Menu
  • Tel.  +39 320 57 80 986
    Tel.  +39 06 4298 4041

    News 2021

    Il 29 novembre la Presidente di Federturismo Confindustria  Marina Lalli  ha partecipato al primo incontro del ciclo PMIReAction, iniziativa promossa dal Gruppo di lavoro Innovazione in collaborazione con la Sezione ICT e Turismo dell'Unione Industriali di Napoli, che, con un occhio al futuro, mira a mostrare le attività messe in atto dalle aziende dopo la pandemia per reagire ai costanti cambiamenti dettati dall'innovazione digitale. L’obiettivo deve essere trasformare il covid  da ostacolo ad opportunità  per accelerare la digitalizzazione dei percorsi di tutte le strutture alberghiere. La presidente Lalli nel suo intervento ha sottolineato come turismo e digitale siano sempre andati a braccetto e come l’intelligenza artificiale, i droni e la realtà aumentata si stiano rivelando strumenti essenziali per promuovere i tanti siti turistici. Per Giancarlo Carriero, delegato al turismo dell’Unione Industriali di Napoli, nel campo della digitalizzazione l’industria turistica è un passo avanti alle altre.

    Il progetto Erasmus + "Wellness and Spa Tourism Sectoral Skills' Development" (WeSkill), Ref. No. 621401-EPP-1-2020-1-BG-EPPKA2-SSA mira a sviluppare e implementare un piano di apprendimento per le istituzioni VET (istruzione e formazione professionale) in linea con le esigenze del mercato del lavoro, per affrontare le lacune di abilità e competenze nel settore termale e del benessere.

    Secondo l’ultimo report di Bain & Company, una delle principali società internazionali di consulenza strategica, nonostante la campagna vaccinale e il buon andamento della stagione estiva, il trasporto aereo mondiale chiuderà l’anno con un fatturato stimato di circa 230 miliardi di euro, vale a dire poco più di un terzo di quello pre Covid che nel 2019 aveva superato la soglia dei 660 miliardi. Le previsioni fatte alcuni mesi fa hanno subìto una rivisitazione obbligata, alla luce della recrudescenza dei contagi in Europa iniziata a fine ottobre con l’incubo della quarta ondata che – seppur immotivatamente, visto che oggi gli strumenti di protezione (vaccino in primis) esistono – rischia di ridimensionare i già deboli segnali di ripresa del traffico aereo, soprattutto nel segmento leisure.

    Prosegue, anche se lentamente, il recupero delle perfomance nel traffico aereo italiano. Secondo il report mensile di ottobre di Assaeroporti il movimento passeggeri è stato di 10,6 milioni di utenti (pari ad un -37%) rispetto allo stesso mese del 2019. Mentre i primi dieci mesi dell’anno, da gennaio ad ottobre, presentano un consuntivo di 62,8 milioni di passeggeri pari ad un -62% rispetto allo stesso arco di tempo del 2019. Buone, in particolare, le prestazioni registrate negli aeroporti di Palermo con 581mila pax pari ad appena il -5,3% rispetto all’ottobre 2019, di Bergamo con quasi 920mila pax (-24%), e di Napoli con 713mila passeggeri (-29%), mentre rimane ancora alto il divario di perfomance degli scali internazionali di Roma Fiumicino con 1,5 milioni di pax pari ad un -62% e di Milano-Malpensa con 1,1 milioni di utenti ovvero -58% rispetto all’ottobre 2019.

    La ripresa potrebbe avvenire tra altri 2 anni, secondo una ricerca di Euromonitor International,  “Travel Rewired: Innovation Strategies for a Resilient Recovery”. Se quest’inverno si decidesse di limitare il flusso turistico sarebbero a rischio, secondo Wttc,  fino a 900 mila posti  di lavoro in tutta la Ue e l’ammontare delle entrate valutarie cancellate sarebbe pari a 35 miliardi  di euro.
    I pilastri dell’innovazione secondo Euromonitor sono quattro: digitale (sul doppio fronte B2B e consumer), sostenibilità (ovvero azioni orientate a combattere il cambiamento climatico), sicurezza (con lo sviluppo di metodi e servizi contactless, self service e seamless), approccio people-centric (incentrato sulle persone, con una rinnovata attenzione ai disabili).
    L’ecommerce dei viaggi è un fenomeno accelerato dalla pandemia ed il 39% delle imprese sta investendo in tecnologia. Già lo scorso anno, nonostante i lockdown, la spesa del travel online era aumentata del 5%, conquistando uno share del 54% sul totale e per il 2022 è prevista una crescita decisiva quando il giro d’affari digitale raggiungerà quasi 500 miliardi di dollari.

