanze, quasi totalmente inutilizzato. Conte e Gualtieri finalmente stiano a sentire: serve liquidità immediata per bar e ristoranti, ai quale va destinata una parte dei 2,2 miliardi del bonus vacanze, rimasti nelle casse dello Stato”.
Sono stati il 70% in meno gli italiani che hanno viaggiato all’estero quest’anno secondo Revolut, la app finanziaria con oltre 13 milioni di clienti nel mondo, che ha analizzato le spese degli oltre 400 mila clienti italiani effettuate durante l’estate, confrontandole con quelle dello stesso periodo del 2019.
Tra giugno e agosto dello scorso anno i viaggiatori avevano in particolare scelto come destinazioni principali per le proprie vacanze all’estero rispettivamente il Regno Unito, la Spagna e gli Stati Uniti mentre nel 2020 le mete più popolari sono state Francia, Regno Unito e Svizzera.
Sono state 35 milioni le presenze turistiche nelle spiagge italiane ad agosto secondo un’indagine di Cna Turismo. Puglia, Toscana ed Emilia-Romagna le regioni più gettonate, seguite da Sardegna, Lazio e Campania. Dall'indagine risulta che, complice anche il caldo eccessivo, le località costiere ad agosto sono tornate a un accenno di normalità e non si è sottratto alla tendenza principe dell'estate 2020: la vacanza è breve e di prossimità. Inoltre molti turisti hanno preferito gli appartamenti alle strutture collettive, e per chi l'aveva a disposizione, ha riaperto una "seconda casa", pur senza alcuni comfort quali il condizionatore.
Secondo l’ultima ricerca di N26, banca digitale globale, quasi un terzo delle persone nel mondo ha dichiarato di esser stato costretto a procedere con la cancellazione delle prenotazioni del proprio viaggio (30%) e tre quarti di esse si sono dette preoccupate per la ripartenza dei viaggi internazionali (73%).
L’emergenza da Covid-19 ha obbligato molte persone a cancellare o posticipare i viaggi programmati da tempo, spesso dovendo rinunciare ai soldi versati come caparra, o per l’acquisto dei titoli di viaggio. In questi casi i biglietti vengono rimborsati solo per cause di ‘forza maggiore’, ma se il viaggiatore decide di disdire per un timore personale, mentre il servizio rimane usufruibile, non si ha diritto ad alcun rimborso.