Menu
  • News 2020

    Secondo il rapporto di Moody’s la domanda di turismo rimarrà debole nonostante l’allentamento dei divieti di viaggio dopo i blocchi per l’emergenza Coronavirus e i debiti sovrani dell’Europa meridionale sono i più esposti all’impatto di questo calo, che probabilmente durerà oltre la stagione estiva. Croazia (rating Ba2 positivo), Grecia (B1 stabile), Portogallo (Baa3 positivo), Malta (A2 stabile), Spagna (Baa1 stabile), Cipro (Ba2 positivo) e Italia (Baa3 stabile) sono secondo la società di rating i Paesi più colpiti in Europa.

    Secondo una ricerca condotta dal World Travel & Tourism Council nel 2020, a causa del crollo dei viaggi internazionali, ci sarà una perdita di 36,7 miliardi di euro per l’economia turistica italiana, pari a 100 milioni di euro al giorno.  Il massiccio calo del numero di viaggiatori e turisti internazionali in visita in Italia  potrebbe comportare un calo dell’82% della spesa dei visitatori internazionali. Una perdita catastrofica per l'economia italiana, che  equivale a un deficit di 700 milioni di euro a settimana, per l'economia del paese.

    Secondo l’istituto Demoskopika nel solo mese di agosto si è registrato un calo pari a circa il 70%, con un decremento di 3,6 milioni di turisti stranieri e una contrazione della spesa di quasi 2 miliardi di euro, rispetto allo scorso anno  in cui ci sono stati oltre 5 milioni id viaggiatori stranieri che hanno scelto di trascorrere le vacanze in Italia generando oltre 37 milioni di pernottamenti nel sistema alberghiero ed extra-alberghiero del Belpaese con una spesa di circa 4 miliardi di euro. 

    Secondo l'indagine dell’Istat  sull’effetto lockdown  delle attività produttive quello delle agenzie di viaggi risulta essere, nel secondo trimestre 2020 , il settore più colpito con un calo del fatturato del -93%, rispetto al 2019, seguito a ruota dall’hôtellerie (-88%), dal trasporto aereo (-79%) e dai servizi di ristorazione (-64%).

    “Il suicidio del nostro collega ristoratore Luca a Firenze è solo la punta dell’iceberg, che era già stato segnalato nei mesi scorsi, quando avevamo richiesto interventi a sostegno dell’intero comparto che tenessero in debito conto le differenze tra i diversi territori nazionali, tra coste ed entroterra. In particolare, era doveroso pensare a città come Firenze, Siena, Venezia, Napoli, Palermo e Roma (tanto per citarne alcune), che vivono di un turismo straniero venuto totalmente a mancare negli ultimi mesi”.