    Roma, Milano e Catania sono le tre città in Italia con la più grande crescita di interesse di ricerca nel periodo  aprile-luglio 2021 secondo Google destination insights, mentre Firenze nel periodo ottobre-novembre 2021 è in quarta posizione tra le città italiane.
    Guardando all’Italia i trend delle ricerche Google dimostrano come la crescita della domanda abbia avuto diverse fasi: prima della pandemia era maggiormente concentrata su destinazioni internazionali, poi nel corso del 2020 è stata prima guidata da diverse destinazioni locali, mentre ora è guidata dalle grandi città.

    Il World Travel & Tourism Council (Wttc) con il Gruppo Trip.com ha pubblicato il rapporto “Trending in Travel: Emerging Consumer Trends in Travel & Tourism in 2021 and Beyond” che segnala le ultime tendenze sul comportamento dei viaggiatori e i futuri modelli di prenotazione nel post Covid-19.
    Il rapporto prevede una forte crescita della spesa internazionale per il 2022 che, secondo le proiezioni del Wttc, dovrebbe superare la spesa interna nel 2022, man mano che più destinazioni allentano le restrizioni e i tassi di vaccinazione mondiali continuano ad aumentare. Dopo un calo del 69,4% (2020), infatti, la spesa internazionale per i viaggi è destinata ad aumentare del 9,3% nel 2021 e del 93,8% nel 2022. Inoltre, il 70% dei viaggiatori in molti dei principali Paesi come Stati Uniti, Spagna, Regno Unito, Canada e Giappone prevede di spendere di più per i viaggi nel 2022 di quanto non abbia fatto negli ultimi cinque anni, incluso il 2019, uno dei i migliori anni mai registrati per il turismo internazionale.

    Secondo l’Unwto Travel Restrictions Report, 46 destinazioni (21% di tutte le destinazioni in tutto il mondo) hanno attualmente i loro confini completamente chiusi ai turisti, di queste 26 dalla fine di aprile 2020. Altre 55 (25% di tutte le destinazioni globali) continuano ad avere le frontiere parzialmente chiuse al turismo internazionale e 112 destinazioni (52% di tutte destinazioni) richiedono ai turisti internazionali di presentare una PCR o un test dell’antigene all’arrivo.
    La ricerca mostra anche come le destinazioni si stanno aprendo ai turisti internazionali vaccinati: 85 destinazioni (39% di tutte le destinazioni nel mondo) hanno allentato le restrizioni per i turisti internazionali completamente vaccinati, mentre 20 destinazioni (9% di tutte le destinazioni mondiali) hanno fatto un piano Covid- 19 vaccinazione obbligatoria per l’ingresso a fini turistici.

    Con il decreto Super green pass sono state scongiurate le chiusure ma aldilà di alcune criticità del provvedimento, resta un quadro complessivo davvero difficile per gli alberghi italiani. Sul fronte del nuovo provvedimento è positivo che comunque il legislatore abbia riconosciuto l’albergo come un luogo presidiato e quindi a basso rischio con l’introduzione del solo Green pass base, ma la norma comunque determina alcune complessità che speriamo siano chiarite e superare al più presto – dichiara Maria Carmela Colaiacovo, Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi. Penso in primis al tema dei bambini poiché c’è il timore che l’apertura della campagna vaccinale per i ragazzi dai 5 agli 11 anni possa comportare, anche per loro, l’applicazione in automatico dell’obbligo di Green pass.

    Settemila visitatori, 100 tra conferenze e incontri, 150 espositori sono i numeri di questa edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico fondata e diretta da Ugo Picarelli. Nell’ambito della Borsa la Presidente Lalli è intervenuta alla Tavola rotonda “ L’orizzonte dell’industria turistica post Pnrr: un sistema di imprese moderne per un mercato globale”nel corsodella quale ha sottolineato come il settore continui ad attraversare un momento critico a causa della quarta ondata. Nonc’è il flusso individuale di viaggiatori e il miliardo e 300 mila  del 2019 rischia di rimanere memoria lontana. Inoltre, dei tanti miliardi stanziati nel Pnrr la percentuale destinata al settore non è in proporzione al pil rappresentato.